privacy
Home / Lavoro / Università, 30mila posti in più a Medicina fino al 2030
×
Lavoro e Pensioni
×
icona-ricerca

Università, 30mila posti in più a Medicina fino al 2030

Università, 30mila posti in più a Medicina fino al 2030: lo ha previsto una commissione di esperti per far fronte alla carenza di medici. Si dovrebbe partire già dal prossimo anno accademico. Per il momento resta ancora il numero chiuso.

di Redazione

Maggio 2023

Università, 30mila posti in più a Medicina fino al 2030: lo ha previsto una commissione di esperti per far fronte alla carenza di medici. (scopri le ultimissime notizie sul lavoro sempre aggiornate. Ricevi su WhatsApp e sul canale Telegram la rassegna stampa con le ultime novità sui concorsi e sul mondo del lavoro. Resta sempre aggiornato sulla nostra pagina Facebook e Prova il nostro tool online per la ricerca di lavoro in ogni parte d’Italia. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).

Aggiungiti al gruppo WhatsApp e al canale Telegram di news sul lavoro ed entra nella community di TheWam per ricevere tutte le news su WhatsApp, Telegram e Facebook. Scopri le ultime offerte di lavoro sempre aggiornate nella tua zona.

Non si tratta di uno stop al numero chiuso, ma l’apertura a un numero maggiore di iscritti è sicuramente una buona notizia.

La proposta è stata inserita in una bozza di relazione elaborata da una commissione di esperti presieduta dall’ex rettore dell’università La Sapienza di Roma, Eugenio Gaudio.

Il testo è stato consegnato nelle mani della ministra dell’Università, Anna Maria Bernini. Il passaggio successivo è l’invio della relazione ai governatori per poter subito dopo avviare una trattativa durante la Conferenza Stato-Regioni.

La misura non viaggia da sola: infatti insieme all’ampliamento del numero di iscritti ai corsi di Medicina fino al 2030 sono stati previsti significativi investimenti per gli atenei. Sarà anche disposto un adeguamento delle strutture per i tirocinanti a carico delle Regioni.

Potrebbe interessarti un post che spiega come funzionerà il portale del ministero per trovare lavoro; c’è anche un articolo che racconta come nella Pubblica amministrazione ci saranno 320mila assunzioni in due anni.

Università, 30mila posti in più a Medicina: numero chiuso

Chi si aspettava lo stop definitivo al numero chiuso, come accennato, resterà deluso. Ma l’ampliamento è già un passo significativo.

Il governo non intende fare marcia indietro sul numero chiuso per l’accesso al corso di laurea in Medicina e Chirurgia. L’esecutivo ritiene che in quel caso «faremmo un danno agli studenti, mettendo i professori nelle condizioni di non riuscire a insegnare».

L’aumento del numero di iscritti dovrebbe essere comunque essere approvato prima dell’inizio del prossimo anno accademico.

Università, 30mila posti in più a Medicina: 5mila in più subito

Nella bozza che sta circolando e che non è ancora la proposta ufficiale o definitiva, si parla di un incremento del numero di iscrizioni già a partire da quest’anno. Dovrebbero essere previsti 5mila posti in più

Si passerà infatti dagli attuali 14.787 a 19.000. Un incremento significativo.

La carenza di medici e l’ampliamento del numero massimo di iscritti a Medicina viaggiano di pari passo. Infatti il governo dovrà stimare il numero di medici che saranno necessari nei prossimi anni e in base a quella cifra calibrare non solo il numero delle ammissioni possibili alla facoltà, ma anche su quali specializzazioni indirizzare i laureati.

Università, 30mila posti in più a Medicina: risorse

Un aumento del numero di iscrizioni presuppone anche un incremento delle risorse da destinare alle università. Per realizzare questo piano la Conferenza dei Rettori ritiene siano necessari 23 milioni di euro.

I fondi serviranno a finanziare sia i laboratori, sia la logistica. «Soldi necessari – ha commentato la ministra Bernini – per mantenere alta la nostra già altissima offerta formativa».

Università, 30mila posti in più a Medicina: reazioni

La carenza di medici potrebbe diventare gravissima già a partire dal 2028, quando mancheranno in organico ben 28mila camici bianchi, come ha riferito uno studio condotto dall’Enpam, l’ente previdenziale dei medici. In particolare medici di base e pediatri.

Per il Consiglio nazionale degli Studenti (Cnsu), va bene questo aumento di ammissioni alla facoltà di Medicina, ma in un prossimo futuro sarà altrettanto importante muoversi nella direzione che porterà all’eliminazione del numero chiuso.

L’iniziativa del governo è stata valutata positivamente anche dalla Federazione dell’Ordine dei Medici (Fnomceo), anche se c’è un problema e riguarda in particolare la necessità sempre più urgente di medici specialisti.

«In Italia – ha dichiarato il presidente della Fnomceo, Filippo Agnelliabbiamo quattro medici ogni mille cittadini, siamo quindi al di sopra della media europea. A mancare sono gli specialisti. Da tempo avevamo annunciato l’arrivo della gobba pensionistica, ma il picco dei pensionamenti non è stato neutralizzato con una idonea programmazione. E così ci siamo trovati, durante la pandemia, con un numero di specialisti minore del fabbisogno e con medici fermi nell’imbuto formativo senza la possibilità di specializzarsi. Con l’aumento delle iscrizioni bisognerà aspettare anni per la formazione».

Ma la questione per la Federazione è anche un’altra: «Dobbiamo aumentare l’attrattiva del Servizio Sanitario Nazionale. Secondo un sondaggio il 35 per cento dei medici in servizio vorrebbe lasciarlo e molti medici vanno a fare i gettonisti».

L’iniziativa del governo va dunque per la Federazione nella giusta direzione. Ma bisogna fare altro. «Più volte abbiamo chiesto al Parlamento una legge che leghi il numero delle lauree in medicina al numero di corsi di specializzazione. Non si può lasciare un medico laureato in balìa del tempo, ad aspettare di potersi laureare, altrimenti andrà a farlo all’estero. E se le borse aumenteranno, dovremo comunque legarle all’inserimento nel mondo lavorativo».

Università, 30mila posti in più a Medicina fino al 2030
Nella foto una studentessa in medicina

Università, 30mila posti in più a Medicina: sistema a rischio

La questione è anche più ampia, come sottolineano le associazioni di categoria di medici e dirigenti sanitari (Anaoo, Assomed e le Associazioni di cittadini, pazienti e professionisti): riguarda la tenuta del Servizio Sanitario Nazionale che oggi «è oggi a rischio tra tagli, carenze e mancati investimenti che rendono difficile l’accesso dei cittadini ai servizi sanitari, anche per il peggioramento senza precedenti delle condizioni di lavoro dei Medici e dei Dirigenti sanitari, in perdurante carenza numerica». 

In gioco c’è il diritto alla salute. Per la Costituzione dovrebbe essere  uguale per tutti i cittadini, mentre oggi si declina in 21 modi diversi, «figli di autonomie regionali che violano il principio costituzionale di uguaglianza dei cittadini». Senza dimenticare i tempi di attesa, che ormai viaggiano in media intorno ai sei mesi.

Ecco i 5 articoli sul lavoro preferiti dagli utenti: