Assegno di inclusione e lavoro. Scopri in cosa consiste l’incentivo introdotto nel maggio 2023 dal Governo Meloni (scopri le ultime notizie su lavoro, disoccupazione, offerte di lavoro e concorsi attivi. Ricevi le news gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).
Indice
Cos’è l’Assegno di inclusione e lavoro
L’Assegno di inclusione è un incentivo introdotto con il Decreto Lavoro 2023 dello scorso maggio. Si tratta del sussidio che, in poche parole, andrà a sostituire il Reddito di Cittadinanza.
Il sussidio entrerà in vigore a partire dal 1° gennaio 2024 ma non sarà destinato a tutti gli ex beneficiari dell’Rdc. Questo assegno infatti, si prospetta come una misura dedicata solo agli inoccupabili.
In sostanza si tratta, nella maggior parte dei casi, di quelle fasce di popolazione che ancora oggi stanno ricevendo l’Rdc. Chi invece si è visto sospendere il sussidio a partire dallo scorso settembre, non rientrerà nel nuovo piano ideato dal Governo Meloni.
Chi può ricevere l’Assegno di inclusione?
Per riceve l’Assegno di inclusione bisogna rientrare in determinate categorie di cittadini, già definite sul sito del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. In particolare, dal portale ufficiale dell’ente, si evince che potranno beneficiare del sussidio i nuclei familiari che hanno al proprio interno almeno una persona:
- con disabilità;
- minorenne;
- con almeno 60 anni di età compiuti;
- in condizione di svantaggio e inserito in programma di cura e assistenza dei servizi socio sanitari territoriali certificato dalla pubblica amministrazione.
Cosa vuol dire essere stati presi in carico dai servizi sociali?
A rispondere a questa domanda, spesso posta da voi lettori, ci ha pensato il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali all’interno del proprio sito.
In una sezione dedicata alle FAQ sulla nuova misura, il dicastero diretto da Marina Elvira Calderone spiega: «L’interpretazione corretta di presi in carico dai servizi sociali in quanto non attivabili al lavoro ai fini del mantenimento della misura fino a dicembre 2023, fa riferimento alla finalizzazione dell’Analisi Preliminare con esito diverso da “A”».
Da questa selezione vengono esclusi coloro sono indirizzati ai Centri per l’impiego (CPI). Il portale poi specifica che «per famiglie con minori, persone con disabilità o persone di età pari o superiore ai 60 anni nel 2023 la durata del Reddito di Cittadinanza è comunque di 12 mesi, anche se non è avvenuta la presa in carico».
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Come richiedere l’Assegno di inclusione sociale?
Per richiedere l’Assegno di inclusione sociale, i cittadini dovranno seguire una procedura telematica ben definita tramite i siti istituzionali dedicati.
Al momento il Governo non ha ancora comunicato la piattaforma da usare. Nelle prossime settimane dovrebbero essere comunicate novità anche su questo tema.
Supporto per la formazione e il lavoro: l’alternativa per gli occupabili
I cittadini e le cittadine che non potranno ricevere l’Assegno di inclusione, potranno puntare su un altro incentivo: il supporto per la formazione e il lavoro.
Questo strumento, che è già attivo dallo scorso settembre, può essere richiesto dai cittadini che hanno tra i 18 e i 59 anni e che hanno un ISEE non superiore a 6mila euro.
Il supporto consiste nella partecipazione a progetti di formazione, qualificazione e riqualificazione professionale, orientamento, accompagnamento al lavoro e politiche attive del lavoro.
Per accedere a questo incentivo è necessario presentare un’apposita richiesta o tramite la piattaforma telematica INPS oppure attraverso un caf o un patronato territoriale.
Il richiedente viene convocato dai servizi per il lavoro e dovrà sottoscrivere un patto di servizio personalizzato. In questo modo potrà ricevere offerte di lavoro o inserirsi autonomamente in percorsi di formazione. I beneficiari riceveranno poi, tramite un accredito bancario o postale, 350 euro al mese, per un totale massimo di dodici.
Iniziano i pagamenti del supporto di formazione e lavoro
Sono iniziati i pagamenti del Supporto di formazione e lavoro. Ieri, 6 ottobre 2023 sono stati effettuati dall’INPS i primi accrediti ai beneficiari.
Nei prossimi giorni continueranno le erogazioni dell’incentivo che, come da norma, avvengono tramite bonifico bancario o postale. Per sapere quando dovrebbe esserti pagata la rata mensile del supporto, visita il tuo fascicolo previdenziale INPS.
All’interno delle sezioni “prestazioni e pagamenti” troverai la tua data di previsione di accredito del beneficio, a seconda delle esigenze dell’ente previdenziale.
Ricorda che, così come per gli altri incentivi, anche in questo caso i pagamenti non avverranno per tutti nello stesso giorno ma saranno portati a termine in momenti diversi.

FAQ sull’Assegno di inclusione e il lavoro
Chi controllerà ed eviterà gli abusi sull’Assegno di inclusione?
Il Ministero del Lavoro ha stilato un punto proprio dedicato ai controlli contro gli abusi sull’Assegno di inclusione e sul supporto per il lavoro.
L’obiettivo è garantire a tutti cittadini un corretto utilizzo di queste nuove azioni a favore di inclusione sociale e accesso al mondo del lavoro. Pertando sono previsti dei controlli coordinati tra Ispettorato Nazionale del Lavoro e Carabinieri.
Inoltre l’Ispettorato avrà accesso a tutte le banche dati INPS. Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali adotterà prontamente un piano triennale di contrasto all’irregolare percezione delle misure.
Quali sono i requisiti patrimoniali da rispettare per avere l’Assegno di inclusione?
Per ricevere il nuovo sostegno bisogna rispettare una serie di parametri. Tra questi ce ne sono alcuni di carattere patrimoniale come:
- avere un valore ai fini IMU del patrimonio immobiliare (diverso dalla casa di abitazione, il cui valore non deve superare euro 150.000), non superiore a 30mila euro;
- avere un valore del patrimonio mobiliare non superiore a 6mila euro:
- accresciuto di 2mila euro per ogni componente il nucleo familiare successivo al primo, fino a un massimo di 10mila euro;
- incrementato di ulteriori mille euro per ogni minorenne successivo al secondo;
- i predetti massimali sono ulteriormente incrementati di 5mila euro per ogni componente in condizione di disabilità e di 7.500 euro per ogni componente in condizione di disabilità grave o di non autosufficienza presente nel nucleo;
- a nessun componente del nucleo familiare deve essere intestato un autoveicolo di cilindrata superiore a 1600 cc. o un motoveicolo di cilindrata superiore a 250 cc., immatricolati la prima volta nei 36 mesi antecedenti la richiesta. Sono esclusi gli autoveicoli e i motoveicoli per cui è prevista una agevolazione fiscale in favore delle persone con disabilità ai sensi della disciplina vigente;
- nessun componente deve essere intestatario di navi e imbarcazioni da diporto, nonché di aeromobili di ogni genere.
Mi è stato sospeso l’Rdc e risulto indirizzato al Centro per l’impiego. Che devo fare?
I beneficiari del Reddito di Cittadinanza che siano stati indirizzati ai Centri per l’impiego perché “occupabili, possono accedere dal 1° settembre al Supporto per la formazione e il lavoro, nel caso i requisiti per l’accesso siano soddisfatti.
Se alla data della sospensione sono già stati convocati dai Centri per l’impiego e hanno sottoscritto un patto di servizio, una volta richiesto il Supporto, potranno ottenere anche l’indennità.
Se i beneficiari interessati non sono stati ancora convocati dai Centri per l’Impiego, potranno richiedere la convocazione ai fini della presa in carico, che avviene tramite un colloquio di valutazione e di indirizzamento nel percorso di politica attiva più appropriato.
Sottoscritto il patto di servizio i beneficiari, sempre partecipando a misure di politica attiva, potranno ottenere il Supporto per la formazione e il lavoro.
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