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Assegno sociale donazione immobile

Assegno sociale e donazione immobile: chi dona uno o più immobili a un figlio, prima di presentare domanda, ha diritto comunque all'Assegno sociale?

di Carmine Roca

Novembre 2023

Come funziona per Assegno sociale e donazione immobile? Si ha diritto alla prestazione se prima di presentare domanda, l’interessato ha donato il proprio patrimonio immobiliare ai figli? (scopri le ultime notizie sulle pensioni e su Invalidità e Legge 104. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).

Assegno sociale e donazione immobile: cosa dice la legge?

In questo approfondimento vi spiegheremo se si ha diritto all’Assegno sociale, la prestazione che l’INPS eroga agli ultra-67enni che non hanno diritto alla pensione e vivono in una situazione economica delicata, se l’interessato, prima di presentare domanda, ha donato il patrimonio immobiliare ai figli.

Ci aiuteremo con due sentenze: la numero 8199 del Tribunale di Napoli, datata 2016 e la numero 2991 del Tribunale di Napoli Nord, datata 2022.

In entrambi i casi, si è dibattuto sul ricorso presentato dall’interessato a cui era stato negato l’Assegno sociale perché aveva donato il patrimonio immobiliare ai figli.

I Tribunali hanno accolto il ricorso, motivando la sentenza con l’irrilevanza, ai fini della decisione per l’assegnazione della prestazione assistenziale, della donazione, non essendovi incidenza della liberalità nella determinazione del reddito del donante.

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Assegno sociale e donazione immobile: la sentenza della Cassazione

Un’altra sentenza piuttosto recente, la numero 7235 della Corte di Cassazione, ha confermato quanto deliberato dai due Tribunali di Napoli, che vi abbiamo segnalato nei precedenti paragrafi.

Anche in questo caso, il ricorso del richiedente, che precedentemente alla domanda per l’Assegno sociale si era liberato di due immobili donandoli alla figlia, è stato accolto: la Cassazione ha condannato l’INPS ad accettare la domanda dell’uomo e a corrispondergli l’assegno mensile.

Il diritto non può essere negato solo perché la condizione economica disagiata è frutto di una scelta: cedendo alla figlia il suo patrimonio immobiliare, l’uomo era diventato nullatenente.

Rientrando anche nei limiti reddituali previsti dalla legge (che vi elencheremo in seguito), ha pensato di presentare domanda per l’Assegno sociale. Domanda respinta dall’INPS, che poi è stata obbligata ad accoglierla, in seguito alla sentenza della Cassazione.

Da segnalare che la Corte d’Appello aveva rigettato il ricorso dell’uomo, poiché mancava la prova che la beneficiaria (la figlia) degli immobili non potesse fare fronte al versamento di un assegno alimentare al genitore: l’articolo 433 del codice civile, infatti, impone ai figli di prendersi cura dei genitori non autosufficienti a livello economico e fisico.

La Corte di Cassazione, invece, è venuta incontro al ricorrente, spiegando che la legge, per la concessione dell’Assegno sociale, richiede soltanto lo stato di bisogno di chi presenta domanda, e non le motivazioni che l’hanno generato. Tranne che non ci si renda conto di un tentativo di frode in atto.

Per la Cassazione è risultata ininfluente anche la mancata disponibilità economica della figlia, che non poteva versare alimenti al padre

A chi spetta l’Assegno sociale?

L’Assegno sociale, come detto in apertura, è una prestazione di tipo assistenziale che l’INPS eroga a chi, compiuti 67 anni di età, non ha diritto alla pensione (perché non in possesso dei requisiti richiesti) e versa in uno stato di bisogno economico.

Oltre al requisito anagrafico, è obbligatorio rispettare un parametro reddituale. La prestazione spetta in misura piena (503,27 euro nel 2023) se il reddito è pari a 0.

In caso di reddito inferiore a 6.542,51 euro (se single) o 13.085,02 euro (se coniugato), l’Assegno sociale si riceve in misura ridotta: l’importo della prestazione sarà pari alla differenza tra il reddito dichiarato e il limite massimo di reddito previsto dalla legge.

Ad esempio, se il reddito personale è di 4.500 euro annui, spetta un Assegno sociale di 2.042,51 euro annui, pari a 157,11 euro al mese.

Assegno sociale e donazione immobile
Assegno sociale e donazione immobile: in foto una mamma anziana con due giovani figli.

Faq sull’Assegno sociale

È possibile richiedere l’Assegno sociale se si dispone di un’importante somma di denaro in banca?

Purtroppo no. A stabilirlo è una sentenza della Cassazione, che ha ricordato come l’Assegno sociale sia una prestazione riservata a chi versa in uno stato di bisogno economico effettivo, calcolato in base alle dichiarazioni dei redditi presentate dal beneficiario, tenendo conto di qualsiasi tipo di ricavo e del suo tenore di vita.

L’Assegno sociale può essere corrisposto a una vedova?

L’Assegno sociale è una misura che può essere riconosciuta senza problemi anche a una vedova. L’importante è che si rispettino tutti i parametri previsti dalla normativa. In particolare è fondamentale rientrare nei limiti reddituali. Per il 2023 il tetto massimo è stato definito a 6.542,51 euro all’anno. Superato questo reddito non è possibile, per una vedova, ricevere l’incentivo che, ricordiamo, non è soggetto alle trattenute IRPEF.

Che succede se prendo l’Assegno sociale e la pensione di reversibilità?

Il rischio è di perdere il diritto a ricevere l’Assegno sociale: ma siamo concreti. Il caso più semplice e diffuso è la perdita di una parte dell’assegno sociale. Se, al ricevimento della pensione di reversibilità, il reddito della vedova aumenta, l’assegno di ridurrebbe sensibilmente. Quindi, tenendo conto del valore fissato per il 2023, la misura si attesterebbe a un importo inferiore ai 503,27 euro previsti.

Cosa è cambiato dal 1° gennaio 1996?

Dal 1° gennaio 1996, la Pensione Sociale si è trasformata in Assegno Sociale. Istituito dalla Legge 335 nel 1995, si tratta di una prestazione di tipo assistenziale che spetta a prescindere dai contributi versati (generalmente sotto la soglia minima per la pensione di vecchiaia), erogata a chi vive in condizioni economiche disagiate. Chi, però, ha ottenuto la Pensione Sociale prima del 31 dicembre 1995 continua a beneficiarne tuttora.

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