La normativa italiana prevede l’assegno sociale per una vedova? È compatibile anche con la pensione di reversibilità? Rispondiamo a tutte le domande principali sul tema (scopri le ultime notizie sulle pensioni e su Invalidità e Legge 104. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).
Indice
Assegno sociale per una vedova: è previsto?
L’assegno sociale è una misura che può essere riconosciuta senza problemi anche a una vedova. L’importante è che si rispettino tutti i parametri previsti dalla normativa.
In particolare è fondamentale rientrare nei limiti reddituali. Per il 2023 il tetto massimo è stato definito a 6.542,51 euro all’anno. Superato questo reddito non è possibile, per una vedova, ricevere l’incentivo che, ricordiamo, non è soggetto alle trattenute IRPEF.
Quando muore il marito la moglie ha diritto alla pensione sociale?
Se teoricamente è previsto l’assegno sociale anche per le vedove, non è scontato che queste possano riceverlo. Molto spesso infatti, alla morte del marito le mogli ricevono le cosiddette pensioni ai superstiti.
Si tratta della pensione di reversibilità, se il defunto era pensionato, o della pensione diretta, se invece non era ancora rientrato nell’età per il collocamento a riposo dal lavoro.
Questi assegni previdenziali possono minare il percepimento anche della prestazione. Se per legge infatti le due misure sono compatibili, il rischio è quello del superamento del limite reddituale.
Che succede se prendo l’assegno sociale e la pensione di reversibilità?
Come dicevamo, il rischio è quello di perdere il diritto a ricevere l’assegno sociale: ma siamo concreti.
Il caso più semplice e diffuso è la perdita di una parte dell’assegno sociale. Se, al ricevimento della pensione di reversibilità, il reddito della vedova aumenta, l’assegno di ridurrebbe sensibilmente. Quindi, tenendo conto del valore fissato per il 2023, la misura si attesterebbe a un importo inferiore ai 503,27 euro previsti.
Per l’assegnazione del sussidio vanno considerati i seguenti redditi del coniuge e della vedova richiedente:
- i redditi assoggettabili all’IRPEF, al netto dell’imposizione fiscale e contributiva;
- i redditi esenti da imposta;
- i redditi soggetti a ritenuta alla fonte a titolo di imposta come le vincite derivanti da concorsi a premi;
- i redditi soggetti a imposta sostitutiva come gli interessi postali e bancari;
- i redditi di terreni e fabbricati;
- le pensioni di guerra;
- le rendite vitalizie erogate dall’INAIL;
- le pensioni dirette erogate dagli Stati esteri;
- le pensioni e gli assegni erogati agli invalidi civili, ai ciechi civili e ai sordi;
- gli assegni alimentari corrisposti a norma del Codice civile.
Facciamo un esempio pratico e generale (fai attenzione, il caso tipo riportato non è soggetto alle tante variabili a cui si viene sottoposti una volta richiesto l’incentivo):
una vedova che prima percepisce l’importo totale dell’assegno sociale, una volta riconosciuta la pensione indiretta, prenderà un sussidio ridotto in misura pari a quanto percepisce di reversibilità.
Se la vedova ha diritto a 250 euro di pensione di reversibilità, per il 2023 riceverà una prestazione pari a 503,27 – 250 = 253,27 euro.
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Quando la moglie può prendere la pensione sociale? Tutti i requisiti
La pensione sociale, oggi nota come assegno sociale, spetta a chi rientra in determinati parametri anagrafici, reddituali e patrimoniali. In particolare bisogna essere:
- cittadini italiani;
- cittadini comunitari iscritti all’Anagrafe del comune di residenza;
- cittadini extracomunitari familiari di cittadino comunitario;
- cittadini extracomunitari titolari di permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo;
- cittadini stranieri o apolidi titolari dello status di rifugiato politico o di protezione sussidiaria.
I requisiti da rispettare sono poi:
- avere 67 anni di età (dal 1° gennaio 2019);
- essere in stato di bisogno economico;
- avere la cittadinanza italiana o altre situazioni equiparate;
- avere la residenza effettiva in Italia;
- rispettare il requisito dei dieci anni di soggiorno legale e continuativo in Italia (dal 1° gennaio 2009).
Come richiedere assegno sociale
La domanda di incentivo va presentata online tramite il portale ufficiale dell’INPS e utilizzando il servizio dedicato. Accedi alla piattaforma con una delle identità digitali riconosciute tra Spid, Cie o Cns e segui le istruzioni proposte dal sito.
Se dovessi riscontrare difficoltà, ricorda che puoi inviare l’apposita domanda tramite:
- il servizio di Contact center INPS ai numeri:
- 803 164 (gratuito da rete fissa);
- 06 164 164 da rete mobile (a pagamento a seconda del tuo piano tariffario);
- enti di patronato e intermediari dell’Istituto, attraverso i servizi telematici offerti dagli stessi.

FAQ sull’assegno sociale
Cos’è l’assegno sociale
Come riporta il sito ufficiale dell’Istituto nazionale di Previdenza sociale, «l’Assegno sociale è una prestazione economica, erogata a domanda, rivolta alle persone in condizioni economiche disagiate e con redditi inferiori alle soglie previste annualmente dalla legge».
Dal 1° gennaio 1996 questo sussidio ha sostituito la ben nota pensione sociale. La prestazione ha una natura di tipo assistenziale e non è esportabile. Non può essere riconosciuta se il titolare della prestazione risiede all’estero e il beneficio non è reversibile ai familiari superstiti.
Posso richiedere l’assegno sociale se ho altre fonti di reddito?
Si può richiedere il sussidio anche se si hanno altre fonti di reddito. La stessa regola che va rispettata con la pensione di reversibilità vale anche con gli altri sussidi.
È quindi importante tenere presente che il reddito totale, compresi gli altri redditi, non deve superare i limiti di stabilità dalla legge per poter beneficiare dell’assegno sociale.
Come viene erogato l’assegno sociale?
Questa prestazione viene erogata mensilmente tramite bonifico bancario o postale sul conto corrente dell’interessato. È importante fornire le coordinate bancarie corrette al momento della richiesta. La misura viene pagata per tredici mensilità all’anno e quindi viene accreditata per due volte nell’ultimo mese.
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