Assunzioni veloci di giovani nei Comuni: è possibile con un emendamento al decreto bis sulla Pubblica amministrazione appena approvato alla Camera. (scopri le ultime notizie su lavoro, disoccupazione, offerte di lavoro e concorsi attivi. Ricevi le news gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).
Indice
Perché le assunzioni veloci di giovani nei Comuni?
L’emendamento appena approvato al decreto bis sulla Pubblica amministrazione (dl numero 75 del 2023) rappresenta dunque una notizia importante per tutti coloro che cercano un lavoro e in particolare per i giovani.
Si tratta di una notizia significativa per la pubblica amministrazione, soprattutto se si considera che l’età media dei dipendenti supera i 50 anni. C’è quindi un bisogno di un quasi immediato ricambio generazionale, ma in questi mesi gli enti locali hanno dovuto fronteggiare una notevole difficoltà ad attrarre i giovani verso l’impiego statale.
Ti ricordiamo che l’Italia ha anche il record di giovani inattivi.
Il provvedimento, quindi, offre agli enti locali, come i Comuni, l’opportunità di attirare i ragazzi più brillanti e di ringiovanire il corpo dei dipendenti.
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Tipologie di contratti per i giovani nei Comuni
Le proposte sono state formulare dal vice presidente vicario dell’Anci (Associazione nazionale comuni italiani), Roberto Pella, e aprono una nuova prospettiva: sarà possibile assumere i giovani con un contratto di apprendistato e formazione lavoro.
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Questi due tipi di contratti, precedentemente utilizzati, soprattutto il primo, nel settore privato, comportano significative agevolazioni contributive, saranno ora disponibili e con maggiore facilità anche nel pubblico.
Dettagli dei contratti di lavoro per i giovani
Il contratto di apprendistato è riservato a giovani laureati selezionati su base territoriale attraverso il portale InPA, mentre il contratto di formazione lavoro è destinato a studenti di età inferiore ai 24 anni che hanno concluso il ciclo di esami, in base a convenzioni con le università.
Questi contratti, stipulati a tempo determinato, possono alla fine essere convertiti a tempo indeterminato, sulla base della valutazione del servizio prestato.
Come funziona l’apprendistato
L’art. 41 del D.Lgs. 81/2015 descrive il contratto di Apprendistato come un accordo di lavoro a tempo indeterminato pensato per promuovere la formazione e l’impiego dei giovani. Questo particolare tipo di contratto è un contratto di lavoro subordinato che prevede un periodo di formazione iniziale. Al termine di questa fase, il contratto prosegue come un contratto a tempo indeterminato, a meno che non intervenga un recesso da parte del lavoratore o del datore di lavoro.
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La peculiarità del contratto di apprendistato risiede nel fatto che il datore di lavoro deve, oltre a corrispondere un salario, fornire anche la formazione necessaria per l’acquisizione delle competenze professionali o per la riqualificazione.
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Questi due aspetti, formativo e retributivo, devono coesistere: non sono alternativi né accessori. Pertanto, l’apprendista riceve una retribuzione complessiva, che include:
- un salario;
- un programma di formazione specifico per la mansione.
Così come tutti i contratti di lavoro subordinato, il contratto di apprendistato deve essere stipulato per iscritto e deve includere, in forma sintetica, un piano formativo individuale, definito anche in base alle disposizioni del contratto collettivo.
L’apprendistato si suddivide in tre categorie:
- Apprendistato per la qualifica e il diploma professionale, di istruzione secondaria superiore e di specializzazione tecnica superiore: questa tipologia mira a combinare lo studio con un’esperienza pratica nel mondo del lavoro per coloro che seguono percorsi di istruzione e formazione a livello regionale.
- Apprendistato professionalizzante o contratto di mestiere: questa forma di apprendistato ha l’obiettivo di insegnare un lavoro o un mestiere. All’interno di questo contratto devono essere specificati il profilo formativo e la qualifica prevista al termine del percorso. Per le aziende con più di 50 dipendenti, è obbligatorio proseguire il rapporto di lavoro a tempo indeterminato con almeno il 20% degli apprendisti, altrimenti non potranno assumere ulteriori apprendisti.
- Apprendistato di alta formazione e ricerca: questa tipologia di apprendistato punta a facilitare l’ottenimento di un titolo di studio, come un diploma di istruzione secondaria, una laurea, un master, un dottorato di ricerca o un praticantato per l’accesso agli ordini professionali.
Apprendistato, anche se non hai completato gli studi
L’apprendistato è consentito fino a 29 anni e può riguardare tutti i profili. La formazione-lavoro, permette agli studenti universitari con meno di 24 anni e che non hanno ancora completato gli studi, di trascorrere un periodo all’interno delle amministrazioni. Dopo due anni, se si saranno dimostrati capaci, il loro contratto potrà essere convertito a tempo indeterminato.
Come funziona il contratto di formazione lavoro
Il contratto di formazione lavoro è una forma di contratto di lavoro subordinato a tempo determinato che implica un impegno da parte del datore di lavoro di provvedere, oltre alla retribuzione pecuniaria tipica, a una formazione lavorativa specifica.
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Esistono due scenari in cui può essere stipulato un Contratto di Formazione e Lavoro:
- Per favorire l’integrazione professionale attraverso un’esperienza lavorativa che permetta l’adattamento delle competenze professionali al contesto organizzativo e di servizio. Questo scenario prevede un inquadramento in profili professionali fino alla categoria C e una durata contrattuale di 12 mesi, con un minimo di 20 ore di formazione.
- Per acquisire competenze professionali avanzate, con inquadramento in profili professionali di categoria D e durata del contratto di 24 mesi. In questo caso, il tempo di formazione non deve essere inferiore a 130 ore, che sostituiscono la prestazione lavorativa.
Alla sua scadenza, il Contratto di Formazione Lavoro (CFL) può evolvere in un contratto a tempo indeterminato e può essere sottoscritto a tempo pieno o parziale. Nel CFL è previsto un periodo di prova, la cui durata è definita dagli accordi sindacali.
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Per la stipulazione del contratto è necessaria la forma scritta ad substantiam: se mancante, il lavoratore sarà considerato assunto a tempo indeterminato.
Copia del contratto e del progetto formativo correlato devono essere forniti al lavoratore al momento dell’assunzione. Se ciò non avviene, si considera il lavoratore assunto a tempo indeterminato. Non ci sono limiti numerici per l’assunzione di giovani tramite CFL.
Il datore di lavoro è tenuto a redigere un progetto formativo in cui devono essere indicati:
- Il Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro a cui fa riferimento la Pubblica Amministrazione,
- La qualifica richiesta per la formazione, il livello iniziale e finale,
- La durata del contratto di formazione lavoro.
Inoltre, dovrebbe essere allegato un percorso formativo che descriva l’iter teorico e pratico adatto per raggiungere la qualifica oggetto della richiesta.
Un’opportunità unica per i Comuni
Grazie a questo emendamento, Comuni, Unioni di Comuni e Città metropolitane vedranno raddoppiato (dal 10% al 20%) il budget assunzione che può essere riservato a ciascuna delle due forme contrattuali, raggiungendo un totale del 40%.
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Un incentivo per i giovani assunti nei Comuni
Un’altra novità è l’introduzione di deroghe ai limiti finanziari, specificando che è possibile incrementare la spesa per i trattamenti economici accessori dei neo assunti, anche a tempo determinato.
In altre parole, i neo assunti potranno ottenere premi in grado di aumentare lo stipendio di ingresso.
Prima di mettere a concorso un posto, il Comune deve verificare se all’interno c’è qualcuno interessato a trasferirsi, magari da un Comune vicino, e a occupare quella posizione. Solo se non trova nessuno può rivolgersi all’esterno.
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Nel caso dei contratti di apprendistato e di formazione-lavoro, questa procedura non sarà attivata.
Scorrimento graduatorie: nuove regole
Ma non è tutto. Grazie all’emendamento Anci appena approvato si superano gran parte delle difficoltà derivanti dalla norma che ha limitato la possibilità di scorrimento delle graduatorie al solo 20% dei posti messi a concorso. In particolare, grazie alle modifiche introdotte con l’emendamento il limite del 20% non si applica:
- Ai concorsi banditi per il reclutamento del personale educativo e scolastico impiegato nei servizi gestiti direttamente dai Comuni e dalle Unioni di comuni;
- A tutte procedure concorsuali dagli enti locali o da enti o agenzie da questi controllati o partecipati che prevedano un numero di posti messi a concorso non superiore a venti unità;
- A tutti i concorsi banditi dai Comuni con popolazione inferiore a 3.000 abitanti;
- A tutti i concorsi banditi per assunzioni a tempo determinato.
Graduatorie nei Comuni e trasferimenti
Inoltre, vengono allargate le deroghe ai limiti procedurali, chiarendo che per le assunzioni in questione non è necessario attivare le procedure di mobilità preventiva, e le deroghe ai limiti finanziari, specificando che è possibile incrementare la spesa per i trattamenti economici accessori dei neo assunti, anche a tempo determinato.
Conclusione
Le assunzioni veloci dei giovani nei Comuni rappresentano un’opportunità sia per i ragazzi in cerca di lavoro sia per gli enti locali stessi, che avranno la possibilità di rigenerare e ringiovanire il proprio organico.

FAQ
Perché è importante per i Comuni assumere giovani?
La Pubblica Amministrazione ha un’età media dei dipendenti superiore ai 50 anni e stenta ad attrarre giovani talenti. L’assunzione di giovani può portare a un indispensabile ringiovanimento e arricchimento delle competenze del personale.
Quali tipi di contratti sono previsti per i giovani nei Comuni?
Grazie al nuovo emendamento, saranno previsti contratti di apprendistato per i giovani laureati e contratti di formazione lavoro per gli studenti universitari.
Quali vantaggi offrono i nuovi contratti per i giovani?
I contratti, inizialmente a tempo determinato, possono essere convertiti a tempo indeterminato, sulla base della valutazione del servizio prestato. Inoltre, è previsto.
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