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Badante notturna costo

Quanto costa una badante notturna? Scopri quali sono le spese da sostenere per l'assunzione secondo i contratti collettivi.

di Antonio Dello Iaco

Settembre 2023

Molti si chiedono: quanto costa una badante notturna? Ovviamente il costo varia a seconda di numerosi fattori e soprattutto in base alla tipologia di contratto che si sceglie di sottoscrivere con la lavoratrice (scopri le ultime notizie su lavoro, disoccupazione, offerte di lavoro e concorsi attivi. Ricevi le news gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).

Quanto costa una badante notturna? I CCNL

Il costo di una caregiver notturna, come dicevamo, varia a seconda di numerosi aspetti. Quando, per esempio, la necessità di presenza notturna è di tipo occasionale (è il caso di temporanea non autosufficienza della persona che ha bisogno di assistenza ndr) per il datore di lavoro è più conveniente scegliere l’assunzione del collaboratore come non convivente a ore per lavoro notturno.

In questo caso infatti, la retribuzione oraria viene stabilita in base al livello di inquadramento scelto. Di norma al pagamento generale, si aggiunge una maggiorazione del 20 per cento per le ore che ricadono nella fascia notturna.

È importante indicare nel contratto di assunzione che il lavoratore viene assunto appositamente per lavoro notturno.

Se invece è necessaria la presenza continuata della collaboratrice, entrano in gioco due tipologie di contratto collettivo nazionale che possono essere adottate. I contratti collettivi possibili sono due.

Contratto di assistenza notturna badante

È un tipo di contratto che si stipula se il soggetto da badare ha bisogno di essere monitorato continuamente durante tutta la notte. L’orario di lavoro sarà dalle 20 alle ore 8 del mattino successivo. Tuttavia questi orari possono variare in base agli accordi presi con la persona che assume.

La retribuzione varia a seconda della tipologia di inquadramento che viene applicato al rapporto lavorativo:

Potrebbe esserti utile sapere come funziona per le ferie alle badanti.

Facciamo un esempio pratico:

Se scelgo di assumere una badante convivente a tempo pieno (54 ore settimanali ndr) con un contratto di assistenza notturna di livello CS, a causa degli oneri previdenziali, della tredicesima e delle altre spese previste, si arriva a una retribuzione pari a 1.858,55 euro:

Costo orarioCosto mensile
Paga lorda5,51 euro1288,87 euro
Contributi e oneri di Cassa Colf0,89 euro208,97 euro
Ferie retribuite0,52 euro121,42 euro
Tredicesima0,52 euro121,42 euro
TFR (Trattamento di fine rapporto)0,50 euro117,97 euro
Costo totale7,94 euro1858,55 euro
Quanto costa una badante assunta con un contratto di assistenza notturna?

Contratto di presenza notturna badante

Questo contratto viene stipulato se il soggetto da assistere non necessita di continue cure. In questo caso la badante può dormire in una stanza separata e assiste il soggetto solo se ha bisogno.

L’orario lavorativo, in genere, va dalle 21 alle 8 del mattino successivo. Anche in questo caso gli orari possono variare in base agli accordi. Il salario minimo previsto è lo stesso per tutti è ed pari a una cifra di 761,45 euro.

 Costo orarioCosto mensile
Paga lorda 3,25 euro761,45 euro
Contributi e oneri di Cassa Colf0,88 euro206,27 euro
Ferie retribuite0,33 euro77,47 euro
Tredicesima0,33 euro75,64 euro
TFR (trattamento di fine rapporto)0,32 euro75,64 euro
Costo totale5,12 euro1198,30 euro
Quanto costa una badante assunta con un contratto di presenza notturna?
Badante notturna? Ecco cosa devi sapere!

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La badante convivente lavora tutto il giorno?

La risposta a questa domanda è no. La badante, anche se convivente, non ha il dovere di aiutare il proprio assistito.

Anche chi svolge il ruolo di collaboratore domestico ha infatti diritto al riposo. In particolare devono essere garantite almeno 11 ore consecutive di riposo. Sono ammesse però delle eccezioni.

La normativa infatti prevede che la badante convivente possa svolgere straordinari ma solo in via saltuaria. Questo comporterà per il committente un costo pari al 50 per cento della regolare retribuzione o si fa recuperare al collaboratore il riposo durante il giorno.

Quali sono i compiti della badante notturna?

L’assistente notturna svolge diversi compiti. In particolare le principali mansioni si dividono in due categorie:

Ricorda che, qualora la badante deve assistere anziani non autosufficienti, possono essere richieste anche competenze infermieristiche di base e soprattutto la conoscenza di come intervenire in caso di emergenze.

Badante notturna costo
L’immagine mostra una badante – Quanto costa una badante notturna

FAQ sul lavoro di badante

Cosa fa una badante?

Una badante è una figura professionale che fornisce assistenza e cura a persone anziane, disabili o malate.

Le sue principali mansioni includono la somministrazione dei farmaci, l’assistenza nell’igiene personale, la preparazione dei pasti, il controllo dei segni vitali, e la compagnia all’assistito.

Inoltre, la badante può svolgere compiti domestici leggeri, come la pulizia della casa e il lavaggio dei vestiti dell’assistito.

Cos’è Cassa Colf?

La Cassa Colf è un ente previdenziale dedicato ai lavoratori domestici, tra cui le badanti.

Questo ente gestisce le contribuzioni e le prestazioni previdenziali per i lavoratori domestici, garantendo loro una copertura assicurativa per malattia, infortunio e pensione.

I datori di lavoro domestico, come famiglie o privati, sono tenuti a versare i contributi alla Cassa Colf per garantire ai propri dipendenti domestici tali benefici.

La Cassa Colf svolge quindi un ruolo importante nella tutela dei diritti e del benessere dei lavoratori domestici, inclusi quelli che svolgono il lavoro di badante.

Le badanti italiane sono in crescita

Cresce il numero di badanti italiane in tutta Italia e soprattutto al Sud. Lo rivelano i dati riportati dal rapporto annuale dell’associazione Domina.

Le lavoratrici straniere hanno visto una diminuzione fissa dal 2012 al 2019. Questo trend è confermato anche dai dati sulle dipendenti italiane del settore. Nel 2013 rappresentavano infatti solo il 21,2 per cento del totale dei lavoratori domestici. Oggi questo valore ha superato il 30 per cento.

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