Contratto per badanti conviventi nel 2023. Ecco quali sono i criteri previsti all’interno dei contratti collettivi nazionali. Per legge serve anche cambiare la residenza? (scopri le ultime notizie su lavoro, disoccupazione, offerte di lavoro e concorsi attivi. Ricevi le news gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).
Indice
Contratto per badanti conviventi nel 2023: cosa dice il testo?
Il contratto per badanti conviventi nel 2023 si basa sull’ultimo provvedimento siglato il 1° ottobre 2020 e aggiornato con l’accordo integrativo del 28 settembre 2020. Questo documento è rivolto anche a chi svolge le attività di colf e di babysitter.
Il testo ufficiale del CCNL dedicato a questa categoria di professionisti, lo puoi scaricare online oppure qui sotto, seguendo il tasto “download“:
All’interno di questo articolo, useremo prevalentemente il femminile per rivolgerci alla professione lavorative della badante. Questo perché, come riporta anche il portale jobbydoo, il 93 per cento delle persone in Italia che svolge questo ruolo è di sesso femminile.
Dare la residenza alla badante?
La normativa e il contratto collettivo nazionale prevede che bisogna dare la residenza alla badante per definirla covivente? La risposta è no!
È sufficiente infatti una presenza continuata, al di là degli orari di pausa e riposo nei quali il lavoratore può svolgere qualsiasi attività ovunque.
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Orari e riposo obbligatorio per le badanti: cosa prevede il contratto?
Orario di lavoro della badante
L’orario di lavoro della badante varia dalla tipologia di contratto che è stato siglato. Secondo il CCNL, la durata normale dell’orario di lavoro è concordata fra le parti e comunque non può superare:
- le 10 ore giornaliere non consecutive, per un totale di 54 ore settimanali => per i lavoratori conviventi;
- le 8 ore giornaliere non consecutive, per un totale di 40 ore settimanali da suddividere su 5 oppure 6 giorni => per i lavoratori non conviventi.
Il riposo settimanale obbligatorio
Così come l’orario di lavoro, anche il riposo settimanale è previsto all’interno del CCNL. Il provvedimento prevede che:
- il riposo settimanale per i lavoratori conviventi sia di 36 ore e deve essere goduto per 24 ore di domenica. Le restanti 12 ore possono essere godute in qualsiasi altro giorno della settimana, concordato tra le parti;
- il riposo settimanale per i lavoratori non conviventi sia di 24 ore e sia goduto di domenica.
Se la badante convivente svilgerà le proprie mansioni nelle dodici ore di riposo settimanale previste di fatto rinunciandovi, avrà diritto a una retribuzione più alta del 40 per cento. Il riposo settimanale domenicale è invece irrinunciabile.
Per casi specifici e particolari come, per esempio, la confessione religiosa della badante o altre necessità, le parti si possono accordare e spostare il giorno di riposo settimanale da domenica a un altro della settimana.
I giorni festivi
Il contratto collettivo nazionale riconosce la presenza di giorni festivi nei quali le badanti potranno usufruire del completo riposo dal lavoro. Si tratta di giornate che dovranno essere regolarmente retribuite dal datore e sono:
- il 1° gennaio,
- il 6 gennaio,
- il lunedì dell’Angelo (Pasquetta ndr),
- il 25 aprile,
- il 1° maggio,
- il 2 giugno,
- il 15 agosto,
- il 1° novembre,
- il 8 dicembre,
- il 25 dicembre,
- il 26 dicembre,
- la giornata dedicata al Santo Patrono.
In tali giornate sarà osservato il completo riposo, fermo restando l’obbligo di corrispondere la normale retribuzione.
Al di là della tipologia dell’orario di lavoro poi, per ogni anno di lavoro presso lo stesso datore, la badante ha diritto a 26 giorni lavorativi di ferie.
Quali sono le mansioni della badante convivente?
La badante convivente deve svolgere una serie di attività per assistere e curare il proprio assistito così come gli ambienti che vive ogni giorni. Rientrano in questa categoria, per esempio, le mansioni di:
- pulizia della casa;
- spesa alimentare e di farmaci;
- preparazione dei pasti;
- pulizia dell’assistito e la somministrazione delle terapie e delle medicine prescritte;
- compagnia e supporto morale all’assistito;
- assistenza in strutture ospedaliere in caso di ricovero dell’assistito;
- accompagnamento dell’assistito ad appuntamenti come quelli medici.

Faq sul contratto per badanti
Quanto guadagna una badante in Italia?
Vuoi sapere quanto guadagna una badante in Italia? Attualmente, il salario di una badante può variare in base a diversi fattori.
In media in Italia, una badante può guadagnare intorno a 920 euro netti al mese. Tieni presente che il compenso può variare a seconda dell’esperienza, delle competenze e della regione in cui lavora la badante.
Che titoli di studio ci vogliono per fare la badante?
I titoli di studio necessari per diventare una badante possono variare. In generale, non è richiesto un titolo di studio formale come una laurea.
Tuttavia, è importante avere una buona padronanza della lingua italiana e delle competenze di base nel campo dell’assistenza domiciliare.
Solitamente, un corso di formazione specifico per badanti può essere molto utile per acquisire le conoscenze necessarie per svolgere il lavoro in modo professionale.
Badante convivente, chi paga i pasti?
Se stai considerando di assumere una badante convivente, è importante capire come funziona per il vitto e per i pasti.
In genere, quando una badante convivente lavora all’interno di una famiglia, i pasti sono forniti dalla famiglia stessa. La famiglia ospitante è solitamente responsabile di fornire i pasti giornalieri per la badante.
Questo fa parte dell’accordo lavorativo e contribuisce a garantire che la badante convivente abbia tutto il necessario durante il suo periodo di lavoro.
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