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Badanti uomini: mansioni e numeri

Badanti uomini: cresce sempre più la percentuale di uomini che offrono assistenza alle persone disabili o non autosufficienti. Vediamo perché e quando è consigliabile scegliere un badante uomo al posto di una donna e quali sono le sue mansioni.

di Romina Cardia

Novembre 2023

In questo approfondimento parliamo di badanti uomini, analizzando anche quando e come assumerli (scopri le ultime notizie su lavorodisoccupazioneofferte di lavoro e concorsi attivi. Ricevi le news gratis su WhatsAppTelegram e Facebook).

Badanti uomini: cresce la domanda in Italia

Il lavoro domestico, tradizionalmente affidato alle donne, sta vivendo un cambiamento significativo.

Oggi, il 15% degli impiegati nel settore assistenza sono badanti uomini, totalizzando quasi 150 mila individui.

Questa tendenza indica un aumento della richiesta di uomini nel fornire assistenza a anziani non autosufficienti, spesso preferiti per la loro prestanza fisica.

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Perché si scelgono badanti uomini

La scelta di badanti uomini può essere influenzata da diverse considerazioni. La forza fisica maggiore degli uomini li rende ideali per assistere persone allettate, specialmente durante operazioni di spostamento come il passaggio da letto a carrozzina o divano.

Tuttavia, va sottolineato che la decisione non dovrebbe essere basata solo sul genere. Per esempio, nel caso di assistiti maschi, potrebbe essere preferibile un badante uomo, ma per l’igiene quotidiana, una badante donna potrebbe essere più appropriata. La scelta dovrebbe essere valutata caso per caso.

In sintesi, il ruolo del badante non è più esclusivamente femminile. La preferenza per un badante uomo o donna dipende dalle esigenze specifiche della situazione, con un’attenzione particolare alla forza fisica necessaria per assistere persone con mobilità ridotta.

Questa evoluzione del settore apre nuove opportunità di occupazione nel sociale per uomini e donne, contribuendo a una visione più inclusiva del lavoro domestico di assistenza.

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Quali mansioni per i badanti uomini

Le mansioni dei badanti uomini, così come concerne tutto il resto (contratto, riposi, diritti ecc.) sono esattamente uguali a quelli di una badante donna. Non cambia nulla: il ruolo è lo stesso, così come sono gli stessi i diritti e i doveri.

Per quanto riguarda le mansioni, i badanti uomini svolgono molteplici mansioni per garantire il benessere e il comfort delle persone a cui prestano assistenza. Queste attività includono:

Ecco quanto costa una badante a ore, che tipo di contratto può essere sottoscritto dalle parti e quali sono le sue mansioni se deve occuparsi di una persona anziana o disabile solo per qualche ora al giorno o alla settimana.

Come assumerli e regolarizzarli

Per assumere correttamente badanti uomini secondo le linee guida dell’INPS, il datore di lavoro deve ricevere una copia di un documento d’identità valido, del Codice Fiscale, dei documenti assicurativi e previdenziali, e di eventuali diplomi e qualifiche professionali.

Questo serve per determinare il livello d’inquadramento, seguendo le condizioni stabilite dal CCNL (Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro).

Il contratto di lavoro deve includere informazioni dettagliate, come l’orario di lavoro, il giorno di riposo settimanale, il periodo di ferie annuali e le specifiche mansioni.

Ecco quali sono i tre tipi di contratto per una badante convivente e quale scegliere in base alle mansioni che dovrà svolgere.

Badanti uomini
Badanti uomini. Nella foto: un badante e il suo assistito.

Orario lavorativo, giorni di riposo e ferie

Per i badanti uomini non conviventi, la settimana lavorativa è di massimo 40 ore, distribuite in 8 ore al giorno per cinque giorni, con riposo il sabato e la domenica.

Se invece i badanti sono conviventi, l’orario massimo è di 54 ore a settimana, con 10 ore al giorno dal lunedì al venerdì e 4 ore il sabato.

Hanno diritto a 36 ore di riposo settimanali, di solito una giornata e mezza dal sabato pomeriggio alla domenica.

Quando prendono le ferie dipende dal datore di lavoro, ma il Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro domestico (CCNL) assicura 26 giorni di ferie all’anno.

I badanti uomini devono usufruire almeno di due settimane all’anno, il resto entro 18 mesi.

Le ferie solitamente si collocano tra giugno e settembre, e il datore di lavoro decide quando possono prenderle, considerando le loro esigenze e le proprie.

Scopri quante ferie pagare alle badanti, come si calcolano i giorni di ferie e qual è la retribuzione spettante.

FAQ (domande e risposte)

Quanto si dovrebbe pagare una badante 24 ore su 24?

Il compenso per una badante 24 ore su 24 dipende da diversi fattori, tra cui il livello di esperienza, la zona geografica e le mansioni richieste. In genere, i compensi possono variare significativamente, ma un’indicazione approssimativa potrebbe essere nell’ordine di 1.200 a 2.000 euro al mese, o più, a seconda delle varie circostanze specifiche.

Quanto costa una badante per il sabato e la domenica?

Il costo mensile medio per un badante che copre i turni del weekend, lavorando 8 ore sia il sabato che la domenica, ammonta a circa 730 euro per il datore di lavoro. Questa cifra comprende stipendio, contributi, tredicesima, ferie, TFR e altri oneri gestionali.

Quando la badante va in ferie chi paga la sostituzione?

La famiglia è responsabile del pagamento della retribuzione sia per la badante sostituta che per la badante titolare assente per ferie. Nel caso in cui la badante titolare sia stata assunta come convivente, la sua busta paga includerà un’indennità sostitutiva, corrispondente al valore di vitto e alloggio di cui non usufruisce durante il periodo di assenza.

Cosa succede se licenzio la badante?

In situazioni in cui la badante si renda responsabile di comportamenti gravi, è possibile procedere al licenziamento senza dover fornire un preavviso. Se si verificano circostanze che rendono impossibile la continuazione del rapporto di lavoro e minano la fiducia tra le parti, il licenziamento può essere istantaneo.

Quando la badante ha diritto alla disoccupazione?

I lavoratori domestici, inclusi colf e badanti, possono richiedere il sussidio di disoccupazione solo se il loro rapporto di lavoro termina a causa di un licenziamento o di dimissioni per motivi validi, tra cui spesso si verifica il mancato pagamento del salario.

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