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Bonus benzina redditi bassi: 150 euro

Bonus benzina redditi bassi: potrebbe essere una tantum e di 150 euro, funzionerà come la carta acquisti e sarà consegnata alle persone che hanno un reddito non superiore a 25mila euro. La misura dovrebbe essere introdotta nella Legge di Bilancio del 2024, insieme a una serie di provvedimenti. Tra questi la possibile conferma del taglio del cuneo fiscale e gli interventi per incentivare le nascite.

di Redazione

Agosto 2023

Si iniziano a delineare i contorni del bonus benzina redditi bassi che il governo ha intenzione di introdurre nella Legge di Bilancio con l’obiettivo di attenuare l’effetto dell’aumento dei costi del carburante. La misura sarà destinata alle famiglie con entrate economiche non superiori a un certo limite. (scopri le ultime notizie sulle pensioni e su Invalidità e Legge 104. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).

Bonus benzina redditi bassi: le decisioni del governo

Il governo ha deciso di non agire sulle accise per ridurre il costo dei carburanti (la misura era stata adottata in precedenza dal governo Draghi). La misura sarebbe stata troppo costosa e l’esecutivo non ha intenzione di replicare la finanziaria dello scorso anno, quando una parte molto consistente delle risorse è stata dirottata verso interventi di emergenza.

Quest’anno si sceglierà una strada diversa e quindi eventuali provvedimenti a sostegno per la spesa dei carburanti saranno dedicati in particolare alle fasce economicamente deboli della popolazione.

In questo modo, così ragiona l’esecutivo, il costo della misura sarà ridotto e verrà aiutato chi ne ha più bisogno.

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Come funziona il bonus benzina

L’ipotesi più accreditata è quella che prevede l’erogazione di un bonus una tantum, sulla stregua della social card alimentare, del valore di 150 euro da destinare solo ai redditi più bassi, al di sotto dei 25mila euro annui.

Si tratta dunque di una misura non permanente che, secondo le previsioni, avrebbe un costo complessivo intorno ai 2 miliardi di euro. Gli esperti coinvolti nella formulazione di questa misura di sostegno, ritengono che sarebbe possibile reperire i fondi necessari dall’eccedenza di incassi derivanti dall’IVA.

Con questo surplus, si auspica di destinarne una quota anche al rifinanziamento del fondo per la sanità, per un totale di 2,5 miliardi di euro, e a coprire parte delle spese obbligatorie, che includono sia missioni internazionali sia indennità varie per la Pubblica Amministrazione, per un importo di circa 6 miliardi.

Nei prossimi giorni, la discussione relativa alla Legge di Bilancio entrerà nel vivo e potremmo aspettarci ulteriori chiarimenti sul bonus benzina redditi più bassi. Il concetto alla base della misura di sostegno sarà simile a quello di una social card.

Riflessioni sul mercato energetico

Sebbene il bonus sia al centro dell’attenzione, il governo sta anche monitorando l’andamento dei prezzi del gas a livello internazionale. Attualmente, non ci sono indicazioni su una possibile crisi energetica come quella che ha caratterizzato il 2022 (costi del gas altissimi e il timore di possibili razionamenti).

Gli sgravi fiscali

Gli esperti stanno studiando come mantenere gli sgravi su premi di produttività fino a 3mila euro e su altri vantaggi. Questi sgravi, che valgono poco più di 2 miliardi di euro, sono visti come essenziali per contrastare l’inflazione, migliorando così le buste paga degli italiani.

Legge di Bilancio, i punti focali

Il governo ha due obiettivi principali per la prossima Legge di Bilancio:

  1. Confermare il taglio al cuneo fiscale;
  2. Promuovere le politiche per la natalità.

Taglio del cuneo fiscale

Il taglio del cuneo fiscale 2023 è un punto cruciale per il governo. La misura era stata già prevista nella precedente Legge di Bilancio 2023. Quel provvedimento ha portato:

Grazie a questi sconti, molti hanno visto un aumento della loro busta paga nei primi sei mesi del 2023.

In questa tabella è possibile visionare una simulazione degli aumenti scattati a gennaio 2024.

Scheda detassazione redditi 2023

Reddito lordoPercentuale di detassazioneImporto maggiore in busta paga
Fino a 10.000 €3%19,25 €/mese
Fino a 12.500 €3%24,06 €/mese
Fino a 15.000 €3%28,88 €/mese
Fino a 17.500 €3%28,81 €/mese
Fino a 20.000 €3%32,92 €/mese
Fino a 22.500 €3%37,04 €/mese
Fino a 25.000 €3%41,15 €/mese
Fino a 27.500 €2%30,18 €/mese
Fino a 30.000 €2%32,92 €/mese
Fino a 32.500 €2%30,51 €/mese
Fino a 35.000 €2%32,85 €/mese

Taglio cuneo fiscale da luglio 2023

Con ulteriori modifiche nel Decreto Lavoro di maggio 2023, ci sono stati a partire dall’estate ulteriori aumenti in busta paga, con il taglio del cuneo fiscale che è stato portato dal 2 al 7%.

In questa seconda tabella si può vedere una simulazione degli aumenti scattati da luglio 2024:

Scheda detassazione redditi luglio 2023

Reddito LordoPercentuale di detassazioneImporto maggiore in busta pagaImporto complessivo anno 2023
Fino a 10.000€7%25,67 €269 €
Fino a 12.500€7%32 €336 €
Fino a 15.000€7%38 €404 €
Fino a 17.500€7%43 €430 €
Fino a 20.000€7%49 €460 €
Fino a 25.000€7%55 €548 €
Fino a 30.000€6%56 €576 €
Fino a 35.000€6%65 €591 €

Misure a favore della natalità

Il sostegno alla natalità rappresenta l’altro punto chiave della Legge di Bilancio. Le misure proposte sono:

  1. Bonus per chi decide di avere un secondo figlio;
  2. Vantaggi fiscali per donne con tre o più figli;
  3. L’introduzione del quoziente familiare.

C’è dunque l’intenzione di confermare il cuneo fiscale per il 2024, poi vedremo come (c’è chi parla di un taglio medio tra il 2 e il 7%).

Le pensioni nella Legge di Bilancio

Riforma della previdenza

Una delle questioni più dibattute riguarda il sistema pensionistico. Secondo fonti autorevoli, Quota 41 potrebbe non vedere la luce nel 2024. Invece, si sta considerando un rinnovo della Quota 103, con un aumento delle pensioni minime a 600 euro.

Opzione donna e l’accorpamento con Ape sociale

Opzione donna vive da tempo un periodo incertezza. La configurazione attuale di questo trattamento pensionistico, che prevede 35 anni di contribuzione, è limitato ad alcune categorie di lavoratrici e prevede il solo calcolo contributivo, ha determinato l’adesione alla misura di poche migliaia di donne. Un insuccesso, forse anche voluto per ridurre la spesa pensionistica.

Dal Ministero del Lavoro assicurano che, in caso di eliminazione di Opzione donna, verranno introdotte nuove tutele nell’ambito dell’Ape sociale. Queste nuove tutele avranno una maggiore flessibilità, soprattutto per caregiver e lavoratrici in condizioni particolari. Staremo a vedere.

Il patto di stabilità e il quadro europeo

Il quadro europeo è ancora nebuloso. Con regole di bilancio incerte per il prossimo anno, il governo italiano potrebbe dover operare in condizioni di incertezza. Nonostante ciò, l’obiettivo è quello di rispettare i principi di responsabilità e stabilità, come evidenziato dal ministro dell’Economia.

Conclusione

Sarà dunque una legge di Bilancio complessa: i fondi a disposizione sono pochi e non potranno dare al governo la possibilità di intervenire su più fronti. Restano poche certezza: una tra queste potrebbe essere il bonus benzina redditi bassi da 150 euro. La misura è una tantum e non incide sui conti pubblici in modo significativo.

Si farà poi ogni sforzo possibile per confermare il taglio del cuneo fiscale, che aumenta il netto in busta paga dei lavoratori dipendenti (riducendo gli effetti negativi dell’inflazione) e verranno destinate risorse significative per incrementare la natalità.

Non restano molto soldi per la riforma delle pensioni, in quel caso il governo si limiterà solo a qualche modifica.

Bonus benzina redditi bassi: 150 euro
Nella foto una donna che fa il pieno di benzina alla sua auto.

FAQ (domande e risposte)

Chi ha diritto al bonus benzina redditi bassi?

Il bonus benzina redditi bassi sarà destinato alle famiglie con entrate economiche non superiori a un determinato limite. L’ipotesi più accreditata è quella che considera i redditi al di sotto dei 25.000 euro annui come idonei per il bonus.

Come funziona il bonus benzina redditi bassi?

L’idea principale dietro il bonus benzina redditi bassi è erogare un bonus una tantum, simile alla social card alimentare, del valore di 150 euro. Questo bonus sarà destinato esclusivamente ai redditi più bassi, specificatamente quelli al di sotto dei 25.000 euro annui. L’intervento non è strutturale e per il suo finanziamento si stima una necessità di 2 miliardi di euro. Queste risorse potrebbero provenire dall’extragettito dell’Iva.

Quali saranno i principali provvedimenti nella prossima Legge di Bilancio?

Tra i provvedimenti in discussione per la prossima Legge di Bilancio si segnalano:

Perché il governo ha deciso di non ridurre le accise?

Il governo ha deciso di non ridurre le accise sul costo dei carburanti in quanto considera questa misura troppo costosa. Inoltre, il governo non ha intenzione di ripetere le strategie finanziarie dell’anno precedente, in cui una parte significativa delle risorse è stata destinata a interventi di emergenza. Piuttosto, l’esecutivo sceglierà una strada diversa, indirizzando eventuali provvedimenti di sostegno per la spesa dei carburanti principalmente alle fasce economicamente più deboli della popolazione.

Quali sono le misure per incentivare la natalità?

Le misure previste nella prossima legge di Bilancio per incentivare la natalità includono:

Questi provvedimenti mirano a sostenere le famiglie e ad incentivare una maggiore natalità nel paese.

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