Cosa dice la normativa italiana in merito alle categorie protette e lavoro domenicale? Risponsiamo a questa domanda e scopriamo se chi è iscritto a questi elenchi può lavorare anche nei giorni festivi o è sempre esonerato (scopri le ultime notizie su lavoro, disoccupazione, offerte di lavoro e concorsi attivi. Ricevi le news gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).
Indice
Categorie protette e lavoro domenicale: ci sono esoneri?
Chi appartiene alle categorie protette non ha diritto a nessun esonero in materia di orario di lavoro. La normativa italiana infatti non prevede nessun particolarismo per chi è iscritto a questi elenchi.
Nella definizione di categorie protette non rientrano solo i disabili gravi ma anche altre tipologie di lavoratori e lavoratrici che possono svolgere le proprie mansioni di domenica e nei giorni festivi senza alcuna difficoltà.
Chi ha la legge 104 può lavorare di domenica?
Spesso chi ha la legge 104 è iscritto anche alle categorie protette. Ecco, in questo caso la situazione può essere differente. Anche se la normativa è la stessa infatti, a cambiare le sorti della situazione può essere il medico aziendale.
Il professionista di riferimento per l’impresa, ma anche il medico di base del paziente disabile, potrebbe ritenere che far svolgere a questo lavoratore una mansione di domenica, è incompatibile con lo suo stato di salute.
In questo caso, il medico rilascerà una certificazione nella quale affermerà che l’impiegato disabile deve essere esonerato dallo svolgimento del lavoro notturno o di quello straordinario.
In fase di richiesta della legge 104 poi, è possibile anche richiedere alla commissione INPS di dichiarare la non idoneità al lavoro notturno da parte del cittadino disabile.
Legge 104 e permessi: i 3 giorni al mese
Restando sul tema dell’orario lavorativo per le categorie protette è giusto citare il caso di chi ha ottenuto il riconoscimento dell’articolo 3 comma 3 della legge 104. Chi rientra tra queste persone, ha diritto a tre giorni al mese di permesso retribuito dal luogo di lavoro.
Questa “assenza giustificata” dall’impiego può essere anche frazionata in permessi a ore. Il tutto dipende dalle esigenze personali del disabile. Ricorda poi, che possono beneficiarne anche i caregiver, cioè i familiari che si prendono cura del proprio parente o affine con disabilità grave riconosciuta.
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Quante ore devo lavorare?
Chiariamo un altro importante aspetto sull’argomento degli orari di lavoro: per quante ore bisogna svolgere le mansioni alle quali si è assegnati?
La legge stabilisce che ogni lavoratore può usufruire di un riposo settimanale che deve pari ad almeno 24 ore consecutive. Queste ore vanno sommate a quelle minime di riposo giornaliero. In questo modo si arriva a un totale di 35 ore.
Di norma il giorno di riposo settimanale dal lavoro coincide con la domenica. Tuttavia, al di là di chi lavora nei settori dei servizi essenziali, sono molti i cittadini e le cittadine che si ritrovano a svolgere le proprie mansioni anche la domenica.
Questo apetto è infatti regolato dai contratti aziendali oppure dai contratti collettivi nazionali che coinvolgono il datore e il suo lavoratore o la rappresentanza sindacale aziendale.
Lavoro domenica: cosa dicono i contratti collettivi?
Il lavoro di domenica è disciplinato anche dai contratti collettivi nazionali (CCNL ndr) siglati tra i sindacati dei lavoratori e i datori di lavoro. Alcuni di questi prevedono che i dipendenti che assistono un familiare con disabilità possano non lavorare nei giorni festivi e di domenica.
In particolare, in alcuni dei contratti, vengono esplicitamente esclusi dai turni lavorativi festivi e domenicali:
- i genitori con figli a carico che hanno meno di tre anni;
- i lavoratori che assistono i propri familiari conviventi con disabilità, a patto che siano:
- titolari dell’indennità di accompagnamento
- in possesso di un’invalidità del 100%;
- impossibilitati a compiere in autonomia gli atti quotidiani della vita come mangiare, lavarsi e vestirsi (persone non autosufficienti).
Chiariamo, queste clausole non sono presenti in tutti i Contratti collettivi nazionali. Nonostante questo metodo di contrattualizzazione copra oltre il 90 per cento delle professioni e dei mestieri italiani, ci sono settori, come quello della sanità, che non contemplano questo beneficio.

FAQ su categorie protette e lavoro domenicale
Quali sono le categorie protette?
All’interno delle categorie protette rientrano una grande fetta di lavoratori e lavoratrici. In particolare, possono far parte di questi elenchi:
- i soggetti in età lavorativa con una riduzione della capacità lavorativa superiore al 45% poiché colpiti da minorazioni:
- fisiche;
- psichiche;
- sensoriali;
- portatori di handicap intellettivo;
- invalidi del lavoro con un‘invalidità riconosciuta dall’Inail superiore al 33%;
- persone non vedenti;
- sordomuti;
- persone invalide di guerra;
- invalidi civili di guerra;
- invalidi per servizio;
- orfani e coniugi superstiti di soggetti deceduti per causa:
- di lavoro;
- di guerra;
- di servizio svolto nelle Pubbliche Amministrazioni;
- coniugi e figli di soggetti riconosciuti grandi invalidi per causa:
- di guerra;
- di servizio;
- di lavoro;
- profughi italiani rimpatriati;
- orfani e coniugi delle vittime del terrorismo e della criminalità organizzata.
Come si ottiene il riconoscimento della Legge 104?
Per ottenere il riconoscimento dalla Legge 104 bisogna seguire una procedura ben definita:
- bisogna presentare una richiesta al medico competente, che valuterà la tua situazione medica;
- dopo il parere positivo del tuo medico di famiglia, potrai inoltrare la domanda all’INPS, tramite il portale ufficiale dell’ente o con l’aiuto di un Caf o di un patronato;
- presentati alla visita medica prevista a seguito della convocazione da parte dell’ente previdenziale;
- attendi l’eventuale approvazione della domanda da parte dell’INPS.
Quali sono i diritti delle categorie protette nei concorsi pubblici?
Le categorie protette possono beneficiare di priorità nell’assunzione per determinati posti di lavoro pubblico. Questo significa che, in presenza di condizioni paritarie tra i candidati, colui che appartiene a questi elenchi può essere preferito per l’assunzione.
Ci sono poi una serie di concorsi pubblici dedicati solo alle categorie protette o che comunque prevedono una riserva di posti per queste persone.
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