In questo approfondimento parliamo di categorie protette e Reddito di cittadinanza (scopri le ultime notizie su lavoro, disoccupazione, offerte di lavoro e concorsi attivi. Ricevi le news gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).
Indice
Categorie protette e Reddito di cittadinanza: cosa cambia nel 2023
In attesa dell’entrata in vigore dell’Assegno di inclusione per persone disabili, è possibile ancora richiedere categorie protette e Reddito di cittadinanza. In sostanza, non cambia nulla per le persone appartenenti alle categorie protette, e quindi con invalidità, nel 2023.
Tuttavia, per presentare domanda per il Rdc, devi avere una percentuale di invalidità non inferiore al 56% se sei invalido civile e non inferiore al 35% se sei invalido sul lavoro.
Per richiedere il Reddito di cittadinanza con invalidità civile, devi essere disabile ai fini della dichiarazione ISEE.
È considerato disabile ai fini della dichiarazione ISEE chi soddisfa i requisiti indicati nell’Allegato 3 del DPCM 159/2013, che differenzia le persone con disabilità grave da quelle non autosufficienti, indicando le diverse categorie di appartenenza nella tabella che riportiamo di seguito:
Categorie | Disabilità media | Disabilità grave | Non autosufficienza |
Invalidi civili di età compresa tra 18 e 67 Invalidi civili minori di età Invalidi civili Over 67 Ciechi civili | Invalidi 67-99% Minori di età con difficoltà persistenti a svolgere i compiti e le funzioni propri della loro età (diritto all’indennità di frequenza) Over 67 con difficoltà persistenti a svolgere i compiti e le funzioni propri della loro età, invalidi 67-99% Art 4 Legge 138/2001 | Inabili totali Minori di età con difficoltà persistenti a svolgere i compiti e le funzioni proprie della loro età Over 67 con difficoltà persistenti a svolgere i compiti e le funzioni propri della loro età, inabili 100% Ciechi civili parziali | Cittadini di età compresa tra 18 e 67 anni con diritto all’indennità di accompagnamento Minori di età con diritto all’indennità di accompagnamento Cittadini Over 67 con diritto all’indennità di accompagnamento Ciechi civili assoluti |
Sordi civili | Invalidi Civili con cofosi esclusi dalla fornitura protesica | Sordi pre-linguali | |
INPS | Invalidi | Inabili | Inabili con diritto all’assegno per l’assistenza personale e continuativa |
INAIL | Invalidi sul lavoro 50- 79% – Invalidi sul lavoro 35-59% | Invalidi sul lavoro 80-100% – Invalidi sul lavoro -59% | Invalidi sul lavoro con diritto all’assegno per l’assistenza personale e continuativa |
INPS gestione ex INPDAP | Inabili alle mansioni | Inabili | |
Trattamenti di privilegio ordinari e di guerra | Invalidi con minorazioni globalmente ascritte alla terza ed alla seconda categoria Tab. A DPR 834/81 | Invalidi con minorazioni globalmente ascritte alla prima categoria Tab. A DPR 834/81 | Invalidi con diritto all’assegno di super invalidità |
Handicap | handicap in situazione di gravità |
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Compatibilità tra categorie protette e Reddito di cittadinanza
Ricordiamo innanzitutto che le categorie protette includono individui con disabilità, patologie gravi e altre forme di invalidità fisica o mentale.
Queste persone sono protette da leggi anti-discriminazione sul lavoro, come previsto dalla Costituzione Italiana.
In particolare, la Legge 68/99 del 12 marzo 1999 promuove l’occupazione di queste persone attraverso il collocamento mirato e fornisce incentivi finanziari alle aziende che assumono lavoratori delle categorie protette.
La Legge 68/99 copre diverse categorie di lavoratori protetti, tra cui:
- persone con un’invalidità civile superiore al 45%;
- invalidi sul lavoro con un’invalidità superiore al 33%;
- invalidi di guerra e civili di guerra;
- persone non vedenti con una vista pari o inferiore a un decimo;
- vedove, orfani, profughi, vittime del terrorismo e della criminalità organizzata.
Se sei una categoria protetta e sei stato da poco assunto, devi sapere che il Reddito di Cittadinanza può essere ricevuto anche se uno o più membri della famiglia lavorano, a condizione che i requisiti siano mantenuti.
Tuttavia, se ci sono cambiamenti nei redditi familiari dopo aver presentato la richiesta, è necessario compilare il modulo “Rdc/Pdc – Com esteso” e inviarlo all’INPS tramite i CAF, gli Enti di patronato o online con SPID, Carta Identità Elettronica o Carta Nazionale dei Servizi.
A causa delle modifiche introdotte dalla legge di bilancio 2022, qualsiasi cambiamento nella situazione lavorativa deve essere comunicato all’INPS entro il giorno prima dell’inizio dell’attività, altrimenti si potrebbe perdere il diritto al beneficio (art 3 co. 4 DL 4/2019).
Non è necessario segnalare i redditi derivanti da attività socialmente utili, tirocini formativi e di orientamento, servizio civile, contratti occasionali o libretto di famiglia.
Tuttavia, bisogna dichiarare i redditi derivanti da lavori autonomi occasionali ai sensi dell’articolo 2222 del codice civile, in quanto sono considerati redditi da lavoro autonomo.
Come funziona il rinnovo del Reddito di cittadinanza. Scopri nell’approfondimento se il mese di stop, dopo aver ricevuto 18 mesi di Rdc, si recupera oppure no.
Categorie protette con pensione di invalidità
Se fai parte delle categorie protette, hai un’invalidità al 67% (se percepisci Assegno ordinario di invalidità) o al 74% e sei titolare di pensione di invalidità civile, hai comunque diritto al Rdc perché, essendo una prestazione a sostegno del reddito, va a integrare la prestazione percepita dal beneficiario fino ad arrivare alla soglia di reddito prevista (780 euro in caso di una persona sola).
Se il beneficiario è anche invalido civile con pensione di invalidità o inabilità, la prestazione non si perde, ma viene ridotto l’importo del Reddito di cittadinanza.
Ricapitolando: è possibile richiedere il Reddito di cittadinanza per categorie protette percettrici di pensione di invalidità, ma in questo caso il Rdc subirà una riduzione pari all’importo della pensione di invalidità. In pratica, al sussidio bisogna sottrarre l’importo della pensione di invalidità civile.
Il decreto sul Rdc (decreto legge 28 gennaio 2019 n. 4) stabilisce, infatti, che ai fini della pensione e del Reddito di cittadinanza, il reddito familiare venga determinato al netto dei trattamenti assistenziali eventualmente inclusi nell’ISEE non più in godimento, includendo i trattamenti assistenziali in corso di godimento da parte dei componenti del nucleo familiare, fatta eccezione per le prestazioni non sottoposte alla prova dei mezzi, cioè erogate a prescindere dal reddito proprio o del nucleo familiare.
Ricordiamo a tal proposito che il RdC non fa reddito ai fini IRPEF, ma va comunque dichiarato in sede ISEE alla voce redditi esenti IRPEF, come ogni altra prestazione assistenziale.
Tuttavia, l’invalidità civile e la percentuale di invalidità non sono gli unici requisiti che devi possedere per richiedere il Reddito di cittadinanza in quanto categoria protetta. Vediamo quali sono gli altri requisiti.
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Categorie protette e Reddito di cittadinanza: gli altri requisiti
Requisiti di residenza, cittadinanza e soggiorno
Il beneficiario del Reddito di cittadinanza per categorie protette o comunque persone invalide è il nucleo familiare, costituito da tutti i soggetti che compongono la famiglia anagrafica.
Il nucleo familiare è definito ai sensi della norma in materia di ISEE. Ai fini della definizione del nucleo familiare, valgono le seguenti disposizioni:
- i coniugi permangono nel medesimo nucleo anche a seguito di separazione o divorzio, qualora continuino a risiedere nella stessa abitazione;
- i componenti già facenti parte di un nucleo familiare come definito ai fini dell’ISEE, o del medesimo nucleo come definito ai fini anagrafici, continuano a farne parte ai fini dell’ISEE anche a seguito di variazioni anagrafiche, qualora continuino a risiedere nella medesima abitazione;
- il figlio/a maggiorenne non convivente con i genitori, fa parte del nucleo familiare dei genitori esclusivamente quando:
- è di età inferiore a 26 anni;
- è nella condizione di essere a loro carico ai fini IRPEF;
- non è coniugato e non ha figli/e.
Il componente familiare richiedente il beneficio deve cumulativamente:
- essere in possesso della cittadinanza italiana o di Paesi dell’Unione Europea oppure, in alternativa, essere familiare di un cittadino italiano o dell’Unione Europea e titolare del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente, ovvero essere cittadino di paesi terzi in possesso del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo;
- essere residente in Italia da almeno dieci anni, al momento della presentazione della domanda, di cui gli ultimi due anni in modo continuativo.
Reddito di cittadinanza regionale. Oltre all’importante misura del Reddito di cittadinanza, che tra poco diventerà Assegno di inclusione, ci sono altre misure di sostegno alla famiglia, regionali. Scopri quali sono.
Requisiti patrimoniali
Per richiedere categorie protette e Reddito di cittadinanza devi anche possedere determinati requisiti reddituali e patrimoniali.
Nel dettaglio, il nucleo familiare deve essere in possesso dei seguenti requisiti:
- un valore dell’ISEE, di cui al D.P.C.M. n. 159/2013, inferiore a 9.360 euro;
- un valore del patrimonio immobiliare, come definito ai fini ISEE, diverso dalla casa di abitazione, non superiore a una soglia di 30.000 euro;
- un valore del patrimonio mobiliare, come definito ai fini ISEE, non superiore a una soglia di 6.000 euro, accresciuta di 2.000 euro per ogni componente il nucleo familiare successivo al primo, fino ad un massimo di 10.000 euro, incrementato di ulteriori 1.000 euro per ogni figlio successivo al secondo. Le predette soglie sono ulteriormente incrementate di 5.000 euro per ogni componente con disabilità e di 7.500 euro per ogni componente in condizione di disabilità grave o di non autosufficienza, cosi come definita ai fini ISEE, presente nel nucleo;
- un valore del reddito familiare inferiore a 7.560 euro moltiplicato per il corrispondente parametro della scala di equivalenza. La soglia è incrementata di 1.800 euro (9.360 euro totali) qualora il nucleo familiare risieda in abitazione in locazione, sempre moltiplicata per il corrispondente parametro della scala di equivalenza.
Il parametro della scala di equivalenza è pari a 1 per il primo componente del nucleo familiare ed è incrementato di 0,4 per ogni ulteriore componente di età maggiore di anni 18, e di 0,2 per ogni ulteriore componente di minore età, fino ad un massimo di 2,1. Nel caso in cui nel nucleo familiare siano presenti componenti in condizione di disabilità grave o di non autosufficienza, come definite ai fini dell’ISEE, è incrementato fino ad un massimo di 2,2.
Per quanto riguarda i beni durevoli, nessun componente il nucleo familiare deve essere intestatario a qualunque titolo o avente piena disponibilità di:
- autoveicoli, anche di seconda mano, immatricolati per la prima volta nei sei mesi antecedenti la richiesta, ovvero di autoveicoli di cilindrata superiore a 1.600 cc, nonché motoveicoli di cilindrata superiore a 250 cc, immatricolati per la prima volta nei due anni antecedenti. Sono esclusi gli autoveicoli e i motoveicoli per i quali è prevista una agevolazione fiscale in favore delle persone con disabilità.
A partire dal 2024, il Reddito di cittadinanza verrà sostituito dall’Assegno di Inclusione, che prevede regole e requisiti differenti dalla misura alla povertà uscente (Rdc). In questo approfondimento vedremo nel dettaglio cosa è previsto per l’inserimento lavorativo nell’Assegno di Inclusione.
Reddito di cittadinanza e patto per il lavoro
I percettori di RdC hanno in generale l’obbligo di firma del Patto per il Lavoro. Ci sono tuttavia categorie protette che sono esonerate o escluse dal vincolo di ricerca di un’occupazione e allo svolgimento delle attività di politica attiva previste dal Patto per il Lavoro stipulato col centro per l’impiego. Tra queste:
- i disabili, come definiti dalla normativa sul collocamento mirato;
- i disabili, come definiti ai fini ISEE;
- i caregiver che si prendono cura di un minore di età inferiore ai 3 anni (non compiuti) o di un disabile grave presente nel nucleo familiare.
Vediamo quanto si perde con l’Assegno di inclusione e se è vero che la nuova misura sarà meno generosa del Rdc.
Come si calcola l’importo
Per calcolare l’importo del Reddito di cittadinanza per categorie protette, dobbiamo innanzitutto precisare che il sussidio economico è composto da due parti:
- la prima integra il reddito familiare fino alla soglia di 6.000 euro, moltiplicato per la scala di equivalenza;
- la seconda è destinata solo a chi è in affitto, incrementa il beneficio di un ammontare annuo pari al canone di locazione fino a un massimo di 3.360 euro.
Per famiglie proprietarie della casa di abitazione che pagano il mutuo, l’integrazione è pari al massimo alla rata del mutuo fino ad un massimo di 1.800 euro.
L’importo complessivo, sommate le due componenti, non può comunque superare i 9.360 euro annui (780 euro mensili), moltiplicati per la scala di equivalenza e ridotti per il valore del reddito familiare, come da tabella di seguito:
Composizione nucleo familiare | Scala di equivalenza | Beneficio massimo annuale |
1 adulto | 1 | 6.000 euro |
1 adulto e 1 minore 2 adulti | 1,2 1,4 | 7.200 euro 8.400 euro |
2 adulti e 1 minore | 1,6 | 9.600 euro |
2 adulti e 2 minori 2 adulti e 3 minori | 1,8 2 | 10.800 euro 12.000 euro |
3 adulti e 2 minori 4 adulti | 2,1 2,1 | 12.600 euro 12.600 euro |
4 adulti (o 3 adulti e 2 minori) tra cui una persona in condizione di disabilità grave o non autosufficiente | 2,2 | 13.200 euro |
Sono da considerare disabili ai fini del collocamento mirato, esonerati dalla sottoscrizione del Patto per il Lavoro:
- gli invalidi civili in età lavorativa, per i quali sia stata accertata dalle commissioni mediche una riduzione della capacità lavorativa superiore al 46%;
- i ciechi civili affetti da cecità assoluta o con un residuo visivo non superiore a 1/10 in entrambi gli occhi, con eventuale correzione;
- i sordi, dalla nascita o divenuti tali prima dell’apprendimento della lingua parlata;
- gli invalidi del lavoro con un’invalidità (accertata dall’INAIL) superiore al 33%;
- gli invalidi per servizio, invalidi di guerra e invalidi civili di guerra, per i quali sia stata riconosciuta una delle otto minorazioni previste dalla normativa in materia di pensioni di guerra.
Sarà possibile richiedere Assegno di inclusione per persone disabili e Assegno Unico, ma le condizioni potrebbero essere un po’ diverse rispetto a chi percepisce solo AU. Differenti anche gli importi. Vediamo perché e quali sarebbero queste condizioni.
Come presentare domanda
La domanda per categorie protette e Reddito di cittadinanza può essere presentata dopo il quinto giorno di ciascun mese e trasmessa all’INPS tramite un Caf o un Patronato, oppure accedendo con le proprie credenziali al sito redditodicittadinanza.gov.it
La decorrenza del beneficio è fissata dal 1° giorno del mese successivo a quello della domanda.
Scopri i dati del report Bankitalia sulla quantità di esclusi dall’Assegno di inclusione.
Quanto dura e quando si rinnova
Il Reddito di cittadinanza per categorie protette può durare fino al 31 dicembre 2023. Dopo questa data, a partire dal 1° gennaio 2024, per continuare a beneficiare di un sussidio antipovertà, è necessario presentare domanda per la nuova misura in sostituzione: l’Assegno di inclusione per persone disabili.
L’importo dell’Assegno di inclusione prevede un aumento per tutelare maggiormente alcune categorie di persone disabili. Vediamo quali sono gli importi della nuova misura a contrasto della povertà e a chi spetterà l’aumento.

Cosa cambierà con l’Assegno di inclusione
In realtà sono poche le cose che cambieranno con l’Assegno di inclusione per persone disabili, in quanto questa categoria è tra quelle “tutelate” e beneficiarie della nuova misura antipovertà, insieme agli over 60 e alle famiglie con figli minori a carico.
Nella tabella che segue ti mostriamo le differenze tra Reddito di cittadinanza 2023 e Assegno di inclusione:
Assegno di Inclusione | Reddito di cittadinanza |
Valore massimo dell’assegno | |
640 euro al mese (più la quota di affitto fino a massimo 280 euro) | Fino a 780 euro al mese (più la quota di affitto fino a massimo 280 euro |
Valore ISEE | |
Non superiore a 9.360 euro | Non superiore a 9.360 euro |
Valore del patrimonio immobiliare | |
Non superiore a 30.000 euro | Non superiore a 30.000 euro |
Valore del patrimonio mobiliare | |
Non superiore a 6.000 euro per chi abita da solo. Incrementato in base al numero dei componenti della famiglia fino a 10mila euro: 1000 euro per ogni figlio ulteriore al secondo; 5000 euro in caso di figli con disabilità media; 7.500 euro in caso di figli con disabilità grave. | Non superiore a 6.000 euro per chi abita da solo. Incrementato in base al numero dei componenti della famiglia fino a 10mila euro: 1000 euro per ogni figlio ulteriore al secondo; 5000 euro in caso di figli con disabilità media; 7.500 euro in caso di figli con disabilità grave. |
Valore del reddito familiare | |
Non superiore a 6.000 euro annui, soglia moltiplicata per il corrispondente parametro di equivalenza | Inferiore a 6.000 euro annui |
Tenore di vita dei membri della famiglia | |
Componenti: non intestatari di autoveicoli nei 36 mesi precedenti alla richiesta del Rdc (esclusi quelli con agevolazioni fiscali per persone con disabilità); non intestatari di navi e imbarcazioni di diporto; non sottoposti a misura cautelare e personale | Componenti: non intestatari di autoveicoli nei 6 mesi precedenti alla richiesta del Rdc; non intestatari di navi e imbarcazioni di diporto; non sottoposti a misura cautelare e personale |
Tempi di erogazione | |
18 mesi, con possibilità di rinnovo per altri 12 mesi, previa sospensione di un mese | 12 mesi, con possibilità di rinnovo |
Requisiti di residenza | |
Risiedere da almeno 5 anni in Italia | Risiedere almeno da 10 anni in Italia |
FAQ sulle categorie protette e Reddito di cittadinanza
Cosa si intende per categorie protette?
Nelle Categorie Protette rientrano tutti gli individui con disabilità, patologie gravi e altre forme di invalidità psico-fisiche. Per proteggere da forme discriminatorie sul lavoro queste persone, esistono specifiche tutele di legge per le Categorie Protette sancite dalla Costituzione Italiana.
In particolare, la Legge 68/99 del 12 marzo 1999 promuove l’inserimento lavorativo attraverso il collocamento mirato e forme di incentivi economici per le aziende che assumono lavoratori appartenenti alle Categorie Protette.
Come ci si iscrive al collocamento mirato?
La lista di collocamento mirato è un elenco pubblico con i nominativi delle persone disabili e appartenenti alle categorie protette ordinate secondo una graduatoria, dalla quale vengono scelte le persone per le assunzioni obbligatorie.
In particolare, per iscriversi alla lista collocamento mirato delle categorie protette e accedere ai relativi servizi è necessario:
- avere almeno 16 anni e non aver ancora raggiunto l’età pensionabile;
- essere disoccupati;
- essere in possesso della certificazione di invalidità civile o dichiarazioni attestanti le condizioni di invalidità.
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