privacy
Home / Lavoro » Lavoro e disabilità / Categorie protette insegnanti
×
Lavoro e Pensioni
×
icona-ricerca

Categorie protette insegnanti

Scopri come funziona e cosa prevede la legge in materia di categorie protette e insegnanti e come fare a essere assunto.

di Antonio Dello Iaco

Novembre 2023

Quali sono le regole da rispettare nel mondo della scuola in merito alle categorie protette e insegnanti? La normativa, così come per le imprese private, parte dalle quote di riserva. Scopriamo in cosa consiste e cosa prevede (scopri le ultime notizie su lavoro, disoccupazione, offerte di lavoro e concorsi attivi. Ricevi le news gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).

Categorie protette e insegnanti: le quote di riserva

La legge 68 del 1999 introduce le cosiddette “quote di riserva“. Si tratta dell’obbligo di assumere un certo numero di persone iscritte alle categorie protette in enti pubblici e imprese private.

Questo dovere si relaziona al numero totale degli impiegati dell’ente. Più sono i cittadini e le cittadine contrattualizzate e maggiori saranno gli appartenenti alle categorie protette da assumere. In particolare:

Chi appartiene alle categorie protette?

I soggetti tutelati dalla legge 68/1999 non sono solo i diversamente abili ma tutti i cittadini e le cittadine che rientrano in questo elenco:

Entra nella community, informati e fai le tue domande su YouTube e Instagram.

Come funziona la riserva dei posti scuola?

Questa regola, come dicevamo, viene applicata sia alle imprese private sia agli enti pubblici. Ciò vuol dire che, anche nel comparto scuola, bisogna seguire queste indicazioni. Tuttavia le regole sono leggermente diverse.

La legge infatti prevede che, nella scuola, il 7% dei lavoratori occupati sia iscritto alla categoria dei disabili e l’1% a quella degli orfani, coniugi superstiti e soggetti equiparati.

Come vengono assegnati questi posti? Per farlo bisogna verificare che in ogni provincia le aliquote previste per le due categorie non siano già sature ed, eventualmente, calcolare i posti scoperti che dovrebbero essere occupati dalle categorie protette.

Ricorda che il numero dei posti da riservare prevede, in genere, l’assunzione a tempo indeterminato. Questo però può acccadere solo per massimo il 50% dei posti autorizzati.

Se il numero dei posti previsti dalle nuove contrattualizzazioni non è sufficiente a coprire la quota di riserva poi, si passerà alle assunzioni a tempo determinato. In questo caso si farà affidamento allo scorrimento delle graduatorie a esaurimento e di quelle provinciali.

Categorie protette nelle graduatorie scolastiche

Queste “preferenze” che abbiamo visto prima, hanno l’obiettivo di migliorare e facilitare l’accesso dei soggetti tutelati dalla legge 68/1999 al mondo del lavoro.

Il sistema di riserva di posti nel settore istruzione si applica sia per l’immissione in ruolo a tempo indeterminato, sia per gli incarichi annuali relativi alle Graduatorie a Esaurimento (GAE) e alle Graduatorie Provinciali (GPS).

La normativa invece non prevede questo sistema per quanto riguarda le graduatorie interne di istituto, che spesso vengono utilizzate per l’affidamento immediato degli incarichi di supplenza.

Categorie protette a scuola: i concorsi

All’interno dei concorsi scolastici l’appartenenza alle categorie protette va dichiarata insieme alla domanda di partecipazione.

Facciamo subito un chiarimento. Gli iscritti a questi elenchi non devono per forza concorrere solo ai bandi a loro riservati. Le categorie protette hanno infatti il diritto a partecipare a qualsiasi avviso pubblico di lavoro.

Qual è la differenza con quelli che prevedono una riserva di posti? Di norma nei concorsi pubblici “ordinari”, quindi in quelli senza posizioni assegnate, non vengono previste agevolazioni per l’accesso al mondo del lavoro.

Spetta poi agli enti responsabili della redazione dei singoli bandi definire se, in fase di composizione delle graduatorie, si ha diritto a un punteggio extra in caso di appartenenza alle categorie protette.

Scuola e categorie protette: fare domanda per le supplenze

Ogni anno gli uffici scolastici provinciali stilano gli elenchi dei docenti supplenti che, in genere, prendono servizio dal 1° settembre e terminano l’impiego il 30 giugno. Per queste liste vengono prese in considerazione le graduatorie provinciali di supplenza (GPS).

Per iscriversi nelle GPS bisogna presentare un’apposita domanda online e seguire la procedura richiesta. I tempi della finestra per inviare le nuove domande vengono comunicate tramite il sito ufficiale del Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM).

Le persone che appartengono alle categorie protette e vogliono presentare questa domanda devono cliccare, all’interno della piattaforma dedicata, la sezione “Titoli di riserva” per dichiarare la propria condizione.

Ricordati che per fare questa dichiarazione è necessario essere già iscritti al collocamento mirato, nella lista dedicata alle categorie protette.

Categorie protette insegnanti
L’immagine rappresenta il tema delle categorie protette e insegnanti

FAQ sulle categorie protette nel mondo della scuola

Graduatorie provinciali e a esaurimento: cosa cambia?

Per lavorare nel mondo della scuola, spesso, è necessario iscriversi ad apposite graduatorie. Oltre a quelle di istituto, ne esistono altre due:

Chi può chiedere i permessi 104 a scuola

Se sei un dipendente di una scuola pubblica e hai un contratto, sia a tempo determinato sia indeterminato hai il diritto di accedere ai permessi della Legge 104.

Questa titolarità spetta solo a coloro che sono assegnatari della Legge 104, art. 3 comma 3, o a chi assiste un familiare con disabilità grave riconosciuta dall’INPS.

Permessi 104: fino a che grado di parentela si possono usare?

La legge definisce che il coniuge e i parenti, fino al secondo grado di parentela, possono richiedere i permessi previsti dalla legge 104 del 1992.

Esistono tuttavia una serie di eccezioni, come nel caso in cui i genitori o il coniuge della persona disabile abbiano superato i sessantacinque anni di età o siano affetti da patologie invalidanti. In questi casi, la legge estende la possibilità di usufruire dei permessi anche ai parenti di terzo grado.

Ecco i 5 articoli sul lavoro preferiti dagli utenti: