Categorie protette e personale ATA: in quali casi sono riservati dei posti a chi ha una disabilità riconosciuta o, in generale, appartiene a questi elenchi? Le stesse regole sulle assunzioni tramite concorso valgono anche per tutte le fasce di personale scolastico? (scopri le ultime notizie su lavoro, disoccupazione, offerte di lavoro e concorsi attivi. Ricevi le news gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).
Indice
Categorie protette e personale ATA: le assunzioni
Anche per le categorie protette che vogliono approcciarsi mondo della scuola e iniziare a lavorare come personale ATA sono previsti dei posti dedicati.
Il tutto è regolamentato dalla legge 68 del 1999 che tutela le persone affette da disabilità e tutti coloro che rientrano negli appositi elenchi dedicati alle categorie protette. Questa norma introduce per gli enti pubblici la necessità di:
- assumere un minimo di persone appartenenti alle categorie protette in proporzione al numero totale di lavoratori totali;
- riservare una quota di posti banditi nei vari concorsi a coloro che sono iscritti a questi elenchi.
I posti riservati alle categorie protette come personale ATA
In genere, per lavorare presso una Pubblica Amministrazione, è necessario superare un apposito concorso. Per farlo bisogna aspettare la pubblicazione di un bando, rispettare i requisiti previsti e iscriversi.
Nel settore pubblico, le normative italiane prevedono di dedicare, in quasi tutte le selezioni, una percentuale dei posti di lavoro messi a bando solo per le persone che fanno parte delle categorie protette.
Se poi tra questi candidati poi ci sono cittadini e cittadine che soffrono di disturbi dell’apprendimento DSA, la normativa dà loro la possibilità di usufruire:
- di tempo extra per lo svolgimento delle prove;
- di sussidi e ausili vari per portare a termine i test;
- della sostituzione dell’esame scritto con un colloquio orale.
Per quanto riguarda i concorsi per essere assunto come lavoratore ATA però, ci sono delle osservazioni da fare. La riserva di posti dedicata alle categorie protette è valida solo per le assunzioni, sia a tempo indeterminato e sia a tempo determinato, che riguardano:
- i profili A e B del personale ATA e che sono state effettuate tramite scorrimento delle graduatorie provinciali permanenti, elenchi provinciali ad esaurimento e graduatorie provinciali ad esaurimento di collaboratore scolastico per le supplenze.
Non possono beneficiare dei posti garantiti quindi, chi rientra nelle graduatorie di circolo e di istituto di terza fascia.
Quali sono i profili A e B del personale ATA?
Il Ministero dell’Istruzione e del Merito, tramite i suoi canali ufficiali, ha chiarito quali sono i profili A e B previsti per il personale ATA, una delle categorie più importanti del settore scolastico italiano.
Chi appartiene all’area A
Rientrano nell’area A i collaboratori scolastici (CS). Per ricoprire questo ruolo è necessario avere uno dei seguenti titoli di studio:
- un diploma di qualifica triennale rilasciato da un istituto professionale;
- un diploma di maestro d’arte;
- un diploma di scuola magistrale per l’infanzia;
- un qualsiasi diploma di maturità;
- attestati e/o diplomi di qualifica professionale di durata triennale e che sianto stati rilasciati o riconosciuti dalle Regioni
Sempre all’interno dell’area A sono collocati i professionisti addetti all’azienda agraria (CR). Per ricoprire questo ruolo bisogna avere un diploma professionale di:
- operatore agrituristico;
- operatore agro industriale;
- operatore agro ambientale.
Chi appartiene all’area B
Rientrano nell’area B gli assistenti amministrativi (AA). Per ricoprire questa mansione è necessario possedere un diploma di maturità. Sono definiti assistenti amministrativi i ruoli di:
- assistente tecnico (AT);
- cuoco (CU);
- infermiere (IF);
- guardarobiere (GU).
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Come iscriversi nelle graduatorie provinciali per il personale ATA come categorie protette
Come abbiamo visto nei paragrafi precedenti, la normativa sulla riserva dei posti per chi appartiene alle categorie protette, influisce anche sul posizionamento nelle GPS (graduatorie provinciali scolastiche) e nelle GAE (graduatorie a esaurimento).
Se vuoi beneficiare delle posizioni garantite ai disabili, all’atto di candidatura a un concorso pubblico dedicata al personale ATA, devi dichiarare l’iscrizione alle liste di collocamento.
Questa comunicazione va fatta una sola volta. Se infatti in futuro dovessi partecipare a un altro bando, queste informazioni risulteranno già acquisite dagli archivi e sarai direttamente collocato tra i posti dedicati alle categorie protette.
Categorie protette e diritto alla preferenza come personale ATA
Chi vuole iscriversi negli elenchi dedicati al personale ATA di terza fascia non ha diritto a una riserva di posti, anche se appartiene alle categorie protette.
Tuttavia può usufruire del cosiddetto “diritto alla preferenza“. Questo beneficio dà la possibilità a chi ne è titolare di salire di posizione in graduatoria a parità di punteggio con un altro candidato.
In sostanza, se all’interno degli elenchi per gli ATA di terza fascia, risulti primo a pari punti con un altro candidato, se quest’ultimo non è iscritto alle categorie protette e tu sì otterrai la posizione più alta della graduatoria.
Quando ti candiderai al prossimo concorso per personale ATA di terza fascia, ricorda di indicare la volontà di beneficiare del “diritto alla preferenza”. Il bando più vicino è quello che consentirà la creazione di nuove graduatorie valide per il triennio 2024 – 2027.

FAQ sulle categorie protette
Le categorie protette possono essere licenziate?
Le persone appartenenti alle categorie protette godono di una certa protezione dal licenziamento. Tuttavia, se l’azienda ha una valida ragione economica o organizzativa per procedere, anche i dipendenti delle categorie protette possono essere licenziati.
In questo caso vengono offerti loro degli adeguati strumenti di supporto per la ricerca di un nuovo impiego.
Come funziona la quota di riserva per le categorie protette?
Le aziende e le Pubbliche Amministrazioni sono tenute a rispettare una quota di riserva, ossia una percentuale di posti di lavoro da destinare alle persone con disabilità.
L’entità di questa quota varia in base alla dimensione dell’azienda o dell’ente pubblico. Le imprese possono adempiere a questa quota assumendo direttamente persone delle categorie protette o tramite contratti di collaborazione.
Gli enti invece, in genere, procedono tramite la riserva di posti nei bandi di concorso. Tuttavia la normativa ammette anche le assunzioni per chiamata diretta per coloro che rientrano in queste categorie e non solo.
Quante categorie protette devono essere assunte al Ministero dell’Istruzione e del Merito?
Ogni anno i vari enti pubblici redigono un piano con le persone appartenenti alle categorie protette che bisogna assumere, per rispettare le normative vigenti.
Stando agli ultimi dati pubblicati, che sono aggiornati al 31 dicembre 2022, il quadro del Ministero è il seguente:
- totale lavoratori in forza presso l’amministrazione centrale e periferica: 2.930;
- quota di riserva disabili di cui all’articolo 3 della legge 68/1999: 168;
- lavoratori disabili in forza presso l’amministrazione al momento: 202.
Le quote d’obbligo riservate alle categorie protette sono quindi completamente rispettate.
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