Alcune attività lavorative richiedono di svolgere anche dei turni notturni, nella fascia oraria in cui di solito i lavoratori tornano a casa per cena e vanno a dormire. In questo approfondimento vediamo come chiedere l’esonero dal turno notturno e quando è possibile farlo (scopri le ultimissime notizie sul lavoro sempre aggiornate. Ricevi su WhatsApp e sul canale Telegram la rassegna stampa con le ultime novità sui concorsi e sul mondo del lavoro. Resta sempre aggiornato sulla nostra pagina Facebook e Prova il nostro tool online per la ricerca di lavoro in ogni parte d’Italia. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
Alcune società non hanno la possibilità di fermare la produzione neanche durante le ore notturne, dal tramonto all’alba del giorno dopo. Di conseguenza, i dipendenti che ci lavorano devono svolgere dei turni di notte in modo alternato.
Tuttavia, esistono dei casi in cui non è possibile svolgere il turno di notte, per esempio se si hanno figli minori a carico o ci si prende cura di una persona con disabilità.
Nei prossimi paragrafi, quindi, vediamo nel dettaglio come chiedere l’esonero dal turno notturno.
Indice
Come chiedere l’esonero dal turno notturno?
Visto che il lavoro notturno è considerato usurante e stancante, non è adatto a tutti i tipi di lavoratori. In particolare, se un lavoratore ritiene di trovarsi in una condizione che non gli permette di svolgere i turni di notte, può richiedere al datore di lavoro di essere esonerato.
Ma come fare?
Dunque, in casi come donne in gravidanza e minorenni, non è necessario fare alcuna richiesta, in quanto l’esonero è previsto dalla legge.
Invece, in altre situazioni che vedremo meglio nei paragrafi successivi, il lavoratore o la lavoratrice deve inviare una comunicazione all’azienda per cui presta la sua attività. All’interno della comunicazione deve specificare il motivo per cui desidera essere esonerato o esonerata dal turno notturno, con dovuti riferimenti normativi e documentazione allegata, se necessario.
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Come chiedere l’esonero dal turno notturno: che si intende
Ora che abbiamo visto come chiedere l’esonero dal turno notturno, facciamo un passo indietro e chiariamo che cosa si intende quando si parla di turno notturno.
Dunque, il turno di notte si riferisce a un turno in cui si lavora per almeno 7 ore consecutive tra la mezzanotte e le cinque del mattino. Quindi, è considerato turno di notte anche quello che va dalle 11 di sera alle 7 del mattino, oppure dalle 10 di sera alle 6 e così via.
Per quanto riguarda la durata, in linea di massima il lavoro notturno non può superare le 8 ore nell’arco delle 24 ore. Questo limite deve essere calcolato con la media tra le ore lavorate e quelle non lavorate, quindi 1/3, e non può essere applicato su un periodo di riferimento uguale alla settimana lavorativa di 6 giorni.
In ogni caso, le disposizioni sui turni notturni cambiano a seconda dei contratti di lavoro di riferimento.
Come chiedere l’esonero dal turno notturno: obblighi del datore di lavoro
Se per esigenze di produzione un’azienda ha necessità di istituire delle ore lavorative notturne, il datore di lavoro ha degli obblighi da rispettare nei confronti dei suoi dipendenti. In particolare, è tenuto a sottoporre i lavoratori subordinati a dei controlli specifici, per accertare l’idoneità al lavoro notturno.
Nello specifico, il dipendente interessato deve svolgere questi accertamenti:
- una visita preventiva al momento dell’assunzione o dell’assegnazione al turno di notte;
- una visita medica periodica ogni 2 anni;
- una visita medica su domanda del lavoratore.
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Come chiedere l’esonero dal turno notturno: chi non può fare il turno notturno
Come dicevamo in apertura del nostro approfondimento, ci sono diverse categorie di lavoratori che non possono essere incaricati di svolgere il turno di notte. Si tratta in particolare di dipendenti che rientrano in queste condizioni:
- la madre o il padre convivente (uno dei due) di un bambino minore di 3 anni;
- un lavoratore o una lavoratrice unico affidatario di un figlio minore di 12 anni;
- un dipendente che abbia a carico un disabile riconosciuto dalla Legge 104;
- la donna tra l’attesa della conferma della gravidanza e l’anno di età del bambino;
- i minori per un periodo di almeno 12 ore consecutive comprendente l’intervallo tra le 22 e le 6 o tra le 23 e le 7.
Mentre i genitori con minori di 3 anni e i minorenni sono esonerati automaticamente da questo turno, le altre categorie sono tenute a chiedere l’esonero tramite comunicazione al datore di lavoro.
A questo proposito, è stato molto dibattuto il caso dell’esonero dal turno di notte con per chi si prende cura di una persona con disabilità ai sensi della Legge 104. A questo proposito, dopo una serie di dibattiti, la Corte ha stabilito che il caregiver può chiedere l’esonero dal lavoro notturno indipendentemente dal tipo di gravità, cioè che sia Legge 104/92 articolo 3 comma 1 oppure comma 3.

Come chiedere l’esonero dal turno notturno per patologia
Oltre ai casi descritti prima, che impediscono ai lavoratori di svolgere i turni di notte per una determinata azienda, è possibile che un dipendente passi da idoneo al lavoro notturno e a inidoneo nel corso del tempo.
Per esempio, questo capita quando insorge una patologia che mette il lavoratore nelle condizioni di poter richiedere l’esonero perché non più adatto alle ore lavorative notturne. Spesso questo può capitare anche a causa degli stessi turni di notte, che potrebbero causare insonnia, depressione, ansia o ipertensione.
In questi casi, deve essere il medico curante a valutare se la persone interessata debba fare una richiesta al datore di lavoro per ottenere un orario di lavoro più consono alle condizioni salutari del dipendente.
In particolare, quando sorgono i primi dubbi sulla necessità di fare una richiesta di esonero, il lavoratore deve procedere in questo modo:
- recarsi dal medico curante o dal medico aziendale per comunicargli i suoi disturbi e per farsi prescrivere gli accertamenti necessari presso una struttura pubblica;
- fare gli esami o le visite che sono state prescritte e consegnare gli esiti al medico aziendale, il quale, se sarà il caso, preparerà un certificato di inidoneità al lavoro notturno.
L’azienda può chiedere al dipendente di sottoporsi ogni 2 anni a un controllo per verificare se può riprendere o meno il turno di notte.
FAQ Esonero dal turno di notte
Come chiedere l’esonero dal turno notturno?
Se un lavoratore si trova in una condizione che non gli permette di svolgere i turni di notte, può richiedere al datore di lavoro di essere esonerato. In particolare, la richiesta va fatta inviando una comunicazione all’azienda, nella quale si specifica il motivo per cui si desidera essere esonerato dal turno notturno. Se necessario, alla richiesta si può allegare la documentazione pertinente.
Cos’è un turno notturno nel mondo del lavoro?
Il turno di notte è un turno di lavoro che include almeno 7 ore consecutive tra mezzanotte e le cinque del mattino. Questo potrebbe significare un turno che va dalle 11 di sera alle 7 del mattino, oppure dalle 10 di sera alle 6 del mattino, e così via.
Quali sono gli obblighi del datore di lavoro per i turni notturni?
Se un’azienda ha necessità di istituire turni notturni, il datore di lavoro ha degli obblighi nei confronti dei suoi dipendenti. Deve fare dei controlli specifici per accertare se i lavoratori sono idonei a svolgere il turno notturno. Questi controlli possono includere una visita preventiva, una visita medica periodica ogni 2 anni, o una visita su richiesta del lavoratore.
Chi può essere esonerato dai turni notturni?
Alcune categorie di lavoratori non possono svolgere turni notturni. Queste includono genitori di un bambino minore di 3 anni, lavoratori con figli minori di 12 anni a carico, dipendenti che si prendono cura di una persona con disabilità, donne in attesa di conferma della gravidanza o con un bambino di meno di un anno, e minori.
Come posso ottenere l’esonero dal turno notturno per motivi di salute?
Se un dipendente diventa inidoneo a svolgere il turno notturno a causa di una patologia, deve essere il medico a valutare la situazione. Il lavoratore dovrà comunicare i suoi disturbi al medico e sottoporsi agli esami o le visite necessarie. Se risulta inidoneo al lavoro notturno, il medico aziendale preparerà un certificato di inidoneità al lavoro notturno.
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