In questo articolo spiegheremo come diventare freelance in Italia. Condivideremo consigli e strategie pratiche. Ci occuperemo anche delle questioni fiscali e burocratiche, spiegandole in modo semplice, ma per comodità ci riferiremo alle sole persone fisiche (scopri le ultime notizie su lavoro, disoccupazione, offerte di lavoro e concorsi attivi. Ricevi le news gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).
Indice
Freelance: cosa fa, partita IVA, costi e tasse
Chi è il freelance
Con la parola freelance indichiamo un professionista indipendente che offre servizi a più committenti.
Questo lavoratore è libero di scegliere le modalità, gli orari e il luogo in cui svolgere la propria attività come meglio crede. L’unica incombenza? Realizzare il prodotto o servizio concordato con il cliente.
I liberi professionisti possono avere background differenti, così come diversi sono i clienti che usufruiscono dei loro servizi.
Di solito, questa figura professionale è attiva in settori le cui prestazioni sono facilmente misurabili e si esauriscono nella realizzazione di un’attività specifica o un progetto.
Ecco degli esempi di freelance:
- sviluppatore di siti web;
- sviluppatore di software;
- consulente SEO;
- copywriter
- grafico.
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Come diventare freelance in Italia
Per iniziare la propria attività da professionista in Italia è necessario mettersi in regola con il fisco, aprendo una partita IVA. Per farlo bisogna compilare i moduli messi a disposizione dall’agenzia delle entrate.
Il passo successivo è l’iscrizione all’INPS per il pagamento dei contributi pensionistici (se non hai un’altra cassa previdenziale di riferimento). Questo passaggio è obbligatorio e permette ai liberi professionisti di iniziare a maturare i requisiti per la pensione. Il fondo INPS che si occupa queste figure professionali si chiama “gestione separata“.
In questa fase ci si può fare assistere da un commercialista per non commettere errori e per farsi consigliare possibili agevolazioni. Esistono anche servizi online per l’apertura di partita Iva e la gestione della contabilità.
Per dei liberi professionisti, all’inizio dell’attività, questa situazione è perseguibile e può far risparmiare dei soldi.
Quanto costa aprire e gestire una Partita iva da freelance
L’apertura di una partita IVA online o presso gli uffici dell’Agenzia delle Entrate è gratuita.
La pratica, come dicevamo, può essere affidata anche a:
- un commercialista;
- un Centro di Assistenza Fiscale (CAF),
- un professionista o un’azienda abilitata a offrire questo servizio online.
Lo stesso discorso vale per chiusura della Partita Iva: puoi, insomma, farlo da solo e gratuitamente oppure affidarti a dei professionisti.
Commercialisti e Caf hanno costi variabili per l’erogazione dei loro servizi.
Possiamo dire che, in media, l’apertura di una partita IVA come freelance e la gestione della contabilità per il primo anno, posso andare dai 500 agli 800 euro.
Prendi queste cifre con le pinze, poiché anche i commercialisti sono liberi professionisti. E ogni professionista fa il suo prezzo.
Il suggerimento è quello di valutare più soluzioni, basandoti anche sulle recensioni dei clienti (online o offline) e sulle tue esigenze.
Come aprire una Partita Iva da solo
Per aprire la Partita Iva dovrai individuare:
- il profilo fiscale nel quale ricade la tua attività;
- il codice ATECO collegato all’attività (qui trovi la classificazione delle attività economiche ATECO dell’Istat).
Bisognerà quindi compilare il modello AA9/12 per le persone fisiche. Il documento compilato può essere consegnato:
- attraverso il sito;
- presso gli uffici dell’agenzia delle entrate;
- oppure per posta raccomandata.
Quali tasse paghe un freelance in Italia
Con il regime forfettario, accessibile fino a €85.000 di fatturato annuo, pagherai una sola imposta sostitutiva del 15%, ridotta al 5% per i primi 5 anni di attività.
L’imposta va calcolata sul reddito imponibile, ossia quello sul quale devi versare una percentuale allo Stato.
Per ricavare questa cifra dovrai avere a disposizione:
- i tuoi ricavi;
- il coefficiente di redditività per il tuo codice Ateco;
- eventuali contributi obbligatori da dedurre, ossia da sottrarre al reddito complessivo sul quale si applicheranno le imposte.
Freelance: primi passi e come farsi notare
Quale settore scegliere?
Prima di iniziare la tua attività di freelance è importante definire gli obiettivi e la nicchia di mercato al quale ti rivolgerai.
Questi passi sono fondamentali per identificare i clienti e stabilire i prezzi dei tuoi servizi.
Come puoi immaginare, ogni settore ha i suoi pro e i suoi contro. Il genere, più il settore è specialistico e più le competenze all’entrata sono complesse. Insomma, ci vorrà più tempo per “farsi un nome” e “farsi valere”.
Minori sono i candidati e più possibilità ci sono di strappare prezzi migliori. Ovviamente, dipende anche dalla necessità che il tuo servizio andrà a risolvere.
Un esempio pratico: se sei un copywriter, che grazie ai suoi contenuti agevolerà la vendita dei prodotti finanziari per una banca, potresti aspirare a una parcella significativa.
Viceversa, essere presente in un settore molto competitivo, richiederà altre considerazioni.
Farai leva sul prezzo, abbassandolo, per trovare i primi clienti? Oppure, hai qualche abilità particolare che può permetterti di emergere in un modo unico?
Prendersi del tempo per progettare l’inizio della propria carriera è un passo imprescindibile.
Non dovrai farti paralizzare da tutti gli scenari che ti verranno in mente, ma avere un quadro generale, ti tornerà molto utile.
Ecco delle domande guida:
- quali sono i servizi che offri?
- chi sono i tuoi clienti ideali, quelli disposti a pagare per avere i tuoi servizi?
- quanto è competitiva la nicchia di mercato nella quale opererai?
- in che modo verrà svolta la tua attività? (sei da solo o ti avvarrai di altri professionisti)
- quali sono i tuoi costi operativi? (hai necessità di particolari strumenti o spese per offrire il tuo servizio e quei costi sono ripetitivi?)
- quali sono le tue soft skills e hard skills (competenze trasversali e competenze verticali in un determinato settore. Per hard skills intendiamo competenze certificate);
- conosci la retribuzione media del settore?
Come organizzare la giornata da freelance
La gestione del tempo è uno degli aspetti fondamentali per l’attività di un freelance.
Soprattutto nei primi tempi, infatti, dovrai imparare a “vestire più cappelli” nella tua attività. Dopotutto, sei tu l’azienda, il marketing e il prodotto. Ecco qualche compito che potresti dover affrontare, a volte contemporaneamente:
- attività principale: quello per cui ti fai pagare;
- stipulazione di contratti lavorativi;
- incontri con i clienti;
- adempimenti burocratici e fiscali legati alla tua attività;
- organizzazione della tua formazione;
- acquisto di strumenti che possono esserti utili per il lavoro;
- spese quotidiane, per esempio quelle legate a un ufficio o in co-working.
Parallelamente, ci sarà il resto della tua vita da organizzare e incastrare con il lavoro. Anche in questo caso pianificare è un passo imprescindibile.
Ecco delle domande guida che ti aiuteranno a buttare giù degli appunti importanti:
- quante ore dedicherai alla tua attività in una settimana? Calcola che un quarto di questo tempo potrebbe essere dedicato ad attività collaterali a quelle lavorative;
- quali attività puoi condensare nello stesso giorno? Per esempio meeting, attività formative, colloquio con il commercialista;
- quali attività sono quelle che dovrai assolutamente portare a termine? L’ideale, soprattutto quando inizii a fare piani per la prima volta, è ridurre tutto all’essenziale. Scegli tre azioni che compirai questa settimana qualunque cosa accade;
- quali attività puoi delegare e in che misura? Questa domanda ha a che fare con la vastità del tuo network professionale e con il budget che puoi dedicare al compito da affidare a un professionista o da investire in una tecnologia (per esempio un software di fatturazione).
Una domanda che ci fanno spesso è relativa alla competenze e alle relazioni professionali. Come è possibile costruirle partendo da zero?
I dubbi legati al tempo e ai costi possono smorzare anche le persone più entusiaste.
I prossimi due paragrafi risponderanno proprio a queste domande. Capiremo come acquisire delle conoscenze utili per il tuo lavoro e come sviluppare una rete professionale.
Siti e app per sviluppare competenze gratis o spendendo poco
Ecco alcuni dei siti più famosi che puoi utilizzare per sviluppare le tue conoscenze e competenze:
- Udemy: i corsi includono materie come business, tecnologia, marketing e design.
- Coursera: percorsi formativi realizzati in partnership con le migliori università e istituzioni per offrire approfondimenti e formazione di qualità in settori quali le science, l’informatica, la psicologia, le lingue straniere e molto altro.
- edX: ci sono corsi di livello universitario, realizzati con enti come MIT e Harvard.
- Lynda: questo portale dedica molto spazio alla tecnologia e alle professioni legate al digitale. Ci sono corsi su IT, graphic design, business e molto altro.
- Khan Academy: offre diversi percorsi gratuiti in materie come matematica, scienze, storia e molte altre materie.
Molti di questi corsi sono gratuiti e richiedono un pagamento solo per ottenere la certificazione.
Quando hai possibilità, il consiglio è quello di affrontare la spesa. Avere Harvard o il Mit nel tuo cv su LinkedIn o nel tuo sito professionale, può farti acquisire una grande autorevolezza percepita.
Può sembrare un’ovvietà, ma ripeterla non guasta: studia per acquisire competenze pratiche, certo, ma anche per il piacere di evolvere come essere umano.
Il rischio, se ti formi solo per necessità, è quello di vivere il percorso come una tortura.
Come costruire relazioni professionali per trovare lavoro
Fare networking è un’attività che richiede buon senso. Vuoi costruire delle relazioni che mettano il turbo al tuo percorso professionale e ci sta, ma sfatiamo subito un mito: nessun contatto, da solo, ti permetterà di avere successo.
Costruire tante relazioni superficiali equivale a edificare un castello su fondamenta di sabbia. Presto o tardi verrà giù tutto.
Ecco alcuni consigli che possono tornarti utili:
- investi in un co-working: lavorare in uno spazio condiviso con altri professionisti, meglio se svolgono lavori complementari alla tua attività, renderà più facile rompere il ghiaccio. Cerca su Google se nella tua città esistono occasioni simili;
- frequenta eventi di settore che ti permettano di restare aggiornato nel tuo campo e conoscere persone interessanti. Puoi iniziare seguendo aziende o riferimenti del tuo campo su LinkedIn e vedere quali sono i prossimi momenti di condivisione che organizzeranno;
- frequenta gruppi online per conoscere persone interessanti che condividano le tue passioni o la stessa professione. Su Linkedin e Facebook, ormai, esistono gruppi di ogni tipo.
Nel prossimo paragrafo affronteremo altri due temi fondamentali per iniziare la tua carriera da freelance:
- la costruzione di un MVP (minimum viable product): capiremo come il modo migliore per trovare un cliente è iniziare a lavorare prima di trovarlo;
- lo sviluppo di un’identità digitale coerente: fondamentale per attrarre committenti anche quando non li cerchi attivamente.
Come farsi notare
Il prodotto minimo funzionante è un prototipo che, al minor prezzo e con il miglior investimento di tempo, permette di testare la tua idea di business e attrarre la prima utenza.
I primi fan sono fondamentali. Perché?
- ti dedicano del tempo anche se hai un prodotto incompleto;
- sono assolutamente sinceri nei feedback;
- ti offriranno consigli preziosissimi per migliorare il tuo lavoro.
Che c’entra tutto questo con il tuo obiettivo di diventare freelance? Beh, c’entra eccome.
Se vuoi lavorare come copywriter, il modo migliore per iniziare è partire con un blog o un account social.
Inizia a scrivere i tuoi contenuti e a condividere la tua conoscenza. Valuta quanto interesse raccolgono i tuoi post. Ascolta i commenti dei primi utenti. Perfeziona il prodotto.
Questo primo progetto diventerà la tua vetrina per farti notare e, intanto, permetterà di affinare i tuoi strumenti per quando arriveranno i primi clienti.
Come migliorare la propria presenza online
La presenza online è la tua rappresentazione attraverso una o più piattaforme multimediali.
Facciamola più semplice: che idea si farebbe di te un cliente guardando il tuo profilo LinkedIn, Facebook e Instagram?
Ci sono delle foto che farebbero meglio a sparire? C’è qualche messaggio dissonante che emerge da quelle pagine social?
Il principio fondamentale è quello della coerenza. Stila gli aspetti della tua professione che vuoi comunicare e assicurati di esternarli nel modo giusto.
Nel prossimo paragrafo condivideremo qualche consiglio utile.
LinkedIn per farti notare dalle aziende
Ecco delle linee guida da seguire per migliorare il tuo profilo LinkedIn:
- Utilizza parole parole chiave adeguate: pertinenti alle offerte di lavoro che cerchi per facilitare la ricerca del tuo profilo da parte di clienti e aziende;
- Usa una headline efficace: evidenzia i punti di forza, i tuoi risultati o altre caratteristiche importanti, con un’unica frase ad effetto. Cerca di semplificare il messaggio;
- Entra in gruppi affini: ai tuoi interessi professionali. Ne abbiamo parlato nel paragrafo sul networking;
- Posta il tuo cv: direttamente su LinkedIn per renderlo facilmente consultabile per le aziende;
Come migliorare il profilo Facebook e Instagram per trovare lavoro
Ecco dei consigli generali che puoi applicare per rendere più coerente e professionale i tuoi profili su Facebook e Instagram:
- elimina le immagini: che non sono professionali;
- usa una descrizione di te stesso coerente: con il messaggio inviato su LinkedIn. Puoi essere meno formale, visto il contesto, ma non esagerare;
- non condividere post: che possano metterti in imbarazzo o ridurre le possibilità di apparire come un professionista affidabile.
- inserisci un collegamento: al tuo profilo LinkedIn per approfondire il tuo profilo professionale;
- condividi contenuti interessanti: meglio se attinenti al tuo settore e al tuo lavoro o che vadano a confermare un tuo particolare modo di essere o una tua peculiarità che vuoi far emergere.
Puoi immaginare di avere due account (uno privato e uno pubblico) su Facebook e Instagram. Così potrai mantenere entrambe queste identità: quella più professionale e quella che esula dal lavoro.
Siti per freelance in Italia utili a trovare lavoro
Ecco alcuni dei siti più utilizzati dai freelance per presentare i propri servizi e mettersi in contatto con i futuri clienti:
Molti di questi siti sono in lingua inglese e vengono usati in particolar modo da liberi professionisti che lavorano nel digitale e possono svolgere la loro professione in smart-working.
In ogni caso questi portali rappresentano anche un’utile miniera di informazioni per raccogliere spunti, dati e idee su come migliore di presentare il tuo lavoro, acquisendo conoscenze su aspetti come i prezzi medi richiesti dai tuoi competitor.

Conclusioni
In questo approfondimento abbiamo spiegato come diventare freelance in Italia, affrontando la questione da diversi punti di vista. Adesso è il momento di tirare le fila.
Ricorda di:
- definire i tuoi obiettivi professionali e la tua nicchia di mercato;
- svolgi tutti gli step fiscali e burocratici, a partire dall’apertura della partita Iva;
- organizza il tuo tempo;
- migliora la tua presenza online con i consigli che abbiamo visto nel paragrafo dedicato;
- investi sul networking e la formazione, risparmiando grazie ai siti che ti abbiamo consigliato;
- sfrutta i siti che ti permettono di trovare i clienti e studiare i competitor.
Ricorda di avere un approccio flessibile e di rivedere ciclicamente il tuo percorso. Buona fortuna per la tua nuova carriera da freelance!
Faq su come lavorare da freelance
Posso fare il freelance come secondo lavoro se sono un dipendente pubblico?
Di norma, i dipendenti pubblici non possono iniziare un altro lavoro a causa di un rapporto di esclusività con l’ente pubblico. Ma ci sono delle eccezioni. Ad esempio, medici e insegnanti possono diventare freelance, purché non ci sia un conflitto di interessi e l’attività sia temporanea o occasionale e svolta fuori dall’orario di servizio.
Come organizzare freelance come secondo lavoro?
Avere un secondo lavoro significa dover gestire attentamente il tuo tempo. Il tuo lavoro principale deve avere la priorità. Quindi dovrai scegliere attività freelance che si adattino alle tue competenze e che tu possa svolgere rapidamente e in orari convenienti. Ad esempio, potresti fare il copywriter, gestire un blog, lavorare sulla manutenzione dei siti web, programmare o lavorare sulla grafica e il design.
Quali sono i rischi per chi lavora come freelance?
Essere un freelance, come dicevamo, può essere molto gratificante: ti permette di diventare padrone del tuo destino. Ma ci sono però dei rischi da non sottovalutare:
- dover lavorare sotto stress per le scadenze imminenti o per la gestione dell’attività lavorativa e della vita privata, senza trovare un equilibro adeguato;
- rischio di procrastinare, ossia rimandare continuamente l’attività da svolgere, perché non si conoscono i modi migliori per organizzare le proprie giornate;
- affrontare ristrettezze economiche prima di veder la propria attività decollare,
- dover lavorare su più aspetti contemporaneamente: per esempio ricerca dei clienti, svolgimento dell’attività lavorativa, promozione del proprio brand, gestione del pacchetto clienti, incombenze fiscali.
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