Come e quando aprire una Partita IVA: in Italia ce ne sono attive già 5 milioni e la domanda è in aumento, anche perché sono tantissime le categorie di lavoratori che hanno bisogno di questo strumento, dal commerciante al professionista, dal freelance allo Youtuber che ha deciso di monetizzare i suoi video. Aprire la partita Iva evita il rischio di sanzioni e consente di avviare una qualsiasi attività imprenditoriale. Ma vediamo nel dettaglio cos’è la Partita Iva, quando bisogna aprila, i costi, il regime fiscale e come chiuderla. (scopri le ultime notizie su lavoro, disoccupazione, offerte di lavoro e concorsi attivi. Ricevi le news gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).
Indice
Partita IVA: cos’è e a cosa serve
La Partita IVA è un codice identificativo univoco composto da 11 cifre. Questo codice è emesso dall’Agenzia delle Entrate e serve per una serie di scopi:
- Identificazione fiscale: permette di identificare in modo univoco il titolare di un’attività economica o professionale.
- Emissione di fatture: se hai una Partita IVA, puoi emettere fatture per i servizi o prodotti venduti.
- Pagamento delle tasse: l’Agenzia delle Entrate utilizza la Partita IVA per tracciare le tasse e imposte che devono essere pagate.
Funzioni della Partita IVA nel dettaglio
- Funzione identificativa: le prime 7 cifre del codice sono il numero di matricola del titolare o dell’azienda. Le cifre dall’8ª alla 10ª servono per l’identificazione territoriale, mentre l’11ª cifra è un carattere di controllo.
- Funzione operativa: una Partita IVA ti permette di operare in tutta legalità, emettendo fatture e registrando operazioni commerciali nei libri contabili.
- Funzione fiscale: la Partita IVA è utilizzata per il calcolo delle imposte dovute e per verificare il pagamento di tasse come IRPEF, IRAP, IVA, contributi INPS e assicurazioni INAIL.
Entra nella community, informati e fai le tue domande su YouTube e Instagram.
Come e quando aprire una Partita IVA
Aprire una Partita IVA è un passaggio che richiede attenzione e preparazione. Prima di procedere all’apertura, è necessario effettuare alcune “ricerche preliminari”:
- Codice ATECO: identifica l’attività che intendi svolgere. È possibile consultare una lista aggiornata sul sito dell’ISTAT.
- Regime fiscale: scegliere tra regime forfettario, regime ordinario o altre opzioni disponibili.
- Cassa previdenziale: decidere a quale cassa iscriversi per i contributi previdenziali.
Passaggi per l’apertura della Partita IVA
Dopo aver completato le ricerche preliminari, i passaggi per aprire una Partita IVA sono i seguenti:
- Compilazione del modello: scegliere tra il modello AA9/12 per le persone fisiche e il modello AA7/10 per altri soggetti.
- Presentazione del modello: il modulo va consegnato entro 30 giorni dall’inizio dell’attività. Può essere presentato di persona, tramite raccomandata o canali telematici.
- PEC: è necessario avere una casella di Posta Elettronica Certificata per inviare e ricevere comunicazioni dall’Agenzia delle Entrate.
Così facendo, sarai in grado di avviare la tua attività in totale conformità con le leggi vigenti, permettendoti di concentrarti pienamente sullo sviluppo del tuo business.
Partita IVA: i costi per aprire una Partita IVA
Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, aprire una Partita IVA non comporta costi fissi se decidi di procedere in autonomia. Se hai una certa dimestichezza con la burocrazia e i documenti fiscali, puoi tranquillamente compilare i moduli necessari e inviarli all’Agenzia delle Entrate senza l’ausilio di un commercialista.
Costi fai-da-te:
- Costo modulo: 0 euro
- Spese postali per invio modulo: variabili (circa 2-5 euro)
- Tempo: il tuo
Se, invece, non ti senti sicuro o hai poca familiarità con le procedure burocratiche, l’aiuto di un commercialista può essere prezioso.
Costi con commercialista:
- Parcella del commercialista: da 100 a 300 euro
- Tempo: risparmiato
Ecco un elenco comparativo per aiutarti nella scelta:
Metodo | Costo modulo | Spese extra | Tempo |
---|---|---|---|
Fai-da-te | 0 euro | 2-5 euro | Il tuo |
Con commercialista | 100-300 euro | 0 euro | Risparmiato |
Partita IVA: la scelta del regime fiscale
La scelta del regime fiscale è una delle decisioni più importanti nel processo di apertura della Partita IVA. In Italia sono disponibili tre regimi fiscali principali, ognuno con pro e contro.
Regime ordinario
Il regime ordinario offre la massima flessibilità ma richiede una contabilità più articolata.
- Libertà: massima
- Versatilità: alta
- Complessità: alta
Vantaggi:
- Detrazione di spese
- Scarico dell’IVA
- Personalizzazione della contabilità
Svantaggi:
- Complessità contabile
- Costi di gestione
Regime semplificato
Il regime semplificato è più facile da gestire ma ha delle limitazioni sul fatturato.
- Libertà: media
- Versatilità: media
- Complessità: bassa
Vantaggi:
- Facilità di gestione
- Possibilità di scaricare spese e IVA
- Minor costo di gestione
Svantaggi:
- Vincoli di fatturato
- Minor libertà contabile
Regime forfettario
Il regime forfettario è il più semplice ma con forti restrizioni e limitazioni.
- Libertà: bassa
- Versatilità: bassa
- Complessità: molto bassa
Vantaggi:
- Semplificazione massima
- Costi di gestione minimi
- Tassazione agevolata
Svantaggi:
- Forti restrizioni
- Minor possibilità di detrazione spese
Per rendere la scelta più chiara, ecco una tabella comparativa:
Regime | Libertà | Versatilità | Complessità |
---|---|---|---|
Ordinario | Alta | Alta | Alta |
Semplificato | Media | Media | Bassa |
Forfettario | Bassa | Bassa | Molto bassa |
Partita IVA in regime semplificato: come funziona
Il regime semplificato è pensato per chi inizia un’attività o per chi ha un fatturato che non supera determinate soglie. Le caratteristiche principali sono:
- Soglia di fatturato: non deve superare gli 85.000 euro per i liberi professionisti e le società di persone;
- Contabilità semplificata: non è necessario tenere tutti i registri contabili richiesti nel regime ordinario;
- Aliquote ridotte: l’imposizione fiscale è più leggera e prevede un’aliquota unica per IRPEF, che parte dal 23% e può arrivare al 43% a seconda del reddito;
- IVA: applicazione dell’IVA in fattura, obbligo di fatturazione elettronica;
- Registri contabili: obbligo di tenere il registro IVA, il registro dei beni ammortizzabili e il libro unico del lavoro, se si hanno dipendenti.
Vantaggi | Svantaggi |
---|---|
Tassazione più leggera | Limiti di fatturato |
Semplificazione contabile | Minor possibilità di deduzioni |
Minore burocrazia | – |
Regime ordinario: come funziona
Il regime ordinario è obbligatorio per società di capitali o società di persone con fatturato superiore ai 500.000 euro annui. A differenza del regime semplificato, offre una maggiore complessità ma anche più flessibilità:
- Principio di competenza: le fatture emesse, e non solo quelle incassate, contribuiscono al calcolo dell’imponibile;
- Tassazione: come nel regime semplificato, anche qui l’IRPEF ha aliquote progressive che partono dal 23% e arrivano al 43%;
- Deduzioni e detrazioni: maggiori possibilità di detrazioni fiscali e deduzioni per abbattere l’imponibile;
- Registrazione contabile completa: necessità di tenere vari libri contabili, tra cui il registro IVA, il libro giornale, il libro degli inventari.
Vantaggi | Svantaggi |
---|---|
Nessun limite di fatturato | Maggiore complessità contabile |
Maggiori deduzioni e detrazioni | Costi di gestione più elevati |
Maggiore flessibilità | – |
Partita IVA: le differenze tra regime ordinario, forfettario e semplificato
Regime ordinario: vantaggi e svantaggi
Nel regime ordinario, la tassazione è scalare e simile all’IRPEF. Permette una grande flessibilità nelle detrazioni e deduzioni.
- tassazione: calcolata su scaglioni, permette detrazioni e deduzioni più specifiche.
- adempimenti burocratici: la tenuta di tutti i libri contabili è obbligatoria, così come dichiarazioni periodiche, bilancio e relazione finanziaria.
- vantaggi: possibilità di dedurre una vasta gamma di costi e spese aziendali.
- svantaggi: carico amministrativo elevato e costi di gestione.
Regime semplificato: chi può accedervi?
Il regime semplificato è meno complesso, ma offre comunque una certa flessibilità.
- tassazione: simile al regime ordinario, ma con meno adempimenti e costi ridotti.
- adempimenti burocratici: obblighi contabili e dichiarativi ridotti.
- vantaggi: riduzione dei costi amministrativi e contabilità più semplice.
- svantaggi: limitazioni nelle detrazioni e deduzioni.
Regime forfettario: a chi conviene?
Il regime forfettario è l’ideale per freelance e piccoli imprenditori grazie alla sua semplicità.
- tassazione: flat tax con un’unica aliquota fissa.
- adempimenti burocratici: quasi nulli; nessuna tenuta di libri contabili o dichiarazioni IVA.
- vantaggi: bassi costi di gestione e semplicità amministrativa.
- svantaggi: limiti sul fatturato e impossibilità di dedurre o detrarre spese.
Partita IVA content creator: bisogna aprirla?
Nel caso di content creator, la Partita IVA diventa un obbligo quando l’attività supera la dimensione di semplice hobby. Spesso, si utilizza un indicatore quantitativo legato ai guadagni: se superi un totale di 5.000 euro lordi all’anno, l’apertura della Partita IVA è necessaria.
- carattere di abitualità e continuità: se l’attività diventa la tua principale fonte di reddito, devi aprire una Partita IVA.
- limite di guadagno: superare i 5.000 euro all’anno è un indicatore quantitativo comune per l’obbligatorietà dell’apertura.
Partita IVA YouTuber: codice ATECO
Per gli YouTuber, la scelta del codice ATECO è un elemento distintivo ma, per il resto, le regole sono simili a quelle di altri professionisti.
- codice ATECO 59.11.00: specifico per chi crea video da caricare su piattaforme come YouTube.
- codice ATECO 73.11.xx: più generale, dedicato a chi lavora con la pubblicità e potrebbe voler espandere la propria attività in futuro.
Come chiudere la Partita IVA
Chiudere una Partita IVA è una procedura che può diventare necessaria per diversi motivi: insuccesso dell’attività, cambiamento di carriera o semplicemente la volontà di fare una pausa. La chiusura non è un processo istantaneo e richiede la compilazione e l’invio di specifici documenti all’Agenzia delle Entrate. Ecco i dettagli:
Documenti necessari: quali sono e dove trovarli
Per chiudere una Partita IVA è necessario compilare uno dei seguenti moduli, in base al tipo di attività:
- Modulo AA9/12: per persone fisiche che esercitano un’attività d’impresa, arte o professione.
- Modulo AA7/10: nel caso in cui l’attività sia svolta da una società o un’entità giuridica.
Questi moduli sono disponibili sul sito dell’Agenzia delle Entrate o possono essere ritirati direttamente presso gli uffici.
Tempistiche: quando inviare i moduli
I moduli devono essere inviati entro 30 giorni dalla data in cui si intende cessare l’attività. La mancata osservanza di questo termine potrebbe comportare delle sanzioni.
Come inviare i documenti
I documenti possono essere inviati in vari modi:
- Digitalmente: attraverso il servizio telematico dell’Agenzia delle Entrate, utilizzando il proprio codice fiscale e SPID.
- Di persona: recandosi presso un ufficio dell’Agenzia delle Entrate.
- Via posta: utilizzando raccomandata A/R.
Conferma della chiusura
Una volta inviati i documenti, sarà l’Agenzia delle Entrate a provvedere alla chiusura effettiva della Partita IVA. Di norma, riceverete una comunicazione che attesta la cessazione dell’attività.
Cosa succede in caso di inattività
Va detto che una Partita IVA viene chiusa d’ufficio in caso di tre anni di inattività. In questo caso, il titolare sarà contattato dall’Agenzia delle Entrate per confermare la cessazione.
Costi della chiusura
I costi possono variare. Se la procedura viene effettuata autonomamente online, le spese sono ridotte ai soli oneri amministrativi. Tuttavia, se si decide di avvalersi di un commercialista, i costi possono aumentare.

FAQ (domande e risposte)
Come aprire una Partita IVA in Italia?
Per aprire una Partita IVA in Italia, la prima cosa da fare è effettuare delle “ricerche preliminari” per definire la tua attività. Dovrai:
- Individuare il codice ATECO relativo all’attività che intendi svolgere.
- Scegliere il regime fiscale più appropriato per te.
- Iscriversi a una cassa previdenziale per i contributi.
Dopo queste fasi, puoi procedere con la compilazione dei modelli:
- Modello AA9/12 per le persone fisiche.
- Modello AA7/10 per altri tipi di soggetti.
Questi moduli vanno consegnati entro 30 giorni dall’inizio dell’attività e possono essere presentati in vari modi: di persona presso un ufficio dell’Agenzia delle Entrate, via raccomandata o tramite i canali telematici dell’Agenzia delle Entrate.
Cosa serve per aprire una Partita IVA?
Per aprire una Partita IVA, ti servirà:
- Una Posta Elettronica Certificata (PEC) per comunicare con l’Agenzia delle Entrate.
- I moduli di domanda debitamente compilati.
- Una copia fotostatica del tuo documento di identità.
Quali sono i costi per aprire una Partita IVA?
Aprire una Partita IVA di per sé non ha un costo se sei in grado di gestire la burocrazia da solo. Tuttavia, se desideri l’assistenza di un commercialista, i costi possono variare da 100 a 300 euro.
Come scegliere il regime fiscale per la Partita IVA?
In Italia esistono tre tipi di regimi fiscali per le Partite IVA:
- Regime Ordinario: Complesso da gestire ma offre più libertà e versatilità.
- Regime Semplificato: Meno complesso e con vincoli di fatturato.
- Regime Forfettario: Il più semplice con meno adempimenti burocratici e tassazione agevolata.
La scelta dipende da vari fattori come il fatturato, la natura dell’attività, e le spese previste.
Cosa significa avere una Partita IVA in regime forfettario?
Il regime forfettario è particolarmente vantaggioso per piccoli professionisti e content creators. Questo regime riduce gli adempimenti burocratici e offre una tassazione agevolata. Tuttavia, ci sono vincoli come:
- Fatturato annuo inferiore a 85.000 euro.
- Spese annuali inferiori a 20.000 euro.
- Non avere altre attività d’impresa.
Se rispetti questi vincoli, la tassazione è del 15% sul reddito imponibile, che scende al 5% per le start-up.
Quali documenti sono necessari per aprire una Partita IVA?
Per aprire una Partita IVA ti serviranno:
- Una copia del tuo documento di identità.
- Una Posta Elettronica Certificata (PEC).
- I modelli AA9/12 o AA7/10 debitamente compilati.
- Codice ATECO dell’attività che intendi svolgere.
Ecco i 5 articoli sul lavoro preferiti dagli utenti: