Se stai pensando di aprire un’attività in franchising, dovresti conoscere il contratto di franchising e le norme di riferimento. In questa guida, esploreremo i dettagli e le caratteristiche principali di questo tipo di accordo. (scopri le ultime notizie su lavoro, disoccupazione, offerte di lavoro e concorsi attivi. Ricevi le news gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).
Indice
Cos’è il franchising
Il franchising, secondo la legge numero 129 del 6 maggio 2004, che regole le affiliazioni commerciali, è un contratto tra due soggetti, giuridici ed economici, indipendenti tra loro.
Così la norma definisce il franchising: «È il contratto, comunque denominato, fra due soggetti giuridici, economicamente e giuridicamente indipendenti, in base al quale una parte concede la disponibilità all’altra, verso corrispettivo, di un insieme di diritti di proprietà industriale o intellettuale relativi a marchi, denominazioni commerciali, insegne, modelli di utilità, disegni, diritti di autore, know-how, brevetti, assistenza o consulenza tecnica e commerciale, inserendo l’affiliato in un sistema costituito da una pluralità di affiliati distribuiti sul territorio, allo scopo di commercializzare determinati beni o servizi».
Spiegato in parole semplici: è un accordo che permette a un imprenditore (franchisor) di dare il permesso a un altro imprenditore (franchisee) di utilizzare il suo marchio e formula commerciale in un altro punto vendita. A sua volta, l’affiliato deve pagare al franchisor una somma di denaro.
Come aprire un franchising gratis
Nel franchising ci sono:
- Il franchisor: fornisce prodotti, servizi, marchio e supporto.
- Il franchisee: segue le regole e gli standard stabiliti dal franchisor.
Il contratto che stabilisce il rapporto tra le due parti è redatto dal franchisor. Questo documento specifica e dettaglia i diritti e doveri di ogni soggetto, mettendo in luce ogni aspetto formale legato al sistema di franchising, rispettando sempre le leggi attuali.
Quando si arriva alla sottoscrizione del contratto, il franchisor potrebbe chiedere al franchisee un contributo iniziale, comunemente chiamato fee d’ingresso, che potrebbe essere seguito da una royalty. Questa royalty permette al franchisor di assicurare al suo partner un costante impegno in termini di ricerca, evoluzione e assistenza nell’ambito della rete.
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Ora, analizziamo in dettaglio il contratto.
Cosa contiene il contratto di franchising?
Il franchising può essere applicato in diversi settori come abbigliamento, servizi, ristorazione, bellezza e benessere. Un elemento fondamentale del contratto di franchising è la formula commerciale fornita dal franchisor all’affiliato.
Questa formula comprende:
- Diritti di proprietà industriale e intellettuale (marchi, denominazioni, modelli, ecc.).
- Servizi di assistenza e consulenza.
Tutti gli affiliati devono utilizzare i segni distintivi (marchio) del franchisor e seguire le regole stabilite nel contratto. L’affiliato deve pagare al franchisor:
- Una cifra fissa al momento della stipula del contratto.
- Una percentuale o una quota fissa periodicamente.
Come fare un contratto di franchising
Il franchising è un contratto di durata variabile che richiede una stretta collaborazione tra le parti. Nel contratto, ci sono:
- Le parti: l’affiliante (di solito una grande azienda) e l’affiliato (una piccola azienda o individuo).
- Gli investimenti: l’affiliato deve investire in un sistema che non conosce, perciò il franchisor deve fornire informazioni dettagliate e precise.
- Accordo scritto: il contratto deve essere scritto, altrimenti non è valido.
- I dati necessari: l’affiliante deve fornire all’affiliato una serie di informazioni, tra cui la descrizione dell’attività, i marchi utilizzati e i dati finanziari.
Le parti coinvolte nel contratto
Ci sono dunque due principali figure coinvolte nel contratto di franchising:
- L’affiliante: un imprenditore che ha l’intenzione di creare una rete di affiliazione commerciale e ha già testato la sua formula commerciale sul mercato. Di solito, si tratta di un’entità di grandi dimensioni.
- L’affiliato: un imprenditore che vuole avviare un’attività commerciale di dimensioni minori. Nonostante la collaborazione, l’affiliante e l’affiliato rimangono entità separate sia dal punto di vista giuridico che economico. L’affiliato deve sostenere autonomamente le spese derivanti dalla gestione del punto vendita. Da parte sua, l’affiliante non può rivendicare crediti diretti da un debitore dell’affiliato, e non può interrompere la prescrizione tramite una semplice comunicazione scritta al debitore.
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Gli investimenti dell’affiliato
L’affiliato si impegna a fare investimenti per entrare in un sistema commerciale non familiare. Quindi, prima di stipulare il contratto, l’affiliante deve:
- Confermare di aver testato la sua formula sul mercato.
- Informare l’affiliato su:
- Qualità dei prodotti o servizi.
- Natura e dettagli del know-how.
- Stato del mercato.
- Dettagli sull’affiliante.
- Corsi di formazione per l’affiliato.
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Struttura del contratto
Il contratto di franchising deve essere:
- Scritto, altrimenti sarà nullo.
- Specificare dettagli come:
- Costi e spese iniziali.
- Modo di calcolo e pagamento delle royalty.
- Dettagli sul know-how e supporto fornito.
- Termini per il rinnovo o la cessazione del contratto.
Documentazione necessaria
L’affiliante deve fornire una copia completa del contratto e altri allegati essenziali almeno 30 giorni prima della firma. Gli allegati includono:
- Dettagli sull’affiliante.
- Marchi e registrazioni.
- Descrizione dell’attività di affiliazione.
- Lista degli affiliati e dei punti vendita.
- Dettagli su eventuali procedimenti giudiziari o arbitrali.
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Se alcuni documenti non vengono forniti, devono essere menzionati nel contratto specificando le ragioni della loro omissione.
Modifiche al contratto
Se ci sono cambiamenti essenziali al contratto, una nuova versione deve essere fornita con un preavviso di 30 giorni. La mancata consegna in tempo potrebbe portare a risarcimenti, ma il contratto resta valido. Se una parte fornisce informazioni false o incomplete, il contratto può essere annullato.
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Infine, il contratto può essere a termine o a tempo indeterminato. Se è a termine, l’affiliante deve garantire una durata sufficiente per coprire l’investimento dell’affiliato, con un minimo di tre anni.
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Tipi di franchising
Il franchising si manifesta come un versatile modello di business, adatto a una vasta gamma di settori. Può andare da negozi di moda a centri estetici, da agenzie di viaggi a strutture come asili nido, palestre e persino stabilimenti industriali.
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Le sue principali varianti sono:
- Franchise di distribuzione: Questo modello si focalizza sulla vendita di merci e si manifesta in negozi come quelli di scarpe, abbigliamento, supermercati e simili.
- Franchise di servizi: Come suggerisce il nome, questa tipologia riguarda l’offerta di servizi. Alcuni esempi includono parrucchieri, agenzie di viaggio e agenzie immobiliari.
- Franchise industriale: Questo modello riguarda la produzione di beni, che vengono poi generalmente venduti. Un esempio notevole di un franchise misto industriale/commerciale è la Coca Cola, che ha accordi con “imbottigliatori”, partner che assistono nell’imbottigliamento e nella distribuzione della bevanda globalmente.
Il franchising in Italia
Il franchising offre vantaggi reciproci per entrambe le parti. Mentre il franchisor amplia la sua rete di distribuzione senza dover intervenire localmente, riducendo così i rischi aziendali, l’affiliato beneficia del prestigio commerciale dell’affiliante.
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Questo sistema, che presenta ridotti costi di avvio e un ampio sostegno da parte del franchisor, rappresenta spesso un’opzione più sicura rispetto alla distribuzione tradizionale.
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Riguardo all’Italia, i dati forniti dall’Osservatorio Permanente sul Franchising, in collaborazione con l’Università La Sapienza di Roma, rivelano che nel paese esistono quasi 1.000 franchisor. Questi danno vita a 54.000 punti di vendita in franchising, generando un fatturato di circa 25 miliardi di euro e impiegando oltre 200.000 persone.

FAQ (domande e risposte)
Qual è la legge di riferimento per chi decide di aprire un’attività in franchising?
La legge di riferimento per chi decide di aprire un’attività in franchising in Italia è la numero 129 del 6 maggio 2004. Questa norma serve principalmente per chi ha deciso di aprire l’impresa e definisce il franchising come un contratto fra due soggetti economicamente e giuridicamente indipendenti che coinvolge un insieme di diritti di proprietà industriale o intellettuale e servizi di assistenza o consulenza.
Cosa prevede l’accordo di franchising?
Semplificando, l’accordo di franchising consente a un imprenditore, noto come franchisor, di concedere a un’altra persona (il franchisee) il diritto di utilizzare il suo marchio e la sua formula in altri punti vendita. Questi punti vendita formano una rete commerciale distribuita sul territorio e l’affiliato, o franchisee, è tenuto a pagare all’affiliante una somma di denaro come corrispettivo.
Chi sono i protagonisti del franchising e qual è il loro ruolo?
Ci sono due protagonisti principali nel franchising: il franchisor e il franchisee. Il franchisor è il detentore dei prodotti o servizi e permette all’affiliato di commercializzarli sfruttando i segni distintivi, il know-how e l’assistenza che lui stesso fornisce. Il franchisee, d’altra parte, si impegna a aderire e mantenere gli standard e i criteri di gestione e vendita stabiliti dal franchisor. Il loro rapporto è definito da un contratto che descrive i diritti e le responsabilità di ciascuna parte.
Come funziona la stipula formale di un contratto di franchising?
Da un punto di vista formale, il franchising è un contratto che richiede una stretta collaborazione tra le parti. Le parti principali coinvolte sono l’affiliante, un imprenditore con una formula commerciale sperimentata, e l’affiliato, un altro imprenditore che desidera avviare un’attività commerciale. Entrambi rimangono autonomi e distinti sia economicamente che giuridicamente.
Il contratto di franchising deve essere fatto per iscritto e specificare vari dettagli come l’importo degli investimenti, modalità di pagamento delle royalty, condizioni di rinnovo e molto altro. L’affiliante deve anche fornire all’affiliato varie informazioni e allegati prima della firma del contratto. Se ci sono modifiche al contratto, queste devono essere comunicate in anticipo e, in caso di inadempienze, ci sono ramificazioni legali.
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