In questo articolo ci occuperemo di come lavorare in Inghilterra dopo la Brexit (scopri le offerte di lavoro e i concorsi attivi. Ricevi le news gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).
Indice
Come lavorare in Inghilterra: i documenti per entrare nel Regno Unito
Diciamo subito che lavorare nel Regno Unito dopo la Brexit non è più così facile come prima, perché è richiesto un visto di lavoro e soprattutto un datore di lavoro che vi faccia da sponsor.
Prima di entrare nel vivo e vedere quali documenti e requisiti occorrono per ottenere il visto, è bene chiarire come funzionano le regole per l’ingresso nel Paese.
Dopo l’uscita del Regno Unito dall’Europa, infatti, per entrare in UK è necessario avere il passaporto e la carta d’identità non basta più.
Per il resto, per un semplice soggiorno nel Regno Unito, non è richiesto nessun visto turistico. I cittadini europei possono entrare e soggiornare in UK senza aver bisogno di permessi, tuttavia la permanenza libera è concessa solo per un massimo di 6 mesi.
Fate attenzione però perché, anche se per l’ingresso non serve nessun visto turistico, non potrete comunque lavorare se non siete in possesso di un visto di lavoro. Partendo senza i documenti necessari e provando a cercare di lavoro, come era cosa comune qualche hanno fa, si rischia di essere respinti e rispediti in Italia.
Inoltre, senza un contratto di lavoro, non avrete nemmeno un regolare contratto d’affitto e non potrete aprire un conto in banca. Per poter lavorare in Inghilterra infatti è necessario avere un visto di lavoro e anche che il futuro datore di lavoro inglese possa farvi da sponsor.
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Come lavorare in Inghilterra: cosa serve per avere il visto di lavoro?
Il visto di lavoro nel Regno Unito va sempre richiesto in via telematica sul sito del Governo e per ottenerlo ci sono vare strade.
Il visto che potremmo definire “generico” si chiama Skilled Worker visa (Visto per Lavoratori qualificati). Ci sono poi dei canali preferenziali, ad esempio nel caso si venga assunti dall’NHS, che è il Servizio Sanitario Nazionale inglese.
Il visto di lavoro (Skilled Worker Visa) si può ottenere solo se:
- si ha un’offerta di lavoro da uno sponsor autorizzato dall’Home Office (Home Office-licensed sponsor) al livello di competenza richiesto;
- dallo sponsor viene pagata la soglia di stipendio minimo (normalmente £ 25.600 o la tariffa corrente per quel particolare lavoro, a seconda di quale sia più alta);
- si parla inglese almeno ad un livello intermedio B1 (secondo il quadro comune europeo di riferimento per le lingue).
Ricordiamo che lavorare in Inghilterra senza un regolare visto di lavoro è un reato penale, che può essere punito con la detenzione fino a sei mesi, l’arresto o il rimpatrio.
Ad ogni modo potete trovare tutti i dettagli su come funziona il visto di lavoro in UK, consultando l’opuscolo ufficiale, che può essere scaricato in PDF sul sito del Governo.
In alternativa, sempre sul sito del Governo, è contenuta una sintesi in italiano dei requisiti necessari.

Come lavorare in Inghilterra: quanto costa il visto?
La difficoltà nel lavorare in Inghilterra risiede proprio nel fatto che per avere il visto di lavoro bisogna già avere un’offerta di lavoro e anche con un determinato stipendio. Ma un altro ostacolo imponente è rappresentato dai costi del visto.
Quando si richiede il visto è necessario disporre di denaro sufficiente per:
- pagare l’application fee – una sorta di quota di iscrizione, dove la tariffa standard varia da 625 £ a 1.423 £ a seconda delle circostanze, ad esempio il tempo di permanenza in UK;
- pagare l’healthcare surcharge (supplemento per la copertura sanitaria) – di solito è di 624 £ all’anno;
- sostenersi quando si arriva nel Regno Unito – è richiesto di avere almeno 1.270 £ disponibili sul conto corrente per mantenersi i primi tempi.
Per quanto riguarda l’application fee, l’importo sarà minore se il lavoro che si andrà a fare e per cui si ha lo sponsor si trova nella shortage occupation list, cioè la lista occupazioni carenti. Si tratta delle figure professionali maggiormente richieste nel paese e la lista può essere consultata sul sito ufficiale del governo inglese.
Se invece non vi interessano informazioni sul visto, ma siete alla ricerca di offerte di lavoro in Inghilterra, potrebbe tornarvi utile l’articolo su thewam.net su come trovare lavoro all’estero.
Come lavorare in Inghilterra: altri tipi di visto di lavoro
Oltre al classico visto di lavoro (Skilled Worker Visa) ci sono dei canali preferenziali, cioè visti per figure professionali specifiche, che presentano costi inferiori e un percorso più semplice.
In dettaglio gli altri visti di lavoro che si possono ottenere sono:
- Health and Care visa – si può richiedere questo visto solo dopo aver ricevuto un’offerta di lavoro dall’NHS, cioe dal Servizio Sanitario Nazionale. Permette l’ingresso rapido, con costi di iscrizione ridotti e un supporto dedicato durante il processo di richiesta.
- Global Talent visa – può essere definito il visto per i talenti, perché possono richiederlo le persone altamente qualificate, che sono le uniche a poter venite senza un’offerta di lavoro. In dettaglio parliamo dei migliori scienziati e ricercatori nel campo della scienza, delle scienze umane, dell’ingegneria, delle arti (inclusi film, fashion design e architettura) e della tecnologia digitale.
- Graduate visa – il visto per laureati che si può richiedere dopo aver ottenuto un laurea universitaria (o un titolo superiore) nel Regno Unito. Si tratta di un visto per soggiornare, lavorare e cercare lavoro, per un periodo massimo di 2 anni (3 anni per dottorandi).
Faq sul lavoro all’estero
Come trovare tirocini retribuiti all’estero: ecco i siti principali
Cominciamo questa guida utile elencando subito le piattaforme online più utili da visitare per trovare tirocini all’estero retribuiti:
- Stage4Ue: è una piattaforma web e app dove è possibile trovare tutte le informazioni, le notizie e i consigli utili per cercare, scegliere e affrontare un’esperienza di stage in Europa;
- Erasmusintern: questo portale presenta proposte di tirocinio per giovani neolaureati o studenti con borsa di studio Erasmus+;
- Internship in Europe: piattaforma basato sull’incontro dell’offerta e della domanda di tirocini in Europa;
- European Student Placement Agency: agenzia che ha come obiettivo trovare tirocini retribuiti di alta qualità nel Regno Unito e negli stati europei;
- CERN: offerte di tirocinio presso il prestigioso centro di ricerca;
- SCAMBIEUROPEI: offre opportunità di lavoro all’estero, borse di studio, attività di volontariato, concorsi e scambi interculturali;
- Eu Careers: sito ufficiale dell’Unione europea per trovare un tirocinio retribuito presso le principali istituzioni europee.
Per cercare un’opportunità di tirocinio in Europa puoi consultare anche questi siti web:
Cosa chiarisce la circolare 25 sullo smart working all’estero?
La circolare 25 del 18 agosto 2023, emessa dall’Agenzia delle Entrate, fornisce chiarezza sulle implicazioni fiscali legate allo smart working all’estero. Secondo questa circolare, la modalità con cui viene svolta la prestazione lavorativa, che sia in presenza o da remoto, non incide sui criteri di determinazione della residenza fiscale del lavoratore. L’Agenzia ha analizzato specificamente la situazione dei lavoratori in cui non vi è coincidenza tra il luogo di residenza fiscale, il luogo di lavoro e il luogo in cui si manifestano gli effetti del lavoro.
Come trovare lavoro all’estero su Facebook?
Uno strumento utilissimo per trovare lavoro e alloggio all’estero è Facebook, soprattutto i gruppi. Facendo infatti una ricerca troverete moltissimi gruppi come “Italiani a Londra”, “Italiani a Dublino”, ecc.
Qui, oltre a potervi confrontare con connazionali che hanno fatto già questo percorso e quindi possono darvi informazioni pratiche e reali, vengono anche pubblicati quotidianamente annunci di lavoro rivolti agli italiani e anche eventuali stanze e appartamenti in affitto.
Ecco alcune delle aziende che assumono in questi mesi: