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Come lavorare in Inghilterra

I documenti necessari per lavorare in Inghilterra dopo la Brexit.

di Alda Moleti

Ottobre 2023

In questo articolo ci occuperemo di come lavorare in Inghilterra dopo la Brexit (scopri le offerte di lavoro e i concorsi attivi. Ricevi le news gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).

Come lavorare in Inghilterra: i documenti per entrare nel Regno Unito

Diciamo subito che lavorare nel Regno Unito dopo la Brexit non è più così facile come prima, perché è richiesto un visto di lavoro e soprattutto un datore di lavoro che vi faccia da sponsor.

Prima di entrare nel vivo e vedere quali documenti e requisiti occorrono per ottenere il visto, è bene chiarire come funzionano le regole per l’ingresso nel Paese.

Dopo l’uscita del Regno Unito dall’Europa, infatti, per entrare in UK è necessario avere il passaporto e la carta d’identità non basta più.

Per il resto, per un semplice soggiorno nel Regno Unito, non è richiesto nessun visto turistico. I cittadini europei possono entrare e soggiornare in UK senza aver bisogno di permessi, tuttavia la permanenza libera è concessa solo per un massimo di 6 mesi.

Fate attenzione però perché, anche se per l’ingresso non serve nessun visto turistico, non potrete comunque lavorare se non siete in possesso di un visto di lavoro. Partendo senza i documenti necessari e provando a cercare di lavoro, come era cosa comune qualche hanno fa, si rischia di essere respinti e rispediti in Italia.

Inoltre, senza un contratto di lavoro, non avrete nemmeno un regolare contratto d’affitto e non potrete aprire un conto in banca. Per poter lavorare in Inghilterra infatti è necessario avere un visto di lavoro e anche che il futuro datore di lavoro inglese possa farvi da sponsor.

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Come lavorare in Inghilterra: cosa serve per avere il visto di lavoro?

Il visto di lavoro nel Regno Unito va sempre richiesto in via telematica sul sito del Governo e per ottenerlo ci sono vare strade.

Il visto che potremmo definire “generico” si chiama Skilled Worker visa (Visto per Lavoratori qualificati). Ci sono poi dei canali preferenziali, ad esempio nel caso si venga assunti dall’NHS, che è il Servizio Sanitario Nazionale inglese.

Il visto di lavoro (Skilled Worker Visa) si può ottenere solo se:

Ricordiamo che lavorare in Inghilterra senza un regolare visto di lavoro è un reato penale, che può essere punito con la detenzione fino a sei mesi, l’arresto o il rimpatrio.

Ad ogni modo potete trovare tutti i dettagli su come funziona il visto di lavoro in UK, consultando l’opuscolo ufficiale, che può essere scaricato in PDF sul sito del Governo.

In alternativa, sempre sul sito del Governo, è contenuta una sintesi in italiano dei requisiti necessari.

Come-lavorare-in-Inghilterra-gov.uk_
Uno screen del sito ufficiale del governo inglese.

Come lavorare in Inghilterra: quanto costa il visto?

La difficoltà nel lavorare in Inghilterra risiede proprio nel fatto che per avere il visto di lavoro bisogna già avere un’offerta di lavoro e anche con un determinato stipendio. Ma un altro ostacolo imponente è rappresentato dai costi del visto.

Quando si richiede il visto è necessario disporre di denaro sufficiente per:

Per quanto riguarda l’application fee, l’importo sarà minore se il lavoro che si andrà a fare e per cui si ha lo sponsor si trova nella shortage occupation list, cioè la lista occupazioni carenti. Si tratta delle figure professionali maggiormente richieste nel paese e la lista può essere consultata sul sito ufficiale del governo inglese.

Se invece non vi interessano informazioni sul visto, ma siete alla ricerca di offerte di lavoro in Inghilterra, potrebbe tornarvi utile l’articolo su thewam.net su come trovare lavoro all’estero.

Come lavorare in Inghilterra: altri tipi di visto di lavoro

Oltre al classico visto di lavoro (Skilled Worker Visa) ci sono dei canali preferenziali, cioè visti per figure professionali specifiche, che presentano costi inferiori e un percorso più semplice.

In dettaglio gli altri visti di lavoro che si possono ottenere sono:

Faq sul lavoro all’estero

Come trovare tirocini retribuiti all’estero: ecco i siti principali

Cominciamo questa guida utile elencando subito le piattaforme online più utili da visitare per trovare tirocini all’estero retribuiti:

Per cercare un’opportunità di tirocinio in Europa puoi consultare anche questi siti web:

Cosa chiarisce la circolare 25 sullo smart working all’estero?

La circolare 25 del 18 agosto 2023, emessa dall’Agenzia delle Entrate, fornisce chiarezza sulle implicazioni fiscali legate allo smart working all’estero. Secondo questa circolare, la modalità con cui viene svolta la prestazione lavorativa, che sia in presenza o da remoto, non incide sui criteri di determinazione della residenza fiscale del lavoratore. L’Agenzia ha analizzato specificamente la situazione dei lavoratori in cui non vi è coincidenza tra il luogo di residenza fiscale, il luogo di lavoro e il luogo in cui si manifestano gli effetti del lavoro.

Come trovare lavoro all’estero su Facebook?

Uno strumento utilissimo per trovare lavoro e alloggio all’estero è Facebook, soprattutto i gruppi. Facendo infatti una ricerca troverete moltissimi gruppi come “Italiani a Londra”, “Italiani a Dublino”, ecc.

Qui, oltre a potervi confrontare con connazionali che hanno fatto già questo percorso e quindi possono darvi informazioni pratiche e reali, vengono anche pubblicati quotidianamente annunci di lavoro rivolti agli italiani e anche eventuali stanze e appartamenti in affitto.

Ecco alcune delle aziende che assumono in questi mesi: