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Come sarà la riforma delle pensioni? Più flessibilità

Come sarà la riforma delle pensioni? Più flessibilità in uscita, ma non solo: vediamo cosa potrebbe cambiare. Il lavoro del governo è ripreso per il rinnovo del sistema previdenziale. Molto probabile un potenziamento dell’Ape Sociale, il ripristino della vecchia Opzione donna. Tra gli obiettivi anche l'aumento degli importi per le pensioni minime e di invalidità.

di Redazione

Giugno 2023

Come sarà la riforma delle pensioni? Riapre il cantiere del governo per rinnovare il sistema previdenziale e si riparte dalle pensioni anticipate e quindi da una maggiore flessibilità in uscita. Uno dei nodi chiave insieme all’aumento delle minime e delle prestazioni per l’invalidità. (scopri le ultimissime notizie sulle pensioni sempre aggiornate. Ricevi su WhatsApp e sul canale Telegram la rassegna stampa con le ultime novità sui concorsi e sul mondo del lavoro. Resta sempre aggiornato sulla nostra pagina Facebook e Prova il nostro tool online per la ricerca di lavoro in ogni parte d’Italia. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).

La discussione con le parti sociali è ripresa dopo lo stop di febbraio, che si è prolungato anche per le delicate questioni legate al Pnrr e le elezioni amministrative.

L’incontro tra sindacati e governo si è svolto a Palazzo Chigi. C’era anche la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Il governo ha ribadito che è necessario muoversi seguendo due indicazioni (le stesse che sul tema erano state evidenziate dall’esecutivo guidato da Mario Draghi):

Bisogna far quadrare i conti e non sarà un’impresa semplice: i costi della previdenza aumentano a un ritmo superiore al 7 per cento l’anno.

Sull’incremento della spesa ha inciso in modo determinante negli ultimi anni la cosiddetta Quota 100, cavallo di battaglia della Lega, che ha aperto una voragine nella spesa, ed è stata sostituita da Quota 102 e Quota 103 nel tentativo di attutirne gli effetti negativi.

Il risultato comunque è stato quello di ridurre in modo sostanziale la soglia del pensionamento anticipato. Che, come ha fatto notare in un report la Corte dei Conti, al dicembre del 2022 era a quota 61,4 anni, rispetto ai 61,6 dell’anno precedente.

Ovvero molto al di sotto dei 67 anni fissati dalla Legge Fornero.

Su questo argomento potrebbe interessarti un articolo che spiega come saranno le pensioni per chi oggi ha 40 anni; in un articolo abbiamo calcolato quanto si perde con la pensione anticipata; abbiamo anche verificato se la pensione e l’assegno sociale siano compatibili.

Come sarà la riforma delle pensioni? Spesa previdenziale

Il governo vorrebbe una riforma delle pensioni strutturale e non legata alla semplice introduzione di una o più misure alternative di uscita (come appunto Quota 100 e successive modifiche o la stravolta e di fatto inutilizzabile Opzione Donna). Per raggiungere questo obiettivo sarà necessario partire dai conti e quindi dalle indicazioni che arriveranno dall’Osservatorio sull’andamento della spesa previdenziale che è stato istituito dal ministro del Lavoro, Marina Calderone.

Quei dati saranno la base sulla quale innescare il confronto con le parti sociali. A giugno le trattative riprenderanno a pieno regime. Parteciperanno alle riunioni anche membri del Ministero dell’Economia e delle Finanze, del Covip e dell’Istat. 

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Come sarà la riforma delle pensioni? Uscite anticipate

La prima questione sul tavolo riguarda la flessibilità in uscita, ovvero gli strumenti che potrebbero consentire il pensionamento anticipato ammorbidendo le rigidità imposte dalla Fornero, soprattutto per i lavoratori che non hanno i requisiti contributivi per accedere alle varie Quote.

Saranno valutati gli effetti di provvedimenti che hanno tentato di favorire gli esodi aziendali per velocizzare il ricambio generazionale. In particolare dunque Isopensione, Contratto di Espansione e per certi versi anche l’Ape Sociale, misure che hanno consentito, per determinati lavori e per determinate categorie, un’uscita anticipata. Queste misure avrebbero avuto costi molto più sostenibili (anche nel medio e lungo periodo) rispetto a Quota 100 o Quota 102.

Come sarà la riforma delle pensioni? Cosa accade a Quota 103

Gli aumenti della spesa pensionistica (se nel Paese cresce il numero degli anziani e si riduce quello dei lavoratori attivi, la conseguenza è facilmente immaginabile) oltre alle ristrette risorse della finanza pubblica, imporranno scelte molto più conservative rispetto alle attese. E se l’obiettivo è quello di una riforma strutturale del sistema previdenziale, molto probabilmente sarà difficile realizzarla entro l’anno per vederla applicata nel 2024.

Per le stesse ragioni di Quota 100 (costi elevati) dovrebbe non andare in porto Quota 41, l’altra misura targata Lega e che dovrebbe consentire l’uscita a qualsiasi età per chi ha versato 41 anni di contributi.

Quota 41 è stata per il momento sostituita da Quota 103, che consente l’uscita con 41 anni di contribuzione, ma solo per chi ha compiuto 62 anni.

Quota 103 scadrà il 31 dicembre del 2023.

Le opzione sul tavolo sono due:

Si vuole evitare di proporre altri trattamenti pensionistici che si rivelano poi del tutto insostenibili.

Come sarà la riforma delle pensioni? Soglia di uscita

Uno dei punti cruciali è quello della soglia anagrafica che consente le uscite anticipate nel lavoro. Qui si scontano in modo rilevante gli effetti di Quota 100. Infatti, nonostante si sia corso parzialmente ai ripari prima con Quota 102 e ora con Quota 103, continua a calare l’età media di uscita che, come accennato, nel 2022 è scesa a 61,4 anni.

Un’età che cala ulteriormente se si considerano solo i dipendenti privati (lo conferma il report della Corte dei Conti). Infatti per loro l’età media di uscita è stata di 61,2 anni (61,4 anni nel 2021).

Decisamente troppo bassa.

Come sarà la riforma delle pensioni? Le alternative

E allora, come cambieranno le pensioni, verso quale riforma strutturale del sistema previdenziale si sta incamminando il governo?

Dai dati e dalle analisi una cosa sembra certa: la logica della Legge Fornero non sarà messa in discussione. La stessa Corte dei Conti ha suggerito di «correggere con misure mirate alcuni punti di eccessiva rigidità della legge». 

E quindi? Una delle soluzioni possibili è il potenziamento dell’Ape Sociale, una misura introdotta in via sperimentale nel 2017 (poi sempre confermata) che ha consentito l’uscita anticipata a 93.000 lavoratori.

Come detto Quota 103 potrebbe essere confermata (con qualche modifica) o sostituita da una misura con un altro nome ma con requisiti di uscita più o meno simili (ovvero una contribuzione minima di 41 anni).

Sarà anche nuovamente modificata Opzione Donna (oggi riservata solo a caregiver, inabili e esuberi da aziende in crisi), la versione 2024 dovrebbe essere più simile a quelle precedenti rispetto all’ultima stretta che ha praticamente azzerato la misura (poche migliaia di adesioni da gennaio).

Come sarà la riforma delle pensioni? Minime e invalidità

Il governo ha più volte manifestato l’intenzione di aumentare gli importi delle pensioni minime e di quelle riservate agli invalidi (assegno agli invalidi parziali e la pensione agli inabili totali). Sulla questione si sono più volte pronunciate sia la Lega, sia Forza Italia: difficile e ingiustificabile una marcia indietro.

Come sarà la riforma delle pensioni? Futuro

La Corte dei Conti ha inviato con il suo report anche un altro messaggio al governo: le pensioni vanno riviste.

Nel dossier si evidenzia che gli assegni pensionistici per i lavoratori che oggi hanno 40 anni saranno notevolmente più bassi rispetto a quelli che ricevono gli attuali pensionati. A causa di stipendi bassi, precarietà e il calcolo solo contributivo.

Sarà molto dura per chi ha una retribuzione lorda non superiore a 20.000 euro e per le donne, che in media riceveranno importi del 30 per cento più bassi degli uomini.

Come sarà la riforma delle pensioni? Più flessibilità
Nella foto una coppia di pensionati.

Faq (domande e risposte)

Quali sono i nodi chiave della riforma delle pensioni?

I nodi chiave della riforma delle pensioni riguardano la maggiore flessibilità in uscita e il potenziamento del sistema previdenziale per garantire la sostenibilità nel lungo termine.

Chi ha partecipato all’incontro tra sindacati e governo per discutere della riforma delle pensioni?

All’incontro hanno partecipato i sindacati, il governo, incluso la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, e rappresentanti del Ministero dell’Economia e delle Finanze, del Covip e dell’Istat.

Qual è l’obiettivo del governo per la riforma delle pensioni?

L’obiettivo del governo è quello di realizzare una riforma strutturale del sistema previdenziale, concentrandosi sulla sostenibilità finanziaria e sulla flessibilità in uscita, senza stravolgere completamente la riforma Fornero.

Quali sono le alternative proposte per la riforma delle pensioni?

Tra le alternative proposte per la riforma delle pensioni ci sono il potenziamento dell’Ape Sociale, la modifica di Opzione Donna e la conferma o sostituzione di Quota 103 con una misura che abbia requisiti di uscita simili.

Cosa accadrà alla soglia di uscita anticipata nelle pensioni?

La soglia di uscita anticipata nelle pensioni è diminuita a causa di misure come Quota 100, Quota 102 e Quota 103. Si prevede una revisione della soglia per evitare un’età di uscita troppo bassa (oggi la media è di poco superiore a 61 anni).

Quali sono le intenzioni del governo riguardo alle pensioni minime e alle pensioni per invalidità?

Il governo ha manifestato l’intenzione di aumentare gli importi delle pensioni minime e delle pensioni per invalidità al fine di garantire un livello adeguato di sostegno ai beneficiari.

Cosa suggerisce la Corte dei Conti riguardo alle pensioni?

La Corte dei Conti suggerisce al governo di rivedere il sistema delle pensioni, poiché un report indica che i futuri pensionati avranno importi notevolmente più bassi rispetto agli attuali pensionati, a causa di stipendi bassi, precarietà e calcolo contributivo.

Sarà possibile realizzare una riforma strutturale del sistema previdenziale entro il 2024?

Visto l’aumento della spesa pensionistica e le risorse limitate della finanza pubblica, è probabile che sia difficile realizzare una riforma strutturale del sistema previdenziale entro il 2024.

Quali sono le sfide future riguardo alle pensioni?

Le sfide future riguardo alle pensioni includono la necessità di affrontare il problema delle pensioni basse per i lavoratori con retribuzioni inferiori a 20.000 euro e la disparità di genere nei benefici pensionistici, con le donne che ricevono importi mediamente più bassi degli uomini.

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