Per i contributi versati dopo la pensione, che succede, potranno essere sommati al trattamento che già si riceve? (scopri le ultimissime notizie sulle pensioni sempre aggiornate. Ricevi su WhatsApp e sul canale Telegram la rassegna stampa con le ultime novità sui concorsi e sul mondo del lavoro. Resta sempre aggiornato sulla nostra pagina Facebook e Prova il nostro tool online per la ricerca di lavoro in ogni parte d’Italia. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
Indice
Rispondiamo subito alla domanda iniziale: sì, è possibile. In questo post vediamo come e in che misura.
La questione riguarda i tanti che dopo essere diventati titolari di una pensione hanno deciso di continuare a lavorare e quindi a versare gli obbligatori contributi previdenziali.
Potrebbe interessarti un post che spiega come tra le ipotesi di riforma delle pensioni sia stia facendo una possibilità di uscita a 60 anni; in un altro articolo vediamo con qualche esempio come funziona la pensione per chi ha lavorato part time; in un altro pezzo abbiamo verificato come aumentare i contributi per la pensione.
Contributi versati dopo la pensione: non si perdono
I contributi post pensione non si perdono. Anzi, possono dar vita a una ulteriore pensione, ovviamente con un importo di piccola entità ma che comunque si aggiunge al trattamento già liquidato.
Per far sì che questo accada bisogna però rispettare alcune condizioni. Vediamo quali e cosa impone la normativa in vigore.
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Contributi versati dopo la pensione: cinque anni
Il supplemento della pensione per chi continua a lavorare si concretizza quando sono trascorsi almeno cinque anni dalla decorrenza del trattamento pensionistico.
Lo stabilisce l’articolo 7 della legge 155 del 1981. Questo riconoscimento si applica agli iscritti all’assicurazione generale obbligatorie dei lavoratori dipendenti e dei lavoratori iscritti alle gestioni speciali dei lavoratori autonomi (artigiani, commercianti, coltivatori diretti).
Facciamo un esempio. Se un lavoratore è andato in pensione il primo gennaio del 2019 e da quella data ha anche continuato la sua attività lavorativa, potrà chiedere un supplemento della pensione a partire dal primo gennaio del 2024. Se dovesse continuare a lavorare, potrà chiedere un nuovo supplemento il primo gennaio del 2029.
Contributi versati dopo la pensione: liquidazione
C’è anche altro. Il pensionato che lavora ha anche la possibilità di chiedere, per una sola volta, la liquidazione del supplemento (il primo o di quelli successivi), anche dopo due soli anni dall’inizio della pensione o dal precedente supplemento.
In questo caso è però necessaria una condizione: la persona interessata deve aver compiuto l’età prevista per la pensione di vecchiaia nella gestione in cui si chiede il supplemento
Facciamo un esempio: chi è andato in pensione nel 2023 potrà chiedere il supplemento anche nel 2025, ma a condizione di aver compiuto i 67 anni.
Contributi versati dopo la pensione: supplemento gestione separata
Il supplemento viene riconosciuta dunque ai lavoratori che sono iscritti alla Gestione separata e che proseguono l’attività versando i contributi nella stessa gestione (articolo 1, comma 3 del dm 282 del 1996).
Rispetto al supplemento che viene erogato dal fondo dei lavoratori dipendenti o autonomi: può essere liquidato sempre, ovvero non è necessario aver raggiunto l’età pensionabile (67 anni).
Le condizioni restano però le stesse: per una sola volta trascorsi i due anni dalla decorrenza della pensione o del supplemento e poi dopo 5 anni.
C’è un altro aspetto importante: i supplementi possono essere erogati solo su prestazioni a carico della stessa gestione.
Per essere più chiari: i titolari di una prestazione pensionistica a carico della gestione separata Inps non potranno chiedere la liquidazioni di supplementi di pensione per contributi che sono stati versati all’assicurazione generale obbligatoria o nelle gestioni speciali dei lavoratori autonomi.
Contributi versati dopo la pensione: supplemento e totalizzazione
Il supplemento per i pensionati che continuano a lavorare spetta anche ai lavoratori che hanno ottenuto il trattamento pensionistico con la totalizzazione (decreto legislativo numero 42 del 2006) e il cumulo dei periodi assicurativi (legge numero 228 del 2012).
In questo caso il pensionato/lavoratore deve continuare a versare i contributi in una delle gestioni interessate dalla totalizzazione o dal cumulo (se quella gestione prevede la possibilità di avere il supplemento).
Contributi versati dopo la pensione: quanto spetta
Ma come vengono conteggiati questi contributi post pensione? Si seguono gli stessi criteri generali dei trattamenti pensionistici.
E quindi: per gli accrediti successivi al 31 dicembre 1995, si usa il sistema retributivo se però il titolare della pensione ha già maturato per quella data 18 anni di contribuzione. Ma è palese che i contributi versati dopo il 31 dicembre 2011 saranno tutti calcolati con il sistema contributivo.
Se invece i supplementi vengono liquidati al titolare di un trattamento minimo, saranno assorbiti dall’integrazione al minimo. Se l’assorbimento è solo parziale, al pensionato verrà erogata l’eccedenza.
In caso di morte del pensionato i supplementi verranno integrati nella determinazione dell’importo per il trattamento ai superstiti.
Contributi versati dopo la pensione: domanda
Per avere il riconoscimento del supplemento è necessario presentare la domanda all’INPS. È possibile farlo utilizzando il servizio online dell’istituto o rivolgendosi ai patronati.
Il supplemento della pensione inizia a decorrere dal primo giorno del mese successivo alla presentazione della domanda.

FAQ (domande e risposte)
È possibile sommare i contributi versati dopo la pensione al trattamento già ricevuto?
Sì, è possibile sommare i contributi versati post pensione al trattamento già ricevuto.
Che succede ai contributi versati dopo la pensione?
I contributi versati post pensione non si perdono, ma possono dare vita a una ulteriore pensione che si aggiunge al trattamento già liquidato.
Qual è il periodo minimo dopo il quale si può chiedere un supplemento della pensione per chi continua a lavorare?
Il supplemento della pensione per chi continua a lavorare si concretizza quando sono trascorsi almeno cinque anni dalla decorrenza del trattamento pensionistico.
È possibile richiedere la liquidazione del supplemento di pensione in anticipo?
Sì, il pensionato che lavora ha la possibilità di chiedere, per una sola volta, la liquidazione del supplemento anche dopo due soli anni dall’inizio della pensione o dal precedente supplemento, ma deve aver compiuto l’età prevista per la pensione di vecchiaia.
A chi viene riconosciuto il supplemento di pensione?
Il supplemento viene riconosciuto ai lavoratori iscritti alla Gestione separata che proseguono l’attività versando i contributi nella stessa gestione.
È possibile richiedere supplementi di pensione per contributi versati in diverse gestioni?
I supplementi possono essere erogati solo su prestazioni a carico della stessa gestione. I titolari di una prestazione pensionistica a carico della gestione separata Inps non potranno chiedere la liquidazioni di supplementi di pensione per contributi versati in altre gestioni.
Il supplemento spetta anche ai lavoratori che hanno ottenuto la pensione con la totalizzazione o il cumulo dei periodi assicurativi?
Sì, il supplemento spetta anche a questi lavoratori, purché continuino a versare i contributi in una delle gestioni interessate.
Come vengono conteggiati i contributi versati dopo la pensione?
Si seguono gli stessi criteri generali dei trattamenti pensionistici, con l’applicazione del sistema retributivo o contributivo a seconda del caso.
Cosa succede ai supplementi in caso di morte del pensionato?
In caso di morte del pensionato i supplementi verranno integrati nella determinazione dell’importo per il trattamento ai superstiti.
Come si fa a richiedere il riconoscimento del supplemento di pensione?
Per avere il riconoscimento del supplemento è necessario presentare la domanda all’INPS, utilizzando il servizio online dell’INPS o rivolgendosi ai patronati.
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