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Cosa cambia con Quota 104

Cosa cambia con Quota 104 e a che età si potrà anticipare la pensione nel 2024 dopo l’accorpamento di Opzione donna e Ape sociale? Cosa cambia per le pensioni minime e cosa potrebbe accadere per il taglio delle rivalutazioni. La stretta del governo sulla previdenz e le reazioni dei sindacati.

di Redazione

Ottobre 2023

Cosa cambia con Quota 104 e quando si andrà in pensione nel 2024? Di certo chi ha intenzione di uscire in anticipo dovrà aspettare un anno in più rispetto al 2023, senza dimenticare l’addio a Opzione Donna e Ape Sociale che rientrano in un solo Fondo. Ma vediamo in concreto e nel dettaglio quali sono le conseguenze per chi vuole andare in pensione il prossimo anno. (scopri le ultime notizie sulle pensioni e su Invalidità e Legge 104. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).

Per il 2024: ristrette le possibilità di pensione anticipata

Nel 2024, ci saranno dunque cambiamenti significativi nelle regole per anticipare la pensione, dovuti in particolare, ma non solo, al passaggio da Quota 103 a Quota 104. Vediamo in che modo.

Età minima: aumento di un anno

Primo fra tutti, l’età minima per andare in pensione anticipata sale da 62 a 63 anni. Questa misura incide direttamente sull’accessibilità della pensione, soprattutto per chi era già prossimo all’età di 62 anni.

  1. Quota 103: 62 anni
  2. Quota 104: 63 anni

Requisiti di contribuzione: stabili a 41 anni

Anche se l’età minima è aumentata, i requisiti di contribuzione rimangono fermi a 41 anni. Ciò significa che il numero di anni di contributi necessari per accedere alla pensione anticipata non cambia.

Penalizzazioni e incentivi: un sistema bilanciato

Con l’introduzione di Quota 104, viene anche introdotto un sistema di penalizzazioni e incentivi. Chi sceglie di andare in pensione prima dovrà fare i conti con delle penalizzazioni, mentre chi decide di lavorare fino alla pensione di anzianità riceverà un incentivo sotto forma del Bonus Maroni.


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Cosa cambia con Quota 104

Il cambio da Quota 103 a Quota 104 apporta anche alcune modifiche significative al sistema pensionistico italiano. Approfondiamo i dettagli:

Una misura più “costosa” per il lavoratore, più “economica” per lo Stato

L’obiettivo di Quota 104 è duplice: da un lato, ridurre i costi della spesa pensionistica, dall’altro inasprire le condizioni per accedere alla pensione anticipata. Questa “convenienza” dello Stato è resa possibile dalla limitata platea dei potenziali aventi diritto.

Confronto con altri sistemi: Quota 41 e legge Fornero

Con l’introduzione di Quota 104, diventano meno probabili altre iniziative di ritocco del sistema pensionistico, come Quota 41 o l’abolizione della legge Fornero.

  1. Quota 41: meno probabile dopo l’introduzione di Quota 104

L’accorpamento di Ape sociale e Opzione donna

Un’altra modifica proposta dal governo è l’accorpamento di Ape sociale e Opzione donna in un unico fondo. L’obiettivo è semplificare e razionalizzare i canali di pensionamento anticipato, che ora verranno unificati in un solo strumento di flessibilità. In realtà oltre a una “semplificazione” c’è anche una ulteriore stretta. Dalle decisioni del governo la flessibilità in uscita è stata notevolmente ridotta e non aumentata, come invece era stato ipotizzato dall’esecutivo e richiesto dai sindacati durante gli incontri con il governo dei mesi scorsi.

Nuovi requisiti e criteri

Il nuovo strumento, quello che viene fuori dalla fusione di Opzione donna e Ape sociale, avrà un’età anagrafica fissa di 63 anni, ma con anzianità contributiva variabile:

Categoria di lavoratoriAnni di contribuzione richiesti
Donne35 anni
Uomini caregiver36 anni
Uomini disoccupati36 anni
Uomini invalidi36 anni
Uomini lavori gravosi36 anni
Tutti gli altri41 anni

Premialità e penalizzazioni

Per chi decide di continuare a lavorare oltre i requisiti minimi, è previsto un sistema di premialità, simile a quello già in vigore per Quota 103. Chi invece sceglie di andare in pensione prima del tempo, subirà delle penalizzazioni, le cui specifiche saranno divulgate nelle prossime settimane.

Anticipato il conguaglio per la rivalutazione

Un altro punto importante riguarda il conguaglio per la rivalutazione delle pensioni, che è stato anticipato. Il decreto legge fiscale ha previsto questo cambiamento che si applica già dal primo novembre 2023.

Conguaglio “a fasce”

Questo conguaglio sarà “a fasce”, introdotto dal governo Meloni, e differisce dal modello “a scaglioni” di governi precedenti. In pratica, sarà riconosciuto per intero solo alle pensioni fino a 4 volte la minima, equivalenti a 2.100 euro lordi mensili.

Percentuali di conguaglio

Per recuperare l’inflazione effettiva del 2022, del 8,1%, verrà applicato un conguaglio dello 0,8% in aggiunta all’indicizzazione precedente del 7,3%.

Indicizzazione precedenteConguaglio aggiuntivoInflazione effettiva
7,3%0,8%8,1%

Come si riduce la rivalutazione per le pensioni medio alte

Un aspetto molto discusso è la rivalutazione delle pensioni medio-alte. Come già previsto dalla legge di Bilancio 2023. Le pensioni al di sotto dei 2.100 euro lordi avranno una rivalutazione piena, per tutte le altre sarà invece suddivisa in questo modo:

Fascia di Pensione (in euro)Percentuale del Tasso di RivalutazioneAumento Effettivo
2.101,53 – 2.626,9085%0,68%
2.626,91 – 3.152,2853%0,424%
3.152,29 – 4.203,0447%0,376%
4.203,05 – 5.253,8037%0,296%
Oltre 5.253,8132%0,256%

Il taglio delle rivalutazioni potrebbe essere più alto

C’è la possibilità che il governo possa aumentare ulteriormente il taglio delle rivalutazioni. Questo potrebbe avvenire se si verificano problemi di copertura finanziaria. Tuttavia, è la Corte Costituzionale che avrà l’ultima parola. Potrebbe vietare ulteriori prelievi dalle pensioni, come già accaduto in passato.

L’aumento delle pensioni minime

Un altro punto importante è l’aumento delle pensioni minime. Ci sarà poi la rivalutazione piena per le pensioni medio basse in rapporto all’inflazione. Il costo di questo provvedimento sarà di circa 14 miliardi di euro. In particolare, la manovra del 2024 prevede:

Ridotto il minimo per avere la pensione di vecchiaia

È stata anche prevista la riduzione del requisito per avere diritto all’importo minimo della pensione maturata, più noto come “importo soglia”. Fino ad ora, per i lavoratori senza contributi versati al 31 dicembre 1995, l’importo minimo della pensione doveva essere almeno pari a 1,5 volte l’assegno sociale. Questo cambia con dal 2024.

Cosa cambia esattamente?

  1. Per andare in pensione a 67 anni: se prima era necessario avere un importo minimo di pensione pari a 1,5 volte l’assegno sociale, ora questo requisito viene eliminato. Questo semplifica le cose per chi ha meno contributi versati.
  2. Per andare in pensione a 64 anni: rimane il requisito di 2,8 volte l’assegno sociale. Non ci sono cambiamenti in questo caso.

Campagna Red

La Campagna Red è un altro elemento importante da considerare. Riguarda la verifica reddituale dei pensionati per il periodo d’imposta 2021 e il personale degli enti di ricerca per il periodo d’imposta 2020.

Dettagli importanti

  1. Tempi: questa verifica deve essere avviata entro il 31 dicembre 2024.
  2. Prestazioni indebite: se si scopre che sono state effettuate prestazioni indebite, il recupero di queste somme sarà fatto seguendo procedure specifiche.
  3. Implicazioni: se sei un pensionato o fai parte del personale di un ente di ricerca, tieni d’occhio le tue dichiarazioni fiscali. Potresti dover restituire delle somme se non sono conformi ai requisiti.

Le critiche al governo

Le decisioni del governo sulle misure previdenziali hanno sollevato diverse polemiche, soprattutto in relazione al pensionamento anticipato. Le modifiche sono state descritte come più restrittive rispetto alle precedenti normative.

Punti chiave delle critiche

  1. Mancanza di flessibilità: prima, con l’Ape Sociale e Opzione Donna, c’erano più misure per uscire anticipatamente dal mondo del lavoro. Ora, queste possibilità sono state eliminate o ulteriormente limitate.
  2. Requisiti più stringenti: l’età minima sale a 63 anni, rendendo più difficile per i lavoratori andare in pensione in anticipo.
  3. Risposte insufficienti del governo: nonostante le critiche, il governo ha ritenuto di non dover modificare la Manovra, sottolineando solo che sarà fatta un’indicizzazione rispetto all’inflazione nel 2024.
  4. Reazioni delle organizzazioni sindacali: la Cisl ha espresso piena contrarietà alle nuove misure, richiamando l’attenzione sul bisogno di un sistema più flessibile e inclusivo.
Cosa cambia con Quota 104
Nella foto una donna preoccupata per le modifiche al sistema previdenziale.

FAQ (domande e risposte)

Cosa cambia con Quota 104 riguardo all’età per la pensione anticipata?

Con la nuova Quota 104, l’età minima per accedere alla pensione anticipata è stata aumentata da 62 a 63 anni. Questa modifica è stata introdotta dal governo Meloni e rappresenta una variazione significativa rispetto alla precedente Quota 103.

Quali sono le modifiche ai requisiti per Quota 104 secondo il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti?

Il Ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha spiegato che l’aumento dell’età anagrafica è stato introdotto mantenendo invariati i 41 anni di contributi necessari per accedere alla pensione. Ha anche aggiunto che questa non è una “Quota 104 piena”, ma include incentivi per chi decide di continuare a lavorare e penalizzazioni per chi opta per il prepensionamento.

Cosa cambia con Quota 104 nel confronto con la legge Fornero?

La legge Fornero prevedeva un’uscita a 67 anni con 20 anni di contributi. La Quota 104 rappresenta quindi una via alternativa, ma più rigida rispetto alla precedente Quota 103. Inoltre, il governo Meloni ha deciso di non cancellare la legge Fornero, contrariamente a quanto era stato proclamato in precedenza.

Come viene modificato il sistema di Opzione Donna e Ape Sociale con Quota 104?

Opzione Donna e Ape Sociale sono stati accorpati in un unico fondo per la flessibilità in uscita dal lavoro. L’età minima per accedere a questo fondo unificato è di 63 anni, con requisiti di contribuzione variabili a seconda del caso.

Cosa prevede la Manovra 2024 per il conguaglio delle pensioni?

Il conguaglio per la rivalutazione delle pensioni è stato anticipato al 1° novembre 2023. Il tasso di rivalutazione necessario per recuperare l’inflazione effettiva del 2022 (8,1%) sarà pagato in “via eccezionale” a partire da questa data.

Quali sono le critiche al governo Meloni in merito a Quota 104?

Le critiche riguardano principalmente l’aumento dell’età per il pensionamento anticipato e la mancata cancellazione della legge Fornero. Inoltre, il governo è stato criticato per l’accorpamento di Opzione Donna e Ape Sociale e per la mancanza di dettagli su come saranno gestiti questi cambiamenti.

In sintesi, le modifiche apportate dal governo Meloni riguardano principalmente un inasprimento dei requisiti per la pensione anticipata e una riduzione delle opzioni di flessibilità, mantenendo però intatta la legge Fornero. Il conguaglio delle pensioni vedrà un’anticipazione, ma con limitazioni per le pensioni più elevate.

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