Ti sei mai chiesto quali siano le categorie per i dipendenti pubblici e cosa cambia tra l’una o l’altra? Molti profili tra i neo assunti negli enti locali, vengono destinati a ricoprire ruoli come quelli di funzionario di categoria A, B, C o D. Ma cosa implica tutto questo? (scopri le ultime notizie su lavoro, disoccupazione, offerte di lavoro e concorsi attivi. Ricevi le news gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).
Indice
Categorie per i dipendenti pubblici: quali sono?
Le categorie per i dipendenti pubblici sono quattro secondo la normativa che regola le assunzioni e il personale degli enti locali. Definite oramai non più categorie ma aree professionali dall’aprile del 2023, quando è stato varato il nuovo CCNL delle Funzioni Locali, sono le seguenti:
- l’area degli operatori che appartiene all’ex categoria A;
- l’area degli operatori esperti che è riconducibile all’ex categoria B;
- l’area degli istruttori che sostituisce la vecchia categoria C;
- l’area dei funzionari e dell’elevata qualificazione che rappresenta l’ex categoria D.
Chi appartiene alla categoria a?
Come dicevamo, la categorie A è quella riservata agli operatori. Rientrano in questa definizione tutti i lavoratori che hanno terminato gli studi della scuola dell’obbligo. Non bisogna per forza quindi aver ottenuto il diploma di maturità.
Per appartenere a quest’area è fondamentale svolgere delle attività esecutive e manuali e quindi ricoprire un ruolo da operatore.
Ricorda che, come è spiegato sul sito ufficiale del Ministero dell’Istruzione e del Merito, l’obbligo scolastico fa riferimento “all’istruzione impartita per almeno 10 anni e riguarda la fascia di età compresa tra i 6 e i 16 anni”.
Chi rientra nella categoria B?
Rientrano nella categoria B i dipendenti della Pubblica Amministrazione che sono in possesso di un titolo della scuola dell’obbligo. È importante aver svolto poi, all’interno del proprio curriculum, dei corsi di specializzazione sulla mansione che si occupa ed è necessaria una certa esperienza lavorativa nelle attività da svolgere.
Tra i tanti ruoli, fanno parte della categoria B gli esecutori di area amministrativa, i funzionari dell’area tecnica e gli autisti che collaborano con gli enti locali.
Chi sono le categorie C?
Per appartenere alle categorie C bisogna aver ottenuto un diploma di scuola superiore (scuola secondaria di secondo grado ndr). Tra le sue mansioni ci sarà lo svolgimento di compiti di responsabilità sui risultati di processi produttivi o amministrativi.
I vari profili che rientrano nella categoria C sono:
- gli assistenti che appartengono all’area amministrativa;
- gli assistenti dell’area tecnica;
- gli assistenti che lavorano nell’area economica e in quella finanziaria;
- gli assistenti che sono stati assegnati all’area informatica;
- gli assistenti dell’area umanistica e documentale.
Chi appartiene alla categoria D?
Alla categoria D appartengono i lavoratori che svolgono attività specialistiche. È importante che questi cittadini abbiamo conseguito una laurea che fa riferimento allo stesso settore per il quale si viene assunti.
Bisogna poi aver maturato una certa esperienza nel settore di impiego. Le mansioni richieste sono quelle di tipo tecnico, gestionale o direttivo. Rientrano nella categoria D gli esperti e gli specialisti a servizio della Pubblica Amministrazione.
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Stipendi categorie per i dipendenti pubblici
Gli stipendi delle categorie in cui vengono suddivisi i lavoratori pubblici variano a seconda dell’importanza dell’area di impiego.
La retribuzione più bassa si registra tra i funzionari della categoria A mentre ricevono lo stipendio più alto i dipendenti contrattualizzati come categoria D. In particolare:
- chi appartiene alla categoria A guadagna tra 1500 e 1600 euro al mese lordi;
- chi rientra nella categoria B può contare su una retribuzione che va intorno ai 1700 euro lordi al mese;
- chi è della categoria C può guadagnare dai 1600 ai 1900 euro lordi al mese;
- chi è stato inquadrato come categoria D rientra in una retribuzione dai 1800 ai 2500 euro lordi mensili.
Chi rientra nella categoria dipendenti pubblici?
Dopo aver visto quali sono le aree professionali previste dalla normativa e qual è la retribuzione media a seconda dei vari inquadramenti, capiamo chi sono i dipendenti pubblici.
Il sito ufficiale della Ragioneria Generale dello Stato spiega che per dipendente pubblico si intende “la persona che lavora alle dipendenze di una Pubblica Amministrazione” Non è importante se appartiene a una categoria o a un’altra, oppure se beneficia di determinate agevolazioni come quelle riservate, per esempio, ai lavoratori disabili.
Per essere lavoratore del pubblico impiego è fondamentale avere un contratto di lavoro con un ente pubblico locale come:
- i Comuni;
- le Province;
- le Regioni;
- le Aziende sanitarie locali (Asl) e le Aziende sanitarie provinciali (Asp);
- gli Ospedali.
Qual è la differenza tra dipendenti pubblici e dipendenti statali?
C’è differenza tra i dipendenti pubblici e quelli statali? Assolutamente sì. Anche se dal nome sembrano molto simili, non è così. I lavoratori pubblici sono coloro che hanno un impiego presso le amministrazioni pubbliche locali, mente quelli statali sono dipendenti presso gli enti e organi della Pubblica Amministrazione.
Gli enti statali della Pubblica Amministrazione prevedono anche una dislocazione territoriale degli uffici e si distinguono in:
- lavoratori delle funzioni centrali nei quali rientrano i dipendenti di:
- Ministeri;
- Consiglio di Stato;
- Corte dei Conti;
- Avvocatura generale dello stato;
- Agenzie fiscali;
- CNEL, il consiglio nazionale dell’economia e del lavoro;
- Enti pubblici non economici;
- dipendenti del mondo della scuola e dell’università come:
- professori;
- collaboratori di segreteria;
- collaboratori scolastici
- DSGA, il direttore dei servizi generali e amministrativi;
- personale ATA in generale;
- dipendenti delle Forze dell’Ordine e delle Forze Armate. Rientrano in questa categoria:
- l’Arma dei Carabinieri;
- l’Esercito italiano;
- la Marina Militare;
- l’Aeronautica militare;
- tutti i vari tipi di Polizia (tranne i servizi di vigilanza privata);
- i Vigili del Fuoco;
- la Guardia di Finanza.
Fai attenzione, tra i dipendenti delle Forze di Polizia, non sono annoverati gli operatori della Polizia locale come quelli che rientrano nella polizia municipale o nella polizia provinciale.
Questi lavoratori appartengono infatti al comparto delle Regioni e delle autonomie locali (come comuni e province), tant’è che vengono assunti direttamente con concorsi territoriali.

FAQ sulle categorie per i dipendenti pubblici
Le categorie per i dipendenti pubblici sono uniformi in tutte le organizzazioni pubbliche?
No, le categorie per i lavoratori pubblici possono variare da un’organizzazione all’altra in base alle specifiche esigenze e politiche di ciascuna.
Tuttavia, come abbiamo visto nel nostro articolo, spesso esistono linee guida e standard (CCNL delle funzioni locali ndr) che mirano a garantire una certa coerenza e trasparenza nell’assegnazione delle categorie.
Cosa succede se ritengo di essere assegnato a una categoria errata?
Se ritieni che la tua assegnazione a una categoria sia errata, è importante rivolgerti al dipartimento delle risorse umane dell’ente presso il quale presti servizio.
Potrai quindi fornire le prove del tuo livello di competenze e responsabilità, e il dipartimento valuterà la situazione per apportare eventuali correzioni necessarie e cambiarti di categoria.
Possono cambiare le categorie per i dipendenti pubblici nel tempo?
Sì, le categorie per i professionisti del settore pubblico possono cambiare nel tempo in base all’evoluzione delle esigenze dell’organizzazione e delle politiche di gestione delle risorse umane.
I cambiamenti potrebbero derivare dall’accumulazione di anni di carriera, dall’ottenimento di promozioni, dall’acquisizione di nuove competenze o dalle riassegnazioni a ruoli diversi.
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