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Impiegato comunale: cosa fa

Cosa fa un impiegato comunale? Scopri quali sono le principali mansioni, quanto guadagna e come lavorare in comune oggi.

di Antonio Dello Iaco

Agosto 2023

Cosa fa un impiegato comunale durante l’orario di lavoro e quindi, quali sono le sue principali mansioni da svolgere una volta assunto? Scopriamolo insieme (scopri le ultime notizie su lavoro, disoccupazione, offerte di lavoro e concorsi attivi. Ricevi le news gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).

Cosa fa un impiegato comunale?

Un impiegato comunale svolge una serie di mansioni fondamentali per l’ente per il quale lavora. Innanzitutto bisogna definire bene il ruolo dell’impiegato. In questo articolo parleremo per lo più dell’impiegato che occupa il posto di funzionario comunale.

Ricorda però che, tra gli i profili comunali, rientrano anche mansioni “più pratiche” come quelle di manutentore, gestore delle aree verdi, autista, elettricista e così via.

Le mansioni di un impiegato comunale

Lavorare in un comune, soprattutto se piccolo, significa occuparsi di molte attività. In genere infatti, più grande è l’ente, più sono i dipendenti e quindi più è differenziato il lavoro. Un impiegato comunale può svolgere diversi compiti tra cui:

Impiegato comunale stipendio

Dopo aver visto cosa fa un impiegato comunale scopriamo qual è la retribuzione media di chi svolge questo lavoro.

Non è possibile definire in modo preciso e certo qual è lo stipendio di un impiegato comunale. In questo calcolo infatti entrano in gioco numerosi fattori come:

Tuttavia possiamo dire che, in media, un impiegato comunale guadagna dai mille euro al mese in su. A metà carriera lo stipendio si attesta anche tra i 1.300 e i 1.400 euro mensili netti.

Se infine sei un impiegato comunale e sei anche laureato, puoi contare anche su uno stipendio che tocca i 2mila euro netti al mese, a metà carriera.

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Come lavorare in Comune

Per lavorare in comune hai diverse possibilità da seguire. Una su tutte è quella di partecipare a un classico concorso pubblico. I bandi di selezione sono infatti in continua pubblicazione ed entro la fine dell’anno saranno migliaia i comuni a mettere sotto contratto nuovi dipendenti.

Un’altra strada che puoi seguire è quella dell’assunzione senza dover sostenere alcuna selezione. Lavorare in comune senza concorso è un’opzione possibile anche se bisogna rientrare in alcuni casi specifici. Vediamo quali sono.

Lavorare in comune senza concorso come categorie protette

Uno dei casi specifici che sono ammessi dalla normativa e che consentono di lavorare in comune senza dover affrontare un concorso, c’è l’iscrizione alle categorie protette.

La normativa infatti tutela coloro che possono iscriversi in questi elenchi e, in particolare, le persone con disabilità. L’obiettivo è garantire a questi cittadini e cittadine l’accesso al mondo del lavoro anche senza dover per forza superare una selezione.

Ricorda sempre che è fondamentale essere iscritto alle categorie protette e in più, nella maggior parte dei casi, bisogna anche aver sostenuto e superato gli studi della scuola dell’obbligo (in Italia l’ordinamento prevede fino a 16 anni => secondo anno della scuola secondaria di secondo grado ndr).

L’esenzione dallo svolgimento di un concorso pubblico è garantito dalla legge numero 68 del 1999. Uno degli articoli della normativa prevedono che le imprese e le Pubbliche Amministrazioni, in base alla loro grandezza, devono garantire una quota minima di dipendenti iscritti alle categorie protette nel proprio organico. In particolare:

Lavorare in comune con la chiamata nominativa

Lavorare in comune con la chiamata nominativa è un’altra opzione perseguibile e alternativa al concorso pubblico. Questo strumento è dedicato:

Le chiamate nominative sono soggette a specifici limiti retributivi. Questi variano in base all’ente pubblico a cui si fa riferimento. In particolare, nei comuni la chiamata nominativa può raggiungere un massimo del quinto livello retributivo.

Lavorare in comune con e senza diploma

Per lavorare in comune non sempre è necessario il possesso del diploma o della laurea. Questi due titoli di studio garantiscono senza dubbio un migliore accesso al mondo del lavoro presso le Pubbliche Amministrazioni, oltre che una retribuzione più alta.

Chi infatti occupa all’interno dei comuni un ruolo dirigenziale o “più tecnico“, deve aver svolto degli studi accurati e deve possedere specifici titoli di studio.

Se invece non ti sei diplomato e hai la licenza media, puoi comunque ambire a trovare un posto di lavoro presso un qualsiasi comune. I ruoli prediletti sono:

Impiegato comunale: cosa fa
L’immagine mostra cosa fa un impiegato comunale

FAQ sul lavorare in comune

Dove trovare i bandi per lavorare in comune

Se scegli di affidarti al lavoro in comume tramite bando di concorso, il primo passo da fare è individuare la selezione a cui partecipare. Le puoi trovare consultando periodicamente i siti ufficiali governativi come:

Ricorda poi che su lavoroepensioni.it, all’interno della sezione “concorsi pubblici“, pubblichiamo periodicamente articoli con i principali bandi di selezione attivi in Italia e presso le principali Pubbliche Amministrazioni.

Quali sono i pro e i contro di lavorare per una Pubblica Amministrazione

Lavorare per una Pubblica Amministrazione ha vantaggi e svantaggi specifici, che dipendono dal contesto, dal ruolo e dalle tue aspettative personali. Ecco una panoramica dei principali pro e contro:

Vantaggi (Pro)Svantaggi (Contro)
Stabilità dell’impiegoBurocrazia complessa
Benefici e retribuzione competitivaVincoli normativi
Opportunità di carrieraComplessità politica
Contributo al bene comuneRetribuzione potenzialmente limitata
Lavoro significativoLunghe procedure di assunzione
Limitata flessibilità
Quali sono i pro e i contro di lavorare per una Pubblica Amministrazione

Posso lavorare in Comune con un contratto a tempo determinato senza concorso?

Come abbiamo già visto all’interno di questo articolo, è possibile lavorare in comune senza concorso. Le assunzioni possono essere anche a tempo determinato.

Questo può avvenire solo se l’ente sceglie di puntare sull’esternalizzazione dei servizi o degli uffici. Il Comune quindi, per mancanza di organico o per altre motivazioni, può stipulare contratti di lavoro con terzi e a tempo determinato affinché questi svolgano prestazioni specifiche o portino a termine progetti ben definiti e limitati.

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