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In pensione con 29 anni di contributi

In pensione con 29 anni di contributi: quando è possibile e come si calcola l'importo della pensione? Scopri tutto in questo articolo.

di Carmine Roca

Agosto 2023

Quando si va in pensione con 29 anni di contributi? Ne parliamo in questo approfondimento (scopri le ultime notizie sulle pensioni e su Invalidità e Legge 104. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).

In pensione con 29 anni di contributi: quando è possibile?

In pensione con 29 anni di contributi? Possibile, ma le strade da prendere sono molto poche e particolarmente tortuose.

Non bastano 29 anni di contributi per garantirsi l’uscita dal lavoro con una delle formule anticipate: troppo pochi i contributi per ambire alla pensione anticipata ordinaria (42 anni e 10 mesi per gli uomini; un anno in meno per le donne), a Quota 103 o a Quota 41 precoci (41 anni di contributi), a Opzione Donna (35 anni) e alla pensione per lavori usuranti (35 anni).

In teoria, con l’Ape Sociale, si può andare in pensione con 29 anni di contributi, anziché con i 30, i 32 o i 36 anni richiesti, ma la possibilità è consentita soltanto alle donne disoccupate, caregiver o invalide civili che hanno avuto un figlio.

Per i lavoratori invalidi, infine, rimane attiva anche la possibilità di poter accedere anticipatamente alla pensione di vecchiaia a loro riservata, come vedremo nei prossimi paragrafi.

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In pensione con 29 anni di contributi: pensione di vecchiaia

Come detto, in pensione con 29 anni di contributi è possibile andare con la formula classica (di vecchiaia), con l’Ape Sociale se donne con un figlio e con la pensione per invalidi civili.

In pensione con 29 anni di contributi: esempi importi pensione di vecchiaia

Quest’anzianità contributiva basta per la pensione di vecchiaia (67 anni di età e almeno 20 anni di contributi), ma quanto si prende di pensione? In questo caso, per calcolare l’assegno mensile, avremo bisogno di utilizzare il sistema misto, poiché sicuramente i 29 anni di contributi sono stati versati prima e dopo il 1996.

Prendiamo come esempio un lavoratore di 67 anni, con 29 anni di contributi, di cui 9 versati fino al 1995 e 20 dal 1996 ad oggi, con una retribuzione lorda annua di 28.000 euro.

Dovremo individuare i valori delle due quote: la prima con le regole del retributivo, moltiplicando l’aliquota del 2% per gli anni di contributi versati fino al 1995 (9 anni), applicando la percentuale (18%) alle ultime retribuzioni percepite. Grosso modo, la prima quota avrà un importo di 5.400 euro.

La seconda quota la calcoleremo con le regole del contributivo. Dobbiamo individuare il montante contributivo, l’insieme delle quote di retribuzione accantonate dal lavoratore durante la sua carriera (il 33% per i dipendenti privati).

Il 33% di 28.000 euro è 9.240 euro, moltiplicato per 20 anni di contributi maturati dal 1996 ad oggi, ci dà come risultato: 184.800 euro, ovvero l’importo del montante contributivo.

Su questo valore applicheremo il coefficiente di trasformazione, che trasforma il montante in quota di pensione: a 67 anni, il coefficiente è del 5,723%. Il 5,723% di 184.800 euro è 10.576 euro, l’importo della seconda quota.

Ora sommiamo le due quote (5.400 euro e 10.576 euro) per avere l’importo lordo di un anno di pensione: 15.976 euro, circa 1.229 euro lordi al mese, intorno ai 900 euro netti al mese.

Con una retribuzione di 25.000 euro lordi annui, maturerà una pensione di circa 830 euro netti al mese; con una retribuzione di 23.000 euro lordi l’anno, avremo una pensione di circa 750 euro netti al mese.

In pensione con 29 anni di contributi
In pensione con 29 anni di contributi: in foto tre anziani.

In pensione con 29 anni di contributi: Ape Sociale per donne

Come detto, in pensione con 29 anni di contributi si può andare anche con l’Ape Sociale, ma l’accesso è consentito soltanto alle donne che hanno avuto un figlio.

Inoltre, le potenziali beneficiarie dovranno essere: disoccupate, caregiver da almeno 6 mesi (assistenza al coniuge o a un familiare entro il 2° grado di parentela, disabile grave), oppure invalide civili con una percentuale di invalidità riconosciuta pari o superiore al 74%.

A loro, infatti, spetta uno sconto contributivo di un anno (avessero avuto 2 o più figli, lo sconto sarebbe stato di 2 anni). Lo sconto spetta anche alle lavoratrici edili o ceramiste (30 o 31 anni di contributi anziché 32) e alle lavoratrici impiegate in mansioni gravose (34 o 35 anni di contributi anziché 36).

Ricordiamo che il diritto all’Ape Sociale scatta al compimento dei 63 anni di età e accompagna il lavoratore o la lavoratrice fino all’età per la pensione (67 anni). Ogni mese l’INPS eroga un assegno pari all’importo della pensione maturata fino alla data di presentazione della domanda per l’Ape Sociale, in ogni caso non superiore a 1.500 euro lordi al mese.

In pensione con 29 anni di contributi: invalidi civili

Infine, ai lavoratori invalidi civili, dipendenti del settore privato, è concessa la possibilità di andare in pensione con 29 anni di contributi, grazie alla pensione di vecchiaia per invalidi civili.

La prestazione spetta con un minimo di 20 anni di contributi, al lavoratore o alla lavoratrice con almeno l’80% di invalidità lavorativa riconosciuta previa visita medica.

Gli uomini possono andare in pensione a 61 anni, le donne a 56 anni, ma se l’invalidità colpisce la vista, la prestazione spetta a 56 anni (uomini) o a 51 anni (donne).

Faq su come andare in pensione con 29 anni di contributi

1. Quando posso andare in pensione con 29 anni di contributi?

Andare in pensione con 29 anni di contributi è possibile, ma le opzioni sono limitate e complesse. Non si può ottenere la pensione anticipata ordinaria, Quota 103, Quota 41, Opzione Donna o la pensione per lavori usuranti. In certi casi, come per le donne disoccupate, caregiver o invalide civili con un figlio, è possibile optare per l’Ape Sociale.

2. Con 29 anni di contributi, posso usufruire della pensione di vecchiaia?

Sì, con 29 anni di contributi è possibile andare in pensione di vecchiaia, che richiede almeno 67 anni di età e 20 anni di contributi. L’Ape Sociale è un’altra opzione per le donne con un figlio.

3. Quanto ammonta la pensione di vecchiaia con 29 anni di contributi?

Il calcolo dell’importo pensionistico varia a seconda del sistema contributivo. Considerando un lavoratore di 67 anni con 29 anni di contributi, di cui 9 versati fino al 1995 e 20 dal 1996 ad oggi, con una retribuzione lorda annua di 28.000 euro, la pensione di vecchiaia ammonterebbe a circa 900 euro netti al mese.

4. Cos’è l’Ape Sociale per le donne con 29 anni di contributi?

L’Ape Sociale è un’opzione pensionistica per le donne con 29 anni di contributi che hanno avuto un figlio e sono disoccupate, caregiver da almeno 6 mesi o invalide civili con una percentuale di invalidità pari o superiore al 74%. L’Ape Sociale scatta al compimento dei 63 anni e non può superare i 1.500 euro lordi al mese.

5. In pensione con 29 anni di contributi: posso andare in pensione come invalido civile?

Sì, i lavoratori invalidi civili con almeno l’80% di invalidità lavorativa possono andare in pensione con 29 anni di contributi, grazie alla pensione di vecchiaia per invalidi civili. Gli uomini possono andare in pensione a 61 anni, le donne a 56 anni.

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