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In pensione con 37 anni di contributi

In pensione con 37 anni di contributi: quando è possibile, con quali misure e quanto si prende al mese? Scopri tutto in questo articolo.

di Carmine Roca

Settembre 2023

Come andare in pensione con 37 anni di contributi? Scopriamolo insieme in questo approfondimento (scopri le ultime notizie sulle pensioni e su Invalidità e Legge 104. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).

In pensione con 37 anni di contributi: quando è possibile?

Oggi vi diremo come andare in pensione con 37 anni di contributi e quali sono le possibilità concesse dal nostro sistema previdenziale.

Parliamo di un’anzianità contributiva molto buona, che sicuramente consente l’uscita “classica” con la pensione di vecchiaia (67 anni di età e almeno 20 anni di contributi), ma che permette anche di anticiparla di qualche anno.

Ci riferiamo all’Ape Sociale (63 anni di età e un’anzianità contributiva dai 30 ai 36 anni); a Opzione Donna (58, 59 o 60 anni di età, a seconda dei figli avuti, e 35 anni di contributi) e alla pensione per lavori usuranti (almeno 61,7 anni di età e 35 anni di contributi).

Senza dimenticare le soluzioni Isopensione (fino a 7 anni prima rispetto ai 67 anni per la vecchiaia) e Contratto di Espansione (fino a 5 anni prima rispetto ai 67 anni per la vecchiaia).

Ma 37 anni di contributi non bastano, invece, per garantirsi l’uscita con la pensione anticipata ordinaria (42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini, un anno in meno per le donne) o con Quota 103 (41 anni di contributi e 62 anni di età) e neppure con Quota 41 per lavoratori precoci (41 anni di contributi, di cui uno versato prima dei 19 anni di età).

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In pensione con 37 anni di contributi: pensione di vecchiaia

Abbiamo visto che c’è più di un modo per andare in pensione con 37 anni di contributi. Quello più conosciuto è sicuramente la pensione di vecchiaia.

Compiuti 67 anni, se in possesso di almeno 20 anni di contributi versati, si ha diritto ad andare in pensione per limiti di età. Ma quanto si prende di pensione con 37 anni di contributi?

In questo caso, per il calcolo dell’assegno utilizzeremo il sistema misto, che unisce le regole del retributivo (prima quota, calcolata sui contributi versati fino al 1995) e le regole del contributivo (seconda quota, calcolata sui contributi versati dal 1996).

Prendendo come esempio un lavoratore dipendente di 67 anni, con 37 anni di contributi versati, di cui 10 anni fino al 1995 e 27 anni dal 1996 ad oggi, con una retribuzione lorda annua di 27.000 euro, avremo due quote di riferimento: la prima si aggira sui 5.800 euro (il 2% di aliquota moltiplicata per 10 anni di contributi, il risultato applicato alle ultime retribuzioni percepite) e la seconda quota verrà fuori dal calcolo del montante contributivo.

Per ogni anno di lavoro, un dipendente accantona il 33% della sua retribuzione lorda. Il 33% di 27.000 euro è 8.910 euro, moltiplicato per 27 anni di contributi ci dà come risultato 240.570 euro. Su questo valore incide il coefficiente di trasformazione, che a 67 anni è del 5,723%. Il 5,273% di 240.570 euro è 13.768 euro, l’importo della seconda quota.

Sommando le due quote (6.400 euro e 13.768 euro) avremo l’importo lordo di un anno di pensione: 20.168 euro, circa 1.550 euro lordi al mese, intorno ai 1.150 euro netti al mese di pensione.

In pensione con 37 anni di contributi: Opzione Donna

Ma con 37 anni di contributi si può andare in pensione anche prima dei 67 anni, se si appartiene a determinate categorie lavorative.

Ad esempio, Opzione Donna è riservata alle licenziate, alle dipendenti di aziende in crisi, alle caregiver che da almeno 6 mesi assistono il coniuge o un familiare con disabilità grave e alle invalide civili, con una percentuale pari o superiore al 74%.

L’accesso è consentito a 60 anni, con 35 anni di contributi, ma in presenza di un figlio o di due o più figli avuti, si può andare in pensione a 59 anni o a 58 anni di età.

Purtroppo il ricalcolo della pensione con il sistema contributivo non consente di percepire assegni corposi. Ad esempio, una lavoratrice di 60 anni, con 35 anni di contributi e una retribuzione lorda annua di 26.000 euro, maturerà un montante contributivo di 300.300 euro, sul quale si applica il coefficiente di trasformazione del 4,615% (a 60 anni).

L’importo lordo di un anno di pensione sarà di 13.859 euro, pari a 1.066 euro lordi al mese, intorno ai 750-800 euro netti al mese.

In pensione con 37 anni di contributi: Ape Sociale e lavori usuranti

In pensione con 37 anni di contributi si può andare anche accedendo all’Ape Sociale o alla pensione per lavori usuranti.

L’Ape Sociale è l’anticipo pensionistico che accompagna il lavoratore dai 63 anni di età all’età per la pensione di vecchiaia, con un assegno mensile pari al valore della pensione maturata al momento della presentazione della domanda, ma comunque non superiore a 1.500 euro lordi.

Possono andare in pensione con 37 anni di contributi tutte le categorie dell’Ape Sociale: i disoccupati, i caregiver e gli invalidi civili (con 30 anni di contributi); i lavoratori edili e i ceramisti (32 anni di contributi) e gli addetti a mansioni gravose (36 anni di contributi).

I lavori usuranti, invece, sono quelli svolti in contesti faticosi, sotto terra, ad altezze elevate, a bassissime o ad altissime temperature o in luoghi chiusi.

Per accedervi occorre aver compiuto almeno 61 anni e 7 mesi e maturato almeno 35 anni di contributi.

La pensione per lavori usuranti segue lo schema delle quote:

Se il lavoratore ha effettuato dai 72 ai 77 turni di notte in un anno di lavoro (da non confondere con l’anno solare), potrà andare in pensione con 62 anni e 7 mesi di età se dipendente (quota 98,7) o con 63 anni e 7 mesi di età se lavoratore autonomo (quota 99,7).

Se il lavoratore ha effettuato dai 64 ai 71 turni di notte in un anno di lavoro, potrà andare in pensione con 63 anni e 7 mesi di età (quota 99,7) se dipendente oppure con 64 anni e 7 mesi di età (quota 100,7) se lavoratore autonomo.

In pensione con 37 anni di contributi
In pensione con 37 anni di contributi: in foto un gruppo di pensionati musicisti.

Faq su come andare in pensione con 37 anni di contributi

Come si va in pensione con 37 anni di contributi?

Con 37 anni di contributi si possono esplorare diverse opzioni per andare in pensione. L’opzione “classica” è la pensione di vecchiaia, accessibile a 67 anni con almeno 20 anni di contributi. Altre possibilità sono: l’Ape Sociale, Opzione Donna, la pensione per lavori usuranti, Isopensione e il Contratto di Espansione.

Come si calcola la pensione di vecchiaia con 37 anni di contributi?

Per calcolare la pensione di vecchiaia con 37 anni di contributi si utilizza il sistema misto. La prima quota, riferita ai contributi versati fino al 1995, si calcola attraverso le regole del sistema retributivo. La seconda quota, relativa ai contributi versati dal 1996, segue le regole del sistema contributivo. Sommando le due quote, si ottiene l’importo lordo di un anno di pensione.

Cosa offre l’Opzione Donna con 37 anni di contributi?

L’Opzione Donna permette l’uscita anticipata per alcune categorie di lavoratrici, come le licenziate, le dipendenti di aziende in crisi, le caregiver e le invalide civili. Si può accedere alla pensione a 60 anni con 35 anni di contributi, ma l’età scende a 59 o 58 anni in presenza di uno o più figli.

Come funzionano l’Ape Sociale e la pensione per lavori usuranti con 37 anni di contributi?

L’Ape Sociale e la pensione per lavori usuranti sono altre due opzioni per andare in pensione con 37 anni di contributi. L’Ape Sociale è un anticipo pensionistico per i lavoratori a partire dai 63 anni di età. La pensione per lavori usuranti, invece, è riservata a chi ha svolto lavori in contesti faticosi e richiede almeno 35 anni di contributi e una certa età, a seconda della quota considerata.

Come accedere alla pensione per lavori notturni usuranti con 37 anni di contributi?

Per i lavoratori che hanno effettuato un certo numero di turni notturni in un anno di lavoro, è possibile andare in pensione prima con 37 anni di contributi. L’età di accesso e la quota richiesta variano in base al numero di turni notturni svolti e al tipo di contratto lavorativo (dipendente o autonomo).

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