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In pensione con 38 anni di contributi

In pensione con 38 anni di contributi: ecco come andarci, con quali requisiti e a quanto ammonta un mese di pensione.

di Carmine Roca

Settembre 2023

Come andare in pensione con 38 anni di contributi? Vediamolo insieme in questo approfondimento (scopri le ultime notizie sulle pensioni e su Invalidità e Legge 104. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).

In pensione con 38 anni di contributi: quali possibilità?

Oggi vedremo insieme come andare in pensione con 38 anni di contributi, quindi un’anzianità contributiva piuttosto buona, che consente di percorrere diverse strade per uscire dal mondo del lavoro a 67 anni di età o in anticipo di qualche anno.

Con 38 anni di contributi si può accedere:

Dunque, andare in pensione con 38 anni di contributi è un obiettivo praticabile, considerate le diverse soluzioni a disposizione, alle quali si aggiungono pure l’Isopensione e il contratto di espansione.

Il contratto di espansione può essere richiesto 62 anni di età, dai dipendenti di aziende con un organico di almeno 50 unità lavorative, mentre l’Isopensione spetta a 60 anni: lo strumento che permette di accedere a una pensione anticipata con esuberi da gestire: l’azienda anticipa al lavoratore la pensione maturata fino al momento dell’esodo e gli versa la contribuzione figurativa.

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In pensione con 38 anni di contributi: importo pensione di vecchiaia

Come andare in pensione con 38 anni di contributi? Iniziamo dalla formula classica: la pensione di vecchiaia, al compimento dei 67 anni di età.

Se volessimo calcolarci l’importo dell’assegno, utilizzeremo il sistema misto, che tiene conto di due quote: una calcolata con le regole del sistema retributivo (il 2% di aliquota moltiplicato per gli anni di contributi versati e la percentuale applicata all’importo delle ultime retribuzioni) e una calcolata con le regole del contributivo (montante contributivo per coefficiente di trasformazione).

Se prendiamo come esempio un lavoratore dipendente con 38 anni di contributi, di cui 11 anni versati fino al 1995 e 27 anni maturati dal 1996 ad oggi, con una retribuzione lorda annua di 28.000 euro, avremo una quota retributiva di circa 6.600 euro e una quota contributiva di 13.767,82 euro (il 33% della retribuzione, moltiplicato per gli anni di contributi e l’importo moltiplicato per il coefficiente di trasformazione del 5,723%).

Sommando le due quote (6.600 euro e 13.767,82 euro), avremo l’importo lordo di un anno di pensione: 20.367,82 euro, circa 1.567 euro lordi al mese, intorno ai 1.170 euro netti al mese.

Con una retribuzione lorda annua di 26.000 euro, avremo una pensione netta mensile di 1.100 euro, mentre con una retribuzione lorda annua di 23.000 euro maturerà una pensione netta mensile di 970 euro.

In pensione con 38 anni di contributi: Ape Sociale

Oltre che con la pensione di vecchiaia, si può andare in pensione con 38 anni di contributi anche con l’Ape Sociale.

L’anticipo pensionistico accompagna il lavoratore e la lavoratrice all’età della pensione, dal compimento dei 63 anni di età.

Possono richiederla coloro che rientrano in queste categorie: disoccupati/e (30 anni di contributi), caregiver che da almeno 6 mesi assistono il coniuge o un familiare con disabilità grave (30 anni di contributi), invalidi/e civili con almeno il 74% di invalidità accertato (30 anni di contributi), lavoratori edili e ceramisti (32 anni di contributi), lavoratori e lavoratrici impiegati/e in mansioni gravose (36 anni di contributi).

L’importo dell’assegno mensile è pari alla pensione maturata al momento della presentazione della domanda, ma non può superare i 1.500 euro lordi al mese.

In pensione con 38 anni di contributi: Opzione Donna

Un’altra soluzione previdenziale accessibile con 38 anni di contributi è Opzione Donna, che dal 1° gennaio 2023 può essere richiesta dalle donne licenziate o dipendenti di aziende in crisi, caregiver (da almeno 6 mesi) e invalide civili (almeno il 74% di invalidità), in possesso di almeno 35 anni di contributi.

L’accesso è consentito al compimento dei 60 anni di età, ma se la donna ha avuto un figlio ha diritto a uno sconto anagrafico di un anno (59 anni); se ha avuto due o più figli ha diritto a uno sconto anagrafico di due anni (58 anni).

In pensione con 38 anni di contributi: pensione per lavori usuranti

Confermata anche la pensione per lavori usuranti, con almeno 35 anni di contributi versati e un’età minima di 61 anni e 7 mesi.

Questa misura segue il sistema delle quote:

Se il lavoratore impiegato in lavori notturni ha effettuato dai 72 ai 77 turni di notte in un anno di lavoro (da non confondere con l’anno solare), potrà andare in pensione con 62 anni e 7 mesi di età se dipendente (quota 98,7) o con 63 anni e 7 mesi di età se lavoratore autonomo (quota 99,7), con 35 anni di contributi versati.

Sempre con 35 anni di contributi versati, se il lavoratore ha effettuato dai 64 ai 71 turni di notte in un anno di lavoro, potrà andare in pensione con 63 anni e 7 mesi di età (quota 99,7) se dipendente oppure con 64 anni e 7 mesi di età (quota 100,7) se lavoratore autonomo.

In pensione con 38 anni di contributi: Quota 100 e Quota 102

Infine, chi ha maturato i requisiti anagrafici e contributivi entro il 31 dicembre 2021 e il 31 dicembre 2022, può andare in pensione con 38 anni di contributi accedendo, rispettivamente, a Quota 100 (62 anni di età e 38 anni di contributi) e Quota 102 (64 anni di età e 38 anni di contributi).

Le due misure sono state sostituite dall’attuale Quota 103 (62 anni di età e 41 anni di contributi), ma sono ancora attive per chi ha compiuto gli anni o ha maturato l’anzianità contributiva richiesta dalla legge, entro i limiti temporali appena accennati.

In pensione con 38 anni di contributi
In pensione con 38 anni di contributi: in foto un uomo legge un foglio.

Faq su come andare in pensione con 38 anni di contributi

1. Come posso andare in pensione con 38 anni di contributi?

Se hai accumulato 38 anni di contributi, hai diverse opzioni per andare in pensione. Puoi accedere alla pensione di vecchiaia, all’Ape Sociale, a Opzione Donna, alla pensione per lavori usuranti, a Quota 100, Quota 102, Isopensione e contratto di espansione. Queste opzioni variano a seconda dell’età e delle specifiche circostanze di lavoro.

2. Come si calcola l’importo della pensione di vecchiaia se ho 38 anni di contributi?

La pensione di vecchiaia è l’opzione classica per andare in pensione. È possibile accedervi al compimento dei 67 anni di età. Se hai 38 anni di contributi, l’importo dell’assegno pensionistico sarà calcolato utilizzando il sistema misto, che tiene conto sia del sistema retributivo che del sistema contributivo.

3. Che cos’è l’Ape Sociale e come funziona per chi ha 38 anni di contributi?

L’Ape Sociale è un anticipo pensionistico che può essere richiesto a partire dai 63 anni di età da coloro che rientrano in specifiche categorie, come i disoccupati, i caregiver, gli invalidi civili, i lavoratori edili e ceramisti e chi ha lavorato in mansioni gravose.

4. Come posso accedere all’Opzione Donna con 38 anni di contributi?

Opzione Donna è una soluzione previdenziale per le donne lavoratrici con almeno 35 anni di contributi. A partire dal 1° gennaio 2023, può essere richiesta dalle donne licenziate o dipendenti di aziende in crisi, dalle caregiver e dalle invalide civili. L’età minima per accedere varia in base ai figli avuti.

5. Posso andare in pensione con Quota 100 o Quota 102 se ho 38 anni di contributi?

Sì, se hai maturato i requisiti anagrafici e contributivi entro il 31 dicembre 2021, puoi accedere a Quota 100 (62 anni di età e 38 anni di contributi), mentre entro il 31 dicembre 2022, puoi accedere a Quota 102 (64 anni di età e 38 anni di contributi). Queste due misure sono state sostituite da Quota 103, ma sono ancora attive per chi ha raggiunto gli anni o ha maturato l’anzianità contributiva richiesta dalla legge entro i limiti temporali previsti.

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