In pensione con la 104: è possibile essere collocati a riposo in anticipo se si ha un’invalidità riconosciuta? E se si è caregiver come funziona? (scopri le ultimissime notizie sulle pensioni sempre aggiornate. Ricevi su WhatsApp e sul canale Telegram la rassegna stampa con le ultime novità sui concorsi e sul mondo del lavoro. Resta sempre aggiornato sulla nostra pagina Facebook e Prova il nostro tool online per la ricerca di lavoro in ogni parte d’Italia. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
Oltre a rispondere a questi quesiti vedremo anche quali sono le prestazioni previdenziali che è possibile richiedere come l’Ape Sociale.
Indice
In pensione con la 104: si parte dall’Ape Sociale
Dal 2019 è cambiata la normativa per chi vuole andare prima in pensione con la 104. Il decreto legge numero 4 del 2019, quello che ha introdotto anche il Reddito di Cittadinanza e Quota 100, ha modificato le strade che è possibile perseguire per andare in pensione con la 104.
Questi provvedimenti sono dedicati anche ai caregiver e quindi a coloro che si prendono direttamente cura dei familiari con disabilità.
In pensione con la 104: a chi è rivolta l’Ape Sociale
Tra le soluzioni utili ad andare in pensione con la 104, sia per il lavoratore disabile, sia per il caregiver, c’è l’Ape Sociale. Questa misura è dedicata infatti anche a coloro che:
- assistono da almeno sei mesi:
- un parente di primo grado convivente con handicap in situazione di gravità (al disabile deve risultare riconosciuta la legge 104, articolo 3 – comma 3);
- un parente o un affine di secondo grado convivente, solo se i genitori o il coniuge della persona con handicap in situazione di gravità sono in possesso di un’anzianità contributiva di almeno 30 anni e:
- abbiano compiuto 70 anni;
- siano anch’essi affetti da patologie invalidanti;
- siano deceduti o mancanti.
- hanno una riduzione della capacità lavorativa, accertata e riconosciuta dall’INPS, superiore o uguale al 74 per cento e sono in possesso di un’anzianità contributiva di almeno 30 anni.
In pensione con la 104: i requisiti per beneficiare dell’Ape Sociale
Oltre ai parametri visti nel paragrafo precedente, per andare in pensione con la 104 sfruttando l’Ape Sociale bisogna rispettare altri requisiti come:
- avere almeno 63 anni;
- avere almeno 30 anni di anzianità contributiva;
- non essere titolari di alcuna pensione diretta.
L’Ape Sociale non è compatibile con i trattamenti di sostegno al reddito dedicati a chi si trova in uno stato di disoccupazione involontaria. La misura è invece compatibile:
- con lo svolgimento di attività da loro dipendente o parasubordinata, a patto che i redditi in entrata non superino gli 8mila euro lordi annui;
- con lo svolgimento di attività di lavoro autonomo nel limite di reddito di 4.800 euro lordi annui.
In pensione con la 104: come richiedere l’Ape Sociale
Per beneficiare dell’Ape Sociale bisogna inviare un’apposita richiesta all’INPS. Per farlo puoi sfruttare il portale ufficiale dell’ente:
- collegati al sito inps.it;
- cerca sul portale il servizio “APE Sociale – Anticipo pensionistico – Domanda“;
- segui il tasto blu “Utilizza il servizio”;
- accedi usando un’identità digitale riconosciuta dalla Pubblica Amministrazione tra Spid, Cie o Cns;
- compila i campi richiesti;
- invia la domanda di incentivo.
In alternativa puoi anche sfruttare il servizio di Contact Center Inps ai numeri:
- 803 164 => gratuito da rete fissa;
- 06 164 164 => a pagamento da cellulare, a seconda del piano tariffario siglato.
Se hai bisogno di una mano nella presentazione dell’istanza puoi sempre rivolgerti a un Caf o a un patronato territoriale accreditato.
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In pensione con la 104: andare in anticipo per malattia o invalidità
È possibile andare prima in pensione con la 104 anche grazie alla malattia o all’invalidità. Per quanto riguarda l’andare in pensione con la 104 tramite la percentuale di invalidità posseduta, si può accedere al trattamento previdenziale solo se si ha un’invalidità non inferiore all’80 per cento. Questo piano è rivolto a:
- dipendenti del settore privato => potranno interrompere l’attività lavorativa a 60 anni se sono uomini e a 55 anni se sono donne. L’importante è l’aver maturato almeno 20 anni di contributi.
I dipendenti pubblici non possono usufruire di questa possibilità. Per loro invece esiste la pensione di inabilità. Per beneficiarne è necessario:
- possedere un’inabilità permanente e assoluta, fisica o mentale, a svolgere attività lavorativa. È fondamentale che questa non derivi da una causa di servizio;
- possedere 5 anni di anzianità contributiva, di cui almeno 3 versati nel quinquennio precedente alla comparsa dell’inabilità lavorativa.

In pensione con la 104: possibilità di maggiorazione contributiva
La normativa prevede la possibilità in pensione con la 104 usufruendo anche della maggiorazione contributiva. È necessario avere una percentuale di invalidità superiore al 74 per cento.
La maggiorazione contributiva consente di richiedere all’INPS fino a due mesi di contributi lavorativi per ogni anno di lavoro e per un totale massimo di 5 anni. Con questa misura si possono:
- aumentare i contributi necessari per accedere alla pensione;
- agevolare i calcoli dell’importo della pensione mensile con il metodo retributivo, per chi lascia il lavoro.
In pensione con la 104: Opzione Donna
Un altro piano molto utile per chi vuole andare in pensione prima è Opzione Donna. Questo servizio non dipende dal possesso o meno della legge 104.
Opzione Donna permette alle lavoratrici, sia dipendenti sia autonome, di presentare domanda di pensione anticipata a patto che:
- abbiano maturato un’anzianità contributiva pari o superiore a 35 anni;
- abbiano almeno 60 anni.
La domanda va presentata online all’INPS sfruttando la pagina dedicata sul sito web ufficiale. Puoi anche fare richiesta tramite:
- il Contact Center INPS ai numeri:
- 803 164 => gratuito da rete fissa;
- 06 164 164 => a pagamento da cellulare, a seconda del piano tariffario siglato.
- gli enti di patronato o i caf territoriali.
FAQ Pensione con la 104
Come si va in pensione anticipata con la 104?
Andare in pensione anticipata con la 104 è possibile grazie a varie opzioni. Tra queste si distingue l’Ape Sociale, una misura pensata per i lavoratori disabili o per chi si prende cura di familiari con disabilità. L’accesso alla pensione anticipata può avvenire anche in presenza di malattia o invalidità, o grazie alla maggiorazione contributiva. Infine, c’è l’Opzione Donna, che non dipende dalla 104 ma offre una valida possibilità di pensionamento anticipato alle donne.
A chi è rivolta l’Ape Sociale per andare in pensione con la 104?
L’Ape Sociale è rivolta sia al lavoratore disabile che al caregiver. Si può accedere a questa misura se si assiste un parente di primo grado o un affine di secondo grado con handicap in situazione di gravità. Anche coloro che presentano una riduzione della capacità lavorativa superiore o uguale al 74% possono accedere all’Ape Sociale, a patto di possedere un’anzianità contributiva di almeno 30 anni.
Quali sono i requisiti per beneficiare dell’Ape Sociale per la pensione con la 104?
Per beneficiare dell’Ape Sociale bisogna avere almeno 63 anni, un’anzianità contributiva di almeno 30 anni e non essere titolari di alcuna pensione diretta. Questa misura non è compatibile con i trattamenti di sostegno al reddito dedicati a chi è in disoccupazione involontaria. Però è compatibile con l’attività da lavoro dipendente o parasubordinata, o con l’attività di lavoro autonomo, entro certi limiti di reddito.
Come si richiede l’Ape Sociale per la pensione con la 104?
Per richiedere l’Ape Sociale è necessario inviare una richiesta all’INPS tramite il portale ufficiale. Si può anche usufruire del servizio di Contact Center dell’INPS o rivolgersi a un Caf o a un patronato territoriale accreditato per avere assistenza nella presentazione della domanda.
Si può andare in pensione anticipata con la 104 per malattia o invalidità?
Sì, è possibile andare in pensione anticipata con la 104 grazie alla malattia o all’invalidità. Questo percorso è riservato a coloro che hanno un’invalidità non inferiore all’80%. Per i dipendenti pubblici, invece, esiste la pensione di inabilità, che richiede un’inabilità permanente e assoluta a svolgere attività lavorativa e un certo numero di anni di anzianità contributiva.
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