Infermiere di famiglia, finalmente si parte. L’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) ha pubblicato le linee di indirizzo per questa figura professionale che diventerà centrale per l’assistenza sanitaria nazionale. Avrà tra l’altro il compito di attivare i servizi di cura, di fare da collegamento tra diversi professionisti, di coinvolgere i servizi socio assistenziali. Serviranno 20.000 infermieri di famiglia e di comunità, una grande opportunità di lavoro. Vediamo nel dettaglio come funziona e qual è il percorso di studi. (scopri le ultime notizie su lavoro, disoccupazione, offerte di lavoro e concorsi attivi. Ricevi le news gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).
Indice
Cosa fa l’infermiere di famiglia
Il ruolo dell’infermiere di famiglia va molto oltre la semplice prestazione sanitaria. Questa figura professionale agisce come una sorta di ponte tra il paziente e il sistema sanitario. In particolare, l’infermiere di famiglia ha il compito di attivare i servizi di cura necessari per il paziente, collaborando strettamente con medici specialisti e servizi ospedalieri.
Ma non è tutto. L’infermiere di famiglia è anche un coordinatore, che tiene le fila tra i diversi professionisti sanitari coinvolti nella cura del paziente. Questo è fondamentale per evitare sovrapposizioni o conflitti nei piani di trattamento.
Infine, quando necessario, l’infermiere interviene coinvolgendo i servizi socio-assistenziali, come assistenti sociali o psicologi, per garantire un’assistenza completa che vada oltre l’aspetto puramente medico.
Entra nella community, informati e fai le tue domande su YouTube e Instagram.
Le 10 funzioni dell’infermiere di famiglia
Le dieci funzioni dell’infermiere di famiglia delineano un quadro di compiti molto vasto. Questa è una sintesi formulata dalla Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche. Poi andremo nel dettaglio (oltre a ricordare quali sono i percorsi di studi e le competenze richieste):
- Valutare lo stato di salute nelle diverse fasi della vita: non si tratta solo di misurare i parametri vitali, ma di comprendere come un individuo si adatta ai diversi stadi della vita, come infanzia o vecchiaia.
- Promuovere iniziative di prevenzione e salute: da campagne vaccinali a programmi di educazione alimentare, l’infermiere di famiglia è un promotore attivo della salute.
- Erogare interventi informativi ed educativi: educare i pazienti su stili di vita salutari, utilizzo corretto dei farmaci e gestione delle malattie croniche è fondamentale.
- Coordinare i percorsi nei diversi servizi sanitari: garantisce che il paziente riceva tutte le cure necessarie, dal medico di base agli specialisti, senza ritardi o problemi.
- Pianificare assistenza personalizzata: ogni piano di cura è su misura, per rispondere alle esigenze specifiche del paziente e della sua famiglia.
- Promuovere l’aderenza ai piani terapeutici: assicura che i pazienti seguano i trattamenti prescritti, evitando abbandoni o auto-medicazione.
- Monitorare i risultati di salute: verifica l’efficacia dei piani di cura e apporta modifiche se necessario.
- Sostenere la continuità assistenziale: tra ospedale e casa, o tra diversi servizi sanitari, la continuità è garantita.
- Realizzare gli obiettivi della nuova sanità: partecipa attivamente alla realizzazione degli obiettivi di miglioramento del sistema sanitario.
- Integrazione professionale e appropriatezza degli interventi: lavora in un team multidisciplinare per garantire che le cure siano efficaci e appropriate per ogni paziente.
Con queste dieci funzioni, l’infermiere di famiglia diventa un pilastro fondamentale nella gestione della salute del cittadino, colmando lacune e creando un sistema sanitario più efficiente e umano.
La sinergia con gli altri operatori
L’infermiere di famiglia non opera, quindi, da solo. È una figura che si inserisce in un team di professionisti per offrire un servizio complessivo. Lavora a stretto contatto con medici di famiglia, assistenti sociali e altre professioni sanitarie. La sua presenza è prevista sia in ambulatorio che a domicilio, e sempre più frequentemente anche nella comunità in generale.
Il ruolo di collegamento
Uno dei compiti più importanti dell’infermiere di famiglia è quello di fare da ponte tra diversi servizi e professionisti sanitari. Questo è fondamentale per garantire un’assistenza sanitaria efficiente e personalizzata. Grazie alla sua posizione centrale, l’infermiere di famiglia è in grado di coordinare vari tipi di cure e servizi, dall’assistenza medica alla riabilitazione, fino all’assistenza sociale.
I compiti dell’infermiere di famiglia e di comunità
L’infermiere di famiglia ha una gamma di responsabilità che va ben oltre la semplice assistenza sanitaria. Secondo Agenas, questi professionisti svolgeranno diversi ruoli fondamentali.
Educazione e sensibilizzazione
Tra le molteplici attività, l’infermiere di famiglia ha il compito di educare i cittadini a gestire al meglio la malattia. Non si tratta solo di fornire cure, ma anche di sensibilizzare la comunità sui temi della salute e della prevenzione.
Sentinella dei bisogni
L’infermiere funge anche da sentinella per i bisogni dei pazienti e delle loro famiglie. È spesso il primo a notare cambiamenti nel benessere fisico o emotivo dei pazienti e può attivare tempestivamente i canali appropriati per un intervento.
Facilitatore dell’accesso ai servizi
Un altro ruolo chiave è quello di facilitare i percorsi di presa in carico dei servizi assistenziali. In pratica, aiuta le persone a navigare nel complesso sistema sanitario, assicurando che ricevano le cure di cui hanno bisogno nel modo più efficiente possibile.
I livelli d’Intervento dell’infermiere di famiglia
Livello ambulatoriale
Qui, l’infermiere di famiglia diventa il primo punto di contatto per il paziente. Che si tratti di un controllo di routine o di fornire informazioni, questo professionista è a vostra disposizione. È un esperto di prevenzione e di promozione della salute, può dunque anche organizzare workshop o corsi brevi per insegnare alle persone come gestire piccoli problemi di salute da soli.
Orientamento e informazione
Nell’ambulatorio, l’infermiere di famiglia spiega le opzioni disponibili nel sistema sanitario. Se avete bisogno di ulteriori cure, vi guiderà sui passaggi successivi, come esami o visite specialistiche.
Promozione dell’autogestione
L’infermiere di famiglia non si limita a dare consigli; aiuta anche a sviluppare un piano personalizzato che può includere la gestione di malattie croniche e la promozione di uno stile di vita sano.
Livello domiciliare
In questo contesto, l’infermiere di famiglia entra nella vostra casa, non solo per fornire cure, ma anche per valutare il vostro ambiente di vita. Questo aiuta a personalizzare le strategie di trattamento e prevenzione.
Favorire l’accessibilità ai servizi
Molte volte, specialmente per gli anziani o per chi ha difficoltà a muoversi, l’accesso ai servizi sanitari è un problema. L’infermiere di famiglia può agire come un ponte tra il paziente e i vari servizi sanitari e sociali.
Promozione dell’autonomia e supporto ai caregiver
Il ruolo dell’infermiere non si ferma al paziente. Lavora anche con la famiglia e i caregiver, fornendo loro le informazioni e gli strumenti necessari per mantenere una buona salute e un buon benessere.
Livello Comunitario
In questa dimensione, l’infermiere di famiglia svolge un ruolo attivo nella promozione della salute pubblica. Collabora con enti locali e organizzazioni per lanciare iniziative di salute che possono beneficiare l’intera comunità.
Costruzione di reti di supporto
L’infermiere di famiglia collabora con altri professionisti sanitari e sociali per identificare le esigenze della comunità e rispondere in modo più efficace.
Promozione di stili di vita salutari
Che si tratti di corsi di nutrizione o di programmi di esercizio fisico, l’infermiere di famiglia è spesso coinvolto in iniziative che mirano a insegnare alla comunità come vivere in modo più sano.
Le competenze richieste all’infermiere di famiglia
L’Agenas ha delineato le competenze che questi professionisti dovrebbero avere. Ma quali sono queste competenze e perché sono così cruciali? Scopriamolo insieme.
Valutazione dei bisogni del paziente
Gli infermieri di famiglia devono essere esperti nella valutazione dei bisogni di salute. Questo significa comprendere non solo i bisogni immediati ma anche quelli a lungo termine. L’approccio è olistico e tiene conto di tutta la persona, della famiglia e della comunità in cui vive.
Conoscenza e analisi dei fattori di rischio
Essere in grado di identificare e analizzare i fattori di rischio nella comunità è fondamentale. Questo va dai fattori ambientali ai determinanti sociali della salute. Questo aiuta nella prevenzione e nella gestione di malattie e condizioni di salute.
Promozione della salute e prevenzione
Questo ruolo richiede una profonda comprensione dei modelli di promozione della salute. L’infermiere di famiglia usa questi modelli per sviluppare programmi di prevenzione per individui e comunità.
Assistenza ed educazione sanitaria
L’infermiere è spesso il primo punto di contatto per le persone che hanno bisogno di cure. Forniscono educazione sanitaria per aiutare le persone a gestire meglio le proprie condizioni di salute.
Utilizzo di tecnologia e monitoraggio
L’adozione di strumenti per il monitoraggio a distanza e per la teleassistenza è fondamentale, specialmente in tempi come questi, in cui la telemedicina è in aumento.
Relazione d’aiuto ed educazione terapeutica
Stabilire una relazione d’aiuto con i pazienti è cruciale. Questo implica fornire supporto emotivo e psicologico, oltre all’assistenza fisica.
Competenze gestionali e di ricerca
Oltre alle competenze cliniche, è richiesta una certa abilità nella gestione dei dati e nella ricerca per valutare l’efficacia dei trattamenti e delle pratiche assistenziali.
L’integrazione delle cure
Uno dei ruoli più cruciali è quello del case management, coordinando l’assistenza tra vari fornitori di servizi sanitari. Questo garantisce che il paziente riceva un’assistenza completa e integrata.
Percorso formativo per infermiere di famiglia
Dopo aver conseguito la laurea in Scienze Infermieristiche, è necessario seguire un percorso formativo apposito per diventare un infermiere di famiglia e comunità. Questo percorso include un master universitario di primo livello in “Infermieristica di famiglia e di Comunità”, o percorsi specifici disegnati dalle regioni italiane. Il master (qui un esempio) offre un approfondimento sulle competenze necessarie per la valutazione dei bisogni sanitari delle famiglie e della comunità, sullo sviluppo di programmi di intervento infermieristici, e su molto altro ancora.
Quanto personale sul territorio
La legge prevede uno standard di personale sul territorio molto specifico. Ogni 3.000 abitanti dovrebbe esserci un infermiere di famiglia o di comunità. Tuttavia, al momento, il numero di infermieri di famiglia effettivamente impiegati è molto inferiore a quello previsto dalla legge, con una distribuzione disomogenea sul territorio nazionale. La legge mira quindi a colmare questa lacuna, attraverso un piano di reclutamento che verrà attuato nei prossimi anni.
Criteri di reclutamento
Il reclutamento degli infermieri di famiglia è un processo complesso che tiene conto di diversi fattori:
- Titolo accademico: la priorità è data a coloro che possiedono un master specifico in Infermieristica di Famiglia e Comunità.
- Esperienza pregressa: gli infermieri che hanno già operato in ambito territoriale e che hanno almeno due anni di esperienza saranno considerati per il ruolo.
- Percorso formativo regionale: coloro che non possiedono un master specifico dovranno intraprendere un percorso formativo regionale.
- Motivazione e interesse: l’ultimo criterio di selezione è la manifestazione di un interesse e di una forte motivazione verso l’infermieristica di famiglia o comunità.
Questi criteri sono fondamentali per assicurare che gli infermieri di famiglia siano adeguatamente preparati e qualificati per il loro ruolo cruciale all’interno del sistema sanitario.
Calo delle iscrizioni a Scienze infermieristiche
Nonostante la crescente necessità di infermieri di famiglia, c’è però una preoccupante flessione nelle iscrizioni ai corsi di laurea in Infermieristica. Il calo medio è del -10% rispetto all’anno accademico precedente. La Federazione Nazionale degli Ordini delle Professioni Infermieristiche (FNOPI) ha lanciato un allarme, sottolineando che senza infermieri adeguatamente formati, il sistema sanitario nazionale potrebbe collassare.
Le proposte della FNOPI
Per invertire questa tendenza, la FNOPI ha avanzato alcune proposte chiave:
- Finanziamento delle lauree magistrali: per formare infermieri specialisti con competenze diversificate.
- Rivedere i criteri di accesso ai corsi di laurea: per renderli più attraenti e specifici.
- Aumento dell’indennità di specificità infermieristica: per rendere la professione più competitiva dal punto di vista economico.
Queste misure sono considerate indispensabili per rilanciare le iscrizioni e garantire una sanità di qualità.
Quali rischi si corrono
Se non si adottano misure, i rischi sono enormi. Oltre al calo delle iscrizioni, quasi 30.000 infermieri italiani sono andati all’estero per le scarse prospettive offerte dal nostro Paese. Inoltre, la situazione potrebbe peggiorare con l’aumento dei pensionamenti nei prossimi anni.

FAQ (domande e risposte)
Quali sono i compiti di un infermiere di famiglia?
L’infermiere di famiglia è molto più che un semplice erogatore di cure. Egli è un facilitatore di servizi sanitari, un coordinatore tra vari specialisti e servizi, e un educatore per i pazienti e le loro famiglie. Tra i suoi compiti rientrano la pianificazione dei piani di cura individualizzati, il monitoraggio della salute del paziente, e la facilitazione dell’accesso ai servizi sanitari necessari. È anche colui che interviene per collegare i pazienti ai servizi socio-assistenziali quando necessario, come assistenti sociali o psicologi.
Perché l’infermiere di famiglia è centrale nella sanità?
L’infermiere di famiglia è centrale perché funge da snodo tra il paziente e un sistema sanitario sempre più complesso. La sua capacità di coordinare tra vari professionisti sanitari e servizi rende l’assistenza sanitaria più efficiente e personalizzata. Egli contribuisce anche alla prevenzione e al benessere generale della comunità, riducendo così il carico sul sistema sanitario.
Qual è il percorso di studi per diventare infermiere di famiglia?
Dopo aver ottenuto una laurea in Scienze Infermieristiche, i candidati devono completare un master universitario di primo livello in “Infermieristica di Famiglia e di Comunità” o altri percorsi formativi regionali specifici. Questi corsi avanzati forniscono le competenze necessarie per lavorare in questa posizione avanzata.
Quali sono le competenze richieste?
Le competenze richieste spaziano dalla capacità di valutazione dei bisogni di salute a una profonda comprensione dei fattori di rischio, dalla conoscenza delle strategie di promozione della salute e prevenzione alla gestione dei dati e alla ricerca. Competenze come l’empatia, la comunicazione e la capacità di lavorare in un team multidisciplinare sono altrettanto fondamentali.
Perché c’è un calo delle iscrizioni al corso di laurea per scienze infermieristiche?
Il calo delle iscrizioni è preoccupante dato il crescente bisogno di infermieri di famiglia. La Federazione Nazionale degli Ordini delle Professioni Infermieristiche (FNOPI) attribuisce questo calo a vari fattori che possono includere la mancanza di incentivi finanziari, la percezione della professione e la mancanza di informazioni sulle opportunità di carriera avanzate nel campo infermieristico.
Ecco i 5 articoli sul lavoro preferiti dagli utenti: