Oggi ci occuperemo di come ottenere l’integrazione della pensione minima e quali sono i requisiti per beneficiarne (scopri le ultime notizie e poi leggi su Telegram tutte le news sulle pensioni e sulla previdenza. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
Indice
Come ottenere l’integrazione della pensione minima: a chi spetta
La normativa italiana individua una pensione minima, cioè un importo minimo che tutti i pensionati, a prescindere dal calcolo dei contributi, devono ricevere e che è considerato la somma utile a vivere dignitosamente.
Nel caso in cui la pensione sia più bassa di questo minimo vitale, si può ottenere l’integrazione al trattamento minimo, cioè una somma che va ad integrare l’assegno pensionistico. Il trattamento minimo nel 2023 è di 563,72 euro al mese e viene corrisposto per 13 mensilità.
L’integrazione al minimo si applica però, in presenza di determinate condizioni di reddito, solo ai pensionati che hanno un assegno calcolato con il sistema retributivo o misto, cioè che hanno versato la prima contribuzione prima del 1° gennaio 1996.
Diversamente le pensioni con un calcolo contributivo, dove la prima contribuzione è stata versata dopo il 31 dicembre 1995, non hanno diritto all’integrazione al minimo, ma possono godere di una quota dell’Assegno sociale.
Per quanto riguarda i pensionati INPS, nel caso in cui questi ne abbiano diritto, l’integrazione scatta in automatico, in quanto l’Istituto è in grado di verificare da solo, tramite i database, se sussistano le condizioni di reddito o meno.
I pensionati delle casse private invece (ENPAM, INPGI, ecc.), se hanno i requisiti per il trattamento integrativo, dovranno richiedere l’integrazione alla propria cassa previdenziale.
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Come ottenere l’integrazione della pensione minima: i requisiti di reddito
Per avere l’integrazione al minimo non viene calcolato solo l’importo della pensione, ma anche il reddito complessivo derivante da altre entrate. In dettaglio, come si capirà meglio guardando la tabella più sotto, c’è un limite di reddito annuo entro il quale si ha diritto a percepire l’intero trattamento minimo.
Superata questa soglia l’integrazione è parziale, ovvero si riceve una somma inferiore e calibrata sempre in base al reddito. Infine, esiste un limite di reddito oltre il quale non si ha diritto a percepire l’integrazione al trattamento minimo.
Per le pensioni nate prima del 31 gennaio 2024 nel considerare i limiti di reddito per il trattamento minimo, si considerano solo i redditi individuali e mai quelli del coniuge. Per le pensioni con decorrenza oltre questa data si considerano sia i redditi del coniuge che quelli personali.
Limite di reddito individuale che dà diritto all’intero trattamento minimo | Limite di reddito coniugale che dà diritto all’intero trattamento minimo | Reddito individuale oltre il quale non si ha diritto al trattamento minimo | Reddito coniugale oltre il quale non si ha da diritto al trattamento minimo | |
Pensioni nate prima del 31 gennaio 1994 | 7.328,62 euro | – | 14.657,24 euro | – |
Pensioni nate dopo il 31 gennaio, ma sempre nel 1994 | 7.328,62 euro | 29.314,48 euro | 14.657,24 euro | 36.643,10 euro |
Pensioni nate dopo il 1994 | 7.328,62 euro | 29.314,48 euro | 14.657,24 euro | 29.314,48 euro |
Come ottenere l’integrazione della pensione minima: quando va richiesta e quando è automatica
I pensionati INPS che rispettano i requisiti di reddito avranno l’integrazione al minimo in modo automatico, ma la situazione è diversa per quanti sono iscritti alle casse private.
L’INPS infatti può tranquillamente accedere ai vari database e verificare la situazione reddituale del pensionato. Per gli iscritti alle casse di previdenza invece sarà necessario fare richiesta, spesso anche certificando la propria situazione reddituale.
Per trovare informazioni specifiche su come inviare la domanda è necessario visitare il sito o mettersi in contatto, in qualsiasi modo, con la propria cassa previdenziale.
ENPAM domanda integrazione al minimo
I pensionati ENPAM, che rispettano i requisiti descritti in precedenza, possono richiedere l’integrazione al minimo, compilando un modulo che può essere scaricato sul sito ufficiale dell’Ente di previdenza.
Il modulo, dove si autocertifica di possedere i requisiti di reddito, una volta compilato va inviato all’ENPAM per posta, per fax o tramite Pec a questi recapiti:
- Posta – Fondazione Enpam Servizio Trattamento giuridico e fiscale delle prestazioni P.zza Vittorio Emanuele II, n° 78 00185;
- Fax – al numero 06/48294.603;
- Pec – all’indirizzo [email protected].

Come ottenere l’integrazione della pensione minima: aumenti temporanei per il 2023-2024
Prima di concludere vale la pena di ricordare che ogni anno il trattamento minimo, come le pensioni, aumenta di importo. Questo accade per via della rivalutazione, che viene calcolata sulla percentuale del tasso d’inflazione dell’anno precedente.
La legge di bilancio 2023 ha però stabilito anche un aumento temporaneo del trattamento minimo, che nel 2023 è dell’1,5%, elevati a 6,4% per i pensionati che hanno già compiuto 75 anni, e nel 2024 del 2,7%.
Facendo i conti nel 2023 l’importo reale del trattamento minimo sarà di 572,2 euro e, solo per i pensionati con 75 anni e più, di 599,82 euro.
Al momento però l’aumento non è ancora stato applicato e si prevede che questo apparirà nel cedolino di luglio 2023. L’INPS con al circolare n. 35 del 3 aprile 2023 ha fatto comunque sapere che ai pensionati saranno corrisposti gli arretrati, calcolati a partire dal 1° gennaio di quest’anno. La questione è meglio chiarita nel nostro articolo sull’aumento della pensione minima.
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