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Lavoratori disabili e luoghi di lavoro: guida

Lavoratori disabili e luoghi di lavoro. Scopri la normativa vigente e quali sono i Bonus barriere architettoniche attivi

di Antonio Dello Iaco

Agosto 2023

Lavoratori disabili e luoghi di lavoro. Sono diverse le normative che regolano la tematica dei lavoratori diversamente abili all’interno di uffici, aziende e realtà per le quali svolgono professioni e mansioni varie (scopri le ultime notizie su lavoro, disoccupazione, offerte di lavoro e concorsi attivi. Ricevi le news gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).

Lavoratori disabili e luoghi di lavoro: le barriere architettoniche

Sui luoghi di lavoro diverse normative regolano e tutelano la presenza di cittadini e cittadine disabili. Una delle più importanti riguarda l’abbattimento delle barriere architettoniche.

Questa competenza è prettamente comunale anche se l’articolo 63 del decreto legislativo 81 del 2008 stabilisce che: «I luoghi di lavoro devono essere strutturati tenendo conto, se del caso, dei lavoratori disabili».

L’obbligo espresso dal comma due dell’articolo 63 di questo provvedimento si rivolge per lo più alle vie d’uscita, le porte, gli ascensori, le vie di circolazione, i bagni, gli accessi e quant’altro serve allo svolgimento della normale vita lavorativa.

Lavoratori disabili sul luogo di lavoro: no alle barriere architettoniche a priori?

Bisogna eliminare le barriere architettoniche in ogni caso sui luoghi di lavoro? Assolutamente no. La normativa in materia è molto chiara.

La circolare 102 del 1995 pubblicata dal Ministero del Lavoro infatti, chiarisce che questa tipologia di interventi vanno portati a termine solo se sono presenti in azienda lavoratori disabili.

Diverso è, ovviamente, il discorso per quanto riguarda l’accessibilità dei luoghi pubblici o dei locali commerciali, per esempio, ai cittadini diversamente abili.

Gli edifici di nuova costruzione dovranno invece seguire, al di là della presenza di cittadini disabili o meno, tutte le normative in materia di abbattimento delle barriere architettoniche.

Barriere architettoniche al lavoro: attività pre e post 1993

Il decreto legislativo 81 del 2008 riprende quanto espresso dalla circolare del Ministero del Lavoro nel 1995. Il provvedimento afferma infatti che le attività pubbliche e private, per quanto riguarda l’accessibilità del cittadino sui luoghi di lavoro, ha due possibilità:

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Bonus barriere architettoniche: cosa sono

Dopo aver trattato il tema delle barriere architettoniche sui posti di lavoro, parliamo di come i singoli cittadini possono intervenire per eliminare questi ostacoli, ottenendo anche uno sgravio fiscale.

Ci stiamo riferendo ai Bonus barriere architettoniche. Si tratta di una serie di incentivi che, nonostante i vari scontri politici, esistono all’interno dell’ordinamento giuridico italiano.

Queste agevolazioni consentono ai cittadini di beneficiare di sgravi fiscali dopo aver svolto alcuni interventi per facilitare la vivibilità e l’accesso agli ambienti da parte delle persone con disabilità.

Bonus barriere architettoniche al 50 per cento

Uno degli incentivi principali è il Bonus barriere architettoniche al 50 per cento. La misura, prorogata in Italia fino al 31 dicembre 2025, dà diritto a coloro che svolgono ristrutturazioni edilizie per l’eliminazione di barriere architettoniche di beneficiare di uno sgravio fiscale pari al 50 per cento della spesa sostenuta.

La detrazione fiscale si traduce in uno sgravio IRPEF. Il risparmio economico quindi, non si ottiene in modo immediato come sconto in fattura, ma solo successivamente.

La normativa che regola l’incentivo prevede un limite di spesa pari a 96mila euro e contempla solo spese per svolgere interventi sugli immobili.

La percentuale della detrazione scende al 36 per cento, su un importo massimo di 48mila euro, per le spese effettuate dal 1° gennaio 2025.

L’acquisto di strumenti e beni mobili, anche se indispensabili alla vita della persona disabile, non può essere inserito in questo tipo di sussidio.

Lavoratori disabili e luoghi di lavoro: guida
L’immagine mostra uno dei lavoratori disabili e luoghi di lavoro

Bonus barriere architettoniche al 75 per cento

Al Bonus barriere architettoniche al 50 per cento se ne aggiunge un altro con una quota di detrazione più alta. Questo incentivo si rivolge ai lavori effettuati dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2025, su edifici già esistenti.

Consiste in una detrazione IRPEF, ripartita in cinque quote annuali di pari importo, pari al 75 per cento della spesa effettuata. In alternativa alla fruizione della detrazione fiscale, è possibile scegliere per lo sconto in fattura o per la cessione del credito.

L’importo delle spese sostenute è di importo variabile che va da 30mila a 50mila euro, a seconda dell’edificio su cui sono eseguiti i lavori. Nel caso di delibere condominiali, per l’approvazione di questi lavori serve la maggioranza dei partecipanti all’assemblea e 1/3 del valore millesimale dell’edificio.

Il documento dell’Agenzia delle Entrate sui Bonus per persone disabili

L’Agenzia delle Entrate ha pubblicato sul proprio portale un documento dedicato proprio a tutte le agevolazioni presenti e attive in Italia a tutela della disabilità.

All’interno del file, che puoi trovare sia sul sito dell’ente sia qui sotto, troverai diversi paragrafi come:

Faq su lavoro e disabili

Cosa sono le barriere architettoniche?

Le barriere architettoniche sono ostacoli fisici che possono rendere difficile o addirittura impossibile il movimento e l’accesso di persone con disabilità nei luoghi pubblici o privati.

Queste barriere possono includere scalini, porte strette, mancanza di rampe o ascensori, e altre situazioni in cui chiunque abbia una disabilità possa incontrare difficoltà nel suo percorso quotidiano.

Come si ottiene la legge 104?

Per ottenere la legge 104, nota anche come Legge-quadro per l’assistenza, è necessario seguire alcuni passaggi. In primo luogo, occorre rivolgersi al medico specialista per ottenere una diagnosi di disabilità.

Successivamente, il medico redigerà un certificato che attesta la disabilità dell’individuo. Questo certificato dovrà essere presentato all’INPS (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale) per richiedere il riconoscimento della legge 104 e dei relativi benefici e agevolazioni.

Come si ottiene l’accompagnamento?

Per ottenere l’accompagnamento, le persone con disabilità devono presentare una domanda all‘INPS (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale). Nella domanda, è necessario fornire la documentazione medica che attesti la necessità di un accompagnatore a causa delle difficoltà di deambulazione o della necessità di assistenza continua.

L’INPS valuterà la richiesta e, se ritenuta valida, fornirà l’autorizzazione per usufruire dell’accompagnamento in base alla legge 104.

Questo servizio è fondamentale per garantire il diritto all’autonomia e alla partecipazione sociale delle persone con disabilità nei diversi contesti della vita quotidiana, inclusi i luoghi di lavoro.

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