In questo approfondimento parleremo di medico di famiglia e visita domiciliare agli anziani: come richiederla e quali sono gli obblighi del medico di famiglia (scopri le ultime notizie su lavoro, disoccupazione, offerte di lavoro e concorsi attivi. Ricevi le news gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).
Indice
Medico di famiglia e visita domiciliare agli anziani: quando è prevista?
È sempre il paziente a doversi recare dal proprio medico curante oppure è possibile richiedere e ottenere la visita domiciliare?
La Corte di Cassazione, in una sua sentenza, ha spiegato che una persona è non trasferibile, quando “lo spostamento può causare rischi gravi per la salute o creare condizioni di vita particolarmente penose”.
Tra i soggetti non trasferibili, oltre alle persone con patologie o menomazioni gravi, rientrano anche gli anziani. Questo non significa che ogni anziano debba essere visitato presso la propria abitazione: sarebbe impossibile per un medico di base che gestisce 500, 1000 o 1.500 assistiti.
In condizioni particolari, però, l’anziano può richiedere la visita domiciliare.
Vale, tra gli altri, per:
- i soggetti allettati non deambulanti;
- le persone con difficoltà nei movimenti;
- le persone che soffrono di insufficienza cardiaca o respiratoria grave;
- i paraplegici o tetraplegici;
- chi è affetto da morbo di Alzheimer avanzato.
Ma potrebbe rendersi necessaria la visita domiciliare anche quando l’anziano è colpito da una forte influenza, che gli impedisce di recarsi presso lo studio del suo medico curante.
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Visita domiciliare agli anziani e obblighi del medico curante
Per gli anziani in condizione di trasferibilità è prevista la visita a domicilio del proprio medico curante, ma in questo caso la prestazione è a pagamento, poiché non rientra tra quelle in convenzione con il Sistema Sanitario Nazionale.
Le visite domiciliari possono essere effettuate tutti i giorni, sabato compreso. Solitamente se il paziente dovesse richiedere la visita entro le ore 10 del mattino, il medico è tenuto a effettuare la visita il giorno stesso. Altrimenti, se la chiamata al medico arriva dopo le ore 10 del mattino, la visita potrà essere effettuata entro le ore 12 del giorno successivo.
La richiesta di visita domiciliare, inoltre, va fatta quando il professionista svolge attività ambulatoriale. Oltre il suo orario di lavoro non ha l’obbligo della reperibilità. Per le urgenze fuori orario bisogna rivolgersi alla guardia medica.
Per ciò che riguarda la disponibilità telefonica del medico curante, trattandosi – i pazienti anziani – di assistiti avanti con l’età, può rendersi necessario l’intervento immediato del medico per terapie, cambi di salute e necessità varie.
Il medico, però, non è tenuto a essere reperibile fuori dagli orari stabiliti. Nei casi urgenti è consigliato contattare il 112 o recarsi al pronto soccorso.
Chi decide per la visita domiciliare agli anziani?
È compito del medico curante stabilire se sussistono i motivi per eseguire una visita a domicilio.
Nel caso in cui il medico dovesse confermare la non trasferibilità dell’anziano, allora la visita domiciliare sarà a titolo gratuito. In caso contrario, il medico potrebbe richiedere il pagamento della prestazione, con un costo a discrezione del medico.
Cosa fa un medico curante?
Ma quali sono gli obblighi di un medico curante?
Il medico di famiglia svolge la propria attività in studio, nei giorni e negli orari prestabiliti, in base al numero dei suoi assistiti:
- fino a 500 pazienti deve assicurare la presenza in ambulatorio almeno 1 ora al giorno per 5 giorni a settimana;
- fino a 1.000 pazienti deve garantire l’assistenza almeno 2 ore al giorno per 5 giorni a settimana;
- fino a 1.500 pazienti la presenza minima in studio è di 3 ore al giorno per 5 giorni a settimana.
Il sabato, il medico di famiglia non è tenuto ad effettuare visite ambulatoriali ma deve essere reperibile telefonicamente per almeno 2 ore, dalle 8 alle 10 di mattina. Stesso discorso dal lunedì al venerdì.
Il medico curante può anche decidere di visitare solo su appuntamento, previa prenotazione telefonica o altre modalità. È tenuto comunque a visitare un paziente che si reca in studio, in condizioni gravi.

Faq sul medico di famiglia
Quanto guadagna un medico di famiglia?
In realtà, non esiste una retribuzione fissa, ma la somma dipende da vari fattori. Comunque, in linea di massima un medico di famiglia, che corrisponde a un libero professionista a tutti gli effetti perché non è assunto dall’ASL, può guadagnare intorno ai 105mila euro lordi l’anno, che corrispondono quindi a circa 4.600 euro netti al mese. Generalmente, la retribuzione partirebbe da un minimo di 64.400 euro lordi all’anno per arrivare ad uno stipendio massimo di oltre 192mila euro lordi all’anno.
Com’è cambiato il rapporto tra pazienti e medici di famiglia?
Nel corso degli anni il rapporto tra medici di base e pazienti è molto cambiato. In passato la fiducia era totale, oggi invece questa figura è spesso soggetta a una serie di critiche e lamentele. Del resto rappresenta spesso il primo livello dell’assistenza sanitaria. Molte delle critiche riguardano proprio il rifiuto dei medici di base a fornire assistenza domiciliare. Cosa che provoca anche l’inevitabile intasamento del pronto soccorso.
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