Nuova Irpef: 600 euro in più a famiglia, o meglio per 3 famiglie su 4. L’effetto è stato valutato da Bankitalia che ha calcolato l’incremento del reddito disponibile per i cittadini con l’introduzione voluta dal governo di 3 aliquote Irpef rispetto alle 4 attuali. Vediamo nel dettaglio cosa cambia dal 2024 e quali sono i calcoli effettuati da Bankitalia. (scopri le ultime notizie su lavoro, disoccupazione, offerte di lavoro e concorsi attivi. Ricevi le news gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).
Indice
Nuova Irpef, la valutazione di Bankitalia
La nuova Irpef è stata analizzata da Bankitalia. Questa riforma prevede una revisione delle aliquote e del sistema di tassazione. L’obiettivo principale è quello di alleggerire il carico fiscale su una vasta porzione della popolazione, con particolare attenzione alle famiglie con redditi medi.
Incremento del reddito familiare
- Aumento medio del reddito: il reddito disponibile delle famiglie dovrebbe aumentare dell’1,5% in media, equivalente a circa 600 euro annui.
- Impatto su diverse fasce di reddito: tre nuclei familiari su quattro beneficeranno direttamente di questo incremento.
- Valutazione positiva di Bankitalia: durante un’audizione con le commissioni Bilancio, Andrea Brandolini, vice capo dipartimento di Economia e statistica, ha evidenziato i positivi effetti delle modifiche introdotte, sottolineando come la nuova Irpef porti a un miglioramento sensibile del reddito familiare.
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Come sarà la nuova Irpef
La nuova Irpef prevede una serie di cambiamenti strutturali che potrebbero semplificare il sistema fiscale e renderlo più equo. Ecco i punti salienti:
Riduzione delle aliquote
- Da quattro a tre aliquote: a partire dal 2024, le aliquote Irpef passeranno da quattro a tre. Questo porterà a una semplificazione del sistema.
- Impatto sui contribuenti: i contribuenti con un reddito compreso tra 15.001 e 28.000 euro saranno tra i più beneficiati. Per loro, l’aliquota scenderà al 23% rispetto all’attuale 25%.
Aspetti chiave della riforma
- Riduzione del carico fiscale: l’obiettivo è ridurre il carico fiscale sui redditi medi, aumentando il potere d’acquisto e stimolando l’economia.
- Semplificazione del sistema: la riduzione delle aliquote mira a semplificare il calcolo dell’Irpef, rendendo il sistema più comprensibile e accessibile.
- Preparazione per la flat tax: questa riforma si configura come un passo preparatorio all’introduzione della flat tax (tassa piatta), prevista in una fase successiva.
Effetti a lungo termine
- Impatto economico: si prevede un effetto positivo sull’economia, con un incremento dei consumi e degli investimenti grazie all’aumento del reddito disponibile.
- Equità fiscale: la riforma mira a una maggiore equità, riducendo il carico fiscale sulle fasce di reddito medio-basse e redistribuendo le risorse in modo più equilibrato.
Aliquote Irpef per il 2024: cosa cambia?
Il decreto prevede una revisione delle aliquote Irpef. La modifica influisce, come abbiamo accennato, particolarmente sugli scaglioni di reddito medio-bassi, con un focus sulla riduzione dell’aliquota per i redditi fino a 28.000 euro.
Le nuove aliquote in dettaglio
Il decreto stabilisce le seguenti aliquote per il 2024:
- 23% fino a 28.000 euro;
- 35% oltre 28.000 euro e fino a 50.000 euro;
- 43% oltre 50.000 euro.
È importante notare che queste modifiche saranno applicate solo per l’anno 2024, come fase iniziale del processo di riforma.
Impatto sul reddito medio-basso
La fascia di reddito compresa tra 15.001 e 28.000 euro vedrà una diminuzione dell’aliquota dal 25% al 23% nel 2024. Questo cambiamento porterà a un risparmio massimo di 260 euro.
Esempio pratico:
Prendiamo un contribuente con un reddito di 28.000 euro. Attualmente, l’Irpef lorda sarebbe calcolata così:
- 15.000 euro al 23% = 3.450 euro
- 13.000 euro al 25% = 3.250 euro
- Totale IRPEF lorda = 6.700 euro
Con le nuove aliquote del 2024, l’IRPEF lorda per lo stesso reddito sarebbe:
- 28.000 euro al 23% = 6.440 euro
- Risparmio = 260 euro
La valutazione della manovra
L’introduzione delle nuove aliquote Irpef nel 2024 rappresenta dunque una svolta nella politica fiscale italiana. Questa riforma è stata analizzata e discussa in diverse sedi, inclusa un’audizione di Confindustria, l’associazione degli industriali italiani. Il presidente degli industriali, Carlo Bonomi, ha presentato un’analisi dettagliata della manovra, evidenziando sia i suoi punti di forza che le potenziali debolezze.
Bonomi ha sottolineato che le misure espansive della manovra ammontano a diversi miliardi di euro distribuiti su più anni: 7 miliardi nel 2023, 34,7 nel 2024, 20,9 nel 2025 e 17,8 nel 2026. Le coperture finanziarie per queste misure sono state stimate in 3,9 miliardi per l’anno corrente, aumentando a 19,0 nel 2024, 16,3 nel 2025 e 21,6 nel 2026.
Il presidente ha espresso una valutazione mista sulla legge di bilancio. Da un lato, ha apprezzato la concentrazione delle risorse limitate sulla riduzione del cuneo contributivo nel 2024. Dall’altro lato, ha ritenuto la manovra incompleta per la sostanziale assenza di misure a sostegno degli investimenti privati e di una strategia per la crescita e la competitività. Questa posizione riflette una preoccupazione comune tra gli imprenditori italiani, che vedono la necessità di un maggiore supporto agli investimenti e alla crescita economica.
Manovra espansiva, ma toglie risorse
Bonomi ha messo in luce un aspetto critico della manovra: pur essendo espansiva, toglie risorse al sistema produttivo. In particolare, l’eliminazione dell’Ace (Aiuto alla Crescita Economica), che rappresenta una perdita di 4,6 miliardi di euro, ha portato a un saldo negativo di un miliardo di euro. Questo aspetto è significativo perché sottolinea come la manovra, sebbene abbia aspetti benefici per i lavoratori e le famiglie, possa avere un impatto negativo sulle imprese.
Le cifre presentate da Bonomi rivelano che, delle misure espansive della manovra, quasi il 55% sono dedicate ai lavoratori, mentre solo il 9,4% beneficia le imprese. Questo squilibrio ha portato Confindustria a sollecitare un dialogo per aprire un percorso più favorevole alla crescita economica. L’obiettivo è creare una condizione di maggior equilibrio, che sostenga non solo i lavoratori e le famiglie, ma anche le imprese, fondamentali per la crescita e la competitività dell’economia italiana.
Il taglio del cuneo fiscale
Il taglio del cuneo fiscale è una delle misure più rilevanti inserite nella manovra. Questo intervento è stato progettato per alleggerire il carico fiscale sulle famiglie, in particolare su quelle a basso reddito.
Cosa implica il taglio del cuneo fiscale?
- Riduzione delle imposte: le famiglie con redditi compresi tra 9.000 e 35.000 euro annui beneficeranno di una significativa riduzione delle imposte.
- Incremento del reddito disponibile: si stima che il risparmio per queste famiglie varierà da un minimo di 560 euro a un massimo di 1.400 euro all’anno.
- Maggior potere d’acquisto: questa riduzione fiscale incrementerà il potere d’acquisto delle famiglie, permettendo loro di affrontare meglio le spese quotidiane.
Servono gli incentivi per le assunzioni?
Anche la questione degli incentivi per le assunzioni è diventata un argomento di grande discussione in Italia. Mentre alcuni sostengono che siano necessari per stimolare l’occupazione, altri ritengono che non debbano essere una priorità.
Pro e contro degli incentivi per le assunzioni:
Pro
- Stimolo all’occupazione: possono incoraggiare le aziende ad assumere più lavoratori.
- Supporto alle start-up: gli incentivi possono essere particolarmente utili per le nuove imprese che cercano di espandersi.
Contro
- Sostenibilità a lungo termine: vi è il rischio che questi incentivi creino posti di lavoro solo temporanei.
- Dipendenza dalle risorse pubbliche: l’eccessiva dipendenza dagli incentivi statali può distorcere il mercato del lavoro.
Manovra poco incisiva
La legge di bilancio 2024 è stata criticata per la sua scarsa incisività in termini di stimolo agli investimenti e sostegno all’economia.
Problemi chiave della manovra fiscale:
- Riduzione degli investimenti: preoccupa il calo degli investimenti pubblici e privati.
- Impatto limitato sulle aziende: molti ritengono che la manovra non fornisca abbastanza sostegno alle aziende italiane, soprattutto in termini di alleggerimento fiscale.
- Effetti a lungo termine incerti: l’efficacia a lungo termine delle misure attuali rimane incerta, con potenziali rischi per la sostenibilità economica del paese.

FAQ (domande e risposte)
Qual è l’effetto della Nuova Irpef sul reddito delle famiglie?
L’effetto della Nuova Irpef sul reddito delle famiglie si manifesta principalmente in un incremento del reddito disponibile. Come stimato da Bankitalia, ci sarà in media un aumento dell’1,5% nel 2024, equivalente a circa 600 euro annui per tre famiglie su quattro. Questo incremento deriva dalle modifiche introdotte nella legge di bilancio, che includono la riduzione delle aliquote Irpef da quattro a tre.
Cosa cambia con le tre nuove aliquote Irpef dal 2024?
Dal 2024, le aliquote Irpef saranno ridotte da quattro a tre, in attesa dell’introduzione della flat tax. Queste nuove aliquote saranno del 23% fino a 28.000 euro, del 35% per redditi oltre 28.000 euro e fino a 50.000 euro, e del 43% per redditi oltre 50.000 euro. Questa riduzione delle aliquote è progettata per allinearsi a principi di proporzionalità e equità orizzontale nel sistema fiscale.
Come influisce la Nuova Irpef sui contribuenti con reddito tra 15.001 e 28.000 euro?
Per i contribuenti con un reddito compreso tra 15.001 e 28.000 euro, la Nuova Irpef del 2024 sarà particolarmente vantaggiosa. Questi contribuenti saranno soggetti a un’aliquota ridotta del 23%, in sostituzione dell’attuale aliquota del 25%. Questo cambio di aliquota si traduce in un risparmio d’imposta, che può raggiungere fino a un massimo di 260 euro.
Qual è il risparmio massimo previsto con l’aliquota del 23% nel 2024?
Il risparmio massimo previsto per i contribuenti con l’aliquota del 23% nel 2024 è di 260 euro. Questo risparmio si applica a coloro che hanno un reddito annuo di 28.000 euro, per cui l’IRPEF lorda calcolata con la nuova aliquota del 23% risulterebbe inferiore a quella calcolata con le vecchie aliquote.
Quali sono le previsioni di Bankitalia riguardo l’incremento del reddito familiare?
Le previsioni di Bankitalia indicano un incremento medio del reddito familiare dell’1,5% nel 2024, corrispondente a circa 600 euro annui per tre nuclei familiari su quattro. Questo aumento si collega direttamente alle modifiche introdotte nelle aliquote Irpef.
Che impatto ha la Nuova Irpef sul potere d’acquisto dei cittadini?
L’impatto della Nuova Irpef sul potere d’acquisto dei cittadini è positivo, soprattutto per coloro che si trovano nella fascia di reddito medio-basso (tra 15.001 e 28.000 euro). Grazie alla riduzione delle aliquote, questi cittadini godranno di un risparmio fiscale, che dovrebbe tradursi in un maggior potere d’acquisto, in un contesto economico caratterizzato da un’inflazione crescente.
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