Niente da fare: anche quest’anno parte il nuovo anno scolastico con 200mila supplenti. Un numero che forse il governo non si aspettava, o riteneva ridimensionato, perché ci sono stati più di 60mila nuovi ingressi. Il dato sui supplenti è alto anche nell’area tecnico amministrativa. Vediamo nel dettaglio com’è la situazione. (scopri le ultime notizie su lavoro, disoccupazione, offerte di lavoro e concorsi attivi. Ricevi le news gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).
Indice
Nuovo anno scolastico con 200mila supplenti: la situazione
La cronica “supplentite” nella nostra scuola non accenna a migliorare. Anche quest’anno, il nuovo anno scolastico 2023/24 vedrà la presenza di circa 200mila supplenti, nonostante l’ingresso di oltre 60mila nuove assunti. Questa situazione crea disagio e incertezza per famiglie, studenti e docenti.
Assunzioni e vuoti in organico
Il governo ha cercato di dare una risposta concretizzando, come accennato, l’assunzione di 62mila persone nel settore. Di questi, ben 50.807 sono docenti, suddivisi tra posto ordinario e sostegno, mentre altri arriveranno grazie al prossimo concorso Pnrr. Ma non basta.
Il dettaglio
Su 81.023 posti vacanti, solo il 62,71% verrà utilizzato per le nuove assunzioni, pari, appunto, a 50.807 posti. Questa decisione è stata presa dopo valutazioni dell’Amministrazione basate sulle graduatorie attuali.
Ora si attende di capire la distribuzione dei posti per scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di I e II grado, e come questi saranno distribuiti per Regione, Provincia e classi di concorso.
Una volta conosciuta la distribuzione, sarà essenziale comprendere l’allocazione territoriale e per tipologia, considerando che 30.216 posti rimarranno disponibili per la mobilità e le supplenze, aggiungendosi a circa 90.000 altri posti disponibili.
Mancano anche i presidi
Un’ulteriore complicazione emerge dalla carenza di presidi. Molti istituti scolastici si trovano senza una guida, senza un dirigente scolastico, con inevitabili ripercussioni sull’efficienza dell’istituzione e sul futuro degli studenti.
Carenza di personale Ata
Il settore del personale Ata vive una vera emergenza. Le 11mila assunzioni autorizzate per il nuovo anno scolastico 2023 non saranno sufficienti. Secondo Ivana Barbacci, della Cisl Scuola, le assunzioni copriranno solo il 30% dei posti vacanti. Ciò porterà ad un incremento delle supplenze scuola 2023/24.
Il problema degli stipendi dei supplenti
La questione non riguarda solo i numeri ma anche le condizioni lavorative. Molti supplenti non hanno ancora ricevuto gli stipendi di maggio e giugno. Un dato preoccupante che potrebbe rendere le supplenze ancora meno appetibili nel prossimo futuro.
L’allarme dei sindacati
I sindacati di categoria sono preoccupati. Evidenziano che, sia per i docenti sia per il personale Ata, non verranno coperti tutti i posti. Ne mancano oltre 50mila. A questi si aggiungono, tra docenti e Ata, circa 150mila vuoti in organico: almeno 117mila sono per il sostegno agli alunni con disabilità.
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Gianna Fracassi, della Flc Cgil, sottolinea: «Il nuovo anno scolastico vedrà oltre 200mila supplenze annuali. Inoltre, metà dei posti di sostegno per gli alunni con disabilità sono posizioni instabili, determinate anno per anno».
Dove mancano gli insegnanti nel 2023/2024?
La mobilità degli insegnanti è un altro aspetto chiave del nuovo anno scolastico. Nonostante le 82.282 richieste, solo 44.819 docenti hanno ottenuto un trasferimento. Questo dato mostra che molte domande restano insoddisfatte e che le supplenze scuola primaria e le supplenze scuola infanzia rimangono un problema.
Quali sono gli insegnanti più ricercati?
La domanda di docenti specializzati nell’assistenza agli alunni con disabilità è sempre crescente. Questo significa che le supplenze scuola infanzia e le supplenze scuola elementare, in particolare nel settore del sostegno, sono particolarmente rilevanti. La difficoltà nel garantire posti stabili in questo settore fa sì che molte di queste posizioni rimangano vacanti o vengano coperte da supplenti.
Materie scientifica: pochi prof
Nel nostro Paese si sente la mancanza di docenti in materie fondamentali come Matematica, Fisica e Chimica. L’esempio del giovane laureato trasferitosi dalla Sicilia a Firenze per una supplenza dimostra come il sistema di reclutamento degli insegnanti necessiti di cambiamenti.
Una crisi che dura da anni
Un recente report conferma il problema che la carenza di insegnanti di matematica dura da anni. L’Italia ha difficoltà nel valorizzare questa materia, considerata fondamentale per il futuro. Maria Mellone, esperta nell’insegnamento matematico, sottolinea come la situazione italiana sia preoccupante, soprattutto considerando che siamo tra gli ultimi in Europa per competenze digitali.
Alle radici del problema
Il dilemma nasce da lontano. Da vent’anni manca un percorso formativo specifico per la scuola secondaria, portando a una riduzione della qualità dell’insegnamento matematico. Una delle difficoltà maggiori per le scuole è trovare nuovi docenti e offrire loro stipendi competitivi.
Docenti STEM: pochi laureati
I laureati nelle materie STEM (Scienze, Tecnologia, Ingegneria e Matematica) sono in numero ridotto. Alcune discipline, come quelle ingegneristiche, attraggono pochi studenti che, spesso, optano per carriere più remunerative nel settore privato. L’opzione rimasta alle scuole è quella di rivolgersi a neolaureati disponibili per supplenze temporanee.
Gli studenti tendono oggi a prediligere percorsi universitari più legati al digitale o all’ambiente, piuttosto che alla matematica pura. La matematica viene considerata una materia troppo impegnativa.

FAQ (domande e risposte)
Perché tanti supplenti a scuola anche nel 2023/2024?
Nonostante gli sforzi del ministro Giuseppe Valditara di assumere oltre 62mila docenti, ci sono ancora circa 200mila precari nel nuovo anno scolastico 2023/24. Questa situazione persiste nonostante gli anni e i cambiamenti di governo, evidenziando la difficoltà di sconfiggere la “supplentite” a scuola. La situazione è resa ancor più complessa dalla grave carenza di insegnanti di sostegno per gli alunni con disabilità che sono determinati anno per anno.
Dove mancano gli insegnanti nel 2023/2024?
L’Italia sta riscontrando una carenza di docenti in materie fondamentali come Matematica, Fisica e Chimica. Questa carenza dura da anni.
Perché mancano anche i presidi?
Secondo il sindacato dei presidi Dirigenti Scuola, molte istituzioni scolastiche saranno affidate in reggenza con effetti negativi sulla necessaria efficienza scolastica. Questa situazione è dovuta al fatto che il concorso ordinario non è stato bandito in tempo e l’Amministrazione non ha adottato altre soluzioni suggerite per coprire i posti vacanti.
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