Opzione donna, c’è la sanatoria per le lavoratrici che hanno chiesto il riscatto agevolato della laurea: la possibilità è stata infatti estesa anche alle donne che hanno presentato la domanda di pensione dopo il 31 dicembre 2021. Vediamo cosa cambia e per chi. (scopri le ultimissime notizie sulle pensioni sempre aggiornate. Ricevi su WhatsApp e sul canale Telegram la rassegna stampa con le ultime novità sui concorsi e sul mondo del lavoro. Resta sempre aggiornato sulla nostra pagina Facebook e Prova il nostro tool online per la ricerca di lavoro in ogni parte d’Italia. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
Indice
Cos’è la sanatoria Opzione Donna
Opzione Donna rappresenta una possibilità di accesso alla pensione anticipata specifica per le lavoratrici. Recentemente, come detto, è stata introdotta una sanatoria per le lavoratrici che hanno richiesto il riscatto agevolato della laurea dopo il 31 dicembre 2021 (prima la data limite era il 20 dicembre 2021).
Il criterio del riscatto agevolato della laurea ha permesso a molte lavoratrici di anticipare il pensionamento, arrivando a coprire i 35 anni di contributi necessari con un onere economico contenuto.
La novità è contenuta nel messaggio dell’INPS numero 2547/2023 che modifica parzialmente le indicazioni riportate nel messaggio numero 4560/2021.
Chi può usufruire della sanatoria
Le lavoratrici che potevano usufruire della sanatoria parziale dovevano aver rispettato alcuni punti:
- Avere presentato la domanda di riscatto agevolato entro il 20 dicembre 2021;
- Avere maturato i requisiti per Opzione Donna alla data di presentazione della domanda di riscatto, ovvero 58 anni (59 se autonome) e almeno 35 anni di contributi;
- Avere presentato la domanda di pensionamento con Opzione Donna entro il 31 dicembre 2021.
Questo requisito, come detto, è stato superato: possono fruire di Opzione Donna anche le lavoratrici che hanno presentato la domanda di pensionamento dopo il 31 dicembre 2021.
Il riscatto agevolato della laurea
L’istituzione del riscatto agevolato della laurea ha rappresentato una grande novità per le lavoratrici. Questa possibilità ha permesso di riscattare gli anni di laurea con un onere economico ridotto, poco più di 5.000 euro per ciascun anno riscattato, facilitando l’accesso alla pensione anticipata.
Quando conviene il riscatto agevolato della laurea?
I dettagli forniti riguardano la possibilità di ricorrere al riscatto agevolato della laurea, una misura introdotta dal dl n. 4/2019, che permette di raggiungere i requisiti contributivi necessari per l’opzione donna. L’Inps, tramite le Circolari nn. 6/2020 e 54/2021, ha esteso questa possibilità anche agli assicurati con contribuzione al 31 dicembre 1995. Prima di questa modifica, l’operazione di riscatto era decisamente più costosa, dato che si svolgeva seguendo i criteri del sistema retributivo.
Perché era necessaria la sanatoria
Questa opportunità ha persuaso numerose lavoratrici nel corso del 2020 e del 2021 a procedere rapidamente al riscatto della laurea con i nuovi criteri, con l’intenzione di ottenere l’assegno anticipato. Tuttavia, l’Inps, con il messaggio n. 4560/2021, ha smorzato le loro speranze, specificando che tale operazione doveva essere effettuata “contestualmente” alla domanda di pensionamento, altrimenti si rischiava la “decadenza” dall’opzione donna.
Tutto ciò a causa di una serie di normative complesse: infatti, il riscatto agevolato presuppone l’adesione al sistema contributivo previsto dall’articolo 1, comma 23, della legge n. 335/1995. Tuttavia, una volta scelta questa opzione, non è più possibile accedere a modalità di pensionamento, diverse da quelle stabilite per la pensione anticipata o di vecchiaia dalla legge Fornero.
Non conta la domanda di pensione
L’Istituto, ripensando parzialmente alle vecchia disposizioni , sottolinea che il requisito precedente deve essere superato. Quindi, anche le lavoratrici che hanno presentato la domanda di pensionamento dopo il 31 dicembre 2021 possono beneficiare dell’Opzione Donna.
Di conseguenza, l’Inps chiarisce che sia le domande di Opzione Donna sia quelle precedentemente rifiutate devono essere riesaminate, su richiesta della parte interessata, in base alla nuova interpretazione, a meno che il diritto non sia stato negato da una sentenza definitiva. Lo stesso vale per i ricorsi amministrativi in sospeso.
Chi rimane escluso dalla sanatoria
Non tutte le lavoratrici possono però beneficiare della sanatoria. Restano escluse quelle donne che, pur avendo riscattato la laurea entro il 20 dicembre 2021, non avevano raggiunto alla data di presentazione della domanda di riscatto i requisiti anagrafici e/o contributivi richiesti per Opzione Donna.
Come agire in caso di domanda respinta
Per le domande di Opzione Donna precedentemente respinte, l’Inps consiglia di riesaminarle su istanza di parte, in base al nuovo orientamento. Questo vale a meno che il diritto non sia stato negato con sentenza passata in giudicato.
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Come funziona Opzione donna nel 2023
Nel 2023, l’Opzione Donna è stata sottoposta a importanti modifiche da parte del governo, soprattutto per una questione di costi. I requisiti per accedere a questa forma di pensionamento anticipato sono cambiati rispetto al 2022. Solo le lavoratrici che rientrano nelle seguenti categorie possono beneficiare di questa misura:
- Caregiver, intendendo il familiare che fornisce cure e assistenza nelle attività quotidiane a chi non è autosufficiente;
- Donne con un grado di invalidità non inferiore al 74%, purché sia stata confermata una riduzione della capacità lavorativa da parte delle commissioni competenti per il riconoscimento dell’invalidità civile;
- Donne licenziate o impiegate in aziende in crisi.
Per quanto riguarda le lavoratrici caregiver, è importante chiarire che ci si riferisce a coloro che forniscono assistenza al momento della domanda di prepensionamento e da almeno 6 mesi al coniuge o a un parente di primo grado convivente con disabilità accertata in stato di gravità (art. 3 comma 3 legge 104/1992), oppure a un parente o affine di secondo grado convivente, nel caso in cui i genitori o il coniuge della persona con disabilità in stato di gravità abbiano superato i 70 anni d’età, siano affetti da problemi di salute invalidanti, siano deceduti o assenti.
Opzione donna, quali sono gli importi.
I requisiti anagrafici sono invece i seguenti:
- Le lavoratrici, siano esse dipendenti o autonome, devono aver raggiunto i 60 anni di età e aver maturato 35 anni di contributi entro il 31 dicembre 2022;
- È previsto uno sconto di un anno per ciascun figlio, fino a un massimo di 2 anni. Quindi, l’età richiesta scende a 59 anni con un figlio e a 58 anni con due figli;
- Per le donne licenziate o impiegate in aziende in crisi, l’età richiesta è di 58 anni con 35 anni di contributi (maturati comunque entro la fine dell’anno). Per queste lavoratrici, la presenza di figli non influisce sui requisiti.
Opzione donna, confronto tra il 2022 e il 2023
Infine, ricordiamo che, con l’ultimo rinnovo previsto nella manovra del 2022, l’Opzione Donna è stata utilizzata dalle lavoratrici con 35 anni di contributi e 58 anni di età (59 per le lavoratrici autonome) entro il 31 dicembre dell’anno precedente.
Su invaliditaediritti.it c’è un articolo che spiega come presentare la domanda.
Come sarà Opzione donna 2024
Il dibattito è aperto sul futuro di Opzione donna, ovvero: come sarà nel 2024? L’ultima versione della pensione anticipata per le lavoratrici si è rivelata troppo restrittiva, hanno avuto accesso alla misura poche migliaia di donne.
Su thewam.net tutti gli scenari sul futuro di Opzione donna.
Una delle ipotesi al vaglio è quella di trasformare Opzione donna in una sorta di Ape sociale, anche se con requisiti diversi. In pratica diventerebbe un trattamento che accompagna alla pensione e non una vera pensione anticipata.

Faq (domande e risposte)
Come funziona il riscatto della laurea con Opzione Donna?
Il riscatto della laurea con Opzione Donna permette alle lavoratrici di contare gli anni di studio come anni di contributi per raggiungere i 35 anni necessari per la pensione anticipata.
Perché alcune lavoratrici sono escluse dalla sanatoria?
Sono escluse dalla sanatoria quelle lavoratrici che, nonostante abbiano riscattato la laurea entro il 20 dicembre 2021, non avevano maturato i requisiti anagrafici e/o contributivi necessari per l’accesso alla Opzione Donna alla data di presentazione della domanda di riscatto.
Quali sono le date importanti per la sanatoria Opzione Donna?
Le date importanti per la sanatoria Opzione Donna sono il 20 dicembre 2021, ultimo giorno per presentare la domanda di riscatto agevolato della laurea, e il 31 dicembre 2021, data inizialmente indicata come termine ultimo per presentare la domanda di pensionamento con Opzione Donna.
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