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Partita IVA da dipendente

Partita IVA da dipendente: è possibile aprirla, ci sono delle eccezioni o dei divieti da rispettare? Ne parliamo in questo articolo.

di Carmine Roca

Ottobre 2023

È possibile aprire la Partita IVA da dipendente? Ne parliamo in questo approfondimento (scopri le ultime notizie su lavoro, disoccupazione, offerte di lavoro e concorsi attivi. Ricevi le news gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).

Partita IVA da dipendente: è possibile?

Un lavoratore dipendente può aprire la Partita IVA? Dipende.

Un lavoratore dipendente del settore privato può tranquillamente farlo, mentre per i dipendenti pubblici, seppure sussista un obbligo di esclusività, ci sono delle eccezioni.

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Partita IVA da dipendente privato

Come detto, un dipendente privato può aprire la Partita IVA per lavorare da libero professionista, per una ditta individuale o per una società, conservando il contratto di lavoratore dipendente, a condizione che non ci sia conflitto o concorrenza tra le due attività lavorative.

Il lavoratore non è obbligato a comunicarlo preventivamente al suo datore di lavoro, anche se sarebbe opportuno avvisarlo in tempo, per evitare problemi in futuro.

Partita IVA da dipendente pubblico

Discorso diverso per il dipendente pubblico, che ha l’obbligo di dare l’esclusiva all’amministrazione pubblica presso cui presta servizio.

Però, come dicevamo in apertura, ci sono delle eccezioni. Il dipendente pubblico può aprire la Partita IVA se autorizzato dalla propria amministrazione (ad esempio, il docente che esercita libera professione), ma a condizione che:

Partita IVA da dipendente: doppi versamenti di contributi?

Un lavoratore dipendente che avvia un’attività lavoro autonomo con Partita IVA dovrà versare i contributi INPS per entrambe le attività.

Ma la gestione previdenziale in cui versare i contributi di Partita IVA cambia a seconda delle situazioni.

Ad esempio, un lavoratore dipendente a tempo pieno che apre una Partita Iva per lavorare come ditta individuale, fino a quando l’attività prevalente sarà quella di lavoro dipendente, per tempo e reddito, non sarà tenuto all’iscrizione alla Gestione commercianti dell’INPS e non è dovuto il versamento di ulteriori contributi, se è possibile chiedere l’esenzione dal versamento dei contributi sul minimale di 3.600 euro annui.

Invece, se un lavoratore dipendente dovesse aprire la Partita IVA per libera professione, allora sarà chiamato a iscriversi alla Gestione separata INPS versando i contributi previdenziali anche se in maniera ridotta, rispetto ai contributi obbligatori da dipendente.

Dal 2016, introdotta dalla legge di Stabilità, è previsto il regime forfettario per i lavoratori dipendenti che nell’anno precedente hanno percepito redditi di lavoro dipendente e/o assimilati di importo inferiore a 30.000 euro. Il limite non sussiste se il rapporto di lavoro dipendente è terminato l’anno precedente.

Partita IVA da dipendente
Partita IVA da dipendente: in foto alcuni dipendenti pubblici in servizio.

Faq su lavoratori dipendenti e Partita IVA

Le categorie per i dipendenti pubblici sono uniformi in tutte le organizzazioni pubbliche?

No, le categorie per i lavoratori pubblici possono variare da un’organizzazione all’altra in base alle specifiche esigenze e politiche di ciascuna.

Tuttavia, come abbiamo visto nel nostro articolo, spesso esistono linee guida e standard (CCNL delle funzioni locali ndr) che mirano a garantire una certa coerenza e trasparenza nell’assegnazione delle categorie.

I vantaggi del lavoro da dipendente pubblico

L’aspetto positivo per eccellenza è la stabilità dei contratti. La pubblica amministrazione dà una sicurezza al lavoratore che, purtroppo, oggi è ancora un’utopia in quasi tutti i settori privati di impiego. Un altro fattore vantaggioso sono gli orari. Da dipendente pubblico l’orario di lavoro è fisso e prestabilito e difficilmente subirà variazioni. Anche l’organizzazione degli eventuali straordinari è ben definita. Chiamate all’ultimo minuto e necessità di annullare tutti gli appuntamenti già presi? È davvero una rarità!

Quali sono gli svantaggi di un lavoratore dipendente pubblico?

In primo luogo c’è la questione “stimoli e possibilità di carriera“. All’interno di una pubblica amministrazione è molto più complesso fare avanzamenti di ruolo e ottenere premialità economiche o un inquadramento retributivo più vantaggioso. Inoltre c’è poca indipendenza del lavoratore pubblico la cui libera iniziativa è molto limitata ed è subordinata alla eventuale presenza di superiori lungimiranti e pronti alle nuove idee dei propri dipendenti. Nel settore privato c’è molta più dinamicità così come è molto più facile ricevere promozioni e premi economici poiché la volontà è solo quella del datore di lavoro.

C’è mai stata un’eccezione alla norma che impedisce ai dipendenti pubblici di svolgere attività occasionali?

Sì, c’è stata un’eccezione. Nel 2001, il Tribunale di Firenze ha stabilito un precedente, permettendo ad un dipendente pubblico di svolgere un’attività occasionale come opinionista sportivo per una emittente radiofonica. Il giudice ha deciso che questa attività rientra tra le libertà costituzionali di libera manifestazione del pensiero. Tuttavia, questa sentenza è specifica per il caso e non costituisce un cambiamento generale della legge.

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