Vediamo insieme cos’è e come calcolare il montante contributivo per la pensione (scopri le ultimissime notizie sulle pensioni sempre aggiornate. Ricevi su WhatsApp e sul canale Telegram la rassegna stampa con le ultime novità sui concorsi e sul mondo del lavoro. Resta sempre aggiornato sulla nostra pagina Facebook e Prova il nostro tool online per la ricerca di lavoro in ogni parte d’Italia. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
Indice
Cos’è il montante contributivo?
Per calcolare gli importi delle pensioni col sistema misto (contributi versati prima e dopo il 1996) e contributivo (contributi versati solo a partire dal 1996) occorre individuare il valore del montante contributivo.
Il montante contributivo è il capitale accumulato dal lavoratore nel corso degli anni lavorati: su questo importo si calcola la pensione.
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Come calcolare il montante contributivo per la pensione?
Il montante contributivo si ottiene cumulando le quote di retribuzione accantonate, ogni anno, dal lavoratore dipendente (o il reddito annuo per i lavoratori autonomi).
Il montante contributivo si determina sommando l’insieme delle quote di contributi versate ogni anno dal lavoratore, rivalutate annualmente sulla base del tasso di capitalizzazione che risulta dalla variazione media quinquennale del PIL (Prodotto Interno Lordo) calcolata dall’ISTAT, con riferimento ai 5 anni precedenti l’anno da rivalutare.
Un lavoratore dipendente accantona il 33% della sua retribuzione lorda annua in una sorta di “paniere” che andrà a costituire il suo montante contributivo per il calcolo della pensione. Invece, l’aliquota di riferimento per i lavoratori autonomi è del 24%, mentre per gli iscritti alla gestione separata INPS l’aliquota può variare dal 24 al 33%.
Montante contributivo: esempi di calcolo
Ad esempio, se guadagna 28.000 euro lordi, accantonerà il 33%, ovvero 9.240 euro, nel montante contributivo. Se ne guadagna 30.000 euro, metterà da parte 9.900 euro. Con 25.000 euro di retribuzione lorda annua, accantonerà 8.250 euro.
Cos’è il coefficiente di trasformazione?
A questo punto avremo l’importo del montante contributivo, ovvero la base di partenza per calcolare il valore dell’assegno annuo o mensile del lavoratore contributivo puro o della quota di pensione per gli assegni calcolati col sistema misto.
Sul montante contributivo accumulato durante la carriera lavorativa si applica il coefficiente di trasformazione.
Parliamo di quel valore in termini percentuali che trasforma il montante contributivo in pensione lorda annua (sistema contributivo) o in quota di pensione lorda (sistema misto).
Il coefficiente di trasformazione è tanto più alto quanto maggiore è l’età con la quale si va in pensione: ecco perché, a parità di contributi e retribuzione, chi va in pensione a 67 anni avrà un assegno di importo più elevato rispetto a chi anticipa l’uscita di qualche anno.
Coefficienti di trasformazione 2023 quali sono?
Dal 1° gennaio 2023, come stabilito dal decreto del 1° dicembre 2022 del Ministero del Lavoro, i coefficienti di trasformazione sono stati aggiornati per il biennio 2023-2024.
Per la sesta volta da quando il sistema contributivo è stato introdotto (con la Riforma Dini del 1996), i coefficienti di trasformazione sono stati aggiornati: era accaduto nel 2010, poi nel 2013, quindi nel 2016, nel 2019 e nel 2021.
I nuovi coefficienti di trasformazione sono i seguenti:

Come calcolare l’importo della pensione?
Una volta individuato il montante contributivo e conosciuto il coefficiente di trasformazione legato alla propria età anagrafica, sarà possibile calcolare l’importo della pensione.
Come detto, il montante contributivo entra in gioco per calcolare la quota di pensione contributiva col sistema misto e l’importo della pensione lorda annua con il sistema contributivo.
Come calcolare l’importo della pensione: esempio sistema misto
Prendiamo un lavoratore di 67 anni, che con 40 anni di contributi versati (15 anni fino al 1995 e 25 anni dal 1996 in poi) e una retribuzione lorda annua di 25.000 euro è pronto ad andare in pensione.
Dovremo calcolare due quote: la prima con le regole del retributivo, moltiplicando l’aliquota di rendimento del 2% per gli anni di contributi versati fino al 1995 (15) e il 30% moltiplicato alle ultime retribuzioni percepite, per un importo di circa 7.500 euro.
Per la seconda applicheremo le regole del metodo contributivo enunciate in precedenza. Individueremo il montante contributivo (il 33% di 25.000 euro è 8.250 euro, moltiplicato per 25 anni di contributi dal 1996 ad oggi, ci dà un importo di 206.250 euro.
Questo è il valore del montante contributivo, su cui incide il coefficiente di trasformazione del 5,72%. Il 5,72% di 206.250 euro è 11.798 euro.
Sommiamo le due quote (7.500 euro e 11.798 euro) per avere l’importo lordo di un anno di pensione: 19.297,50 euro, circa 1.485 euro lordi al mese di pensione, intorno ai 1.000 euro netti al mese.
Come calcolare l’importo della pensione: esempio sistema contributivo
Se volessimo calcolare l’importo della pensione col solo metodo contributivo (tutti i contributi versati dal 1996 in poi), dovremo semplicemente individuare il montante contributivo e applicarci il coefficiente giusto.
Ad esempio, un lavoratore di 67 anni, con 26 anni di contributi versati e una retribuzione lorda annua di 27.000 euro, maturerà un montante contributivo di 231.660 euro.
Su questo valore si applica il coefficiente del 5,72%, per una pensione lorda annua di 13.250 euro, circa 1.020 euro lordi al mese, intorno ai 700 euro netti al mese.

Faq su come si calcola la pensione
Come si calcola l’importo dell’assegno pensionistico?
Per calcolare l’importo dell’assegno pensionistico, è necessario seguire alcuni passaggi. Prima di tutto, bisogna individuare la retribuzione annua del lavoratore, poi calcolare i contributi versati ogni anno. Infine, applicare il coefficiente di trasformazione al montante contributivo. Per fare un esempio, se si prende la somma delle retribuzioni annuali (RA) e si calcolano i contributi del 33%, si ottiene il montante (M). Quindi la formula sarà: M = RA x 33%.
Qual è il sistema di calcolo pensione con il sistema retributivo?
Con la riforma Fornero, i lavoratori che al 31 dicembre 1995 avevano maturato almeno 18 anni di contributi versati possono beneficiare del sistema retributivo fino al 31 dicembre 2011 e poi del sistema contributivo. Nel sistema retributivo, l’importo della pensione viene determinato in base alla Quota A e alla Quota B, calcolate rispettivamente sulle retribuzioni delle ultime 260 settimane di lavoro dipendente e delle ultime 520 settimane. La somma delle due quote determinerà l’importo della pensione lorda mensile.
Come si calcola la pensione netta dalla pensione lorda?
Per calcolare la pensione netta a partire dalla pensione lorda, bisogna sottrarre l’IRPEF, il Bonus IRPEF (l’ex Bonus Renzi) e le addizionali comunali e regionali. A queste sottrazioni si aggiungono poi le detrazioni spettanti, fino a ottenere il valore netto. La pensione viene erogata al pensionato in maniera netta, con un importo detassato e migliorato per le detrazioni spettanti.
Che cos’è l’IRPEF e come influisce sulla pensione?
L’IRPEF è un’imposta che viene applicata anche ai redditi da lavoro e, di conseguenza, influisce sul calcolo della pensione. L’IRPEF va a agire sulla pensione lorda, trattenendo una quota di essa per il fisco. Esistono 4 scaglioni di IRPEF applicati a seconda della fascia di reddito. Ad esempio, su un reddito di 13.000 euro, bisogna versare il 23% di IRPEF, quasi 3.000 euro all’anno.
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