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Pensione e contributi effettivi: come calcolarli

Come calcolare gli anni di contributi per la pensione. Scopri le operazioni da fare e le variabili di cui tener conto.

di Antonio Dello Iaco

Luglio 2023

Come calcolare gli anni di contributi per la pensione? Le operazioni da svolgere sono semplici ma prevedono un alto numero di variabili: bisogna fare molta attenzione (scopri le ultime notizie sulle pensioni e su Invalidità e Legge 104. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).

Come calcolare gli anni di contributi per la pensione

Per andare in pensione è necessario raggiungere una soglia minima di contributi versati. Questo limite varia da persona a persona e, soprattutto, può cambiare molto a seconda del tipo di trattamento previdenziale di cui un soggetto beneficia.

La regola basilare è che maggiori sono gli anni e le cifre di contributi versati e più alto sarà l’importo della pensione. Per calcolare quanti contributi hai versato, bisogna:

Questa operazione, che sembra molto semplice, tiene conto però di un alto numero di variabili e altri fattori. È pertanto consigliabile affidarsi a un libero professionista esperto in materia.

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Pensione e contributi versati: le tante variabili

Come dicevamo nel paragrafo precedente, esistono tante variabili che ci accompagnano nel calcolo dei contributi versati utili all’ottenimento della pensione. Vediamole insieme:

Contributi effettivi e figurativi: che confusione!

Come abbiamo riportato nel paragrafo precedente, la differenza tra contributi figuativi ed effettivi è una variabile importante per il calcolo della pensione.

I primi (contributi figurativi) rappresentano i giorni di non lavoro del cittadino. È il caso di:

Questi sono regolarmente riconosciuti dall’INPS, senza il versamento di alcun onere nelle casse dell’ente.

I contributi effettivi sono poi quelli più sostanziosi e importanti, anche per l’accesso a una vasta serie di sussidi e agevolazioni pensionistiche. Questi fanno riferimento ai giorni di lavoro svolto.

Vengono versati dal datore di lavoro, in caso di impiego come dipendente, mentre se ne occupa il lavoratore stesso, se è autonomo.

Senza contributi effettivi niente pensione

È logico che senza aver maturato anni di contributi effettivi, andare in pensione risulterà molto complesso.

Ci sono poi delle misure che richiedono in modo specifico il possesso di un determinato numero di anni di contributi effettivi. È il caso di:

Per accedere a queste tre tipolgie di pensione anticipata bisogna possedere 35 anni di contributi effettivi.

Bisogna fare attenzione nel calcolo del raggiungimento di questa soglia. La normativa prevede infatti che, in modo tassativo, non si debba tener conto dei contributi figurativi.

L’estratto conto dell’INPS

Gli iscritti alla gestione previdenziale INPS, tramite l’estratto conto, possono reperire informazioni molto importanti sulla loro situazione pensionistica. All’interno del documento è possibile consultare:

In genere i contributi figurativi che non sono utili al raggiungimento dei 35 anni di contributi effettivi, sono riportati con la nota “3”.

Per capire quanti anni di contributi effettivi sono stati versati, bisogna:

  1. sommare le settimane di contributi presenti nell’estratto conto contributivo;
  2. sottrarre le settimane rappresentate nella nota 3;
  3. dividere il numero di settimane ottenuto per 52.

I contributi segnalati con”nota 3″ ritornano utili una volta raggiunta la soglia dei 35 anni di contributi effettivi versati.

Pensione e contributi effettivi: come calcolarli
L’immagine mostra un uomo che cerca di capire come calcolare gli anni di contributi per la pensione

Faq sul tema delle pensioni

Cos’è la pensione sociale e a chi è destinata?

La pensione sociale è una forma di sostegno economico erogata dall’Inps (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale) a favore delle persone anziane e in situazioni di disagio economico.

Questa tipologia di pensione è destinata a coloro che non hanno un’adeguata copertura previdenziale o che hanno contribuito per un numero limitato di anni, risultando quindi svantaggiati nel ricevere altre forme di pensione più elevate.

I beneficiari della pensione sociale sono solitamente anziani con un basso reddito o persone in condizioni di indigenza che non possono sostenersi autonomamente.

Per accedere alla pensione sociale, è necessario soddisfare determinati requisiti di età e reddito. L’importo della pensione sociale è stabilito in base a specifici criteri e può variare a seconda delle diverse situazioni personali.

Cos’è la pensione minima e a chi è destinata?

La pensione minima è una prestazione sociale erogata dall’Inps (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale) per garantire un sostegno economico a coloro che hanno contribuito per un numero limitato di anni o che hanno redditi particolarmente bassi.

È destinata a persone con una situazione economica precaria e che non hanno diritto ad altre forme di pensione più elevate.

Cos’è la pensione di invalidità e a chi è destinata?

La pensione di invalidità è una prestazione erogata dall’Inps a favore di coloro che hanno subito una riduzione permanente della capacità lavorativa a causa di un’invalidità.

È dedicata a persone che, a seguito di malattie o infortuni, non sono più in grado di svolgere attività lavorative a pieno regime. Per beneficiare di questa pensione, è necessario soddisfare specifici requisiti medici e di contribuzione.

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