A quanto ammonta e come si calcola la pensione da commerciante? Scopriamolo insieme attraverso alcuni esempi (scopri le ultime notizie sulle pensioni e su Invalidità e Legge 104. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).
Indice
Pensione da commerciante: le aliquote
Un commerciante, ovvero colui che è titolare di un’impresa che opera nel settore del commercio, turismo o del terziario, può accedere alla pensione di vecchiaia al compimento dei 67 anni di età e con 20 anni di contributi versati.
Fino a qui tutto normale. Le differenze, in termini previdenziali, tra un commerciante e un lavoratore dipendente stanno nel calcolo e nell’importo dell’assegno, che risulta essere più basso del normale a causa dell’aliquota pari al:
- 24,48%, per i titolari di qualsiasi età e per i coadiuvanti/coadiutori di età superiore a 21 anni;
- 23,73%, per i coadiuvanti/coadiutori di età non superiore ai 21 anni.
Se pensiamo, che l’aliquota di computo per i lavoratori dipendenti è del 33%, ci accorgiamo dell’importante disparità di trattamento con l’aliquota per commercianti, che si tradurrà in una pensione più bassa.
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Pensione da commerciante: importi minimi e massimi
Il sistema pensionistico dei commercianti si regge sul versamento di contributi proporzionati al reddito d’impresa dichiarato dall’interessato, ai fini fiscali.
La base imponibile, sulla quale si calcolano i contributi per la pensione, è data dalla somma dei redditi di impresa dichiarati ai fini fiscali nel corso dell’anno cui i contributi si riferiscono.
Ma a condizione che si rispetti un importo minimo e massimo stabilito dalla legge e rinnovato di anno in anno.
Pensione da commerciante: limite minimo di reddito
Il limite minimo di reddito per calcolare i contributi previdenziali di un commerciante è dato dalla retribuzione minima stabilita ogni anno per i dipendenti del settore: per il 2023, il reddito minimo è di 17.504 euro e il contributo minimo è di:
- 4.284,98 euro (il 24,48% di 17.504 euro, più 7,44 euro destinati al fondo maternità, per i titolari di qualsiasi età e i collaboratori di età superiore a 21 anni;
- 4.161,14 euro (il 23,73% di 17.504 euro, più 7,44 euro destinati al fondo maternità, per i collaboratori di età inferiore a 21 anni.
Pensione da commerciante: limite massimo di reddito
Il limite massimo di reddito d’impresa, sopra il quale non si applica il versamento di contributi previdenziali, è calcolato in base al tetto di retribuzione pensionabile per i lavoratori dipendenti, maggiorato di 2/3.
Per il 2023, il massimale di reddito annuo è di 86.983 euro (prima fascia, 52.190 euro, aumentata di 2/3).
Pensione da commerciante: come si calcola?
Arriviamo, dunque, a come si calcola la pensione di vecchiaia dei commercianti.
Il valore dell’assegno dipende dal reddito minimo su cui sono calcolati i contributi e dal periodo di contribuzione. Il minimale è stabilito annualmente dal ministero del lavoro e delle politiche sociali.
I sistemi di calcolo
I sistemi di calcolo sono gli stessi: misto o contributivo.
Chi ha versato almeno 18 anni di contributi fino al 1995 vedrà calcolata la sua pensione utilizzando il metodo retributivo sui contributi versati fino al 2011 e il metodo contributivo sui contributi versati a partire dal 2012.
Chi ha versato meno di 18 anni di contributi fino al 1995 vedrà calcolata la sua pensione con il metodo retributivo applicato sui contributi versati sino al 1995 e con il metodo contributivo applicato ai contributi maturati dal 1996.
Chi ha versato tutta la contribuzione a partire dal 1996, vedrà calcolata la sua pensione esclusivamente con il metodo contributivo.
Pensione da commerciante: esempio di calcolo contributivo
Prendiamo, ad esempio, un commerciante di 67 anni, con 26 anni di contributi versati esclusivamente a partire dal 1996.
La sua pensione la calcoleremo col il sistema contributivo, individuando il montante contributivo (la somma dei contributi versati nel corso degli anni). Per stabilire il suo valore va applicata l’aliquota del 24,48% sull’importo del suo reddito lordo annuo (ad esempio 30.000 euro).
Il 24,48% di 30.000 euro è 7.344 euro, che moltiplicato per 26 anni di contributi ci restituisce l’importo del montante contributivo: 190.944 euro.
Ora, su questo valore applicheremo il coefficiente di trasformazione, che trasforma il montante contributivo in pensione lorda annua: a 67 anni, il coefficiente aggiornato al 2023 è del 5,723%.
Il 5,723% di 190.944 euro è 10.928 euro, ovvero l’importo lordo di un anno di pensione, circa 840 euro lordi al mese, intorno ai 600 euro netti al mese.
Pensione da commerciante: esempio di calcolo misto
Prendiamo come esempio un commerciante di 67 anni, con 40 anni di contributi versati, di cui 14 anni fino al 1995 e 26 anni dal 1996 ad oggi.
Per calcolare la sua pensione applicheremo il sistema misto, individuando due quote: la prima con le regole del metodo retributivo, la seconda con quelle del metodo contributivo, già viste in precedenza.
La quota A (retributiva) si ottiene applicando l’aliquota di rendimento (che si abbassa all’aumentare del reddito) al reddito annuo dichiarato dal commerciante (ad esempio 40.000 euro).
Su questo valore applicheremo l’aliquota del 2% (fino a un importo di 48.279,20 euro). Il 2% si moltiplica per gli anni di contributi versati fino al 1995 (14), per un totale del 28%.
Questa percentuale (28%) si applica sul reddito annuo del nostro commerciante (40.000 euro) per un valore di 11.200 euro, che corrisponde all’importo della prima quota.
Per la seconda quota agiremo come fatto in precedenza: applichiamo l’aliquota del 24,48% sul reddito (40.000 euro), che ci restituisce questo valore: 9.792 euro, che andremo a moltiplicare per gli anni di contributi versati a partire dal 1996 (26 anni).
Il risultato è 254.592 euro, l’importo del montante contributivo. Su questo valore applicheremo il coefficiente di trasformazione del 5,723%, che ci darà l’importo della quota B: 14.571 euro.
Ora sommiamo le due quote, 11.200 euro e 14.571 euro, per avere l’importo lordo di un anno di pensione: 25.771 euro, circa 1.983 euro lordi al mese, intorno ai 1.500 euro di pensione netta mensile.
Pensione da commerciante: le soluzioni anticipate
Oltre alla pensione di vecchiaia, i commercianti hanno a disposizione alcune formule anticipate.
Ad esempio, per chi ha maturato i requisiti necessari per accedere alla pensione prima del 1993 (riforma Amato), si applicano i precedenti requisiti minimi di 15 anni di contributi, se versati entro il 31 dicembre 1992.
Altrimenti è possibile accedere:
- alla pensione anticipata ordinaria (42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini; un anno in meno per le donne);
- a Quota 103 (62 anni di età e 41 di contributi);
- all’Ape Sociale (63 anni di età e un’anzianità contributiva tra 30 e 36 anni, a seconda della categoria di riferimenti);
- a Quota 41 precoci (41 anni di contributi, di cui uno prima dei 19 anni di età, se appartenenti a determinate categorie tutelate);
- a Opzione Donna (con un’età compresa tra i 58 e i 60 anni, in base ai figli avuti, e con 35 anni di contributi, se appartenenti a determinate categorie tutelate).

Pensione da commerciante: l’integrazione al minimo
Anche i commercianti hanno diritto alla pensione minima, ma solo se sono stati versati contributi (anche) prima del 1996.
Infatti, come per i dipendenti o gli autonomi contributivi puri, anche chi fa parte del settore commercio e ha un’anzianità contributiva maturata esclusivamente a partire dal 1996, non ha diritto all’integrazione al minimo.
Ricordiamo che a partire dal 1° gennaio 2023 (ma gli importi sono stati aggiornati solo da luglio 2023), l’importo della pensione minima è di:
- 572 euro, per chi ha meno di 75 anni di età;
- 600 euro, per chi ha 75 o più anni di età.
Faq sulla pensione da commerciante
Cos’è e come funziona l’indennizzo per commercianti?
L’indennizzo per la cessazione definitiva dell’attività commerciale, nota come IndCom, viene riconosciuto ai titolari e ai loro collaboratori quando viene cessata definitivamente l’attività. Per poter accedere all’indennizzo è obbligatorio aver compiuto 62 anni di età (57 anni se donna) e versato almeno 5 anni di contributi nell’assicurazione obbligatoria dei commercianti. L’importo dell’indennizzo, che spetta fino all’età per la pensione di vecchiaia, è pari al valore della pensione minima: 572 euro.
Spetta e come si calcola la reversibilità per il coniuge di un commerciante deceduto?
La pensione di reversibilità spetta anche sulle pensioni da commerciante, in queste percentuali:
- il 60% per il coniuge (se ha un figlio a carico sale all’80%, se i figli a carico sono due o più di due sale al 100%);
- 70% al figlio superstite senza coniuge; 80% se i figli sono due o 100% in presenza di almeno tre figli.
- ai genitori (il 30% se presenti entrambi), ai fratelli o alle sorelle spetta il 15%.
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