Pensione giovani, previdenza integrativa e riscatto facile della laurea: saranno alcuni tasselli per l’addio alla legge Fornero. (scopri le ultimissime notizie sulle pensioni sempre aggiornate. Ricevi su WhatsApp e sul canale Telegram la rassegna stampa con le ultime novità sui concorsi e sul mondo del lavoro. Resta sempre aggiornato sulla nostra pagina Facebook e Prova il nostro tool online per la ricerca di lavoro in ogni parte d’Italia. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
Indice
Ma sono anche alcune delle riforme che il governo ha intenzione di mettere in campo, già dal prossimo anno, per assicurare una pensione dignitosa a chi oggi è giovane.
L’esecutivo Meloni ha ripreso il lavoro sulle innovazioni da apportare al sistema previdenziale. Si punta a due obiettivi:
- aumentare la flessibilità in uscita per chi oggi è prossimo alla pensione (anche per facilitare il ricambio generazionale);
- garantire a giovani e donne una pensione dignitosa.
Si tratta di due temi centrali, che collidono però con un problema non semplice da superare: le risorse per implementare la riforma. Sono poche e per questo un intervento pieno e strutturale capace di rimodellare il sistema previdenziale sarà difficilmente applicabile prima del 2024, forse del 2025.
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Ma i primi segnali su quale strada ha intenzione di percorrere il governo sono chiari già ora e qualche provvedimento potrebbe vedere la luce a partire dal gennaio del 2024.
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Pensione giovani, i numeri
La preoccupazione dell’esecutivo sono le pensioni di domani. Serve a poco riformare il sistema previdenziale con uno sguardo limitato all’oggi.
I calcoli dell’INPS indicano una situazione chiara e preoccupante: un giovane assunto in questi mesi a 25 anni dovrà lavorare almeno 46 anni prima di poter andare in pensione. Il che significa che l’uscita prima dei 70 anni sarà un privilegio riservato a pochi (oggi l’età media per andare in pensione è di poco superiore a 61 anni, nonostante la Fornero).
Anche i giovani che oggi hanno 30 anni potranno andare in pensione a 70 anni, ma solo se avranno accumulato almeno 20 anni di contributi. E la pensione anticipata? Possibile, ma solo per i lavoratori che hanno versato non meno di 45 anni di contribuzione.
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Pensione giovani, assegni bassi
Insomma una rigidità in uscita che fa sembrare l’attuale legge Fornero un campione di flessibilità. E non è tutto: a fronte di un’età pensionabile sempre più alta, gli importi andranno gradualmente a ridursi: potrebbero essere addirittura più esigui rispetto all’attuale soglia della pensione sociale (469 euro).
In pratica dopo una vita trascorsa a lavorare e a versare contributi, la pensione non sarà sufficiente per garantire la sopravvivenza.
Un quadro molto preoccupante.
Pensione giovani, la Corte dei Conti
Non ci sono solo i calcoli INPS. Sulla questione si è pronunciata anche la Corte dei Conti, che ha effettuato una ricerca su chi oggi ha 40 anni. Ovvero la generazione che per prima ha conosciuto un uso massiccio dei contratti a termine e quindi anche del lavoro saltuario e spesso sottopagato.
Ebbene, secondo la magistratura contabile ritiene che solo gli assunti nelle Forza Armate e nel settore sanità potranno ricevere una pensione almeno accettabile.
Per gli altri le cose andranno male. E per il lavoro autonomo, i parasubordinati e i coltivatori diretti sarà un disastro.
Pensione giovani, copertura
E allora, se questa è la situazione fotografata da INPS e Corte dei Conti (siamo quindi molto vicini a un dato del tutto ufficiale) cosa ha intenzione di fare il governo per garantire ai giovani, soprattutto a chi ha difficoltà a trovare un lavoro a tempo indeterminato o è stato assunto in età avanzata, una pensione adeguata?
L’idea è stata sottoposta nei mesi scorsi anche alle parti sociali ed è stata condivisa. Si pensa di facilitare e incentivare l’accesso alle pensioni integrative oltre a rendere molto più vantaggioso il riscatto della laurea (si guadagnano 4 anni di contribuzione).
Con queste misure l’esecutivo mira a garantire un importo minimo della pensione che dovrebbe aggirarsi tra 600 e 650 euro. Ma oltre a questo si dovrebbero anche garantire altri sostegni per far crescere ulteriormente l’assegno pensionistico senza che però questo aumento incida in maniera troppo negativa sui conti dello Stato.
Pensione giovani, previdenza complementare
Partiamo dalla previdenza complementare, che dovrebbe dunque essere affiancata alla previdenza pubblica.
Si punta allo sgravio del 100% dei contributi (per un anno) per favorire l’occupazione degli under 30 e avviare il rilancio delle pensioni integrative.
Su questo punto sono all’opera il ministero dell’Economia e il ministero del Lavoro. Un primo provvedimento dovrebbe essere adottato già a partire dal prossimo ottobre.
Uno degli obiettivi è quello di promuovere l’occupazione dei giovani nella consulenza finanziaria, un settore in affanno e dove gli under 30 sono solo il 3,5%.
Pensione giovani, tassazione
Un altro tassello è contenuto nella delega fiscale: dal 2024 sarà ridefinita la tassazione sui rendimenti delle pensioni complementari.
Dovrebbe funzionare così: le tasse si pagheranno ogni anno sull’effettivo rendimento e non sulle previsioni di quanto si guadagnerà.
E questo cosa comporta? Che ci saranno guadagni più alti per chi versa dei soldi in un fondo pensione.
Si stanno anche prevedendo detrazioni ulteriori per chi versa dei contributi supplementari.
Il governo mira a spingere un numero sempre più alto di persone verso le forme integrative di pensione. Al momento l’età di chi ha avviato la previdenza complementare è molto alto. Solo il 18,8% degli iscritti ha meno di 35 anni.
Il 48,9%, la parte più consistente, è costituita da persone che rientrano tra i 35 e i 54 anni. Il restante 32,3% ha più di 55 anni.
Pensione giovani, riscatto laurea
Non c’è solo la pensione complementare per aiutare i giovani ad avere una pensione più dignitosa in futuro. Si pensa infatti a un riscatto più semplificato della laurea, che vada quindi oltre l’attuale riscatto agevolato degli anni di studio.
Oggi bisogna spendere 5.772 euro per ogni anno. Una cifra che spinge molti a rinunciare (se non è proprio indispensabile per completare gli anni minimi di contribuzione e ci sono fondi personali disponibili).
Questo costo potrebbe essere ridimensionato, soprattutto per gli under 35.
Ma non solo, c’è allo studio anche l’ipotesi di facilitare il collegamento tra periodi distaccati di lavoro (una misura che pensa soprattutto a chi accumula contratti di lavoro a breve termine). In pratica: se un giovane ha lavorato per due anni un numero minimo di mesi in maniera discontinua, ai fini pensionistici quei due anni dovrebbero essere considerati per intero.

Faq (domande e risposte)
Quali sono alcune delle riforme previste dal governo per il sistema previdenziale?
Il governo intende aumentare la flessibilità in uscita per chi è prossimo alla pensione, garantire una pensione dignitosa a giovani e donne, e facilitare il riscatto della laurea.
Quali sono i due obiettivi principali della riforma previdenziale prevista dal governo?
I due obiettivi principali sono l’aumento della flessibilità in uscita per chi è prossimo alla pensione e la garanzia di una pensione dignitosa per giovani e donne.
Quando si prevede che sarà possibile applicare una riforma strutturale del sistema previdenziale?
Un intervento pieno e strutturale del sistema previdenziale sarà difficilmente applicabile prima del 2024, forse del 2025.
Qual è l’età media per andare in pensione attualmente, secondo la legge Fornero?
Attualmente, l’età media per andare in pensione è di poco superiore a 61 anni, anche se l’età di vecchiaia fissata dalla legge Fornero è a 67 anni.
Qual è la previsione dell’importo delle pensioni future per le giovani generazioni secondo l’INPS e la Corte dei Conti?
Si prevede che gli importi delle pensioni future andranno a ridursi, potrebbero essere addirittura più esigui rispetto all’attuale soglia della pensione sociale.
Come intende il governo garantire una pensione adeguata per i giovani e per chi ha difficoltà a trovare un lavoro a tempo indeterminato?
Il governo intende facilitare e incentivare l’accesso alle pensioni integrative e rendere più vantaggioso il riscatto della laurea.
Cosa si intende per “riscatto della laurea” nel contesto previdenziale?
Il riscatto della laurea è una misura che permette di convertire gli anni di studio universitario in anni di contribuzione pensionistica.
Che cosa si prevede per la previdenza complementare per aiutare i giovani ad avere una pensione più dignitosa?
Si prevede di incentivare l’accesso alla previdenza complementare e di attuare un provvedimento di sgravio del 100% dei contributi per favorire l’occupazione degli under 30 e rilanciare le pensioni integrative.
Cosa cambierà per la tassazione delle pensioni complementari a partire dal 2024?
Dal 2024 le tasse si pagheranno ogni anno sull’effettivo rendimento delle pensioni complementari e non sulle previsioni di quanto si guadagnerà. Questo dovrebbe comportare guadagni più alti per chi versa soldi in un fondo pensione.
Cosa si intende con l’espressione “riscatto semplificato della laurea” e come potrebbe influire sulla previdenza dei giovani?
Il riscatto semplificato della laurea è un’ipotesi di riforma che prevede di facilitare il processo di conversione degli anni di studio in anni di contribuzione pensionistica. Questo potrebbe essere particolarmente vantaggioso per i giovani, soprattutto se il costo per riscattare ogni anno di laurea venisse ridotto.
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