In questo approfondimento vedremo se e quando dare le dimissioni per la pensione (scopri le ultime notizie sulle pensioni e su Invalidità e Legge 104. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).
Indice
È obbligatorio dare le dimissioni prima della pensione?
Quando ci si avvia verso la pensione, prima di presentare domanda per il trattamento previdenziale è necessario dare il preavviso al proprio datore di lavoro?
Partiamo dal presupposto che è obbligatorio, per un lavoratore dipendente, cessare qualsiasi attività lavorativa di tipo subordinato prima di andare in pensione.
Ovviamente, cessare l’attività lavorativa significa, allo stesso tempo, presentare le dimissioni al datore di lavoro: questo vale tanto per i dipendenti pubblici (si segue la procedura indicata dalla propria amministrazione), quanto per i dipendenti privati (le dimissioni si presentano in via telematica).
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Come dare le dimissioni?
I dipendenti privati, ad eccezione dei lavoratori domestici, dei lavoratori in prova o nei primi 3 anni di vita di un figlio, devono presentare le dimissioni tramite procedura telematica ordinaria, utilizzando il servizio di dimissioni online e l’apposito modello compilabile via web, sul portale del Ministero del Lavoro (lavoro.gov.it), anche quando la cessazione del rapporto di lavoro sia dovuta all’accesso alla pensione (di vecchiaia o anticipata).
I dipendenti del pubblico impiego devono comunicare l’interruzione del rapporto lavorativo causa accesso alla pensione, compilando il modello messo a disposizione dalla pubblica amministrazione di appartenenza. Il documento va consegnato a mano oppure inviato tramite raccomandata A/R presso l’Ufficio di Accettazione della sede centrale dell’ente di riferimento.
Il tempo di preavviso non è uguale per tutti, ma dipende da alcune variabili come l’anzianità di servizio, il CCNL di riferimento, la qualifica o da altri fattori.
In ogni caso:
- un lavoratore con anzianità lavorativa pari o inferiore a 5 anni dovrà comunicare le dimissioni con 30 giorni di preavviso;
- un lavoratore con anzianità lavorativa compresa tra i 5 e i 10 anni, dovrà comunicare le dimissioni per il pensionamento con almeno 45 giorni di preavviso;
- un lavoratore con anzianità lavorativa superiore a 10 anni, dovrà comunicare le dimissioni almeno 60 giorni prima.
C’è da dire che, il lavoratore e l’azienda per cui presta servizio possono accordarsi per fissare un preavviso inferiore o superiore rispetto a quello previsto.
Cosa succede in caso di mancato o insufficiente preavviso?
Quando il lavoratore non preannuncia l’interruzione del rapporto lavorativo oppure lo fa con una tempistica superiore rispetto al normale, rischia di subire qualche sanzione.
Il datore di lavoro può trattenere una indennità di mancato preavviso, dello stesso importo della retribuzione che sarebbe stata percepita se il periodo di preavviso fosse stato lavorato.
Oppure, l’azienda può decidere di rinunciare al preavviso del dipendente, pagandogli comunque l’indennità sostitutiva, se l’azienda ha già pronto il sostituto.
Anche quando è previsto l’inoltro telematico della domanda di dimissioni sarebbe opportuno consegnare prima una lettera di dimissioni al datore di lavoro, avvisandolo delle sue intenzioni.
Esempio di lettere di dimissioni
Di seguito vi forniremo un esempio di lettera di dimissioni da presentare prima del pensionamento.
Spett.le Azienda
Oggetto: lettera di dimissioni per pensionamento
Io sottoscritto ____________________ assunto in data ____________________ avendo maturato i requisiti di età anagrafica e anzianità contributiva previsti dalle vigenti norme in materia pensionistica, rassegno le mie irrevocabili dimissioni con decorrenza dal ____________________ al fine di essere collocato in pensione dalla predetta data.
Il sottoscritto si impegna altresì a comunicare le dimissioni secondo le modalità previste dalle norme vigenti.
Colgo l’occasione per porgere i miei ringraziamenti per gli anni trascorsi presso la Vostra azienda, per le opportunità di crescita professionale e personale che mi avete offerto. Rimanendo a disposizione per permettere un adeguato passaggio di consegne alla persona che mi succederà, porgo cordiali saluti. Luogo e data ________________________
Firma (del lavoratore) ________________________
Firma per accettazione (del datore di lavoro) ________________________

Faq sul lavoro da dipendente pubblico
Un dipendente pubblico può intraprendere un’attività lavorativa occasionale?
Secondo la legislazione italiana, non è possibile per un dipendente pubblico svolgere altre attività lavorative, incluse le prestazioni occasionali. Questo è dovuto al principio di esclusività del rapporto di lavoro pubblico, stabilito per prevenire potenziali conflitti d’interesse. L’unica eccezione è se un dipendente pubblico lavora part-time, in tal caso potrebbe svolgere altri lavori occasionali che non contrastino con le sue mansioni nella pubblica amministrazione.
C’è mai stata un’eccezione alla norma che impedisce ai dipendenti pubblici di svolgere attività occasionali?
Sì, c’è stata un’eccezione. Nel 2001, il Tribunale di Firenze ha stabilito un precedente, permettendo ad un dipendente pubblico di svolgere un’attività occasionale come opinionista sportivo per una emittente radiofonica. Il giudice ha deciso che questa attività rientra tra le libertà costituzionali di libera manifestazione del pensiero. Tuttavia, questa sentenza è specifica per il caso e non costituisce un cambiamento generale della legge.
Posso fare il freelance come secondo lavoro?
Sì, fare il freelance come secondo lavoro è un’opportunità interessante. Ti permette di guadagnare di più e provare una nuova professione. Ma prima, verifica il tuo contratto di lavoro attuale. Potrebbe contenere delle clausole che non ti permettono di fare un altro lavoro. È anche una buona idea informare il tuo datore di lavoro attuale e ottenere un permesso scritto per evitare problemi futuri.
Pensionato e lavoro a chiamata per l’ex datore: è possibile?
La normativa consente al pensionato di lavorare a chiamata con l’ex datore di lavoro. Non c’è una legge che lo vieta. L’unico divieto è legato alla tipologia di pensione anticipata. Ad esempio, un pensionato con Quota 100, Quota 102 o Quota 103 non può, tranne nei casi di lavoro autonomo occasionale, cumulare il reddito da pensione con i redditi di lavoro dipendente a tempo indeterminato, determinato o intermittente.
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