Pensione senza contributi nel 2023: quali sono le opzioni? Ne parliamo in questo approfondimento (scopri le ultime notizie e poi leggi su Telegram tutte le news sulle pensioni e sulla previdenza. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
Indice
- Pensione senza contributi nel 2023: l’Assegno Sociale
- Pensione senza contributi nel 2023: importo e redditi
- Pensione senza contributi nel 2023: domanda e rinnovo Assegno Sociale
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Pensione senza contributi nel 2023: l’Assegno Sociale
Quando parliamo di pensione senza contributi nel 2023, ci riferiamo all’Assegno Sociale.
La prestazione spetta a chi non possiede gli anni di contributi necessari per accedere alla pensione di vecchiaia o a una delle formule anticipate.
Si tratta di un sostegno economico erogato dall’INPS su domanda ai:
- cittadini italiani, ai cittadini comunitari iscritti all’anagrafe del Comune di residenza o ai cittadini extracomunitari in possesso di un permesso di soggiorno;
- residenti in Italia da almeno 10 anni;
- con almeno 67 anni di età;
- con un reddito uguale o inferiore a 6.542,51 euro annui (single) o uguale o inferiore a 13.085,02 euro annui (da coniugato).
L’Assegno Sociale (un tempo Pensione Sociale) è conosciuto anche come la pensione per le donne casalinghe senza contributi versati.
In realtà la pensione per casalinghe esiste ed è qualcosa di diverso dall’Assegno Sociale, poiché per accedervi è necessario aver compiuto 57 anni e versato almeno 5 anni di contributi nell’apposito Fondo pensione.
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Pensione senza contributi nel 2023: importo e redditi
Abbiamo visto che l’unica pensione senza contributi nel 2023 è l’Assegno Sociale. Più che una pensione, però, l’Assegno Sociale è un contributo economico in favore di chi vive in condizioni economiche precarie e non possiede contributi (o non raggiungono il limite minimo) per la pensione.
Nel 2023, l’importo dell’Assegno Sociale è stato rivalutato del 7,3% come le altre prestazioni previdenziali, passando da 468,11 euro (nel 2022) a 502,28 euro.
La prestazione spetta in misura intera soltanto ai:
- disoccupati con 67 anni di età, single e senza reddito;
- disoccupati o pensionati coniugati, con un reddito complessivo inferiore all’importo annuo dell’Assegno Sociale (13.059,33 euro).
La prestazione spetta in misura ridotta se il reddito personale è inferiore a 6.542,51 euro annui e se il reddito da coniugato è inferiore a 13.085,02 euro annui (da coniugato).
In questo caso, l’importo dell’Assegno Sociale sarà pari alla differenza tra il limite massimo e il reddito del richiedente. Ad esempio, con un reddito di 4.000 euro annui, si potrà percepire un Assegno di 2.597,67 euro l’anno, pari a 195 euro al mese, per 13 mensilità.
Sull’Assegno Sociale non si pagano le trattenute IRPEF. La prestazione non è reversibile.
Nel computo del reddito per la pensione senza contributi nel 2023, è necessario inserire:
- tutti i redditi imponibili Irpef, al netto dell’imposizione fiscale e contributiva;
- i redditi esenti da imposta;
- i redditi soggetti a ritenuta alla fonte a titolo d’imposta (vincite derivanti dalla sorte, da giochi di abilità, da concorsi a premi, corrisposte dallo Stato, da persone giuridiche pubbliche e private);
- tutti i redditi soggetti ad imposta sostitutiva: interessi postali e bancari, interessi dei CCT e di ogni altro titolo di stato, interessi, premi e altri frutti
- le obbligazioni e titoli similari, emessi da banche e società per azioni, ed altri strumenti finanziari;
- tutti i redditi dei terreni e fabbricati;
- la pensione di guerra;
- la rendita vitalizia erogata dall’Inail;
- la pensione diretta erogata da stati esteri;
- le pensioni erogate agli invalidi civili, ai ciechi civili e ai sordi;
- gli assegni alimentari corrisposti secondo norme civilistiche.
Sono esclusi i seguenti redditi:
- il trattamento di fine rapporto e le anticipazioni TFR;
- il reddito della casa di abitazione principale;
- tutte le competenze arretrate soggette a tassazione separata;
- le pensioni di indennità di accompagnamento per invalidi civili, ciechi civili e le indennità di comunicazione per i sordi;
- l’assegno vitalizio erogato agli ex combattenti della guerra 1915-1918;
- gli arretrati di lavoro dipendente prestato all’estero.

Pensione senza contributi nel 2023: domanda e rinnovo Assegno Sociale
La domanda per l’Assegno Sociale va inoltrata telematicamente all’INPS, una volta in possesso dei requisiti anagrafici, economici e di residenza in Italia.
Per presentare domanda è necessario accedere al sito dell’INPS, con una delle credenziali (SPID, CIE, CNS), quindi cliccare su “domanda di prestazioni pensionistiche” e su “nuova prestazione pensionistica – Assegno Sociale” e compilare i riquadri richiesti.
Alla domanda vanno allegati:
- un documento d’identità del richiedente in corso di validità;
- l’eventuale permesso di soggiorno di lungo periodo CE per i cittadini extracomunitari,
- lo stato di residenza storico in autocertificazione o certificato storico di residenza dall’Ufficio anagrafe del Comune.
Solitamente l’istruttoria viene completata entro 60 giorni. La decorrenza dell’Assegno Sociale parte dal primo giorno del mese successivo, dalla data di presentazione dell’istanza online Inps.
In caso di rinnovo bisogna essere in possesso dei seguenti requisiti:
- essere residenti effettivi in Italia, (non è possibile vivere all’estero con l’assegno sociale);
- non superare i limiti di reddito annuale;
- scaricare nel servizio online cassetta postale Inps il bustone, per dichiarare annualmente con il modello ACC-Ass-PS, l’effettiva residenza in Italia o all’estero e tutti i redditi percepiti nell’anno, per evitare la sospensione dell’Assegno Sociale;
- in particolare per gli stranieri, in caso di spostamento all’estero, per un periodo superiore a 30 giorni (lo stesso viene comunicato dal Consolato), l’assegno sociale viene sospeso. Dopo un anno dalla sospensione, la pensione è revocata.