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Pensioni 2024: peggio della Fornero

Pensioni 2024, sarà un anno difficile, il governo ha inasprito ancora i requisiti e ora la situazione è tornata come ai tempi della Fornero, se non peggio. L’esecutivo ha deciso di far cassa con la previdenza. Vediamo cosa ci aspetta e quali sono le prospettive per i prossimi anni. Una guida utile per chi è prossimo alla pensione e per chi vuole capire in anticipo cosa deve aspettarsi.

di Redazione

Novembre 2023

Pensioni 2024, ormai è chiaro: nel prossimo anno sono stati inaspriti i requisiti per la pensione e le condizioni di uscita dal lavoro sono tornate alla legge Fornero, se non peggio. Vediamo in questa disamina complessiva cosa deve aspettarsi chi si appresta al pensionamento. Questa guida è utile anche per chi è distante da quel giorno: meglio sapere prima quello che ti aspetta. (scopri le ultime notizie sulle pensioni e su Invalidità e Legge 104. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).

Pensioni 2024, cosa succede

In questo post esamineremo dunque lo scenario di tutte le misure previdenziali che saranno attive nel 2024. Dalla pensione di vecchiaia a Quota 103, dall’Ape Sociale a Opzione donna, dall’inasprimento dei limiti per la pensione contributiva a 64 anni ai tagli disposti per una serie di dipendenti pubblici, medici compresi, che hanno annunciato lo sciopero il 5 dicembre.

Il quadro non è rassicurante. Il governo aveva promesso più flessibilità in uscita e agevolazioni per donne e giovani. È andata diversamente. Ha inciso la situazione economica. Ma nessuno si aspettava che l’esecutivo decidesse di far cassa proprio sulle pensioni. Vediamo nel dettaglio.

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Pensione di vecchiaia: requisiti e adeguamenti

Per accedere alla pensione di vecchiaia nel 2024, è necessario avere raggiunto i 67 anni di età e aver versato almeno 20 anni di contributi. Questa configurazione, nota come quota 87, rimane dunque stabile, ma si prevede un incremento dell’età pensionabile nel 2025. Ed è questa la novità.

Cosa accade nel 2025:

Questi cambiamenti si inseriscono in un contesto di rivalutazione legato all’aspettativa di vita, un parametro che influenza l’età pensionabile. Per riassumere:

Pensione di vecchiaia anticipata

La pensione anticipata è una possibilità di uscita per i lavoratori che hanno accumulato un significativo monte contributi. Ecco i dettagli:

Quota 103: le modifiche in arrivo

Cosa cambia dal 2024

Quota 103, introdotta in sostituzione della precedente Quota 102 del governo Draghi e operativa dal primo gennaio 2023, subirà delle modifiche a partire dal 2024. I criteri di età e contribuzione rimangono invariati, ovvero sarà possibile andare in pensione anticipata con 62 anni di età e 41 anni di contributi. Ma le condizioni si inaspriscono notevolmente:

  1. Calcolo dell’intera pensione: il metodo sarà interamente contributivo anche per chi, fino a fine 2023, beneficia del calcolo retributivo per i periodi lavorati prima dell’1/1/1996.
  2. Assegno pensionistico: non potrà superare quattro volte il trattamento minimo INPS (2.272€ lordi al mese) fino al compimento dei 67 anni. Al momento, il limite è fissato a cinque volte tale importo.
  3. Finestre mobili: il periodo di attesa tra il raggiungimento dei requisiti e l’effettiva pensione passa da tre a sette mesi per i dipendenti privati e da sei a nove mesi per i dipendenti pubblici.
  4. Divieto di lavoro: chi sceglie la Quota 103 non potrà cumulare redditi da lavoro con la pensione fino ai 67 anni di età.

Le implicazioni per i lavoratori

Queste nuove condizioni rappresentano un notevole svantaggio per i lavoratori, che vedranno una riduzione dell’assegno e un periodo di attesa più lungo. Inoltre, la parte di contributi che il lavoratore continuerà a versare, pur venendo inserita in busta paga, non incrementerà la pensione futura e sarà soggetta a tasse IRPEF.

Strategie consigliate

Per chi ha la possibilità, potrebbe risultare più conveniente optare per l’uscita con 42 anni e 10 mesi di contributi se maschio, e un anno in meno per le donne, senza limiti di età e solo tre mesi di finestra mobile, senza ricalcolo contributivo e senza il divieto di cumulo di redditi.

Condizioni attuali e quelle del 2024

Chi ha maturato i requisiti di Quota 103 entro il 31 dicembre 2023, potrà richiedere la pensione nel 2024 mantenendo le condizioni più favorevoli previste dalla normativa attuale. La stessa opzione è valida per chi ha raggiunto i requisiti di Quota 100 e Quota 102 nei termini previsti.

Opzione Donna 2024

Opzione donna nel 2024 resta molto selettiva. Questo schema di pensionamento anticipato, che sembrava sul punto di essere soppresso, impone limiti più stretti in termini di età e contributi.

Chi può accedere a Opzione Donna?

Solo alcune categorie di lavoratrici potranno accedere a questa opzione:

L’Impatto dei figli sull’età pensionabile

L’età pensionabile con opzione donna varia a seconda del numero di figli:

Calcolo della pensione e finestre mobili

Il calcolo della pensione con Opzione donna si basa interamente sul metodo contributivo, con una riduzione significativa dell’assegno.

Ape Sociale 2024

Cosa cambia con l’Ape Sociale nel 2024

L’Ape Sociale è uno degli strumenti introdotti per consentire un’uscita anticipata dal mondo del lavoro a determinate categorie di lavoratori. Nel 2024, però, è stato imposto un inasprimento dei requisiti:

Categorie di lavoratori e requisiti specifici

  1. Lavoratori disoccupati:
    • Età: 63 anni e 5 mesi.
    • Contributi: 30 anni.
    • Condizioni: cessazione del rapporto di lavoro per licenziamento, anche collettivo, dimissioni per giusta causa, risoluzione consensuale, o dipendenti di aziende in crisi.
  2. Persone con disabilità:
    • Età: 63 anni.
    • Contributi: 30 anni.
    • Condizioni: disabilità pari o oltre il 74% e riconosciuti invalidi civili.
  3. Caregiver persone con disabilità grave:
    • Età: 63 anni.
    • Contributi: 30 anni.
    • Condizioni: assistenza per almeno 6 mesi a persone disabili conviventi, con disabilità grave secondo la legge 104/1992, sia di primo o secondo grado di parentela (solo per over 70).
  4. Lavoratori che svolgono mansioni gravose:
    • Età: 63 anni.
    • Contributi: 36 anni.
    • Condizioni: svolgimento di una o più delle professioni gravose per almeno sei anni negli ultimi sette, o sette anni negli ultimi dieci.

Limitazioni e condizioni

Pensioni 2024: tagli ai dipendenti pubblici

Il nuovo scenario previdenziale

A partire dal 1° gennaio 2024, i lavoratori statali si troveranno di fronte a una brutta e inattesa sorpresa per il calcolo delle proprie pensioni. La legge di bilancio ha introdotto nuove disposizioni che prevedono una riduzione delle prestazioni maturate fino al 31 dicembre 1995 per gli assicurati presso le casse di previdenza gestite in passato dal Tesoro e ora dall’INPS.

Categorie Interessate

I lavoratori più colpiti da questa riforma sono quelli con meno di 15 anni di contribuzione alla fine del 1995, compresi:

Impatto sulle prestazioni

I calcoli effettuati dalla CGIL suggeriscono che ci sarà una riduzione notevole dell’assegno pensionistico annuale, che potrebbe oscillare tra il 5% e il 25%. Ciò equivarrebbe a una perdita di oltre 4.320 euro l’anno per chi ha una retribuzione lorda di 30.000 euro, fino a quasi 7.390 euro per chi percepisce 50.000 euro.

Profili di incostituzionalità

La misura, che è ex post e senza applicazione del principio del pro-rata, solleva dubbi sulla sua costituzionalità. Alcuni membri del governo hanno già segnalato la possibilità di apportare modifiche per evitare un esodo di professionisti, come i circa 3.800 medici coinvolti, prima della fine dell’anno.

Dal 2025 inaspriti i requisiti

Dal 2025, i lavoratori italiani dovranno fare i conti con nuove regole per l’accesso alla pensione. Vediamo in dettaglio cosa comporta questo cambiamento:

La contraddizione del sistema

La nuova normativa pensionistica presenta una contraddizione evidente: da un lato, chi arriva a 67 anni di età con soli 20 anni di contributi potrà godere di una pensione spesso sostenuta da soldi pubblici; dall’altro, chi ha versato contributi per oltre 42 anni potrebbe trovarsi nell’impossibilità di accedere alla prestazione pensionistica. Si crea così una distorsione del sistema che necessita di attente valutazioni e possibili correzioni.

Riscatto dei vuoti contributivi

Il riscatto dei vuoti contributivi rappresenta una delle novità per le pensioni 2024. Ecco cosa occorre sapere per chi è classificato come “contributivo puro”, ossia coloro che hanno iniziato a lavorare dal 1° gennaio 1996.

Il biennio 2024-2025 introduce la possibilità di riscattare fino a cinque anni di periodi non coperti da contribuzione. Questo riscatto è calcolato secondo il sistema contributivo, che varia a seconda della categoria lavorativa:

Come funziona il riscatto

  1. Si calcola l’onere del riscatto basandosi sulla categoria lavorativa e sull’aliquota contributiva in vigore.
  2. Questo onere è detraibile al 50% dai redditi per l’anno di versamento e i successivi quattro anni.
  3. Il pagamento può avvenire in un’unica soluzione o essere rateizzato fino a 120 rate mensili, con importi non inferiori a 30 euro.
  4. In caso di rateizzazione, non sono previsti interessi.
  5. Per i lavoratori del settore privato, il costo del riscatto può essere coperto dal datore di lavoro attraverso i premi di produzione.

Il riscatto dei vuoti contributivi permette di anticipare l’età pensionabile fino a un massimo di 5 anni, rispetto ai 42 anni e 10 mesi richiesti (41 anni e 10 mesi per le donne) e rispetto ai 20 anni per la pensione di vecchiaia.

Chi può approfittare del riscatto

Il riscatto è un’opzione disponibile esclusivamente per i “contributivi puri”. Non è applicabile ai lavoratori che rientrano nelle categorie dei “retributivi” o dei “misti”. Inoltre, è importante monitorare eventuali conferme o modifiche che riguardano la norma sul riscatto della laurea: potrebbe subire variazioni nelle modalità di calcolo e nei requisiti.

In conclusione, il riscatto dei vuoti contributivi è uno strumento flessibile che può fornire ai lavoratori un’opportunità per integrare il proprio montante contributivo, con l’obiettivo di raggiungere prima la pensione o migliorarne l’importo. Ma, è essenziale valutare attentamente i costi e i benefici prima di procedere con il riscatto, considerando anche l’impatto fiscale e la propria situazione lavorativa e previdenziale futura.

Pensione contributiva a 64 anni: quasi impossibile

La riforma delle pensioni 2024 ha introdotto nuove regole che rendono particolarmente arduo il cammino verso il pensionamento anticipato. Per i lavoratori che hanno iniziato la loro attività dopo il primo gennaio 1996, le modifiche ai requisiti previsti dalla riforma Fornero segnano un netto inasprimento.

Vecchi requisiti per la pensione anticipata:

Queste condizioni già mettono in evidenza un aspetto: il sistema pensionistico tenda a favorire chi ha avuto una continuità lavorativa e contributiva e punisce, invece, chi ha avuto percorsi più frammentati o salari più bassi. Le misure appaiono ancora più severe se si pensa che i primi lavoratori interamente contributivi andranno in pensione solo tra il 2030 e il 2032.

Modifiche alla legge di Bilancio:

Rivalutazione delle pensioni, ancora un taglio

Per finanziare l’incremento delle pensioni più basse e una parte della decontribuzione, previsti per il 2024 con un costo di circa 15 miliardi, la legge di bilancio ha apportato diverse modifiche restrittive. Si inaspriscono le penalizzazioni introdotte l’anno scorso sulla rivalutazione delle pensioni in risposta all’inflazione.

Modifica alla Legge Base del 1998 per il 2024:

Importi minimi provvisori e rivalutazioni per il 2024:

Rivalutazione pensioni 2024:

Esempio di impatto sulle pensioni:

Pensioni 2024: peggio della Fornero
N3ella foro una coppia sorpresa e confusa dopo aver appreso le ultime notizie sulle pensioni 2024.

FAQ (domande e risposte)

Cosa cambia nelle pensioni nel 2024?

Nel 2024, i requisiti per la pensione si inaspriscono, ritornando quasi alla legge Fornero. L’età per la pensione di vecchiaia sarà di 67 anni con almeno 20 anni di contribuzione. Per la pensione anticipata, viene introdotta Quota 103, che consente di andare in pensione a 62 anni con 41 anni di contributi, ma con delle condizioni più rigide rispetto al passato.

Quali sono i requisiti per la pensione di vecchiaia nel 2024?

I requisiti per la pensione di vecchiaia nel 2024 sono un’età minima di 67 anni e almeno 20 anni di contribuzione. Per la pensione anticipata, è possibile uscire con 42 anni e 10 mesi di contributi se maschi, 41 anni e 10 mesi se donne, senza adeguamenti legati all’aspettativa di vita.

Come influisce Quota 103 sulle pensioni nel 2024?

Quota 103 cambia le regole della pensione anticipata: richiede 62 anni di età e 41 anni di contributi, con un pensionamento calcolato interamente con il metodo contributivo e limitazioni sull’importo dell’assegno pensionistico fino al raggiungimento dei 67 anni. Inoltre, aumentano le “finestre mobili”, ovvero il tempo tra la maturazione dei requisiti e l’erogazione della pensione.

Opzione donna 2024: quali nuove restrizioni ci sono?

Nel 2024, l’Opzione donna diventa più restrittiva. Potranno accedere solo alcune categorie di lavoratrici con requisiti specifici, come essere licenziate o avere una disabilità certificata. L’età minima sale a 61 anni con 35 anni di contributi, con possibilità di riduzione per chi ha figli.

Pensioni 2024: quali sono le previsioni per le età pensionabili?

Le previsioni per le età pensionabili nel 2024 rimangono fisse a 67 anni per la pensione di vecchiaia. Tuttavia, nel 2025 è probabile un incremento di 2 o 3 mesi. Per la pensione anticipata, l’età rimane a 62 anni con Quota 103, con possibilità di uscita a 42 anni e 10 mesi di contributi senza limiti di età.

Come le misure previdenziali 2024 influenzano i lavoratori?

Le misure previdenziali del 2024 influenzano i lavoratori inasprendo le condizioni di uscita, con maggiori restrizioni e minori benefici. Le opzioni per la pensione anticipata sono più limitate e meno vantaggiose, con l’eccezione di chi matura i requisiti entro il 2023, che potrà ancora beneficiare delle condizioni più favorevoli.

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