Cosa cambierà per pensioni e cuneo fiscale nel 2024? Ne parliamo in questo approfondimento (scopri le ultime notizie sulle pensioni e su Invalidità e Legge 104. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).
Indice
Cosa cambierà per pensioni e cuneo fiscale nel 2024?
Approvata la manovra di bilancio (circa 24 miliardi di euro stanziati), il governo Meloni s’appresta a introdurre qualche modifica per pensioni e cuneo fiscale (e non solo), ma anche a confermare parecchie misure previdenziali attualmente in vigore.
Pensione di vecchiaia 2024: quali requisiti?
Confermati i requisiti d’accesso alla pensione di vecchiaia (67 anni di età e 20 anni di contributi) almeno sino al 2025. Il prossimo aggiornamento è previsto dal 1° gennaio 2026.
Una buona notizia per i contributivi puri (senza contributi versati prima del 1996), per i quali cambia la soglia minima di importo per l’accesso alla pensione di vecchiaia con 20 anni di contributi.
A loro è richiesta la maturazione di un assegno che sia uguale all’importo rivalutato dell’Assegno sociale (nel 2023 è di 503,27 euro).
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Pensione anticipata 2024: cosa cambierà nel 2024?
Ci sarà ancora la pensione anticipata con le regole introdotte dalla riforma Fornero nel 2012: 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini, un anno in meno per le donne, a prescindere dall’età anagrafica.
Per quanto riguarda la pensione anticipata contributiva (64 anni di età e 20 anni di contributi), cambia il limite minimo di importo: è necessario aver maturato un assegno pari a 3 volte l’importo dell’Assegno sociale (circa 1.521 euro, nel 2023).
Per le lavoratrici con figli, l’importo minimo dovrà essere pari a 2,8 volte il valore dell’Assegno sociale; con più figli, la soglia si abbassa a 2,6 volte.
Come cambierà Quota 103 nel 2024?
A cambiare sarà Quota 103. In un primo momento s’era ipotizzata la possibilità di una Quota 104 (63 anni di età e 41 anni di contributi), poi si è virato verso la conferma, per un altro anno, della misura introdotta quest’anno, ma con alcune correzioni:
- nel 2024 si potrà andare in pensione con Quota 103 solo in determinati mesi: a gennaio, febbraio, marzo e aprile;
- l’importo dell’assegno sarà calcolato integralmente con il metodo contributivo, anche sui contributi versati prima del 1996;
- rimane il divieto di cumulo con altri redditi da lavoro fino a 5.000 euro;
- l’importo dell’assegno non potrà superare i 2.250 euro fino al compimento dell’età per la pensione di vecchiaia.
Ci sarà Opzione Donna nel 2024?
Anche Opzione Donna ha “strappato” la riconferma, dopo aver fortemente rischiato di essere eliminata dal panorama previdenziale italiano o accorpata all’Ape Sociale.
Confermati i 35 anni di contributi minimi, cambiano i requisiti anagrafici:
- 61 anni di età (e non più 60 anni, per le donne senza figli);
- 60 anni di età (e non più 59 anni, per le donne con un figlio);
- 59 anni di età (e non più 58 anni, per le donne con due o più figli).
A condizione che siano caregiver (da almeno 6 mesi, del coniuge o di un familiare con disabilità grave), invalide (con una percentuale di invalidità minima del 74%) o disoccupate.
Cosa è stato confermato per il 2024?
Rimangono in vigore:
- Quota 41 per lavoratori precoci (41 anni di contributi, di cui uno versato prima di compiere 19 anni, a prescindere dall’età anagrafica, se appartenenti alle categorie di disoccupati, caregiver, invalidi, lavoratori gravosi o impiegati in mansioni usuranti);
- l’Ape Sociale (63 anni di età e 30 anni di contributi per disoccupati, invalidi e caregiver; 32 anni di contributi per i lavoratori edili, i ceramisti e i conduttori di impianti per la formatura di articoli in ceramica e terracotta; 36 anni di contributi per i lavoratori gravosi);
- la pensione per lavori usuranti (almeno 61 anni e 7 mesi di età e 35 anni di contributi).
Taglio del cuneo fiscale: cosa accadrà nel 2024?
Nella Legge di bilancio 2024 trova posto pure la riduzione del cuneo fiscale pari a:
- 6 punti percentuali, per i redditi fino a 35.000 euro;
- 7 punti percentuali, per i redditi fino a 25.000 euro.
Dunque, confermato l’esonero parziale sulla quota dei contributi previdenziali a carico dei lavoratori dipendenti, che verseranno soltanto:
- il 3,19%, per i redditi fino a 35.000 euro;
- il 2,19%, per i redditi fino a 25.000 euro.
Quali sono le altre misure previste per il lavoro?
Sono previsti anche incentivi all’occupazione: una maxi-deduzione del 120% sul costo del lavoro per chi assume a tempo indeterminato e fino al 130% per chi assume mamme, under 30, percettori del Reddito di cittadinanza e persone invalide.
Prevista anche la decontribuzione per chi assume nel “Mezzogiorno”, nelle zone economiche speciali (decreto Sud). Una decontribuzione è prevista anche per le madri con almeno due figli fino ai 10 anni del più piccolo, se i figli sono due; 18 anni se sono tre.
Per quanto riguarda il welfare aziendale, diventano strutturali i fringe benefit a 2.000 euro per i lavoratori con figli e a 1.000 euro per gli altri lavoratori.

Faq sulla Legge di bilancio 2024
Cosa è previsto per l’IRPEF con la Legge di bilancio 2024
Verranno accorpate le prime due aliquote IRPEF con una riduzione degli scaglioni da quattro a tre:
- fino a 28mila euro si applicherà il 23%;
- tra i 28mila e i 50 mila euro il 35%;
- oltre i 50mila euro il 43%.
Ampliata la soglia della no tax area fino a 8.500 euro per i redditi da lavoro dipendente, parificandola a quella per i redditi da pensione.
Cos’è la Legge di bilancio?
La Legge di bilancio è una legge annuale che definisce il quadro economico e finanziario di un paese per l’anno successivo. Contiene le stime di entrate e spese governative e stabilisce le priorità di spesa in vari settori.
Come viene calcolata la rivalutazione per le pensioni medie?
La rivalutazione delle pensioni medie è stata modificata nel corso delle discussioni sulla Manovra 2024. Inizialmente, si prevedeva una rivalutazione dell’assegno del 90% per i pensionati che rientrano nello scaglione tra quattro e cinque volte il minimo. Tuttavia, nella versione più recente della bozza, la percentuale di adeguamento per le pensioni che superano 4 volte il minimo ma sono pari o inferiori a 5 volte è stata ridotta all’85%. Altre fasce pensionistiche hanno subito tagli variabili.
Cosa certifica il Decreto del Ministero dell’Economia 2023?
Il Decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze del 18 luglio 2023 certifica una variazione ISTAT negativa della speranza di vita (-0,11 di anno, pari ad un mese), registrata dalla popolazione residente all’età di 65 anni. Tuttavia, per legge, l’adeguamento dei requisiti per il pensionamento non può essere negativo, quindi il decreto “cristallizza” gli attuali requisiti per altri due anni.
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