Pensioni statali: c’è una misura contenuta nella bozza di Bilancio, approvata nelle prossime ore, che penalizza in modo significativo le pensioni di 700.000 dipendenti pubblici. Verifichiamo nel concreto a quanto ammonta la riduzione dell’assegno pensionistico sulla base delle norme che il governo ha intenzione di introdurre. (scopri le ultime notizie sulle pensioni e su Invalidità e Legge 104. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).
Indice
Pensioni statali: ridotte a chi ha iniziato a lavorare dopo il 1996
La bozza di Legge di Bilancio, destinata a diventare definitiva nelle prossime ore, ha sollevato molte preoccupazioni, in particolare tra alcune categorie professionali:
- Maestri
- Infermieri
- Dipendenti comunali
- Medici pubblici
- Ufficiali giudiziari
Il motivo principale di questa preoccupazione riguarda l’articolo 33 delle bozze finora circolate. Questo articolo evidenzia una riduzione significativa delle pensioni future per coloro che hanno iniziato a lavorare prima del 1996.
Nota: La Cgil scuola e la Confederazione dei medici sono solo alcuni dei sindacati che hanno espresso la loro preoccupazione, definendo questa misura come “l’ennesima discriminazione” nei confronti dei dipendenti pubblici.
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La revisione delle aliquote
La revisione proposta dal governo riguarda le aliquote di rendimento. Sono strettamente legate agli assegni pensionistici e dipendono dall’ente di appartenenza del lavoratore. Gli enti coinvolti nella revisione sono:
- Cassa per le pensioni dei dipendenti degli Enti locali (Cpdel)
- Cassa per le pensioni dei sanitari (Cps)
- Cassa per le pensioni degli insegnanti di asilo e scuole elementari parificate (Cpi)
- Cassa per le pensioni degli ufficiali giudiziari, aiutanti ufficiali giudiziari e coadiutori (Cpug)
Confrontando le aliquote attuali, in vigore dal 1965, con quelle proposte nella nuova bozza, emerge un dettaglio importante: ci sarà un impatto diretto sul calcolo della pensione per gli iscritti a queste quattro casse.
La misura applicata a chi andrà in pensione nel 2024: un’analisi dettagliata
Ma in cosa consistono queste modifiche e chi saranno i più colpiti? Scopriamo insieme tutti i dettagli.
A chi si applica la nuova misura?
La nuova misura, delineata nella recente bozza di Bilancio, riguarderà i dipendenti pubblici che andranno in pensione a partire dal primo gennaio 2024. La penalizzazione colpisce la quota di pensione retributiva: chi avrà una quota di pensione retributiva inferiore a 15 anni sarà direttamente influenzato dalle nuove disposizioni. Parliamo quindi di dipendenti pubblici che hanno iniziato a lavorare tra il 1981 e il 1995.
- Periodo di inizio lavoro: 1981 – 1995
- Quota di pensione retributiva: Inferiore a 15 anni
Quali saranno le cifre?
La Cgil sottolinea che questa misura avrà un impatto su un numero considerevole di persone. Si stima infatti che 700 mila lavoratori nei prossimi anni andranno in pensione e saranno quindi soggetti a questa normativa. Ma quali saranno i tagli effettivi?
Secondo una tabella fornita, si evidenzia che:
- Per chi ha uno stipendio annuale di 30 mila euro lordi, l’anzianità retributiva di un anno potrebbe portare a un taglio di 6.586 euro.
- Con uno stipendio di 40.000 euro, il taglio previsto è di 8.782 euro.
- Infine, con 50.000 euro di stipendio annuale, il taglio potrebbe ammontare a 10.978 euro.
Stipendio annuale | Taglio previsto |
---|---|
30.000€ | 6.586€ |
40.000€ | 8.782€ |
50.000€ | 10.978€ |
L’impatto sul lungo termine
Oltre ai tagli immediati, è importante considerare anche l’effetto cumulativo nel corso degli anni. Prendendo come riferimento una pensione di vecchiaia con decorrenza nel 2024:
- Con 67 anni di età e 35 anni di contribuzione, il taglio annuo sarà di 4.432 euro per uno stipendio di 30 mila euro.
- Sarà di 5.910 euro per uno stipendio di 40 mila euro.
- E di 7.387 euro per uno stipendio di 50 mila euro.
Se consideriamo l’attesa di vita media, questi tagli possono tradursi in un minor guadagno complessivo che varia da 70.912 euro a 118.192 euro nel caso di uno stipendio annuale di 50 mila euro.
Pensioni statali: il taglio per le maestre d’asilo
Le maestre d’asilo rappresentano una delle categorie più vulnerabili ai cambiamenti proposti. Prendiamo come esempio una dipendente che ha una retribuzione annua di 30 mila euro lordi e che andrà in pensione nel 2024.
- Inizio attività lavorativa: la maestra ha iniziato la sua carriera l’1/1/1990.
- Anno di pensionamento: la maestra andrà in pensione nel 2024, all’età di 67 anni.
- Taglio annuale: a causa delle modifiche alle aliquote di rendimento, il suo pensionamento subirà un taglio annuale lordo di 4.432 euro.
- Impatto complessivo: se consideriamo un’attesa di vita media di 84,8 anni, il taglio totale che subirà durante la sua vita pensionistica sarà di 79.776 euro.
Questi numeri mostrano chiaramente l’entità dell’impatto che le nuove misure avranno sulla vita delle maestre d’asilo in pensione.
Il taglio per i medici
Anche la categoria dei medici subirà delle significative riduzioni. Analizziamo il caso di un medico con una retribuzione annua di 60 mila euro.
- Inizio attività lavorativa: il medico ha iniziato a lavorare l’1/1/1985.
- Anno di pensionamento: il medico andrà in pensione anticipata nel 2027, all’età di 65 anni, con 42 anni e 10 mesi di contributi.
- Taglio annuale: la modifica delle aliquote di rendimento porterà a un taglio annuale lordo di 4.091 euro per il medico.
- Impatto complessivo: considerando un’attesa di vita media per un uomo di 80,5 anni, l’importo totale del taglio durante la sua vita pensionistica sarà di 65.456 euro.
Come nel caso delle maestre d’asilo, anche i medici subiranno un notevole impatto finanziario a causa delle nuove misure pensionistiche.
Il taglio delle pensioni per i dipendenti comunali:
Cosa accadrà invece ai dipendenti comunali con i nuovi tagli previsti?
- Situazione attuale: prendiamo come esempio una dipendente comunale di 63 anni di età nel 2024. Ha iniziato a lavorare il 1/1/1983 e ora ha una retribuzione annua di 40.000 euro. Se decidesse di andare in pensione anticipata nel 2024, avrebbe diritto a una pensione basata sui suoi contributi e sulla sua retribuzione.
- Il taglio previsto: tuttavia, con la nuova bozza di Bilancio, vedrà un taglio annuale lordo agli assegni pari a 1.582 euro. Questa cifra potrebbe sembrare piccola, ma quando si considera l’aspettativa di vita media di una donna, che è di 84,8 anni, l’importo complessivo del taglio diventa molto più significativo. Infatti, in termini complessivi, stiamo parlando di un impatto del taglio della pensione totale pari a 34.804 euro.
Il taglio per gli ufficiali giudiziari:
Gli ufficiali giudiziari svolgono un ruolo importante nel garantire che il nostro sistema giudiziario funzioni correttamente. Ma con i nuovi tagli, anche loro potrebbero dover affrontare sfide finanziarie significative.
- Situazione attuale: immaginiamo un ufficiale giudiziario che ha iniziato a lavorare il 1/1/1993. Ha uno stipendio annuale di 50.000 euro e prevede di raggiungere l’età pensionabile di 67 anni nel 2028.
- Il taglio previsto: in base alla nuova bozza di Bilancio, subirà un taglio annuale lordo del suo assegno pari a 10.046 euro. Anche in questo caso, quando si prende in considerazione l’aspettativa di vita media di un uomo, che è di 80,5 anni, l’impatto totale del taglio diventa ancora più significativo. Stiamo parlando di una decurtazione complessiva di 140.644 euro nel corso della sua vita.

FAQ (domande e risposte)
Cosa prevede la bozza di Bilancio sulle pensioni statali?
La bozza di Bilancio, in fase di approvazione, contiene una misura che intende ridurre significativamente le pensioni di circa 700.000 dipendenti pubblici. Questa revisione mira a modificare le aliquote di rendimento delle pensioni per diverse categorie di lavoratori pubblici, in particolare quelli che hanno iniziato a lavorare prima del 1996.
Chi saranno i più penalizzati dalla nuova misura pensionistica?
I lavoratori maggiormente penalizzati dalla nuova misura saranno maestri, infermieri, dipendenti comunali, medici pubblici e ufficiali giudiziari. Queste categorie, in particolare, vedranno una significativa riduzione dell’assegno pensionistico.
Qual è l’articolo delle bozze che riguarda le aliquote di rendimento?
L’articolo 33 delle bozze circolate fino ad ora tratta delle “Disposizioni in materia di adeguamento delle aliquote di rendimento delle gestioni previdenziali”. Questo articolo indica che le pensioni future del comparto pubblico saranno ridotte per coloro che hanno iniziato a lavorare prima del 1996.
Come cambiano le aliquote per i dipendenti degli Enti locali?
Le aliquote di rendimento per i dipendenti degli Enti locali, insieme a quelle dei sanitari, degli insegnanti di asilo e scuole elementari parificate e degli ufficiali giudiziari, subiranno dei cambiamenti. Confrontando le aliquote attuali con quelle proposte nella bozza della Manovra, è evidente che il nuovo sistema avrà un impatto diretto sul calcolo della pensione di questi lavoratori.
Da quando sarà applicata la nuova misura sulle pensioni?
La nuova misura, se approvata come indicato nelle bozze in circolazione, sarà applicata a coloro che andranno in pensione a partire dal primo gennaio 2024. Questo riguarderà in particolare i dipendenti pubblici che hanno iniziato a lavorare tra il 1981 e il 1995.
Qual è il potenziale taglio per una maestra d’asilo nel 2024?
Nel caso di una maestra d’asilo che avrà una retribuzione annua di 30 mila euro lordi e andrà in pensione nel 2024 all’età di 67 anni (avendo iniziato a lavorare l’1/1/1990), si prevede un taglio annuale lordo dell’assegno pensionistico di 4.432 euro. Se consideriamo l’aspettativa di vita media di 84,8 anni per una donna, il taglio complessivo dell’assegno pensionistico durante la sua vita pensionistica potrebbe ammontare a 79.776 euro.
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