Permessi con 104 doppi per una persona disabile che assiste una persona disabile: vediamo se è possibile che accada questa situazione (scopri le ultime notizie su lavoro, disoccupazione, offerte di lavoro e concorsi attivi. Ricevi le news gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).
Indice
È possibile usufruire di permessi con 104 doppi per una persona disabile che assiste una persona disabile?
È possibile che un lavoratore disabile, il quale è anche un familiare di una persona con grave handicap, possa cumulare i permessi lavorativi per entrambe le situazioni.
La risposta a questa domanda, però, può variare a seconda dell’istituto previdenziale a cui il lavoratore è affiliato.
L’INPS, inizialmente, ha negato al lavoratore disabile grave la possibilità di fruire dei permessi per motivi personali e quelli previsti per l’assistenza al familiare convivente con disabilità grave (Circolare 18 febbraio 1999, n. 37).
Tuttavia, in seguito, ha ammesso tale possibilità (Circolare 29 aprile 2008, n. 53, punto 6) senza richiedere alcuna valutazione preventiva da parte del medico INPS riguardo alla capacità di fornire l’assistenza necessaria oggetto dei permessi.
D’altro canto, l’INPDAP consente il cumulo dei permessi per il lavoratore che, oltre a essere un familiare di una persona con disabilità grave, è egli stesso portatore di grave handicap. Tuttavia, il cumulo è permesso solo se non ci sono altri familiari in grado di fornire l’assistenza richiesta (Circolare 10 luglio 2000, n. 34, punto 5.1).
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Se un lavoratore assiste più persone disabili può cumulare i permessi?
I permessi previsti dalla Legge 104/1992, che riguardano la possibilità per il lavoratore di assistere un familiare disabile grave, si presentano sotto forma di tre giorni di permesso retribuito al mese o, in alcuni casi, due ore di permesso giornaliero.
Tali permessi lavorativi sono disciplinati dall’articolo 33 della Legge 104/1992. Tuttavia, il Decreto n. 119 del 2011 ha introdotto un’aggiunta all’articolo 33, stabilendo una specifica regolamentazione che permette al dipendente di prestare assistenza a più persone con handicap grave, ma con alcune condizioni specifiche.
Il cumulo dei permessi è consentito solo se il lavoratore deve assistere il coniuge o i parenti o affini entro il 1° grado.
Inoltre, tale condizione è ammessa anche se i familiari da assistere sono parenti o affini entro il 2° grado, ma solo a condizione che i genitori o il coniuge della persona disabile abbiano compiuto 65 anni di età, siano anch’essi affetti da patologie invalidanti, o siano deceduti o mancanti.
Tuttavia, il cumulo dei permessi non è consentito nei casi in cui il familiare disabile da assistere sia un parente o affine entro il 3° grado.
Per chiarire le diverse situazioni in cui il cumulo dei permessi è ammesso, condizionato o non ammesso, ecco una tabella riassuntiva:
Familiare disabile da assistere | Cumulabilità |
Moglie, figlio (1°) | Ammessa |
Figlio (1°), figlia (1°) | Ammessa |
Padre (1°), figlio (1°) | Ammessa |
Marito, fratello (2°) | Condizionata |
Fratello (2°), sorella (2°) | Condizionata |
Marito, nonna (2°) | Condizionata |
Fratello (2°), cognato (2°) | Condizionata |
Figlio (1°), fratello (2°) | Condizionata |
Figlio (1°), zia (3°) | Non ammessa |

Se il disabile da assistere è anche lavoratore si possono cumulare i permessi 104?
Secondo la circolare dell’INPS n. 37 del 18 febbraio 1999, è possibile che un lavoratore non disabile, ma familiare convivente di un lavoratore con grave handicap, possa cumulare i giorni di permesso anche se il familiare disabile usufruisce già dei permessi concessi a sé stesso. Tuttavia, vi sono delle condizioni specifiche da soddisfare per permettere tale cumulo.
Perché il lavoratore non disabile possa cumulare i permessi, è necessario che il familiare disabile abbia effettivamente bisogno di essere assistito dal familiare lavoratore convivente. La gravità dell’handicap deve essere valutata dal medico della Sede INPS. Inoltre, nel nucleo familiare non deve essere presente un altro familiare non lavoratore in grado di fornire l’assistenza necessaria.
Con la circolare INPS n. 128 del 11 luglio 2003, è stato precisato che sia il familiare disabile che il lavoratore non disabile devono utilizzare i permessi in modo contemporaneo, cioè negli stessi giorni.
Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, in risposta alla richiesta di interpello dell’Istituto Nazionale di Statistica, ha sottolineato che il diritto del familiare non disabile di utilizzare i permessi non può essere escluso a priori, anche se il familiare disabile sta svolgendo attività lavorativa nello stesso periodo.
L’INPS ha recepito questa indicazione confermando che il familiare non disabile può godere dei permessi anche durante il periodo in cui il familiare disabile sta lavorando (Messaggio n. 24705 del 30 dicembre 2011), considerando superata la circolare INPS n. 128 del 2003.
Le circolari successive del Dipartimento della Funzione Pubblica hanno anche riconosciuto il beneficio del permesso mensile per il dipendente che assiste un congiunto disabile con lavoro dipendente, e che già usufruisce dei permessi per sé stesso.
È stato chiarito che, di norma, le giornate di permesso previste dalla Legge 104 coincidono con quelle concesse al lavoratore disabile. Tuttavia, in casi in cui il familiare che assiste il disabile debba assentarsi per svolgere attività per conto del disabile, nelle quali la sua presenza non è necessaria, può comunque fruire dei permessi anche nelle giornate in cui il disabile svolge regolarmente il suo lavoro.
FAQ su permessi con 104 doppi per una persona disabile che assiste una persona disabile
Quante persone si possono assistere con Legge 104?
Più persone aventi diritto possono alternarsi nell’utilizzo dei permessi previsti dalla Legge 104 per fornire assistenza alla stessa persona con grave disabilità. Inoltre, i congedi straordinari saranno concessi anche ai conviventi di fatto.
Chi può prendere la 104 per due persone?
Con l’eliminazione del principio di alternanza riguardante l’assistenza a un familiare con Legge 104, il diritto viene esteso a più persone. Ora, diversi familiari possono usufruire, a turno, dei permessi per assistere lo stesso familiare disabile, come previsto dall’articolo 3 comma 3 della Legge 104, con un limite massimo di tre giorni mensili complessivi. Prima di questa modifica, l’alternanza era permessa solo ai genitori che assistevano un figlio disabile, ma ora questa possibilità viene estesa a tutti coloro che hanno il diritto di fruire dei permessi previsti dalla Legge 104.
Cosa spetta a chi assiste un familiare con la 104?
La Legge 104 garantisce il diritto di usufruire di tre giornate di permessi retribuiti al mese, che possono essere utilizzate intere o frazionate in ore, allo scopo di fornire assistenza al familiare malato.
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