Oggi vi parliamo di permessi con Legge 104 per i familiari disabili: vediamo, attraverso alcuni esempi, chi può beneficiarne (scopri le ultime notizie su lavoro, disoccupazione, offerte di lavoro e concorsi attivi. Ricevi le news gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).
Indice
Cosa sapere sulla Legge 104
La Legge 104, in vigore dal febbraio del 1992, detta regole per ciò che concerne i diritti, l’integrazione sociale e l’assistenza della persona portatrice di handicap (art. 2, Legge 104).
Nell’articolo 1 della Legge 104 vengono spiegate le finalità della normativa, indirizzata:
- al rispetto dei diritti della persona disabile nella vita sociale;
- alla prevenzione e alla rimozione delle situazioni che minano l’autonomia della persona disabile;
- alla realizzazione dei diritti civili, politici e patrimoniali del disabile;
- al contrasto e all’eliminazione dell’emarginazione sociale e lavorativa del disabile;
- al pieno recupero della persona disabile, attraverso servizi e prestazioni.
Entra nella community, informati e fai le tue domande su YouTube e Instagram.
Acquista la nostra Guida Completa ai Permessi della Legge 104 oppure approfitta del pacchetto premium da 2 guide. Leggi gratis l’indice e il primo capitolo.
Cosa sapere sulla Legge 104: articolo 3 comma 1 e comma 3
Per accedere alla Legge 104, il richiedente deve essere riconosciuto portatore di handicap (articolo 3, comma 1) o portatore di handicap in situazione di gravità (articolo 3, comma 3), “qualora la minorazione, singola o plurima, abbia ridotto l’autonomia personale, correlata all’età, in modo da rendere necessario un intervento assistenziale permanente, continuativo e globale nella sfera individuale o in quella di relazionale. Le situazioni riconosciute di gravità determinano priorità nei programmi e negli interventi dei servizi pubblici”.
Legge 104 per i caregiver
Ma la Legge 104 non si rivolge soltanto alle persone con disabilità o con disabilità gravi, ma anche al familiare o ai familiari che lo assistono.
Nel loro caso, i familiari caregiver hanno diritto ad agevolazioni fiscali (IVA ridotta al 4% per l’acquisto di auto e di altri beni; IRPEF al 19% sulle spese sostenute) e soprattutto lavorative, come il congedo straordinario e i permessi retribuiti.
Legge 104 e permessi lavorativi
Dopo la premessa iniziale, entriamo nel vivo dell’argomento: a chi spettano i permessi lavorativi per assistere un familiare con la 104?
Questo tipo di agevolazione lavorativa è prevista dall’articolo 33, comma 3, della Legge 104 ed è un diritto sia per il lavoratore disabile, sia per il familiare che lo assiste.
Consiste in un periodo di astensione lavorativa pari a 3 giorni al mese o frazionabile in ore (2 ore al giorno), a seconda delle esigenze.
Legge 104 e permessi lavorativi: chi può richiederli?
Possono richiedere i permessi lavorativi con la 104:
- i familiari del disabile grave (il coniuge o i genitori biologici o adottivi);
- i parenti o affini entro il secondo grado;
- i parenti o affini entro il terzo grado, qualora i genitori o il coniuge della persona disabile in situazione di gravità abbiano compiuto 65 anni di età oppure siano affetti da patologie invalidanti o siano deceduti o mancanti.
Nel corso degli anni ci sono state delle importanti modifiche per il ruolo di caregiver (o assistente), a iniziare dalla legge Cirinnà del 2016, con la quale anche il convivente di fatto e la parte dell’unione civile hanno gli stessi diritti del coniuge, dei parenti o degli affini (circolare INPS numero 38 del 2017 e numero 36 del 2022).
L’ultima conquista è l’abolizione del referente unico: dall’agosto del 2022, più familiari possono assistere lo stesso disabile, alternandosi tra loro.
Legge 104 e permessi lavorativi: quanti ne spettano?
A seconda della situazione e del richiedente, cambiano le condizioni di fruizione dei permessi lavorativi che, ricordiamolo, sono retribuiti e coperti da contribuzione figurativa.
Il lavoratore disabile in condizione di gravità può richiedere, alternativamente:
- 2 ore di permesso giornaliero;
- 3 giorni di permesso mensile, frazionabili anche in ore.
I genitori biologici, adottivi o affidatari di figli disabili gravi possono ottenere permessi in base all’età del figlio, se questi ha meno di tre anni, possono beneficiare, in modo alternato, di:
- 2 ore di permesso giornaliero;
- 3 giorni di permesso mensile, frazionabili anche in ore;
- prolungamento del congedo parentale;
Se il figlio con disabilità grave ha un’età compresa tra i 3 e i 12 anni o in caso di adozione entro i 12 anni di età, dall’ingresso in famiglia del minore, i genitori biologici, adottivi o affidatari hanno diritto a:
- 3 giorni di permesso mensile, frazionabili anche in ore
- prolungamento del congedo parentale.
Infine, il coniuge o parte dell’unione civile o convivente di fatto, i parenti e gli affini di disabili gravi e i genitori biologici, adottivi o affidatari di figli disabili gravi hanno diritto a:
- 3 giorni di permesso mensile, frazionabili anche in ore.
In merito alle due ore di permesso si considera come base di riferimento l’orario lavorativo giornaliero superiore o pari a 6 ore, in caso di giornata lavorativa con meno di 6 ore, il permesso si riduce ad un’ora.
Legge 104 e permessi lavorativi “doppi”
La Legge 104 consente a un lavoratore disabile grave, di fruire dei 3 giorni di permessi retribuiti e assistere, contemporaneamente, il coniuge o un familiare con disabilità grave (circolare INPS numero 39 del 2023).
Di conseguenza avrà diritto a permessi lavorativi doppi (6 giorni al mese). Lo stesso discorso vale per il caregiver che assiste due familiari con disabilità gravi: anche a lui spettano 6 giorni di permessi retribuiti al mese.
Ricordiamo che non è possibile cumulare giorni di permesso: l’agevolazione va sfruttata mese per mese. Dunque, se in un mese, il disabile o il caregiver ha fruito di 2 giorni di permesso, il giorno di permesso residuo viene perduto.

Faq sui permessi lavorativi con la 104
Qual è la differenza tra richiedere i permessi per intere giornate o ad ore?
Richiedere i permessi per intere giornate permette di ottenere un totale di 24 ore di permesso al mese, se si lavora 5 giorni alla settimana con un orario di 8 ore al giorno. Richiedere permessi ad ore, invece, consente di “spalmare” queste 24 ore per soddisfare esigenze specifiche. Un’opzione popolare è richiedere due ore di permesso al giorno. Anche se lavori 20 giorni al mese, avrai comunque 40 ore di permesso a disposizione, permettendoti di lavorare meno ore al mese e di sfruttare al meglio le agevolazioni previste dalla legge.
Chi può prendere la 104 per due persone?
Con l’eliminazione del principio di esclusività riguardante l’assistenza a un familiare con Legge 104, il diritto viene esteso a più persone. Ora, diversi familiari possono usufruire, a turno, dei permessi per assistere lo stesso familiare disabile, come previsto dall’articolo 3 comma 3 della Legge 104, con un limite massimo di tre giorni mensili complessivi. Prima di questa modifica, l’alternanza era permessa solo ai genitori che assistevano un figlio disabile, ma ora questa possibilità viene estesa a tutti coloro che hanno il diritto di fruire dei permessi previsti dalla Legge 104.
Cosa dice la Legge 104 riguardo l’assistenza fuori regione?
Se un lavoratore deve assistere un familiare con disabilità grave che vive in un’altra regione o a più di 150 chilometri di distanza, deve presentare una documentazione valida al suo datore di lavoro. Questa norma viene regolamentata dal decreto legislativo numero 119 del 2011 che ha modificato l’articolo 33 della Legge 104 del 1992.
Cosa rischio se abuso della Legge 104?
L’abuso della Legge 104 comporta rischi e conseguenze sia dal punto di vista legale che lavorativo. Le conseguenze possono variare a seconda del contesto specifico e della gravità dell’abuso commesso. Ecco alcuni dei rischi che si possono correre:
- Sanzioni disciplinari: l’abuso dei permessi retribuiti di 2 anni può essere considerato un comportamento non conforme alle disposizioni aziendali o contrattuali. Ciò potrebbe portare all’applicazione di sanzioni disciplinari, come richiami scritti, sospensioni o addirittura il licenziamento, a seconda della gravità dell’infrazione e delle politiche aziendali.
- Recupero delle retribuzioni indebitamente percepite: se viene accertato l’abuso dei permessi retribuiti di 2 anni, l’azienda potrebbe richiedere il recupero delle retribuzioni corrisposte durante il periodo di congedo non dovuto. Questo può comportare una riduzione delle future retribuzioni o richieste di restituzione delle somme già percepite.
- Azioni legali: in caso di abuso grave e sistematico del congedo Legge 104, l’azienda potrebbe intraprendere azioni legali contro il lavoratore. Ciò potrebbe comportare il licenziamento per abuso Legge 104 e richieste di risarcimento danni.
Ecco i 5 articoli sul lavoro preferiti dagli utenti: