Permessi con la Legge 104 dal venerdì al lunedì: è possibile “allugare il weekend” e sfruttare questa possibilità se si rientra nei profili dei beneficiari del congedo, come nel caso di disabili gravi e dei loro caregiver? (scopri le ultime notizie su lavoro, disoccupazione, offerte di lavoro e concorsi attivi. Ricevi le news gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).
Indice
Permessi con la Legge 104 dal venerdì al lunedì: si possono sfruttare nel weekend?
Non sono pochi i beneficiari dei permessi con la Legge 104 che, negli anni, hanno spesso richiesto il giorno di congedo dal lavoro per allungare le festività o i weekend e quindi nei giorni:
- venerdì;
- lunedì;
- venerdì e lunedì (approfittando del sabato e della domenica);
- giorni infrasettimanali utili a creare ponti di assenza dal lavoro grazie all’incastro con altri giorni di festa.
Sfruttare il beneficio per allungare il riposo e sfruttare in toto le festività, non è sicuramente l’intento della Legge 104. Tuttavia non esistono divieti o prescrizioni specifiche a riguardo che si applicano a tutti i beneficiari dei permessi retribuiti.
La normativa infatti non specifica in quali giorni è possibile usufruire dei permessi 104. In più, soprattutto se la comunicazione avviene per tempo e con giustificazione medica, il datore del lavoro non ha alcun potere per negare i permessi retribuiti al dipendente.
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Come funzionano i tre giorni della 104? La programmazione
Per evitare usi impropri dei tre giorni di permesso è stata introdotta la normativa sulla programmazione del congedo.
Fino a quando è possibile infatti, escludendo gli imprevisti, vige l’obbligo per il beneficiario del congedo di comunicare in anticipo (preavviso ndr) al datore di lavoro, i giorni del mese in cui vorrebbe usufruire del permesso retribuito.
Questo ovviamente non è un obbligo. L’imperativo che viene espresso nella direttiva è infatti quello di non ledere e compromettere il diritto del cittadino diversamente abile di beneficiare dei permessi, così come il diritto del caregiver di assistere il proprio familiare.
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Permessi con la Legge 104 dal venerdì al lunedì: le eccezioni nei contratti
Ci sono dei contratti collettivi nazionali, come alcuni del mondo della scuola, che prevedono delle eccezioni in merito alla libera fruizione dei tre giorni di permesso con la Legge 104 per allungare il weekend.
In particolare, tra la documentazione che regola la loro assunzione così come la loro retribuzione, l’orario di lavoro e tanti altri dettagli, è specificato che i permessi retribuiti non possono essere fruiti in giornate ricorrenti.
In sostanza, facendo un esempio pratico, chi deve sottostare a queste eccezioni non può prendere come giorno di congedo il venerdì e poi di nuovo il lunedì successivo. È necessario infatti, il rientro in servizio almeno di un giorno per poi poter continuare a usufruire dei permessi.
Quando non sono previsti vincoli dalla contrattualizzazione nazionale, l’ordinamento demanda alla programmazione e al buonsenso del beneficiario del sussidio. Ci si auspica che il rapporto tra il dipendente e il datore di lavoro non sia conflittuale ma dialogante.
Ricordiamo sempre, questo dettaglio è fondamentale, che se c’è l’esigenza da parte del disabile di essere assistito non può essere negato alcun permesso retribuito.
Queste restrizioni in merito ai permessi retribuiti con la Legge 104, non si applicano se il titolare del beneficio sfrutta il congedo in modo frazionato, e quindi a ore.
Controlli e sanzioni per chi abusa dei permessi con la 104
Che sia per urgenza, per accordo o per dovuta concessione del datore di lavoro, i controlli per verificare il giusto beneficio dei permessi 104 possono essere fatti in qualsiasi momento.
L’imprenditore o il titolare dell’azienda può richiedere un controllo per verificare che il suo dipendente stia davvero assistendo il familiare disabile e non stia invece usufruendo del permesso per sé stesso, commettendo un abuso.
Qualora l’incaricato dovesse verificare la presenza di un abuso, potrebbero scattare sanzioni anche molto salate. Tra le varie opzioni infatti, c’è:
- la denuncia per truffa ai danni dello Stato, visto che è l’INPS, in qualità di ente pubblico, a erogare la retribuzione per i giorni di permesso;
- il licenziamento per giusta causa.

Faq sui permessi retribuiti e sulla Legge 104
Cos’è la Legge 104?
La Legge 104, nota anche come Legge 104 del 1992, è una normativa italiana che mira a tutelare i diritti delle persone con disabilità e dei loro familiari.
Il testo di legge introduce una serie di agevolazioni e diritti speciali per favorire l’inserimento nella vita quotidiana delle persone con disabilità. In particolare, vengono dedicati appositi spazi all’aspetto lavorativo e sociale.
Chi può beneficiare dei tre giorni di permesso retribuito con la Legge 104?
I beneficiari dei tre giorni di permesso retribuito previsti dalla Legge 104 sono i lavoratori dipendenti che assistono un familiare con disabilità grave, oppure il disabile stesso.
Questi giorni di permesso consentono ai lavoratori di prendersi cura del proprio familiare anche durante le ore lavorative, senza subire una perdita economica.
Come si ottiene il riconoscimento della Legge 104?
Per ottenere il riconoscimento dei benefici previsti dalla Legge 104, è necessario seguire alcuni passi. Innanzitutto, bisogna presentare una richiesta al medico competente, che valuterà la situazione medica del familiare con disabilità.
Una volta ottenuto il parere medico, è possibile inoltrare la domanda all’INPS, l’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale. Dopo l’approvazione della domanda da parte dell’ente, sarà possibile beneficiare delle agevolazioni previste dalla Legge 104, tra cui i giorni di permesso retribuito e altri diritti specifici.
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