Pubblica amministrazione, 320 mila assunti in 2 anni: lo ha annunciato il ministro Paolo Zangrillo. (scopri le ultimissime notizie sul lavoro sempre aggiornate. Ricevi su WhatsApp e sul canale Telegram la rassegna stampa con le ultime novità sui concorsi e sul mondo del lavoro. Resta sempre aggiornato sulla nostra pagina Facebook e Prova il nostro tool online per la ricerca di lavoro in ogni parte d’Italia. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
Indice
L’esponente del governo ha due obiettivi per rendere efficiente la macchina amministrativa:
- introdurre delle valutazioni che mettano in risalto il merito;
- e un numero di assunzioni importante per favorire il ricambio generazionale e ridurre l’età media del personale, oggi inrtorno ai 50 anni.
Il ministro della Pubblica amministrazione ha dichiarato al Messaggero che «il merito deve essere un valore irrinunciabile per rendere attrattiva soprattutto per i giovani la nostra organizzazione».
«Merito – ha aggiunto – significa poter esprimere talenti, virtù e occuparsi del benessere delle persone».
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Pubblica amministrazione: merito
Ma se i nuovi sistemi di valutazione, che dovranno gratificare chi effettivamente merita, superando l’attuale sistema dei premi a pioggia per tutti, senza distinzioni, sono un obiettivo che si potrà o meno raggiungere, le assunzioni ci saranno di certo.
Qualche mese fa lo stesso ministro ha ricordato che nelle pubbliche amministrazioni già dal 2021 sono riprese le assunzioni. Che si stanno facendo e continueranno ad essere fatte.
Del resto, il governo ha compreso che se si vuole migliorare l’efficienza della macchina amministrativa non si può prescindere da un notevole incremento del personale.
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Pubblica amministrazione: assunzioni
Con il decreto legge numero 44 del 2023, che in questo momento è all’esame della Camera, è stata prevista l’assunzione di 3 mila persone, un terzo saranno destinate al comparto difesa e sicurezza.
I numeri dei nuovi ingressi nella pubblica amministrazione andranno molto oltre il classico turnover. Nel 2022 sono state inserite 157 mila persone, nel 2023 l’obiettivo del governo è quello di completare l’assunzione di altre 170 mila unità. In tutto sono 320 mila dipendenti in due anni.
Una notevole sferzata di energia nuova. Ce n’era bisogno.
Potresti essere interessato a un post sui concorsi che spiega come accedere ai bandi (e quali) per 8 mila assunzioni; in un articolo abbiamo verificato se ci sono le condizioni per rendere strutturale la settimana corta anche in Italia.
Pubblica amministrazione: stop al turnover
Negli ultimi dieci anni, dopo che è stato deciso il blocco del turnover, la pubblica amministrazione ha subito un impoverimento notevole. «Sia qualitativo, sia quantitativo», ha dichiarato il ministro.
L’età media dei dipendenti è ormai prossima ai 50 anni. Nel 2021 si fermava a 44. I lavoratori della pubblica amministrazione che hanno più di 55 anni rappresentano il 36,7 per cento del totale. Di conseguenza si è ridotta a circa il 10 per cento la quota dei dipendenti con meno di 35 anni, la metà rispetto al 2021.
Ma non solo: in questi anni i lavoratori sono diminuiti in modo consistente, 300 mila in meno. Quasi tutti andati in pensione e non sostituiti.
Insomma, per decenni è stata diffusa la “favola” di un Paese con un eccesso di dipendenti pubblici, poi si scopre che è vero il contrario.
Lo conferma il confronto con altri Paesi europei.
Pubblica amministrazione: così in Europa
I dipendenti pubblici in Italia sono 3,2 milioni. Nel nostro Paese, come ha ricordato lo stesso ministro, il rapporto tra il numero di residenti e i lavoratori della pubblica amministrazione è pari al 5,6 per cento.
Vediamo qual è lo stesso rapporto in in altre nazioni europee:
- Francia: 8,4 per cento;
- Inghilterra: 7,8 per cento;
- Spagna: 6,8 per cento.
Insomma, c’è una evidente carenza di organico in Italia. Una carenza che diventa palese soprattutto nelle amministrazioni più piccole.
Tutto questo genera ovvie difficoltà e la conseguenza è un peggioramento dei servizi a vantaggio dei cittadini.
Pubblica amministrazione: difficoltà
Il governo ha inserito a livello centrale 500 tecnici ed esperti e fornito ai Comuni i fondi necessari per l’assunzione di tecnici. L’esecutivo si è però trovato di fronte alle stesse difficoltà del settore privato: non si trova personale a sufficienza.
Secondo il ministro, questo accade perché «le persone oggi sono molto più attente a valutare le condizioni offerte e le opportunità di crescita professionale».

Pubblica amministrazione: formazione
Un aspetto rilevante della pubblica amministrazione di oggi e di domani è legato alla formazione del personale. Se si vogliono raggiungere determinati risultati un ruolo di primo piano sarà svolto proprio dalle competenze dei singoli dipendenti. Un aspetto che è stato sempre trascurato nella pubblica amministrazione.
Basta un dato: il tempo medio dedicato alla formazione dei lavoratori che operano nella pubblica amministrazione è di un giorno l’anno. Zero.
Un dato che in piena innovazione tecnologica e digitale è anche la fotografia di una macchina amministrativa che non è riuscita in questi anni a restare al passo con i tempi.
Il ministro ha annunciato qualche mese fa che «tutte le amministrazioni dovranno prevedere almeno 3 giorni l’anno per la formazione». Le aree saranno tre:
- digitalizzazione;
- aggiornamento amministrativo;
- soft skills (capacità comunicative, abilità nell’individuare le priorità, di organizzare il lavoro e tendenza alla leadership e al lavoro di squadra).
«Ogni dipendente – ha concluso il ministro – dovrà scegliere le materie di formazione e sosterrà un esame di ingresso per testare il suo livello. Riceverà quindi dalla piattaforma Syllabus un programma personalizzato di formazione, con anche momenti di verifica, compresa quella finale».
Assunzioni, studio, efficienza. Non è una sfida semplice, ma un Paese che intende crescere deve necessariamente avere una macchina amministrativa adeguata.
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