In questo approfondimento vedremo insieme quali sono i contributi utili per Opzione Donna (scopri le ultime notizie sulle pensioni e su Invalidità e Legge 104. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).
Indice
Contributi utili per Opzione Donna: quali sono?
Anche dopo il profondo restyling operato su Opzione Donna, il requisito contributivo richiesto per accedere alla prestazione riservata alle sole donne lavoratrici è rimasto invariato.
Per presentare domanda occorre aver maturato un’anzianità contributiva di 35 anni. Ma quali sono i contributi utili per Opzione Donna?
Per raggiungere la soglia minima di contributi prevista dalla normativa, la lavoratrice può sfruttare tutti gli accrediti contributivi, quindi:
- i contributi obbligatori;
- i contributi volontari;
- i contributi da riscatto;
- i contributi figurativi.
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Contributi figurativi validi per Opzione Donna
Anche i contributi figurativi rientrano tra quelli computabili ai fini del raggiungimento dell’anzianità contributiva richiesta per Opzione Donna.
Ad esempio, sono validi i contributi figurativi per congedo di maternità obbligatoria (o anche facoltativa) o i contributi figurativi per congedo straordinario per l’assistenza di un familiare con grave disabilità.
Contributi figurativi non validi per Opzione Donna
Affinché il requisito contributivo venga rispettato, come previsto dall’articolo 22, comma 1 della legge numero 153 del 1969 e confermato dalla circolare INPS numero 180 del 2014, l’interessata deve aver maturato almeno 35 anni di contributi al netto degli accrediti figurativi per:
- disoccupazione indennizzata;
- malattia non integrata dal datore di lavoro;
- infortunio non integrato dal datore di lavoro.
Si possono cumulare i contributi per Opzione Donna?
La normativa, però, non consente di raggiungere il requisito contributivo previsto cumulando (sommando) i versamenti accreditati presso gestioni previdenziali differenti (articolo 1, comma 239 della legge numero 228 del 2012).
Il cumulo è consentito soltanto per i versamenti accreditati nell’AGO (l’Assicurazione Generale Obbligatoria) dell’INPS (legge numero 613 del 1966) e non è possibile utilizzare la contribuzione accantonata presso la Gestione separata.
Opzione Donna: a che età?
Come visto, per accedere a Opzione Donna è necessario aver maturato almeno 35 anni di contributi, sia che essi siano obbligatori, volontari, da riscatto, figurativi e cumulati (ma solo se interno all’AGO).
Oltre al requisito contributivo, per fare domanda per Opzione Donna è necessario rispettare anche requisiti anagrafici e amministrativi.
L’accesso a Opzione Donna scatta al compimento dei 60 anni di età, ma può essere anticipato qualora la lavoratrice abbia avuto un figlio (59 anni di età) o 2 o più figli (58 anni di età).
Opzione Donna: a chi spetta?
A partire dal 1° gennaio 2023, Opzione Donna è accessibile soltanto ad alcune categorie tutelate, come:
- le lavoratrici licenziate o dipendenti da imprese per le quali è attivo un tavolo di confronto per la gestione della crisi aziendale presso la struttura per la crisi d’impresa (articolo 1, comma 852, Legge 296/2006). Per queste lavoratrici, la riduzione massima di due anni del requisito anagrafico di 60 anni si applica a prescindere dal numero di figli.
- le caregiver che assistono, al momento della richiesta e da almeno 6 mesi, il coniuge o un parente di primo grado convivente con handicap grave (articolo 3, comma 3, legge 104/1992), oppure un parente o un affine di secondo grado convivente, qualora i genitori o il coniuge della persona con handicap in situazione di gravità abbiano compiuto i 70 anni di età, oppure siano mancanti, deceduti o anch’essi affetti da patologie invalidanti;
- le invalide civili con una percentuale di invalidità pari o superiore al 74%.
Opzione Donna, a chi spetta: requisiti prima del 2023
Il beneficio della cristallizzazione dei requisiti permette alle lavoratrici in possesso di 35 anni di contributi versati, di accedere a Opzione Donna con 58 anni di età (se dipendenti) o 59 anni di età (se autonome), se il requisito è stato raggiunto entro il 31 dicembre 2022 (INPS, messaggio 169/2022).

Faq su Opzione Donna
Cosa cambia per la nuova Opzione Donna nel 2024?
La nuova Opzione Donna nel 2024 dovrebbe prevedere l’accesso alla pensione anticipata a 60 anni con 35 anni di contribuzione, estendendo la possibilità a tutte le lavoratrici e non solo a determinate categorie.
Quanto si perde con Opzione Donna?
Con Opzione Donna si registra una perdita dell’assegno pensionistico di circa il 20% rispetto alla formula tradizionale (calcolo dell’importo con il sistema misto). Ricordiamo infatti che l’importo di Opzione donna viene determinato con il solo calcolo contributivo, che è meno vantaggioso rispetto al retributivo.
Quali novità sono previste per le pensioni delle donne nel 2024?
Nel 2024 si prospettano diverse novità per le pensioni delle donne, tra cui la possibile modifica di Opzione Donna e l’introduzione di Quota 96.
Cosa prevede la proposta di Quota 96?
Quota 96 permetterebbe alle donne di andare in pensione a 61 anni con 35 anni di contributi, senza subire penalizzazioni.
A quanti anni potrebbero andare in pensione le donne nel 2024?
Con l’introduzione di Quota 96, le donne potrebbero andare in pensione a 61 anni. Tuttavia, con altre possibili modifiche, l’età potrebbe variare.
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