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Riforma delle pensioni, uscita a 60 anni

Riforma delle pensioni, ipotesi uscita a 60 anni: la possibilità sta diventando sempre più concreta. Il governo è alla ricerca di risorse per il superamento strutturale della Legge Fornero. Opzione donna potrebbe tornare nella sua vecchia configurazione. L’obiettivo minime a 1000 euro.

di Redazione

Giugno 2023

Riforma delle pensioni, ipotesi uscita a 60 anni: la possibilità sta diventando sempre più concreta, il governo sta valutando una serie di opzioni, vediamo come. (scopri le ultimissime notizie sulle pensioni sempre aggiornate. Ricevi su WhatsApp e sul canale Telegram la rassegna stampa con le ultime novità sui concorsi e sul mondo del lavoro. Resta sempre aggiornato sulla nostra pagina Facebook e Prova il nostro tool online per la ricerca di lavoro in ogni parte d’Italia. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).

L’esecutivo ha ripreso in mano la riforma delle pensioni dopo una pausa di qualche mese. La pratica non può attendere: si tratta di uno dei tasselli chiave per il futuro del Paese, forse più dell’altrettanto attesa riforma fiscale.

Il punto come al solito sono le risorse: l’obiettivo è superare Quota 103 e andare oltre la legge Fornero.

Quota 103 è stata immaginata come misura ponte per sostituire Quota 102 che a sua volta aveva preso il posto di Quota 100. A spingere è soprattutto la Lega.

Al lavoro sono il ministero del Lavoro e il collega di Economia e Finanze.

Si riparla di Quota 41, una misura che ha però bisogno, nella formulazione originaria, di fondi che non sono nella disponibilità del governo (almeno 8 miliardi). Si stanno immaginando dei correttivi, una soluzione di compromesso che, come vedremo, potrà consentire uscite anticipate tra i 59 e i 60 anni.

Ma non solo: al centro della discussione è tornata anche Opzione donna, potrebbe essere riportata alla sua vecchia configurazione (58 anni e 35 di contributi, per tutte).

Vediamo nel dettaglio come si sta muovendo il governo, quali sono gli obiettivi e le probabili soluzioni, ovvero: quali saranno le possibilità di pensionamento anticipato per il 2024 e il 2025.

Potresti essere interessato a un pezzo che spiega quali sono le possibili novità per fisco e pensioni nel 2024; vediamo in un altro post come funziona la pensione con un lavoro part time (esempi); e infine c’è un articolo che spiega quali sono le cifre e i requisiti per l’Assegno sociale donne.

Riforma delle pensioni, oltre la Legge Fornero

L’obiettivo dunque è quello di andare oltre la Legge Fornero (articolo 24, decreto legge numero 201 del 6 dicembre 2011), quella norma che in un periodo di gravissima crisi economica ha ridisegnato il sistema previdenziale, introducendo, tra l’altro, il sistema contributivo in sostituzione di quello retributivo (che era molto più vantaggioso per i lavoratori).

Il commissariamento di INPS e INAIL lascia supporre l’intenzione dell’esecutivo di ridefinire il sistema pensionistico e assistenziale del Paese.

Un compito non semplice, soprattutto perché le risorse a disposizione sono ridotte. Non siamo prossimi al default come nel 2011, ma certo l’Italia non naviga nell’oro, anzi. E soprattutto, qualsiasi tipo di intervento deve essere adottato prevedendo gli effetti a medio e lungo termine: si dovrà garantire la pensione anche a chi oggi è giovane.

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Riforma delle pensioni, Quota 41

Come accennato, uno dei primi interventi riguarda il superamento di Quota 103 (in pensione a 62 anni con 41 di contributi). Non sarà semplice far partire subito Quota 41 nella versione proposta dalla Lega (senza il limite di età), ma si stanno immaginando dei passaggi intermedi.

Come detto: è una questione di soldi.

Al momento, in vista della manovra per il 2024, il governo ha a disposizione 4 miliardi di euro. Le possibilità sono due:

La possibilità più concreta è questa: andare in pensione a 59/60 anni con 41 anni di contributi.

Ma non solo: il governo potrebbe anche ripristinare la vecchia Opzione donna (in pensione a 58 anni con 35 di contributi).

Insieme a questi provvedimenti l’esecutivo immagina anche altre misure di pensionamento anticipato, prevedendo un sistema flessibile anche per chi non è riuscito a mettere insieme una quantità consistente di contributi (in genere la soglia minima è di 20 anni).

Riforma delle pensioni, minime a 1000 euro

Per il superamento definitivo della Legge Fornero sono necessari almeno 10, 12 miliardi. Con quella cifra, oltre a Quota 41, si potrebbe ipotizzare anche l’aumento delle pensioni minime e avvicinarsi all’obiettivo manifestato in campagna elettorale da Forza Italia: portarle tutte a 1000 euro. Ma bisognerà attendere ancora, molto probabilmente questo risultato potrebbe essere possibile non prima del 2027.

Riforma delle pensioni, separare assistenza e previdenza

Il governo ha anche intenzione di separare il sistema assistenziale da quello previdenziale. Il motivo è semplice: se la spesa per l’assistenza (pensioni di invalidità civile, indennità di accompagnamento e così via) non peserà più sul sistema previdenziale, i conti per garantire le pensioni ai lavoratori tornerebbero in ordine e sarebbe quindi possibile guardare con maggiore ottimismo alle pensioni di domani (nonostante la denatalità e l’invecchiamento della popolazione).

Sulla questione c’è il pieno sostegno dei sindacati e il tema sarà affrontato dal nuovo Osservatorio della spesa previdenziale.

Resta un problema da risolvere: da dove ricavare i fondi per sostenere i costi dell’assistenza (che oltretutto sarà oggetto, entro la prossima primavera di un’altra riforma che l’esecutivo ritiene epocale e sulla quale aveva iniziato a lavorare già il governo Draghi).

Riforma delle pensioni, ipotesi uscita a 60 anni
Nella foto una coppia spera nella pensione a 60 anni

FAQ (domande e risposte)

Quale ipotesi di riforma delle pensioni sta attualmente valutando il governo italiano?

Il governo italiano sta valutando una riforma delle pensioni che potrebbe consentire l’uscita anticipata a 60 anni.

Qual è l’obiettivo principale di questa riforma pensionistica?

L’obiettivo principale è di superare Quota 103 e andare oltre la legge Fornero, introducendo una flessibilità maggiore nel sistema pensionistico.

Chi è principalmente a spingere per questa riforma?

La Lega è il partito che sta principalmente spingendo per questa riforma.

Quali sono i due ministeri al lavoro su questa riforma?

I due ministeri al lavoro su questa riforma sono il Ministero del Lavoro e il Ministero dell’Economia e delle Finanze.

Che cos’è Quota 41 e come potrebbe influenzare la riforma pensionistica?

Quota 41 è una misura che prevede l’accesso alla pensione con 41 anni di contributi, senza il limite di età. La sua implementazione potrebbe consentire uscite anticipate tra i 60 e i 61 anni.

Cosa potrebbe riportare alla sua vecchia configurazione il governo con questa riforma?

Il governo potrebbe riportare alla sua vecchia configurazione l’Opzione donna, consentendo il pensionamento a 58 anni con 35 anni di contributi.

Che cos’è la Legge Fornero e come influisce sul sistema pensionistico italiano?

La Legge Fornero, introdotta nel 2011, ha ridisegnato il sistema previdenziale italiano, sostituendo il sistema retributivo con quello contributivo.

Quali sono le due possibilità attualmente in vista della manovra del governo?

Le due possibilità sono di lasciare per un altro anno sia Quota 103, sia Opzione donna, oppure di adottare Quota 41, se si riuscisse ad arrivare a 8 miliardi partendo dai 4 a disposizione attualmente.

Che misure l’esecutivo sta immaginando per il pensionamento anticipato?

L’esecutivo sta immaginando misure come l’adozione di Quota 41 o il ripristino della vecchia Opzione donna, oltre ad un sistema flessibile per chi non è riuscito a mettere insieme una quantità consistente di contributi.

Qual è l’obiettivo di Forza Italia per quanto riguarda le pensioni minime?

L’obiettivo manifestato in campagna elettorale da Forza Italia è quello di portare tutte le pensioni minime a 1000 euro.

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